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Diabolical Masquerade - Death`s Design
( 2873 letture )
Molto spesso si dice che frapporre del tempo tra l'uscita di un'opera e la sua valutazione possa aiutare a comprenderne al meglio il valore intrinseco, apprezzabile in toto se si guarda l'impronta che tale opera ha lasciato nella storia, negli artisti dell'epoca, nella corrente in cui si inserisce. Tutto vero, finché non si prende in mano qualcosa di talmente unico ed eccezionale da rappresentare, anche a distanza di anni, uno scardinante manifesto di quel momento storico.
Prendere in mano, a tre lustri dal suo concepimento, Death's Design dei Diabolical Masquerade fa lo stesso straniante effetto che il disco sortì all'epoca: stupore, incomprensione, dubbio, sorpresa e meraviglia, le fasi che si susseguono all'ascolto di questa complessa e sfaccettata opera anche a distanza di anni dalla sua uscita.

Una prima cosa da sapere parlando di Death's Design è che il disco è stato originalmente concepito dal mastermind Blakkheim come la colonna sonora di un film, la cui pellicola non ha mai visto la luce in realtà (si vocifera che fosse basato su un concept troppo simile a quello di Final Destination, uscito in un periodo vicino), lasciando la musica orfana della parte visiva, anche se all'ascolto è palese come sia stata pensata e suddivisa appositamente per andare ad incastrarsi in particolari momenti della proiezione. Anders Nyström avrebbe voluto evitare che i suoi sforzi fossero gettati alle ortiche e quindi avrebbe deciso di pubblicare la sua musica anche senza la presenza di una pellicola: viene alla luce Death's Design, colonna sonora di un film mai nato. Ecco spiegata l'estrema frammentazione dell'opera: ripartita in venti movimenti, all'interno dei quali sono presenti fino a quattro o cinque brani (per un totale di 61 tracce), la cui durata può oscillare da un minimo di pochi secondi fino a poco più di due minuti; costituita da un mix di generi che spaziano dal black metal all'elettronica, utilizzando un linguaggio talvolta progressive, toccando il tribale, ma snocciolando anche momenti rock e jazz; giocata esattamente come una sapiente colonna sonora in cui i temi si sviluppano, sbocciano nel pieno della propria complessità e vengono ripresi anche dopo essere sfioriti, creando collegamenti da un estremo all'altro del platter.
Riferirsi a singole parti di Death's Design, così come parlare di singoli generi, è fuorviante, un goffo tentativo di imbrigliare una galassia racchiusa nei tre quarti d'ora di running time. Avanguardia -seppur sempre derivata da una matrice black- è l'unico nome con cui chiamare questo lavoro di portata monumentale, che raccoglie la collaborazione di molti artisti al proprio interno: dai fratelli Swano, con Dan che ha diviso la passione di questa creatura proteiforme insieme ad Anders per anni ai synth e Dag (qui tributato come Aag) ad occuparsi degli episodi solisti; al Maalten Quartet estone che ha arricchito con gli archi numerosi passaggi, creando atmosfere gotiche e donando un alone di oscurità alle tracce; il batterista Sean C. Bates, già parte della formazione di The Phantom Lodge, che oltre a fare un lavoro fine alla batteria arricchisce anche i brani etnici con percussioni dal sapore tribale. Ma non è finita qui: pianoforte, violoncello e assoli di chitarra jazz concorrono a costruire l'architettura di un opus che si pone come anello di collegamento ideale tra l'album metal e la colonna sonora, riuscendo a fondere le tipicità dei due generi grazie ad una serie di artifici e sfumature piazzati ad hoc per sorreggere l'intricata architettura mortifera. Il risultato lascia senza parole, l'effetto sorpresa non sfuma con gli ascolti, così rapido è il susseguirsi delle schegge in cui si articolano questi quarantatre minuti che è impossibile focalizzare la propria attenzione su di un singolo riff. Non appena si pensa di aver afferrato il tema portante, eccolo sparire, un po' come se si afferrasse una voluta di fumo: ci si ritrova le mani vuote con la convinzione di aver preso qualcosa, non si fa in tempo a realizzare che non si ha niente nel palmo, che un ricciolo si avvolge intorno ad un dito e torna a danzare nell'aria, in un respiro di cenere.

Oggi come allora Death's Design è un lavoro che svetta in un settore in cui l'originalità e la genialità sono merci sempre più rare: incomprensibile, non incasellabile, irreprensibile, ultimo fiero grido prima di un addio prematuro alle scene. Il seguito si conosce: Blakkheim non è più riuscito a riunire le due anime opposte che convivevano nei Diabolical Masquerade all'interno di una singola band e le speranze che il progetto possa riprendere vita sono oramai poche, ma l'eredità che questo ha lasciato al mondo metallico è tuttora difficilmente stimabile. Fate un esperimento, che trova un parallelo più unico che raro in For Love And The Art Of The Making (il quale, vista la data di uscita, non è dato sapere quanto sia stato a sua volta influenzato dal modo in cui è stata escogitata questa opera), per provare ad affrontare in modo nuovo l'ascolto Death's Design: la riproduzione casuale. E, mentre le tracce si susseguiranno provate a tenere a bada il dubbio, che si infiltrerà lentamente come una serpe dentro di voi: e se tutta la storia del film non fosse altro che un astuto espediente escogitato da Blakkheim per poter giustificare un lavoro così incredibilmente eclettico?



