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Enforcer - From Beyond
( 5273 letture )
Tornano a far parlare di loro gli Enforcer, a due anni di distanza dal precedente disco, Death by Fire, che molte conferme aveva portato in merito alla proposta musicale della band originaria di Arvika, Svezia. Proprio questo è il punto cardine su cui si tende a focalizzare ogni discussione inerente gli Enforcer: il loro può essere considerato semplicemente un heavy/speed metal dalle forti influenze old school oppure dev’essere additato alla stregua di un enorme plagio della maggior parte delle band heavy e speed anni Ottanta? Questo quesito non potrà mai portare ad una risposta oggettiva ed assoluta, in quanto la questione può essere interpretata da diversi punti di vista. È infatti vero che gli Enforcer ripropongono in tutto e per tutto uno stile già esistente e perlopiù andando sul sicuro, cosa che potrebbe essere letta come un voler avere a tutti i costi la certezza di trovare il favore di una certa fetta di pubblico, ma lo fanno in un modo talmente notevole da risultare genuino. Ascoltando i loro pezzi si avrà per forza di cose l’impressione di venire catapultati indietro nel tempo, ma allo stesso tempo la sensazione è anche quella di trovarsi coinvolti in un vortice sonoro del tutto fresco e propositivo. Insomma, che la si voglia vedere in un modo o nell’altro, resta il fatto che la band svedese ha dalla sua delle innegabili potenzialità e una capacità di colpire nel segno che poche altre band moderne hanno.

From Beyond si compone di dieci brani esplosivi, che poco spazio lasciano all’immaginazione, diretti e taglienti, aggressivi ma anche melodici nella giusta proporzione. In maggior evidenza si pongono inevitabilmente il frontman Olof Wikstrand e il chitarrista Joseph Tholl, dato che le chitarre sono l’arma decisiva degli svedesi e, seppur lo stesso Olof abbia ammesso di essere più un chitarrista che un cantante, la voce riesce ad emergere su tutto il resto mostrando doti incredibili e dimostrando di non essere seconda a quella di molti mostri sacri del genere. La miccia viene accesa fin da subito con la travolgente Destroyer, uno speed metal senza compromessi che sfocia persino in territori thrash e che non sfigurerebbe affatto con certi pezzi dei Metallica del periodo Kill ‘em All. Undying Evil gode di un ritornello strepitoso, ma che alla fine si rivela essere solo una piccola parte di un tutto che si attesta su livelli qualitativi altissimi; a parte il ritornello, infatti, sono proprio l’impostazione e l’evoluzione del brano che lasciano a bocca aperta per l’efficacia dimostrata. E dato che non c’è due senza tre, la titletrack non è certo da meno. Anche in questo caso è il ritornello, alla pari di un mantra, a colpire più di tutto, mentre il resto della canzone sembra svolgersi in funzione e in preparazione di esso. La breve One with Fire è lineare e diretta e certo dal vivo sarebbe capace di causare molti colli rotti, ma non è a livello delle altre tracce. Ha però il merito di portarci velocemente a quello che può essere considerato il brano migliore del disco: Below the Slumber. La voce struggente che apre il brano ricorda in parte quella della parte iniziale di The Idol degli W.A.S.P., anche se con le dovute differenze, a partire dalla diversa espressività di Blackie Lawless e Olof Wikstrand; la prova di quest’ultimo è comunque assolutamente all’altezza della situazione. Anche a livello strumentale l’esecuzione si attiene su grandi livelli e l’atmosfera del pezzo assume via via più consistenza. Arrivati alla metà del disco troviamo la strumentale Hungry They Will Come, che per impostazione ricorda da vicino gli Iron Maiden dei primi due album e che in ogni caso si fa apprezzare in modo distinto e personale. La seconda parte dell’album è meno efficace della prima e l’ultimo grande pezzo presente si rivela essere The Banshee. Si resta sempre su territori heavy/speed, con qualche guizzo thrash limitato ad alcuni riff di chitarra, ed è la potenza strumentale a farla da padrone, molto più della voce, che qui ha meno spazio di manovra del solito ed incide ancora una volta specialmente nel ritornello. Il trittico finale composto da Farewell, Hell Will Follow e Mask of Red Death è invece ciò che meno resta in testa dell’intero lavoro, pur dimostrando molti buoni spunti, specialmente nella penultima canzone.

