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Lady Reaper - Lady Reaper
( 1569 letture )
A distanza di due anni dalla prima prova, l’EP intitolato Northern Trilogy, tornano sulle nostre pagine i capitolini Lady Reaper, ossequiosi ammiratori dei mostri sacri dell’heavy metal anni 80 e dell’epic di buona fattura. All’epoca avevano rilevato una certa immaturità dei nostri cinque amici, che si erano distinti per buone idee e potenzialità, ma per una realizzazione non sempre impeccabile, con qualche passaggio a vuoto di troppo e, in generale, una personalità ancora acerba. Dopo un biennio passato a limare le proprie capacità ed il proprio metodo compositivo –e con alle spalle la Sliptrick Records- saranno riusciti a limare quelli che, allora, inquadrammo come normali difetti di gioventù, consegnandoci un prodotto meglio rifinito?

La risposta è: sì, indubbiamente. Il disco è meglio curato, il sound sembra essersi strutturato attorno ad un robusto heavy di stampo classico ed i brani risultano indubbiamente composti con maggior competenza e coerenza, benché l’originalità latiti ancora un po’ troppo. Ma andiamo con ordine: l’inizio è affidato all’intro marziale di Spit out from Hell, che evolve in un brano dalle chitarre granitiche, con il singer Simone Calderoni che si distingue per la ruvidezza del suo cantato. Come accennato, non aspettatevi clamorose innovazioni dai nostri amici romani, che però indubbiamente non si risparmiano in energia e passione: Dr. Chainsaw è più movimentata ed è chiaramente ispirata alle cavalcate di maideniana memoria, con un chorus melodico che non guasta; anzi, se è per questo ci convince anche più di Spit out from Hell, davvero un po’ troppo scolastica. Non può mancare, logicamente, la power ballad in perfetto stile eighties, che si presenta puntuale con la gradevole Catch the Moon, che naturalmente poi cresce in velocità e potenza. Ci sentiamo di preferire la seconda parte, anche perché la voce del cantante sembra più a suo agio con i passaggi più graffianti che con quelli più melodici, pur risultando piacevole in entrambi i registri. La title-track conferma il buono stato di forma dei due chitarristi, che regalano sia strofe classiche, né veloci né lente, sia attimi più frenetici; inoltre, come poteva mancare il ritornello corale che invoglia al canto? Infatti c’è e fa la sua degna figura. Anche in questo caso, di innovazioni ne troviamo poche, ma i nostri amici sembrano maggiormente sicuri di sé rispetto agli esordi. La dimostrazione di ciò risiede in Ace of Hearts, dove si alternano passaggi alla Motorhead, con anche il basso in bella evidenza ed altri più ariosi e melodici, in una altalena che riesce sufficientemente bene. Avvicinandosi alla fine, evidentemente, i Lady Reaper intendevano sorprendere i loro ascoltatori, perché anche Tomahawk è un highlight dell’album, caratterizzato da una prima parte più lugubre, affidata al basso di Gabriele Grippa ed alla voce di Calderoni e da una più classica, probabilmente la migliore dell’intero lavoro. Un piglio più moderno anima infine la conclusiva When Jekyll Becomes Hydedalle caratteristiche quasi post-grunge, con voce a tratti effettata ed una sezione ritmica in gran forma.

I miglioramento, insomma, ci stati e lo possiamo ribadire: i brani risultano composti con maggior gusto ed abilità, le alternanze fra parti lente e veloci sono costruite in modo più armonico e, in generale, i due anni di rodaggio hanno fatto bene ai nostri amici dalla Capitale. Al tempo stesso, la strada naturalmente non si interrompe qui: se i progressi sono evidenti e tangibili dal punto di vista compositivo, dal punto di vista della personalità del sound le cose necessitano ancora di un po’ di pratica, dato che troppi brani, benché gradevoli, risultano ancora un po’ freddi. Anche in questo caso, logicamente, il tempo è dalla parte dei Lady Reaper: se in due anni ci hanno convinto più dell’esordio, magari entro un ulteriore biennio daranno alle stampe un lavoro di qualità ancor migliore che faccia emergere maggiormente le peculiarità dei cinque musicisti. Gli auguri, naturalmente, sono raddoppiati a fronte dei passi avanti già compiuti. Avanti così!



VOTO RECENSORE
65
VOTO LETTORI
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INFORMAZIONI
2015
Sliptrick Records
Heavy
Tracklist
1. Spit out from Hell
2. Dr. Chainsaw
3. Catch the Moon
4. Lady Reaper
5. Ace of Hearts
6. Tomahawk
7. When Jekyll Becomes Hyde
Line Up
Simone Calderoni (Voce)
Daniele Petretto (Chitarra)
Stefano Coggiatti (Chitarra)
Gabriele Grippa (Basso)
Berardo Di Mattia (Batteria)
 
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