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24/04/24
KARMA
CENTRALE ROCK PUB, VIA CASCINA CALIFORNIA - ERBA (CO)
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Doomraiser - Reverse (Passaggio Inverso)
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( 3167 letture )
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L'entusiasmo e la passione sincera verso un genere musicale possono produrre delle autentiche soddisfazioni proprio come nel caso dei Doomraiser che, giunti alla tappa del quarto album, continuano ad incanalare la potenza di questi stati d'animo come linfa creativa per la realizzazione dei propri lavori. Reverse (Passaggio Inverso) è partorito con lo stesso intento di reiterare la genuina voglia di tributare il doom senza modificarne le fondamenta; allo stesso tempo si connota ormai nella band un'identità ben definita che, attraverso le diverse uscite, non viene snaturata pur essendo lievemente e progressivamente diversificata. Se al trascorrere degli anni l'attitudine è rimasta immutata, non vale lo stesso per l'esperienza che è indubbiamente maturata soprattutto nelle scelte in seno alla fase di produzione; nelle registrazioni è evidente come sempre l'intento di esaltare la naturalezza dei suoni prodotti dagli strumenti e i riverberi senza correggere eccessivamente la sporcizia della pasta sonora al fine di preservarne l'approccio umano, ma la differenza sostanziale si ha nel mixaggio e mastering in quanto l'affidamento dell'onere a Billy Anderson (già noto per aver collaborato con Neurosis, Fantômas , Mr. Bungle, Melvins...) è stato determinante nella generazione di un muro sonoro più massiccio ma ugualmente capace di catapultare l'ascoltatore nelle atmosfere settanta/ottantiane nel quale agli albori del genere regnava sua maestà l'analogico. L'ingresso dei due nuovi chitarristi ha contribuito in maniera significativa nel processo di scrittura dei pezzi che poggiano maggiormente sui riff pesanti e rocciosi a discapito delle parti più psichedeliche; anche l'approccio negli assoli è maggiormente marcato nonché differente poiché le linee scandite risultano più crude e selvagge. Altre modifiche sostanziali si percepiscono nell'ampliamento del registro vocale di Cynar il quale più soventemente passa da un cantato melodico che varia dal pulito al graffiato fino ad arrivare al growl. Sia le scelte in fase di scrittura che quelle in fase di produzione proiettano Reverse in una dimensione più carnale rispetto alle precedenti uscite le quali erano allocate nella ricerca di una maggiore atmosfera nei pezzi tale da conferirgli un'aura più incorporea, inoltre il contesto musicale creato funziona bene nell'avvolgere il concept che tratta fondamentalmente tematiche legate a decisioni che condizionano negativamente l'esistenza di un individuo costituendo una sorta di cammino inverso nella ricerca dell'illuminazione.
Tutto l'album fluisce dalla prima all'ultima nota in maniera lenta ma costante come un fluido di consistenza viscosa che inesorabilmente capillarizza ogni spazio mentale dell'ascoltatore. Le sei canzoni proposte presentano mediamente un minutaggio consistente e si assestano su livelli qualitativi elevati in quanto, nonostante i riff siano ancorati sui canoni del genere, la varietà degli arrangiamenti e delle strutture è tale da non determinare cali di intensità. Sebbene le tracce siano tutte valide due in particolare rappresentano la vetta compositiva di Reverse: la prima è Ascension: 6 to 7 la cui apertura sviluppata su un trascinante riff con venature stoner è improvvisamente interrotta da una cavalcata doom che a sua volta si siede su un lungo episodio psichedelico il quale dopo ripetute trasformazioni funge da chiusura del brano; questo pezzo è il più rappresentativo e riuscito perché contiene al proprio interno tutte le sfaccettature che compongono lo stile dei Doomraiser. In Winter invece si distingue per la sua componente paranoidea a tratti interrotta da momenti più aggressivi, rafforzati dalle diverse soluzioni vocali impiegate che ben si apprestano a scandire gli scenari sul quale la canzone viaggia.
