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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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( 2757 letture )
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A due anni di distanza dalla loro ultima fatica, tornano i polacchi Hate con questo Crusade Zero. Dopo la morte di Sławomir "Mortifer" Kusterka a causa di un'aritmia cardiaca, il ruolo di bassista passa nelle mani di Adam the First Sinner. Il gruppo, in generale, assorbe bene la prematura dipartita del loro compagno e convoglia ottimamente ogni emozione ed energia nella realizzazione di un solido lavoro. Il lavoro al basso di Adam, inoltre, è senz'altro da segnalare. Allo strumento vengono lasciati dei punti di espressione stupendi, come nella meravigliosa Valley of Darkness, dove ricama melodicamente sulla base della chitarra. Tuttavia, questo lavoro viene quantomeno vanificato dalla scelta della produzione di dare allo strumento un suono fin troppo pulito e anonimo che così, purtroppo, tende a perdersi tra le pieghe della distorsione delle chitarre e le punte della batteria.
Crusade Zero, in ogni caso, è un solido lavoro, ben suonato e ben architettato. Le due opener, Vox Dei (A Call From Beyond) e Lord, Make Me An Instrument of Thy Wrath!, creano attorno all'ascoltatore un meraviglioso e inquietante sentimento d'infausto e di profetico. Specialmente il primo pezzo si fa notare per l'unione tra pesantezza e armonia classica. Il trait-d'union dell'intero lavoro è l'ottimo mischiarsi di ritmiche possenti e taglienti con melodie oscure e dissonanti. Leviathian, piuttosto che Doomsday Celebrities e la gargantuesca titletrack, offrono parecchi spunti di riflessione per un orecchio attento. Le chitarre, infatti, tessono le proprie trame in orditi che s'intrecciano sapientemente, mischiandosi ora agli schemi ritmici della batteria di Pavulon e, ora, lasciandosi andare a una maggiore libertà espressiva, tessendo meravigliosi e oscuri arpeggi. È soprattutto Doomsday Celebrities, con quell'intro vagamente catchy e il riff principale composto da una melodia molto riconoscibile, a catturare maggiormente l'ascoltatore che, sicuramente, non potrà fare a meno di ascoltarla parecchie volte prima di lasciarsi andare alla traccia successiva. A suo contralto, troviamo le oscure Hate Is The Law e Dawn of War, episodi dove la violenza che, fino a quel momento, era rimasta abbastanza latente nel preziosismo melodico, esplode in uno stupendo affresco di caos e tenebre, trascinando l'ascoltatore nell'abisso della perdizione. Il disco è uguale a se stesso, eppure riesce a distinguersi con personalità. Ogni traccia ricalca schemi e andamenti ormai consolidati, riuscendo però ad inserire negli stessi piccoli elementi di originalità che permettono all'ascoltatore di godere appieno di ogni singolo momento e di ogni singola contraddizione. Il disco si nutre, si fortifica e si costruisce su queste contraddizioni: un contrappunto, un interludio più melodico o rabbioso, il cantato di Adam che ora va a contrastare l'armonia ritmica. Con Black Aura Debris, altra strumentale che s'identifica in un possente sentimento di inquietudine e di claustrofobia, si chiude un onesto disco che racchiude al suo interno della buona musica.
Crusade Zero non è un capolavoro, ma è un disco dormiente: s'insinua nella mente dell'ascoltatore pezzo dopo pezzo, si lascia ascoltare con somma curiosità e poi se ne vola via, dopo quasi un'ora, lasciandoci piacevolmente soddisfatti. Non vi sono delle "hit" particolari, benché sicuramente Doomsday Celebreties rappresenti sicuramente il pezzo più "ruffiano" dell'intero lavoro (beninteso, il termine non è affatto usato in modo dispregiativo!), ma rimane tuttavia un disco che sottolinea ancora una volta, sempre che ce ne fosse bisogno, quanto personale e soggettivo sia lo stile musicale polacco.
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8
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Ho preso il cd e l'ho ascoltato più volte. Devo dire che lo trovo un buon lavoro, molto buono. Sono completamente in accordo con la recensione. Per cogliere le varie sfumature e le sfaccettature del disco servono più ascolti, non che sia di difficile assimilazione ma le strutture dei pezzi sono abbastanza complesse. La voce è GIGANTESCA e in primissimo piano (scelta insolita nel genere extreme) così come la batteria, mentre le chitarre sono leggermente più indietro nel mix, il che rende il sound meno brutale e più ragionato, più raffinato (se mi passate il termine) rispetto a Solarflesh. La produzione è eccellente. In definitiva secondo me questo è il lavoro migliore degli Hate. La somiglianza con i Behemoth sinceramente non la vedo, trovo anzi che abbiano una loro identità ben definita. Mi auguro che riescano finalmente a conquistare il posto che meritano nel panorama internazionale, anche perchè dal vivo sono una garanzia. |
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7
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E vai che ce li si becca insieme ai Vader a marzo per una serata biancorossa!! |
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6
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molto simili ai Behemoth |
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5
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Di niente! Attendo di sapere che ne pensi! |
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4
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Grazie per la delucidazione Francis!! Il voto è comunque un numero e può essere soggettivo il criterio di assegnazione. Valgono molto di più le motivazioni e la descrizione dei pezzi. Tu sei stato molto chiaro ed esaustivo, hai descritto bene le sensazioni e le impressioni che l'album ti ha lasciato. Quando lo sentirò tutto bene ti dirò le mie! |
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3
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Ciao Uno! Allora, come dici tu la recensione è sicuramente positiva ma è in linea con il voto finale! Mi spiego meglio: il disco è un buon disco, suonato bene e con dei bei pezzi. 70 non è una bocciatura, ma anzi sottolinea per prima cosa come rispetto al precedente "Solarflesh", del quale condivido voto e recensione, sia un passo avanti. Tuttavia, non è secondo me, pur nella sua bontà, un disco tale da meritare un voto superiore, dal momento che per arrivare a 75-80, secondo me, dovrebbero essere necessarie alcune condizioni tecniche e compositivo che, a questo "Crusade Zero", mancano. In ogni caso, ribadisco: 70 non è una bocciatura, né un voto severo ma estremamente in linea con la recensione ! Se tu avessi qualche altro dubbio, non esitare a contattarmi! |
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2
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Li ho conosciuti vedendoli dal vivo e mi sono piaciuti subito. Ho preso Solarflesh che trovo un buon album e dal sound personale. Sicuramente comprerò anche Crusade: Zero, il pezzo del video mi piace molto! Una domanda: la recensione è più che positiva, come mai hai assegnato solo un 70? |
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1
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Li seguo praticamente da sempre e da anclasis in poi sono andato scemando in certe partiture... Sino a diventare una band che, sia con erebis che con solarglesh,aveva perso il bandolo della matassa... Questo nuovo lavoro ancora nn ho avuto il coraggio di sentirlo. Ma spero come dici fransis sia almeno un passo in avanti. Devo riuscire a togliermi dalla mente awakening the liar solo li potrò comprendere... Ci provo. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Vox Dei (A Call From Beyond) 2. Lord, Make Me An Instrument of Thy Wrath! 3. Death Liberator 4. Leviathan 5. Doomsday Celebrities 6. Hate Is The Law 7. Valley of Darkness 8. Crusade Zero 9. The Omnipresence 10. Rise Omega the Consequence! 11. Dawn of War 12. Black Aura Debris
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Line Up
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Adam the First Sinner (Voce, Chitarra, Basso) Destroyer (Chitarra) Pavulon (Batteria)
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