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20/04/24
THE OSSUARY
CENTRO STORICO, VIA VITTORIO VENETO - LEVERANO (LE)
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Can of Soul - Hearreality
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( 1137 letture )
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È una bella storia quella che sta dietro un album come questo. Questa storia tratta di gente che ha dedicato una vita alla musica e che, rimanendo nelle posizioni defilate e underground, ha fatto la gavetta tramite numerose cover-band tentando di riprodurre le musiche altrui finché non decide di realizzare un album componendo musica propria. Di andare aldilà dello specchio. Tomas “Tomrocker” Toffoli è il protagonista della nostra storia: un personaggio abbastanza conosciuto nell’ambiente musicale sotterraneo del nord-Italia con molte cover band di stampo hard rock-doom. Herreality è il primo disco del suo nuovo progetto Can of Soul. Il nostro energico cantante per questo disco si è voluto circondare di numerosi musicisti tecnicamente molto preparati pronti a suonare, leggere ed interpretare la musica da lui composta (tutti i brani eccetto My Queen). Da ciò deriva la prima caratteristica dell’album: l’eterogeneità. Infatti ci troviamo davanti ad undici tracce che tendono a straniare l’ascoltatore con un ventaglio di atmosfere molto diverse; non che questo sia un punto a discapito delle composizioni, anzi. Merito del cantante e della band è il sapersi destreggiare bene tra le varie influenze che, nonostante si capiscano abbastanza chiaramente, intercorrono tra un brano e l’altro. Proprio per quanto detto, il genere proposto dal platter è di difficile catalogazione: si può in linea di massima parlare di un alternative metal (in quanto tutto il sound si risolve in un appesantimento delle strutture chitarristiche proprie dell’alternative rock) fortemente influenzato in qualche episodio dall’hard rock/stoner per quanto riguarda i riff di chitarra e il drumming. Per quanto riguarda il cantato e il lavoro “orchestrale” dei synth invece l’influenza più lampante sono i Rammstein. Ciò non è però riscontrabile in tutti i pezzi del platter, in quanto il progetto cambia forma continuamente destreggiandosi sui vari pezzi praticamente con formazioni sempre diverse. Perciò si passa tranquillamente da pezzi fortemente hard rock/stoner a brani più sinfonici ad altri più alternative.
Hearreality è un concept album che narra la storia di "Un mondo muore a causa della radiazione solare, ospita una civiltà che è alla ricerca di nuovi pianeti abitabili per preservare la specie. Una volta identificato un pianeta, molto diverso rispetto al nostro, gli alieni si preparano per l’invasione estraendo e conservando le "anime" degli organi per compiere il salto nello spazio senza danni. Su questo pianeta ci sono anche entità mistiche con poteri soprannaturali che si batteranno a fianco degli uomini per respingere gli invasori i cui comandanti, una volta sconfitti, verranno imprigionati". La qualità delle composizioni è abbastanza alta, non ci sono cadute di stile, non c’è il sentore di alcun filler, tra tutti i brani quelli che si distinguono per qualità e particolarità sono Mystic, My Queen, Bette Davis Eyese Demon Eater. Meritano dunque di essere analizzati con più attenzione. Mystic è un ottimo brano che vede la formazione alle prese con un’alternative metal fortemente influenzato dai Rammstein e dalla new wave anni 80, mentre l’uso del sax ricorda molto i Tears for Fears. Nonostante i chiari richiami a queste due band il pezzo dimostra di essere uno dei migliori dell’album. My Queenè il pezzo più lungo del disco ed è caratterizzato dall’incedere progressive: si apre con note di pianoforte a cui pian piano si aggiungono gli archi fino all’entrata trionfale di tutta la band, veramente un’ottima prova. Con Bette Davis Eyes torna a galla prepotentemente l’amore del cantante verso gli anni 80: infatti, il pezzo è una cover della cantante Americana Kim Carnes. Una scelta di questo tipo può risultare originale ma tutto sommato si può parlare di una scommessa vinta. Al pezzo viene data luce nuova con un arrangiamento hard rock/stoner azzeccato, ottima la prova del cantante. Demon Eater invece è il pezzo meglio riuscito di tutto il brano nonché il più alternative-oriented. Si parte con un riff di chitarra molto semplice che richiama gruppi indie come Franz Ferdinand per diventare più aggressivo e molto gioioso. Spicca il lavoro del bassista Antonio Petrone. Per quanto riguarda la produzione, si tende a forzare e amplificare il lavoro di chitarra e basso a discapito di un lavoro alla batteria di tutto rispetto che risulta un po’ in ombra rispetto agli altri componenti.
Tirando le somme, Hearreality è un album molto bello, suonato con maestria e ottimamente composto. La durata complessiva del platter pur non essendo bassa non pesa sull’effetto complessivo in quanto il disco è pieno di musica ben composta senza dunque ripetizioni inutili. La non esigua durata è anche aiutata dalla varietà di sound che l’album ci offre, una band che non è mai uguale a se stessa in tutti i sensi. Rimane però una certa riverenza nei confronti di gruppi come Rammstein che affiora maggiormente in qualche traccia. Unica nota stonata dell’album è la copertina, un disegno fatto probabilmente in cinque minuti che ritrae una lattina nello spazio dalla quale fuoriesce una presenza ectoplasmatica. Non si capisce come mai, dopo aver composto quasi un’ora di musica di un certo livello, si decida di concludere il tutto con un simile lavoro. Per fortuna è più semplice sopperire ad una brutta copertina con un ottimo prodotto musicale che viceversa. Per fortuna.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. We Hate the Sun 2. This Order #5 3. Mystic 4. Solid Convinction 5. My Queen 6. Bette Davis Eyes (Kim Carnes cover) 7. Demon Eater 8. Peaceful Snake 9. Dealing 10. Beyond my Wayward Zen Garden 11. Ountro
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Line Up
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Tomas “Tomrocker” Toffolo (Voce, Tastiere nella traccia 2) Silvio Masanotti (Chitarra, Basso nelle tracce 4, 10, Pianoforte nella traccia 5) Antonio “Ajeje” Petrone (Basso nelle tracce 3, 6, 7) Mauro “Spookie” Bonfanti (Basso nelle tracce 4, 10) Mick “Simmons” Villa (Basso nelle tracce 8, 9) Dynamitale (Batteria, Cori)
Musicisti Ospiti: Ricky Corso (Chitarra nella traccia 9) Stefano Cabrera (Violoncello) Daniele Comoglio (Sax) Matteo Trotta (Violino)
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RECENSIONI |
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