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Nasum - Inhale / Exhale
( 2921 letture )
Con difficoltà si riesce a recensire un qualsiasi album grindcore, in quanto il genere in questione è rimasto (salvo eccezioni che si contano sulle dita di una mano) relegato alle radici sub urbane della periferia, alle quattro mura asettiche di un centro sociale, su un palco composto con mezzi di fortuna o addirittura praticamente inesistente. Figuriamoci la complessità di riuscire a trasmettere qualcosa in merito a un album di una band storica come i Nasum, i quali hanno dato tanto a questo ambiente nella loro carriera, conclusasi forzatamente nel 2004 per la morte del fondatore Mieszko Talarczyk a seguito dello tsunami che nel giorno di Santo Stefano colpì il sud est asiatico.

Inhale/Exhale è stato il primo disco ufficiale della band per la casa discografica Relapse Records, composto da una trentina di tracce micidiali le quali sono riuscite a scrivere un pezzo di storia importante del grindcore. Questo disco è la perfetta rappresentazione del nichilismo minimalista che contraddistingue il genere, ma il duo svedese è riuscito ad andare al di là del solito frastuono iracondo e confusionario compresso in tracce di pochi secondi.
I Nasum conoscono molto bene la realtà death metal della Svezia, loro paese di origine, e l'influenza di questa è stata apportata al loro suono duro e irrefrenabile; diverse sono le tracce che portano con sé queste influenze, si pensi a canzoni come The Masked Face ad esempio, ma anche a quei pezzi in cui la band riesce a dare tutto quello che le proprie viscere riescono a sputare fuori in appena un minuto o addirittura una trentina di secondi. In queste ultime la band non si riduce al solito pestaggio ossessivo sui propri strumenti musicali; le canzoni rimangono facilmente in testa per le lyrics recettive (ci si limita a brevi strofe in cui il titolo è ripetuto), ma sono convincenti anche perché la band cerca sempre soluzioni diverse in termini di riff nonostante il poco tempo.
Il grindcore dei Nasum, che in questo album ha ancora rigide cristallizzazioni crust punk, è estremamente razionale e ragionato; la band cerca sempre soluzioni differenti, aggiungendo anche elementi differenti di volta in volta, sebbene la velocità e i blast beat siano la cornice edittale costante del tutto. In questi termini, balza subito all'occhio l'intro di Far What Case, con un assolo di chitarra rock, gli effetti sibilanti adoperati sempre in The Masked Face, emergono brani come The System Has Failed Again dove il basso è preminente nell'intro o pezzi più cadenzati e regolari che tirano un po' il freno come Disappointed. Sono tutti elementi che rendono l'ascolto più intricato, sebbene per la brevità dei pezzi e il numero elevato di tracce (trentotto per appena quarantacinque minuti totali di esecuzione), ci si perde un po' ad individuare l'esatto momento in cui si trovano queste particolarità. Anche per questo Inhale/Exhale è un album da ascoltare tutto dall'inizio alla fine, perché decontestualizzate, le tracce perdono un po' della bellezza complessiva.
Le lyrics sono nichiliste e misantrope, ma si passa anche all'analisi di temi politici o di critica sociale e a tematiche più personali e viscerali, espresse sempre con rabbia e ira.
I Nasum ci deliziano delle loro poliedriche capacità anche in due tracce di durata superiore alla media generale: Shaping the End, nella quale, a seguito della incommensurabile violenza, ci si imbatte nel finale in un riff di chitarra più avvolgente e atmosferico e Can De Lach che è la canzone che si distacca notevolmente dalle altre, con un intro tenebrosa, dove le chitarre sono cadenzate e in puro stile death metal.


Parlando di grindcore, Inhale/Exhale deve essere obbligatoriamente nella discografia personale di ogni appassionato del genere, sebbene sia ancora un lavoro nel quale si riscontrano le increspature dell'inesperienza. Inoltre c'è da ricordare che la formazione della band non era ancora stata completata (qui ci sono solo Mieszko Talarczyk e Anders Jakobson) e questi limiti sono evidenti.
I Nasum hanno avuto solo la sfortuna di non essere riusciti a proseguire nella loro carriera per un fenomeno fuori dal comune quale uno tsunami, che contò fra le proprie vittime il povero Mieszko. Fu una morte tanto accidentale quanto bizzarra.
Alla morte del frontman, la band si è sciolta. Nel 2006 fu fatto uscire un doppio cd in onore di Mieszko e nel 2012 la band si è riunita per un breve tour anche questo in suo onore ma, per togliere ogni dubbio, i membri superstiti hanno fin da subito precisato che non ci saranno ulteriori reunion o quanto meno nuovi album sotto il nome Nasum.



VOTO RECENSORE
85
VOTO LETTORI
99 su 5 voti [ VOTA]
MrFreddy
Sabato 18 Aprile 2015, 14.12.14
6
Imprescindibili per il genere. Recensione molto sentita e precisa non lo ritengo il loro apice di qualità, ma è già una "dichiarazione di poetica" appassionata ed appassionante.
Sicktadone
Sabato 18 Aprile 2015, 13.53.41
5
Grazie ragazzi!
waste of air
Sabato 18 Aprile 2015, 13.00.06
4
Poesia.
LAMBRUSCORE
Sabato 18 Aprile 2015, 12.13.34
3
Tanto amore anche da parte mia, d'altra parte i figli so' pezzi 'e grindcore, come diceva qualcuno, voto giusto, grandi Nasum.
Ad Astra
Sabato 18 Aprile 2015, 11.59.41
2
quanto amore... bravo nicolò!
Ad Astra
Sabato 18 Aprile 2015, 11.59.40
1
quanto amore... bravo nicolò!
INFORMAZIONI
1998
Relapse Records
Grindcore
Tracklist
1. This is
2. The Masked Face
3. Digging in
4. Time to Act!
5. Disdain and Contempt
6. I See Lies
7. Inhale / Exhale
8. Too Naked to Distort
9. There's No Escape
10. The Rest is Over
11. Disappointed
12. Lagg om!
13. You're Obsolete
14. Tested
15. Shapeshifter
16. Feed Them, Kill Them, Skin Them
17. When Science Fails
18. Closing In
19. The World that You Made
20. The System Has Failed Again
21. For What Cause
22. Fullmated
23. Screwed
24. Shaping the End
25. The New Firing Squad
26. No Sign of Improvement
27. My Philosophy
28. I'm Not Silent
29. The Breating Furnace
30. Information is Free
31. Burning Inside
32. A Request for Guidance
33. Grey
34. Worldcraft
35. It's Never to late
36. Du Är Bevakad
37. Blinded
38. Can de Lach
Line Up
Mieszko Talarczyk (Chitarra, Basso, Voce)
Anders Jakobson (Batteria, Voce)
 
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