Al termine dell’ascolto rimangono molte ottime sensazioni e la consapevolezza di avere di fronte una band non solo dalle buone prospettive, ma addirittura capace di affermarsi tra i nomi più di punta della scena heavy mondiale. Si parla tanto di voler a tutti i costi trovare band che sappiano essere originali e moderne, che non siano solo una mera riproposizione di vecchi e consolidati stilemi, ma quando poi s’incappa in proposte di questo tipo si riesce sempre a trovare qualcosa di negativo da dire a riguardo, additando l’originalità e la diversità come fossero un qualcosa da rigettare seduta stante, come se il voler cambiare le cose sia un pericolo per l’intera scena musicale. Seguendo questo ragionamento, gruppi come gli Enforcer dovrebbero essere eletti a nuovi “messia” del loro genere, invece capita lo stesso che vengano considerati nient’altro che una copia di certi grandi nomi della scena anni Ottanta e quindi non giudicati secondo le loro reali capacità e qualità. Lungi da noi voler essere profeti di una grande verità assoluta, ma è innegabile che From Beyond sia un disco che vi farà sbalzare dalla sedia fin dal primo ascolto e che merita di essere premiato per i notevoli contenuti di cui dispone. Gli Enforcer hanno sfornato un grandissimo album seguendo i più tradizionali canoni dell’heavy metal, ma infondendo il loro lavoro di coraggio e personalità, tecnica e capacità esecutive fuori dal comune. Scusate se è poco.



VOTO RECENSORE
81
VOTO LETTORI
94.93 su 101 voti [ VOTA]
Fabio
Venerdì 29 Ottobre 2021, 20.05.09
22
Ottimo album e sono anche d accordo che Zenith in realtà è stato un passo indietro, si spera per il nuovo visto che il singolo è molto buono
maurilio
Giovedì 11 Luglio 2019, 20.09.46
21
Grandissimo album,praticamente senza filler. Canzoni tirate e atmosfere maideniane la fanno da padrone.Non mi stanco mai di risentirlo.
mario
Venerdì 6 Novembre 2015, 18.06.34
20
Ho provato a riascoltarlo più' volte, non mi acchiappa sia l'album che il gruppo, gli Enforcer saranno anche bravi ma non e' scattats la sintonia con loro, preferisco i tedeschi Scanner con il loro The Jugment, un power/heavy/speed che ha fatto subito presa in me, per quanto riguarda gli Enforcer spero che con il prossimo disco riescano finalmente a conquidtarmi in modo netto e convincente.
Metal Shock
Venerdì 6 Novembre 2015, 16.35.54
19
Per me disco heavy metal classico dell'anno. Per tutti gli altri ci sono i Maiden
Doomale
Giovedì 29 Ottobre 2015, 13.01.46
18
Buon album...anche se non mi esalta ancora molto...Devo dire che di tutto l'album i pezzi che mi hanno colpito di piu sono le cover sulla deluxe edition...ottima quella dei Misfits "i turn into a martian" e anche la mitica bursting out dei Venom...anche se preferisco quella che fecero gli Entombed su To ride...molto piu grezza. Comunque un 75 ci sta...è la voce che non mi piace molto.
Bite the Bullet
Domenica 9 Agosto 2015, 11.49.18
17
I 4 album li ho presi tutti e 4 e ho preso anche 2 toppe per il battle jacket.
er colica
Domenica 12 Aprile 2015, 15.41.44
16
prima o poi comprerò un loro disco ma solo uno, sono un buon gruppo revival, roba ben suonata prodotta con suoni puliti grazie alle tecnologie insomma tutta roba professionale e piacevole ma almeno per me valgono solo un disco comprato. li vedrei pure live con piacere ma alla fine per quanto bravi li tratto come molti altri gruppi revival che scopiazzano e si scopiazzano tra di loro, un disco lo posso pure comprare ma dopo basta.
Matteo
Mercoledì 8 Aprile 2015, 17.45.14
15
Il disco è fico, parecchio. Però di questa band non mi piace che perdano un sacco live. Visti ormai tre volte e va bene che suonare live può comportare una resa non uguale a disco, specie se si è band che ancora suonano nei live club però in concerto no, non sono una delle band migliori. In ogni caso in questo disco mi hanno davvero sorpreso. Spero lavorino di più sull'aspetto "dal vivo" che fa, per forza di cose, la sua parte.
Steelminded
Martedì 7 Aprile 2015, 23.13.45
14
Bravi Enforcer, davvero un'ottima prova... Sono pienamente d'accordo con recensione e voto. L'album si mantiene su livelli altissimi per tutta la sua durata fino alla closing track che mi ha lasciato alquanto basito, essendo ripetitiva, stanca e moscia. Non c'entra nulla o quasi con il resto del disco - che comunque rimane ottimo davvero. Un 81 lo merita a mio parere, ma fino all'ultima viaggiava addirittura al di sopra. Vero, secondo me sono delle promesse e se continuano così potrebbero diventare una band di punta - con due premesse, ora dopo quattro album più che buoni devono fare il salto di qualità e tirar fuori il loro capolavoro, magari rischiando un po' in alcuni casi, introducendo qualche variazione sul tema... Poi per quanto ho apprezzato dal vivo, devono sicuramente offrire di più... Se svolteranno su questi due punti, secondo me possono fare il vero salto di qualità. Per il momento restano una band più promettente. Evviva!
