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29/03/24
500 HORSE POWER + GAIN OVER
BORN TO BE WILD MC PADOVA, VIA GUIDO NATTA 14 - RUBANO (PD)
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( 1400 letture )
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Partire da tribute band dei Manowar e finire in zona Avenged Sevenfold. Un bel percorso. É proprio quello che hanno fatto i Nightglow, gruppo emiliano generatosi intorno al sound della storica band statunitense (e ai contemporanei Maiden, Metallica e Megadeth) e ora fautori di un suono molto più diretto, rapido e contaminato. Dopo il discreto successo del debut album We Rise, ancora in bilico tra le influenze manowariane e quelle più contemporanee, i Nightglow hanno stabilito di dare una decisa sterzata alla propria carriera. Orpheus è un disco arcigno, tagliente; un'auto col motore zeppo di cavalli, ma che talvolta fatica a rimanere in strada, proprio a causa dell'eccessiva potenza erogata.
Le influenze contemporary metal sono evidentissime sin dal primo brano, The Infection. Si tratta di un assalto frontale senza mezzi termini, un pezzo tirato e incendiario. L'opener fa già emergere il principale pregio e il principale difetto di Orpheus: a un livello esecutivo buono e a una grande intensità media non corrisponde, purtroppo, un'altrettanto pregevole vena compositiva. Non che questo e gli altri brani di Orpheus siano mediocri o, peggio, brutti. Il problema risiede più in una certa caoticità di fondo: è come se, alla sincera volontà di confrontarsi con territori inesplorati, i Nightglow non siano riusciti a far seguire una resa finale altrettanto spontanea. I brani oscillano tra l'ingenuo e il sovrastrutturato, dando l'impressione di avere tantissimo potenziale, ma di essere lasciati troppo in balia di se stessi, come se mancasse una direzione artistica forte a fare da trait d'union. E così si giunge presto all'heavy-thrash a tinte metalcore di Psychotropic, non immune a suggestioni slipknotiane (qualcuno ha detto Psychosocial?). I chitarroni fiammeggiano in controtempo, la batteria rincorre e martella, il basso spara le sue randellate. Tutto tirato al massimo, tutto cattivissimo e affilato. Tutto già sentito, anche. Il vocione di Abba, che si alterna tra clean vocals e scream/growl, non aggiunge né toglie granché al resto. Va però segnalato per la pronuncia talvolta non perfetta (un difetto sempre più imperdonabile, mano a mano che si sale nella gerarchia dell'underground) e per i testi che vomita nel microfono: piatti, quando non noiosi. Lead Me è fra i migliori brani del disco. Al buon riffing della strofa segue un ritornello convincente, in un incastro compositivo che ai Nightglow, malauguratamente, non riesce tante volte nel corso dell'opera. Il brano va dove deve andare, si avvale di parti solistiche di pregio e non eccede nella consueta alternanza urlato/cantato. È qui che si devono muovere i Nightglow, probabilmente, in una zona più vicina ai Nevermore e ai Machine Head che ai vari Avenged Sevenfold e Slipknot. Questo perché, in un territorio simile, riescono a mettere in mostra il meglio delle proprie influenze originarie (costruendo una solida base heavy), innervando il tutto con una spruzzata di modernità non compromettente. E così Scream, con la sua arrabbiatura quasi parossistica, non può che essere un nuovo passo indietro. La band riprende il filo con Stay with Me, ballad molto vicina ai Nevermore e, nondimeno, sapientemente ruffiana. Da segnalare anche l'esperimento della conclusiva Orpheus, che si avvale della partecipazione di Sara Cucci per esplorare sonorità "sinfoniche". Un altro punto a favore del disco sta nella produzione, decisamente migliorata rispetto all'esordio della band, anche se ancora non perfetta.
Orpheus è un lavoro decisamente sopra la sufficienza, ma ancora troppo ingenuo e sovrabbondante per poter essere considerato un'opera compiuta. Il potenziale i Nightglow ce l'hanno; non mancano di credibilità e di convinzione, oltretutto. Se riusciranno a incastrare tutto a dovere per loro si prospetta un'ottima carriera, sempre più lontana dall'imitazione di altri e sempre più vicina alla realizzazione di un proprio ideale musicale. Bisogna imparare a tenerla in strada quell'auto.
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ho ascoltato il disco e sinceramente non e stato semplice arrivare alla fine anche perche non sono proprio un fan di queste sonorita e dei gruppi menzionati nella recensione. cmq come dice la recensione e un disco che raggiunge la sufficienza. sono anche d accordo con la sovrabbondanza del disco. cmq per il mio gusto personale we rise lo preferisco a orpheus. voto 65 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Infection 2. Psychotropic 3. Lead Me 4. Scream 5. Fuck You 6. Liar 7. Stay with Me 8. Bloodway 9. On My Knees 10. Orpheus
Musicisti Ospiti: Sara Cucci (Voce nella traccia 10)
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Line Up
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Daniele "Abba" Abate (Voce) Andrea "Moret" Moretti (Chitarra) Giulio "Juls" Negrini (Chitarra) Davide "Fantu" Fantuzzi (Basso) Marco "Riskio" Romani (Batteria)
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RECENSIONI |
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