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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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( 2921 letture )
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Con difficoltà si riesce a recensire un qualsiasi album grindcore, in quanto il genere in questione è rimasto (salvo eccezioni che si contano sulle dita di una mano) relegato alle radici sub urbane della periferia, alle quattro mura asettiche di un centro sociale, su un palco composto con mezzi di fortuna o addirittura praticamente inesistente. Figuriamoci la complessità di riuscire a trasmettere qualcosa in merito a un album di una band storica come i Nasum, i quali hanno dato tanto a questo ambiente nella loro carriera, conclusasi forzatamente nel 2004 per la morte del fondatore Mieszko Talarczyk a seguito dello tsunami che nel giorno di Santo Stefano colpì il sud est asiatico.
Inhale/Exhale è stato il primo disco ufficiale della band per la casa discografica Relapse Records, composto da una trentina di tracce micidiali le quali sono riuscite a scrivere un pezzo di storia importante del grindcore. Questo disco è la perfetta rappresentazione del nichilismo minimalista che contraddistingue il genere, ma il duo svedese è riuscito ad andare al di là del solito frastuono iracondo e confusionario compresso in tracce di pochi secondi. I Nasum conoscono molto bene la realtà death metal della Svezia, loro paese di origine, e l'influenza di questa è stata apportata al loro suono duro e irrefrenabile; diverse sono le tracce che portano con sé queste influenze, si pensi a canzoni come The Masked Face ad esempio, ma anche a quei pezzi in cui la band riesce a dare tutto quello che le proprie viscere riescono a sputare fuori in appena un minuto o addirittura una trentina di secondi. In queste ultime la band non si riduce al solito pestaggio ossessivo sui propri strumenti musicali; le canzoni rimangono facilmente in testa per le lyrics recettive (ci si limita a brevi strofe in cui il titolo è ripetuto), ma sono convincenti anche perché la band cerca sempre soluzioni diverse in termini di riff nonostante il poco tempo. Il grindcore dei Nasum, che in questo album ha ancora rigide cristallizzazioni crust punk, è estremamente razionale e ragionato; la band cerca sempre soluzioni differenti, aggiungendo anche elementi differenti di volta in volta, sebbene la velocità e i blast beat siano la cornice edittale costante del tutto. In questi termini, balza subito all'occhio l'intro di Far What Case, con un assolo di chitarra rock, gli effetti sibilanti adoperati sempre in The Masked Face, emergono brani come The System Has Failed Again dove il basso è preminente nell'intro o pezzi più cadenzati e regolari che tirano un po' il freno come Disappointed. Sono tutti elementi che rendono l'ascolto più intricato, sebbene per la brevità dei pezzi e il numero elevato di tracce (trentotto per appena quarantacinque minuti totali di esecuzione), ci si perde un po' ad individuare l'esatto momento in cui si trovano queste particolarità. Anche per questo Inhale/Exhale è un album da ascoltare tutto dall'inizio alla fine, perché decontestualizzate, le tracce perdono un po' della bellezza complessiva. Le lyrics sono nichiliste e misantrope, ma si passa anche all'analisi di temi politici o di critica sociale e a tematiche più personali e viscerali, espresse sempre con rabbia e ira. I Nasum ci deliziano delle loro poliedriche capacità anche in due tracce di durata superiore alla media generale: Shaping the End, nella quale, a seguito della incommensurabile violenza, ci si imbatte nel finale in un riff di chitarra più avvolgente e atmosferico e Can De Lach che è la canzone che si distacca notevolmente dalle altre, con un intro tenebrosa, dove le chitarre sono cadenzate e in puro stile death metal.
Parlando di grindcore, Inhale/Exhale deve essere obbligatoriamente nella discografia personale di ogni appassionato del genere, sebbene sia ancora un lavoro nel quale si riscontrano le increspature dell'inesperienza. Inoltre c'è da ricordare che la formazione della band non era ancora stata completata (qui ci sono solo Mieszko Talarczyk e Anders Jakobson) e questi limiti sono evidenti. I Nasum hanno avuto solo la sfortuna di non essere riusciti a proseguire nella loro carriera per un fenomeno fuori dal comune quale uno tsunami, che contò fra le proprie vittime il povero Mieszko. Fu una morte tanto accidentale quanto bizzarra. Alla morte del frontman, la band si è sciolta. Nel 2006 fu fatto uscire un doppio cd in onore di Mieszko e nel 2012 la band si è riunita per un breve tour anche questo in suo onore ma, per togliere ogni dubbio, i membri superstiti hanno fin da subito precisato che non ci saranno ulteriori reunion o quanto meno nuovi album sotto il nome Nasum.
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6
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Imprescindibili per il genere. Recensione molto sentita e precisa non lo ritengo il loro apice di qualità, ma è già una "dichiarazione di poetica" appassionata ed appassionante. |
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3
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Tanto amore anche da parte mia, d'altra parte i figli so' pezzi 'e grindcore, come diceva qualcuno, voto giusto, grandi Nasum. |
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2
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quanto amore... bravo nicolò! |
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1
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quanto amore... bravo nicolò! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. This is 2. The Masked Face 3. Digging in 4. Time to Act! 5. Disdain and Contempt 6. I See Lies 7. Inhale / Exhale 8. Too Naked to Distort 9. There's No Escape 10. The Rest is Over 11. Disappointed 12. Lagg om! 13. You're Obsolete 14. Tested 15. Shapeshifter 16. Feed Them, Kill Them, Skin Them 17. When Science Fails 18. Closing In 19. The World that You Made 20. The System Has Failed Again 21. For What Cause 22. Fullmated 23. Screwed 24. Shaping the End 25. The New Firing Squad 26. No Sign of Improvement 27. My Philosophy 28. I'm Not Silent 29. The Breating Furnace 30. Information is Free 31. Burning Inside 32. A Request for Guidance 33. Grey 34. Worldcraft 35. It's Never to late 36. Du Är Bevakad 37. Blinded 38. Can de Lach
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Line Up
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Mieszko Talarczyk (Chitarra, Basso, Voce) Anders Jakobson (Batteria, Voce)
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