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19/04/24
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Feed Her to the Sharks - Fortitude
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( 1393 letture )
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La Victory Records ha sempre un occhio di riguardo verso le nuove leve che popolano l’ormai saturo universo metalcore e la decisione di lanciare sul mercato discografico che conta i Feed Her to the Sharks, in questa prima fase del 2015, sta dando i suoi frutti. Questa nuova realtà australiana si sta ritagliando da diversi anni il proprio spazio, grazie soprattutto al fatto di aver accompagnato sul palco band del calibro di August Burns Red, Suicide Silence e (nel bene e nel male) Asking Alexandria, ma anche al fatto di aver pubblicato, prima del qui presente Fortitude, due full length molto apprezzati dagli estimatori del genere e non solo.
Il metalcore dei Feed Her to the Sharks non si discosta molto da quello che è il trend attuale: il sound è fortemente ispirato dalla corrente musicale statunitense, sebbene a tratti gli echi del death melodico scandinavo siano percepibili (come in Shadow of Myself, ma anche in altri numerosi frangenti). Sicuramente Fortitude si vanta di essere un lavoro suonato davvero bene; inoltre, la melodia avvolgente si sussegue per tutta la produzione innalzando inesorabilmente l’impatto emotivo che l’album ha verso l’ascoltatore, grazie anche un saggio utilizzo dell'elettronica che conferisce ai pezzi un’atmosfera, un tocco magico e abissale (vedi in Walking on Glass, ad esempio, Heart of Stone o Burn the Traitor). Immancabile il classico affronto fra due differenti livelli di vocalità: al vocalist Andrew Vanderzalm sono affidati sia lo scream, molto ruvido e impastato, con importanti “picchi” diabolici (come in Burn the Traitor) , sia il passionale clean singing presente nella quasi totalità dei ritornelli. Sicuramente, la miscela di questi elementi fa si che Fortitude sia un album facilmente recepibile sin dal primo ascolto, grazie anche a ritornelli molto efficaci in grado di ronzare nelle orecchie per diverso tempo. L’unica pecca stilistica si ritrova nei breakdown, punto debole di un sacco di band emergenti, i quali non convincono appieno per ridondanza nel suono e molto spesso vengono usati per rappezzare alcuni momenti che altrimenti risulterebbero vuoti. Non bisogna fare l’errore di pensare a Fortitude come ad un album puramente emotivo e delicato, anche perché quando i Feed Her to the Sharks lasciano uscire la rabbia dalle proprie viscere non sono secondi a nessuno: pensiamo in questo caso a pezzi come Terrorist o Waking on Glass, dove i riff sono più compatti e violenti, vere e proprie mazzate sui denti.
Pur non creando nulla di nuovo, i Feed Her to the Sharks hanno tirato su un album invidiabile, dando una scossone alla scena metalcore che in questo 2015 è rimasta solo a guardare e non ha dato rilevanti segni di vita. Ora come ora, la strada verso il successo sembra essere spianata per la band che, salvo imprevedibili contrattempi, è prossima al definitivo salto di qualità.
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5
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Queste presunzioni su Metallica o un gruppo italiano sono abbastanza campate in aria. Si valuta principalmente l'album, poi si possono valutare altri fattori come appunto etá e esperienza. Questa band è molto promettente, ma ci sono deficit in termini di ridondanza del suono, breakdown e produzione non proprio ottimale che abbassano inesorabilmente il voto. Comunque io apprezzo un sacco il metalcore, mi sono occupato anche di altri gruppi. |
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4
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75/100 Disco discreto di una band metal - core promettente.Aspetterò il prossimo disco per vedere come si saranno comportati. |
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3
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Grande album, direi che sicuramente il recensore poteva sicuramente stare più alto col voto anche perchè sono giovani e promettenti, l avessero fatto i metallica o una band italiana si sarebbero beccati un bel 90. Capisco che il Metalcore su questa testata non è un genere molto apprezzato ma quando si tratta di un album valido dategli una chance. Album molto consigliato a chi aprezza i trivium ed exodus. |
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2
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Bè 80 è un po' alto, anche perchè il deficit nei breakdown balza facilmente all'occhio. In ogni caso sono un ottimo prospetto, mi sembra di aver letto che saranno in tour con Aversions Crown e Thy art is murder. |
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1
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Scoperti una settimana fa, questi "dalla in pasto agli squali" mi stanno veramente piacendo tantissimo! In particolare fortitude che lo ascolto in loop da tre giorni. Mi fa impazzire. Sono d'accordo con il recensore, se non per il fatto dei breakdown, che a me piacciono molto, li trovo azzeccati e violenti. Secondo me un 80 se lo meritano pienente. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The World is Yours 2. Chasing Glory 3. Burn the Traitor 4. Shadow of Myself 5. Terrorist 6. Heart of Stone 7. Walking on Glass 8. Fear of Failure 9. Faithless 10. Badass 11. Let Go
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Line Up
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Andrew Vanderzalm (Voce, Tastiere) Keys Kim Choo (Chitarre, Synth) Marinos Katsanevas (Chitarre) Rob Davies (Basso) Andrew "Stix" Cotterell (Batteria)
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RECENSIONI |
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