VOTO RECENSORE
89
VOTO LETTORI
91 su 2 voti [ VOTA]
bloob
Martedì 30 Dicembre 2014, 17.59.45
3
C'è in mezzo a quest'oceano di canzoni/riff un brano che riprende la melodia del film Conan il barbaro... è l'unica cosa che ricordo del disco perchè in versione metal veniva fuori una cosa niente male...
enry
Lunedì 29 Dicembre 2014, 8.29.27
2
Lo dovrei riascoltare perchè non lo faccio da una vita anche se non lo ricordo come un disco da quasi 90. Il problema che pur avendoli tutti alla fine prendo sempre il debut che è quello che mi è sempre piaciuto di più. Quando lo rimetto sotto ripasso...
Ad Astra
Sabato 27 Dicembre 2014, 16.06.05
1
sono cresciuto con quest'album, ho vissuto con lui gioie e dolori.rappresenta una sezione fondamentale della mia vita, a livello personale quanto a quello musicale. Non riesco ad essere obbiettivo per cui non dico altro se non Grazie a gio per averlo recensito, grazie a chi l'ha composto e grazie al destino che mi ci ha fatto inciampare 12/13 anni fà per caso.
INFORMAZIONI
2001
Avantgarde Music
Avantgarde
Tracklist
1. 1st Movement - Nerves in Rush
2. 1st Movement - Death Ascends - The Hunt (Part I)
3. 1st Movement - You Can't Hide Forever
4. 1st Movement - Right on Time for Murder - The Hunt (Part II)
5. 2nd Movement - Conscious in No Materia
6. 2nd Movement - A Different Plane
7. 2nd Movement - Invisible to Us
8. 2nd Movement - The One Who Hides a Face Inside
9. 3rd Movement - ...And Don't Ever Listen to What It Says
10. 3rd Movement - Revelation of the Puzzle
11. 3rd Movement - Human Prophecy
12. 3rd Movement - Where the Suffering Leads
13. 4th Movement - The Remains of Galactic Expulsions
14. 4th Movement - With Panic in the Heart
15. 4th Movement - Out From the Dark
16. 4th Movement - Still Coming at You
17. 4th Movement - Out From a Deeper Dark
18. 5th Movement - Spinning Back the Clocks
19. 6th Movement - Soaring over Dead Rooms
20. 7th Movement - The Enemy Is the Earth
21. 7th Movement - Recall
22. 7th Movement - All Exits Blocked
23. 7th Movement - The Memory Is Weak
24. 7th Movement - Struck at Random / Outermost Fear
25. 7th Movement - Sparks of Childhood Coming Back
26. 8th Movement - Old People's Voodoo Seance
27. 8th Movement - Mary-Lee Goes Crazy
28. 8th Movement - Something Has Arrived
29. 8th Movement - Possession of the Voodoo Party
30. 9th Movement - Not of Flesh, Not of Blood
31. 9th Movement - Intact with a Human Psyche
32. 9th Movement - Keeping Faith
33. 10th Movement - Someone Knows What Scares You
34. 10th Movement - A Bad Case of Nerves
35. 10th Movement - The Inverted Dream / No Sleep in Peace
36. 10th Movement - Information
37. 10th Movement - Setting the Course
38. 11th Movement - Ghost Inhabitants
39. 11th Movement - Fleeing from Town
40. 11th Movement - Overlooked Parts
41. 12th Movement - A New Spark - Victory Theme (Part I)
42. 12th Movement - Hope - Victory Theme (Part II)
43. 12th Movement - Family Portraits - Victory Theme (Part III)
44. 13th Movement - Smokes Start to Churn
45. 13th Movement - Hesitant Behaviour
46. 13th Movement - A Hurricane of Rotten Air
47. 14th Movement - Mastering the Clock
48. 15th Movement - They Come, You Go
49. 16th Movement - Haared el Chamon
50. 16th Movement - The Egyptian Resort
51. 16th Movement - The Pyramid
52. 16th Movement - Frenzy Moods and Other Oddities
53. 17th Movement - Still Part of the Design - The Hunt (Part III)
54. 17th Movement - Definite Departure
55. 18th Movement - Returning to Haared el Chamon
56. 18th Movement - Life Eater
57. 18th Movement - The Pulze
58. 18th Movement - The Defiled Feeds
59. 19th Movement - The River in Space
60. 19th Movement - A Soulflight Back to Life
61. 20th Movement - Instant Rebirth - Alternate Ending
Line Up
Anders "Blakkheim" Nyström (Voce, Chitarre, Effetti)
Dan Swano (Chitarre, Tastiere, Effetti)
Ingmar Döhn (Basso)
Sean C. Bates (Batteria, Percussioni)

Musicisti Ospiti:
Patrik Selsfors (Chitarra Lead nelle tracce 40 e 47)
Aag (Chitarra Lead nelle tracce 29, 48, 52, 53 e 58)
Jaari Fleger (Pianoforte)
Heiki Schmolski (Violino)
Jaak Gunst (Violino)
Artieer Garsnek (Violino)
Elmo Meltz (Viola)
Konstantin Uweholst (Violoncello)
 
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