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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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Black Star Riders - The Killer Instinct
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( 2288 letture )
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A soli due anni di distanza dall’esordio discografico (ammesso che si possa parlare di esordio per musicisti di tale caratura e con alle spalle una storia così gloriosa), ecco che i Black Star Riders, nuova incarnazione dei leggendari Thin Lizzy, tornano alla carica con un nuovo album, intitolato The Killer Instinct; la band, già apprezzata per la coraggiosa scelta di cambiare il proprio monicker, senza costruire la propria nuova carriera restando legata al bel nome che fu, si è poi guadagnata ulteriori complimenti per la freschezza e la validità del primo lavoro, al punto che la curiosità per questa seconda fatica era decisamente elevata. Come era facilmente intuibile, i nostri amici sono rimasti nel solco dell’hard rock sanguigno ed elegante al tempo stesso che padroneggiano ormai alla perfezione, senza deviare troppo dal sentiero; al tempo stesso, però, hanno anche composto un altro lavoro di qualità media notevolissima, che regalerà tre quarti d’ora abbondanti di buon vecchio rock agli amanti del genere ed anche ai semplici appassionati di musica.
Si parte con la title-track e da subito, come detto, appare chiaro che i musicisti possiedono ancora davvero l’istinto assassino del rock: un riff ed una melodia semplice sorreggono un brano che non regala sorprese, ma al tempo stesso risulta divertente e ben costruito. Non ci vuole tanto, in fondo, a fare musica valida! Lo stesso copione si ripete con la successiva Bullet Blues, ma stavolta le parti di chitarre costruite dal duo Gorham-Johnson sono più variegate ed incalzanti; la prestazione vocale del singer Warwick, invece, è come sempre piacevole ed incisiva e la sua voce, per chi non l’avesse mai ascoltata, somiglia moltissimo a quella del compianto Phil Lynott. Mancanza di “coraggio”? Alcuni potrebbero pensarla così, ma una band priva di coraggio avrebbe proseguita imperterrita con il nome Thin Lizzy: molto semplicemente, il gruppo ha scelto di proseguire nel solco della propria tradizione, offrendo ai fan quello che volevano, rispettando però al tempo stesso la propria storia. Alla fine, poi, quella che davvero conta è la musica e, in questo, The Killer Instinct offre diversi motivi per sorridere. Finest Hour è la traccia più ariosa dell’album in quanto a melodia e, in certi casi, potrebbe addirittura sembrare un brano pop, al punto che ci sentiamo di promuovere maggiormente la causa di Soldierstown, che beneficia di un intrigante parte di chitarra e della bellissima ballad Blindsided. In mezzo, Charlie I Gotta Go non assurgerà probabilmente a pezzo migliore dell’album, per quanto resti comunque gradevole, ma ci pensa un ottimo assolo a riequilibrare il tutto. Diciamo che, indubbiamente, i Black Star Riders non rinunciano ad un certo flavour “commerciale” in alcuni brani, ma lo fanno con classe ed eleganza, di modo che sia facilissimo perdonarli e farsi comunque catturare dalle loro melodie. Inoltre, quando poi decidono di gettarsi più a fondo nell’hard rock che tutti noi vogliamo, lo fanno egualmente alla grande, come dimostra la bella Sex, Guns & Gasoline, che del resto faceva ben presagire sin dal titolo! La conclusione dell’album conferma la validità della proposta sonora degli ex-Thin Lizzy, se mai ce ne fosse stato bisogno, con due brani notevoli quali Turn In Your Arms e You Little Liar.
Volendo cercare il pelo nell’uovo, i Black Star Riders non inventano nulla con questo secondo album e, senza ombra di dubbio, non compiono passi in avanti rispetto alla loro prima fatica, mantenendosi su un livello elevato, ma privo di acuti davvero sensazionali. Ciò nonostante, la qualità media delle canzoni è davvero buona e l’album scorre via che è un piacere, riportandoci per quarantasei minuti ai bei tempi andati, in cui Phil Lynott calcava ancora i palcoscenici. Forse i Black Star Riders non saranno i Thin Lizzy, ma ad averne di gruppi che, dopo tante vicissitudini, regalano ancora lavori così godibili.
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4
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...disco notevole.....da lodare perché non hanno speculato... utilizzando un nome arcinoto ...come quello dei thin lizzy..... |
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3
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A me i BSR piacciono, ovvio che non c e' partita con T.Lizzy o Moore, pero' rimangono nel solco giusto. Peccato che un album come thunderdome degli Steet legal sia passato in sordina, mica era jazz |
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2
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Non certo un disco epocale ne obbligatorio,ma comunque valido. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Killer Instinct 2. Bullet Blues 3. Finest Hour 4. Soldierstown 5. Charlie I Gotta Go 6. Blindsided 7. Through The Motions 8. Sex, Guns & Gasoline 9. Turn In Your Arms 10. You Little Liar
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Line Up
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Ricky Warwick (Voce) Scott Gorham (Chitarra) Damon Johnson (Chitarra) Robbie Crane (Basso) Jimmy DeGrasso (Batteria)
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