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29/03/24
500 HORSE POWER + GAIN OVER
BORN TO BE WILD MC PADOVA, VIA GUIDO NATTA 14 - RUBANO (PD)
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Diabolical Masquerade - Death`s Design
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( 2873 letture )
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Molto spesso si dice che frapporre del tempo tra l'uscita di un'opera e la sua valutazione possa aiutare a comprenderne al meglio il valore intrinseco, apprezzabile in toto se si guarda l'impronta che tale opera ha lasciato nella storia, negli artisti dell'epoca, nella corrente in cui si inserisce. Tutto vero, finché non si prende in mano qualcosa di talmente unico ed eccezionale da rappresentare, anche a distanza di anni, uno scardinante manifesto di quel momento storico. Prendere in mano, a tre lustri dal suo concepimento, Death's Design dei Diabolical Masquerade fa lo stesso straniante effetto che il disco sortì all'epoca: stupore, incomprensione, dubbio, sorpresa e meraviglia, le fasi che si susseguono all'ascolto di questa complessa e sfaccettata opera anche a distanza di anni dalla sua uscita.
Una prima cosa da sapere parlando di Death's Design è che il disco è stato originalmente concepito dal mastermind Blakkheim come la colonna sonora di un film, la cui pellicola non ha mai visto la luce in realtà (si vocifera che fosse basato su un concept troppo simile a quello di Final Destination, uscito in un periodo vicino), lasciando la musica orfana della parte visiva, anche se all'ascolto è palese come sia stata pensata e suddivisa appositamente per andare ad incastrarsi in particolari momenti della proiezione. Anders Nyström avrebbe voluto evitare che i suoi sforzi fossero gettati alle ortiche e quindi avrebbe deciso di pubblicare la sua musica anche senza la presenza di una pellicola: viene alla luce Death's Design, colonna sonora di un film mai nato. Ecco spiegata l'estrema frammentazione dell'opera: ripartita in venti movimenti, all'interno dei quali sono presenti fino a quattro o cinque brani (per un totale di 61 tracce), la cui durata può oscillare da un minimo di pochi secondi fino a poco più di due minuti; costituita da un mix di generi che spaziano dal black metal all'elettronica, utilizzando un linguaggio talvolta progressive, toccando il tribale, ma snocciolando anche momenti rock e jazz; giocata esattamente come una sapiente colonna sonora in cui i temi si sviluppano, sbocciano nel pieno della propria complessità e vengono ripresi anche dopo essere sfioriti, creando collegamenti da un estremo all'altro del platter. Riferirsi a singole parti di Death's Design, così come parlare di singoli generi, è fuorviante, un goffo tentativo di imbrigliare una galassia racchiusa nei tre quarti d'ora di running time. Avanguardia -seppur sempre derivata da una matrice black- è l'unico nome con cui chiamare questo lavoro di portata monumentale, che raccoglie la collaborazione di molti artisti al proprio interno: dai fratelli Swano, con Dan che ha diviso la passione di questa creatura proteiforme insieme ad Anders per anni ai synth e Dag (qui tributato come Aag) ad occuparsi degli episodi solisti; al Maalten Quartet estone che ha arricchito con gli archi numerosi passaggi, creando atmosfere gotiche e donando un alone di oscurità alle tracce; il batterista Sean C. Bates, già parte della formazione di The Phantom Lodge, che oltre a fare un lavoro fine alla batteria arricchisce anche i brani etnici con percussioni dal sapore tribale. Ma non è finita qui: pianoforte, violoncello e assoli di chitarra jazz concorrono a costruire l'architettura di un opus che si pone come anello di collegamento ideale tra l'album metal e la colonna sonora, riuscendo a fondere le tipicità dei due generi grazie ad una serie di artifici e sfumature piazzati ad hoc per sorreggere l'intricata architettura mortifera. Il risultato lascia senza parole, l'effetto sorpresa non sfuma con gli ascolti, così rapido è il susseguirsi delle schegge in cui si articolano questi quarantatre minuti che è impossibile focalizzare la propria attenzione su di un singolo riff. Non appena si pensa di aver afferrato il tema portante, eccolo sparire, un po' come se si afferrasse una voluta di fumo: ci si ritrova le mani vuote con la convinzione di aver preso qualcosa, non si fa in tempo a realizzare che non si ha niente nel palmo, che un ricciolo si avvolge intorno ad un dito e torna a danzare nell'aria, in un respiro di cenere.
Oggi come allora Death's Design è un lavoro che svetta in un settore in cui l'originalità e la genialità sono merci sempre più rare: incomprensibile, non incasellabile, irreprensibile, ultimo fiero grido prima di un addio prematuro alle scene. Il seguito si conosce: Blakkheim non è più riuscito a riunire le due anime opposte che convivevano nei Diabolical Masquerade all'interno di una singola band e le speranze che il progetto possa riprendere vita sono oramai poche, ma l'eredità che questo ha lasciato al mondo metallico è tuttora difficilmente stimabile. Fate un esperimento, che trova un parallelo più unico che raro in For Love And The Art Of The Making (il quale, vista la data di uscita, non è dato sapere quanto sia stato a sua volta influenzato dal modo in cui è stata escogitata questa opera), per provare ad affrontare in modo nuovo l'ascolto Death's Design: la riproduzione casuale. E, mentre le tracce si susseguiranno provate a tenere a bada il dubbio, che si infiltrerà lentamente come una serpe dentro di voi: e se tutta la storia del film non fosse altro che un astuto espediente escogitato da Blakkheim per poter giustificare un lavoro così incredibilmente eclettico?
