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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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Sidious - Revealed in Profane Splendour
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( 1630 letture )
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I Sidious sono il recente side-project dei doom deathster Eye of Solitude, che avendo quindi una qualche esperienza musicale alle spalle si sono imbarcati in un progetto dalle tinte più estreme che ripercorre gli stilemi di Behemoth e Dimmu Borgir con un tocco più moderno e teatrale alla Fleshgod Apocalypse: drumming velocissimo e diretto, riffage piuttosto tecnico e vario, assalto vocale multiplo e pesanti incursioni di tastiera. Non manca inoltre una presentazione patinata, con una copertina ricercata e degna di un’uscita discografica di prim’ordine, e dei credits assolutamente notevoli sotto la voce di studio e prduttore (Russ Russell ha lavorato in passato per gruppi come Napalm Death, Samael e Dimmu Borgir).
L’idea è quella già digerita di unire alle sonorità pompose del black sinfonico quelle intense del death metal tecnico odierno, con un risultato che cerchi di mediare tra la velocità e la varietà strutturale del secondo e l’atmosfera epica e sontuosa del primo. Si è letteralmente sommersi da un intreccio maestoso di melodie chitarristiche, accompagnate dalle tastiere, e fill di batteria rapidissimi, ma anche riff più tecnici e ritmi più vicini all’idea odierna di death metal tecnico. Anche l’impeto vocale si manifesta in un martellamento costante che alterna voci gutturali a occasionali scream e sezioni quasi parlate à la Dimmu Borgir di Puritanical Euphoric Misantropia. Appare però un po’ troppo trascurato uno dei caratteri più importanti del metal estremo in generale: l’oscurità, l’aggressività, la verve che distingue questo da qualsiasi altro genere musicale, un’accortezza la cui mancanza rende questo lavoro decisamente lucente e curato, ma senza quell’anima torva che l’avrebbe salvato dalla sua notevole anonimità.
Spiegandomi meglio: le chitarre non giocano un ruolo primario, dato il protagonismo di batteria (peraltro artificiale come in tutto questo tipo di uscite), delle molteplici tracce vocali e naturalmente delle tastiere. Questo nasconde l’aspetto più oscuro delle composizioni del gruppo, che dovrebbe avere invece primaria importanza, ma che si lascia edulcorare dai barocchismi del metal sinfonico moderno. Infatti, la pur notevole varietà compositiva che troviamo su questo disco non porta certo a molto, tante sono le vanità che seducono il sound dei Sidious, portandolo a oscillare tra parti velocissime, che presentano melodie piuttosto anonime ma sicuramente funzionali, a aperture un po’ troppo artificiosamente maestose, con la sensazione di pagare pegno proprio ai Dimmu Borgir più recenti, ma senza risultare particolarmente significativo, mentre risultano più convincenti gli episodi musicali che si avvicinano di più all’aggressività dei Behemoth o al carattere tenebroso dei Septic Flesh.
Forse l’eccessiva attenzione per i dettagli a soffocato il carattere spontaneo, aggressivo e oscuro che dovrebbe animare dischi come questo, nascondendolo dietro a una cortina di cliché da metal estremo moderno, quali batteria campionata e velocissima, strutture contro-intuitive ma sposate con una melodia spesso fuori luogo. Questo non significa che non ci siano buoni esempi di songwriting su questo disco, ma ritengo che uno sguardo più nitido alle proprie intenzioni musicali da parte del gruppo stesso avrebbe incanalato l’indiscutibile impeto dei musicisti in un lavoro decisamente più degno di nota.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Sacrilegious Majesty 2. Inexorable Revelation 3. Reveled in Profane Splendour 4. Annihilation ov Abhorrent Crescent 5. Obscenity ov Old 6. Infernal Reign 7. O Paragon, Bringer ov Light
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Line Up
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Isfeth (Voce, chitarra) Indomitus (Chitarra) Baalrath (Basso) Khrudd (Batteria)
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RECENSIONI |
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