In conclusione Reverse rappresenta in maniera innegabile l'ennesima conferma di uno stato di grazia partito dal debutto Lords of Mercy che assesta la band tra i migliori interpreti attivi tra coloro che portano avanti il verbo del doom attraverso un'ottica retrospettiva. Ad ogni modo occorre mettere in evidenza che la sferzata verso sonorità più pesanti potrebbe far storcere il naso agli ascoltatori che hanno apprezzato i Doomraiser più per la loro capacità di creare atmosfere ritualistiche attraverso le inserzioni psichedeliche, i restanti possono tranquillamente farsi investire da questa colata lavica made in Italy.
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Non mi discosto di molto dal voto dato qui. La band è ottima sotto tutti i punti di vista, innegabile. Ciò non toglie che la qualità compositiva e l ispirazione sia in calando (e anche qui sono d accordo con i voti dati ai dischi precedenti). Anche io preferivo la precedente coppia di chitarristi. A dir la verità prwferiaco l accoppiata originaria. E il miglior disco è il primo Lords of Mercy. Restiamo comunque su livelli molto alti. |
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15
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non fate i rosiconi! è una band che ha un certo riscontro, non solo in Italia, un motivo ci sarà |
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@Ad astra: 3 dischi dei Doomraiser con voti immeritati e fin troppo alti, rispettivamente: 90 - 87 - 80. Conta poco motivare i comm. tanto vincete voi. |
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@zess commenti ogni disco in modo negativo senza offrire motivazioni. Per cui se sei in disaccordo sei pregato di parlare. Cosi vale per tiz che costantemente offre perle per andare controcorrente. Stesso discorso. Spiegate magari sarebbe di aiuto a noi e a michele probabilmente. |
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Ancora una bella prova con questo disco! Preferivo l'accoppiata Drugo/Willer ma non posso di certo lamentarmi |
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Io & Zess la pensiamo allo stesso modo, per fortuna. |
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OTTANTA???? Vabbeh........ |
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ho ascoltato alcuni pezzi su bc nei giorni scorsi, a primo impatto credo sia un gran disco, da approfondire! in Italia abbiamo una scena stoer-doom da paura, doomraiser, abysmal grief, caronte, bretus, black oath, saturnine, tutta roba da esportare con orgoglio! |
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8
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non l'ho ancora sentito, ma a giudicare dalla canzone del video il cambio di suono è stato bello pesante, sicuramente non ci sarà da rimanere delusi |
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Mai detto caro Tiz, al contrario di te. |
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Confermo anche io gran bell'album....meritano davvero di più...! |
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Bell'album davvero....l'ho ascoltato solo un paio di volte ma già mi piace e conferma i Doomraiser come una solida realtà rispettata in ambito doom...ovviamente frutto di dura gavetta e sudore. Ho avuto la fortuna di avere l'album regalato al roma obscura della settimana scorsa e ne sono davvero soddisfatto....Avanti così ragazzi. |
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Bello il disco, fedele alla linea ma con la loro esperienza compositiva riescono ad imprimere quel quid che mi fa dire "sono loro". Assieme agli Abysmal Grief sono tra i miei preferiti del genere in Italia, |
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@Er Trucido: Tu non sei più esperto di me. |
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Sì certo, come no. Se lo dici te che sei l'esperto c'è da crederci. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Addiction 2. Mirror of Pain 3. Ascension: 6 to 7 4. Apophis 5. In Winter 6. Dio Inverso (Reverse)
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Line Up
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Cynar (voce) Montagna (chitarra) Serpico (chitarra) BJ (basso) Pinna (batteria)
Musicisti ospiti: Labes C. Necrothytus (clavicembalo in Ascension: 6 to 7; organo in Apophis) Valentina Rocchi (violino in Mirror of Pain)
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