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3
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C'è in mezzo a quest'oceano di canzoni/riff un brano che riprende la melodia del film Conan il barbaro... è l'unica cosa che ricordo del disco perchè in versione metal veniva fuori una cosa niente male... |
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Lo dovrei riascoltare perchè non lo faccio da una vita anche se non lo ricordo come un disco da quasi 90. Il problema che pur avendoli tutti alla fine prendo sempre il debut che è quello che mi è sempre piaciuto di più. Quando lo rimetto sotto ripasso... |
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sono cresciuto con quest'album, ho vissuto con lui gioie e dolori.rappresenta una sezione fondamentale della mia vita, a livello personale quanto a quello musicale. Non riesco ad essere obbiettivo per cui non dico altro se non Grazie a gio per averlo recensito, grazie a chi l'ha composto e grazie al destino che mi ci ha fatto inciampare 12/13 anni fà per caso. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. 1st Movement - Nerves in Rush 2. 1st Movement - Death Ascends - The Hunt (Part I) 3. 1st Movement - You Can't Hide Forever 4. 1st Movement - Right on Time for Murder - The Hunt (Part II) 5. 2nd Movement - Conscious in No Materia 6. 2nd Movement - A Different Plane 7. 2nd Movement - Invisible to Us 8. 2nd Movement - The One Who Hides a Face Inside 9. 3rd Movement - ...And Don't Ever Listen to What It Says 10. 3rd Movement - Revelation of the Puzzle 11. 3rd Movement - Human Prophecy 12. 3rd Movement - Where the Suffering Leads 13. 4th Movement - The Remains of Galactic Expulsions 14. 4th Movement - With Panic in the Heart 15. 4th Movement - Out From the Dark 16. 4th Movement - Still Coming at You 17. 4th Movement - Out From a Deeper Dark 18. 5th Movement - Spinning Back the Clocks 19. 6th Movement - Soaring over Dead Rooms 20. 7th Movement - The Enemy Is the Earth 21. 7th Movement - Recall 22. 7th Movement - All Exits Blocked 23. 7th Movement - The Memory Is Weak 24. 7th Movement - Struck at Random / Outermost Fear 25. 7th Movement - Sparks of Childhood Coming Back 26. 8th Movement - Old People's Voodoo Seance 27. 8th Movement - Mary-Lee Goes Crazy 28. 8th Movement - Something Has Arrived 29. 8th Movement - Possession of the Voodoo Party 30. 9th Movement - Not of Flesh, Not of Blood 31. 9th Movement - Intact with a Human Psyche 32. 9th Movement - Keeping Faith 33. 10th Movement - Someone Knows What Scares You 34. 10th Movement - A Bad Case of Nerves 35. 10th Movement - The Inverted Dream / No Sleep in Peace 36. 10th Movement - Information 37. 10th Movement - Setting the Course 38. 11th Movement - Ghost Inhabitants 39. 11th Movement - Fleeing from Town 40. 11th Movement - Overlooked Parts 41. 12th Movement - A New Spark - Victory Theme (Part I) 42. 12th Movement - Hope - Victory Theme (Part II) 43. 12th Movement - Family Portraits - Victory Theme (Part III) 44. 13th Movement - Smokes Start to Churn 45. 13th Movement - Hesitant Behaviour 46. 13th Movement - A Hurricane of Rotten Air 47. 14th Movement - Mastering the Clock 48. 15th Movement - They Come, You Go 49. 16th Movement - Haared el Chamon 50. 16th Movement - The Egyptian Resort 51. 16th Movement - The Pyramid 52. 16th Movement - Frenzy Moods and Other Oddities 53. 17th Movement - Still Part of the Design - The Hunt (Part III) 54. 17th Movement - Definite Departure 55. 18th Movement - Returning to Haared el Chamon 56. 18th Movement - Life Eater 57. 18th Movement - The Pulze 58. 18th Movement - The Defiled Feeds 59. 19th Movement - The River in Space 60. 19th Movement - A Soulflight Back to Life 61. 20th Movement - Instant Rebirth - Alternate Ending
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Line Up
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Anders "Blakkheim" Nyström (Voce, Chitarre, Effetti) Dan Swano (Chitarre, Tastiere, Effetti) Ingmar Döhn (Basso) Sean C. Bates (Batteria, Percussioni)
Musicisti Ospiti: Patrik Selsfors (Chitarra Lead nelle tracce 40 e 47) Aag (Chitarra Lead nelle tracce 29, 48, 52, 53 e 58) Jaari Fleger (Pianoforte) Heiki Schmolski (Violino) Jaak Gunst (Violino) Artieer Garsnek (Violino) Elmo Meltz (Viola) Konstantin Uweholst (Violoncello)
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