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19/04/24
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Mors Principium Est - Dawn of the 5th Era
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( 3034 letture )
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Fondati nel 1999 in Finlandia, i Mors Principium Est sono una delle tante band dedite ad un revival delle classiche sonorità del death metal melodico di inizio/metà anni '90 sviluppatosi grazie ad act come Dark Tranquillity, At the Gates ed In Flames. Nel Dicembre 2014, Ville Viljanen (cantante e frontman del gruppo) e compagni pubblicano il loro quinto full-length: Dawn of the 5th Era, sotto l'etichetta discografica AFM Records, com'era stato per il precedente lavoro ...and Death Said Live. L'unica novità della line-up riguarda il ruolo di chitarrista ritmico, affidato a Kevin Verlay (già membro dei Nibirus), in sostituzione di Andhe Chandler. Per il resto, vengono riconfermati Andy Gillion alla chitarra solista, Teemu Heinola al basso e Mikko Sipola alla batteria.
Dawn of the 5th Era è semplicemente la conferma delle intenzioni della band scandinava: riproporre uno stile già sviscerato abbondantemente in passato cercando di non copiare pedissequamente le mosse dei grandi pionieri; obiettivo che i Mors Principium Est raggiungono in parte, data la palese (e a volte abbastanza ingombrante) influenza dei Dark Tranquillity di The Gallery e, soprattutto, dei connazionali Children of Bodom di Hatebreeder, quest'ultima evidente in particolare nei frequenti tappeti di tastiera. L'assenza di clean vocal (il cantato di Viljanen è costantemente in un growl che ricorda quello del celebre Mikael Stanne) e di intermezzi acustici, limita la ricerca della melodia esclusivamente nei riff ronzanti e nelle sezioni solistiche di Gillion, il membro più ispirato in quest'album. L'opera si apre con Enter the Asylum, un'onirica intro strumentale di circa un minuto e mezzo nella quale la cullante melodia di un carillon accompagnata da un tappeto sinfonico di tastiera sfocia, verso la metà, in un corposo ed atmosferico muro sonoro dal retrogusto epico. La seconda traccia, God Has Fallen, è il manifesto di tutto il disco e probabilmente ne raggiunge la vetta qualitativa: incursioni frenetiche di chitarra e accelerazioni di batteria (alle volte sfocianti in violenti blast beat), che nell'insieme -anche grazie all'uso della tastiera- generano un sound denso e massiccio (valorizzato da una produzione molto nitida), portano all'assolo finale di chitarra, che incarna al meglio il gusto melodico della band. Le restanti nove tracce, per una durata totale di quasi cinquanta minuti, mantengono questo stile compositivo e non si discostano più di tanto da questa miscela di aggressività e melodia, eccezion fatta per la seconda strumentale dell'album: Apricity, completamente priva della (relativa) brutalità degli altri brani e governata dal pianoforte e dalla tastiera nella parte iniziale e dalla solita chitarra di Gillion dai trenta secondi in poi, che regala uno dei momenti più struggenti in assoluto.
Nonostante sia piuttosto derivativo e molto legato allo storico "Gothenburg sound", Dawn of the 5th Era riesce comunque ad offrire degli spunti interessanti. È consigliato agli amanti del ramo più melodico e atmosferico del death metal.
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4
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ottima scoperta voto 100 |
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3
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voto un pò basso per me, recensite anche and death said live è un capolavoro. |
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2
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Quando la recensione dell'ultimo incredibile disco uscito a febbraio 2017?? |
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1
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Qualche punto in più l avrei assegnato...dopo tutto nel suo genere è statauna delle migliori uscite dell anno... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Enter the Asylum 2. God Has Fallen 3. Leader of the Titans 4. We Are the Sleep 5. Innocence Lost 6. I Am War 7. Monster in Me 8. Apricity 9. Wrath of Indra 10. The Journey 11. The Forsaken
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Line Up
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Ville Viljanen (Voce) Kevin Verlay (Chitarra) Andy Gillion (Chitarra) Teemu Heinola (Basso) Mikko Sipola (Batteria)
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