Steelminded
Martedì 7 Aprile 2015, 21.47.55
13
Lo sto ascoltando e mi sta piacendo... TANTISSIMO... Il giusto seguito di Diamonds, va addirittura oltre. Non un pezzo debole fino ad ora e sono alla sette. L'ultimo mi aveva lasciato deluso, ma a questo punto, dovrò riascoltare anche quello. Grandissimo album finora, The Banshee sembra di sentire Harris e company negli anni ottanta. Derivativi un cazzo, fedeli e veri Denim and Leather!!! Torno tra poco per il giudizio complessivo, ma so già che sarà mooolto positivo. Evviva!
jek
Martedì 7 Aprile 2015, 20.24.29
12
Condivido la recensione di Flight, per quel che ho sentito fanno del buon caro Heavy Metal che di questi tempi non è male.
Steelminded
Martedì 7 Aprile 2015, 15.19.24
11
Io ho amato Diamons, ma visti dal vivo sono stati una delusione totale - credo abbiano influito i suoni non ottimali, anzi direi pessimi ma veramente mi aspettavo di più da una band che su disco sembra possedere discrete doti compositive e techniche. Forse un paradosso della loudness war di cui all'articolo di Raven, per cui dal vivo non sei in grado di riprodurre certe cose... Comunque il disco in questione devo ascoltarlo, e sono molto curioso. Ripasso a breve. Evviva!
Master
Martedì 7 Aprile 2015, 13.33.38
10
Il problema di chi suona un genere già collaudato come l'heavy classico è che rende possibile fare confronti con il passato, ad esempio con album del calibro di "Defenders of the faith": e in questo "From beyond" purtroppo non ci vedo minimamente la stessa qualità. La proposta a dire il vero mi ha ricordato più certo US power, come i primi 2 album dei Savatage, ma non se la gioca nemmeno con quelli, secondo me. Meglio cmq un album come questo della maggior parte delle proposte più "moderne" che non mi piacciono per niente, però non credo sia questa la musica del futuro. Piacevoli per qualche ascolto, ma incapaci di appassionarmi: un 70 pieno.
LAMBRUSCORE
Martedì 7 Aprile 2015, 13.10.03
9
A me non dispiacciono, questo l'ho ascoltato poco, i precedenti per me vanno bene durante una sbevazzata o mentre si guida -senza bere-, in mezzo a compilation per i viaggi, 1 di quei gruppi di cui non ascolto un album intero, questo è sicuro....
AL
Martedì 7 Aprile 2015, 12.27.19
8
ho ascoltato il precedente ma non mi sembrava questo gran capolavoro. darò un ascolto anche a questo. li ho visti però dal vivo, buona attitudine ma non eccezionali.
Capitan Metal
Martedì 7 Aprile 2015, 12.12.42
7
D'accordissimo con la recensione!!! Fa sempre bene un po' di sano e puro Heavy Metal e io non riesco a farne a meno!!! Voto 85!!!
xXx
Martedì 7 Aprile 2015, 9.19.23
6
molto bello. voto 80. quoto la recensione
metallo
Lunedì 6 Aprile 2015, 23.21.09
5
Mai piaciuti, men che meno con questo loro ultimo lavoro, ormai avrebbero dovuto acquisire una certa esperienza compositiva che li facesse essere completamente personali e distinguibili, invece per me e per i miei gusti non sono ne carne ne pesce, non riescono ad esssere ne thrash, ne power, ne speed ne heavy, senza una precisa bussola indicativa su che rotta effettivamente prendere con reale efficacia, in tutto la loro discografia non c'e' a mio avviso e per i miei gusti una sola conzone che sia una da poter tramandare ai posteri o che ti si stampi a lungo nella testa e nel cuore, ci ho riprovato pure stavolta, niente, non fanno per me e per i miei gusti.
D A X
Lunedì 6 Aprile 2015, 22.59.09
4
Bello, ma SECONDO ME inferiore al predecessore "Death by Fire". De gustibus!
michir
Lunedì 6 Aprile 2015, 22.13.56
3
preso! mi piace assai!
inflames69
Lunedì 6 Aprile 2015, 17.00.19
2
Ottimo disco.ma ho trovato il nuovo dei Sacral Rage ancora migliore!!
Radamanthis
Lunedì 6 Aprile 2015, 10.20.41
1
L'ennesimo album di grande heavy metal di questa band. Migliora sempre più ed ora, al 4° disco, possiamo dire che la consacrazione sia definitiva. Per chi ama le sonorità classiche del metal anni 80 con produzione e suoni simil anni 80 direi che è il massimo! Voto 85
INFORMAZIONI
2015
Nuclear Blast Records
Heavy
Tracklist
1. Destroyer
2. Undying Evil
3. From Beyond
4. One with Fire
5. Below the Slumber
6. Hungry They Will Come
7. The Banshee
8. Farewell
9. Hell Will Follow
10. Mask of Red Death
Line Up
Olof Wikstrand (Voce, Chitarra)
Joseph Tholl (Chitarra)
Tobias Lindqvist (Basso)
Jonas Wikstrand (Batteria)
 
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