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D.A.M. - The Awakening
( 1474 letture )
I D.A.M. si formano nel 2009 a Belo Horizonte per mano del vocalist Guilherme De Alvarenga, aggiungendosi alla già affollata scena underground presente in Brasile, paese che da sempre vanta una tradizione metal (specialmente in ambito thrash) di tutto rispetto. L'ambizione di De Alvarenga come compositore (che inizialmente avrebbe voluto dar vita ad un progetto da solista) era quello di riuscire a fondere l'aggressività e la velocità del metal con la magniloquenza e l'austerità della musica classica, oggetto dei suoi precedenti studi musicali. Dopo due EP, un full-length (intitolato Tales of the Mad King e rilasciato nel 2013) e qualche cambio di line-up, i D.A.M. pubblicano a dicembre del 2014 il loro secondo album in studio: The Awakening, con in formazione, accanto al già citato De Alvarenga, Edu Megale alla chitarra e Caio Campos al basso.

L'album prosegue nella strada intrapresa in Tales of the Mad King e in Phantasmagoria, l'EP uscito a maggio dello stesso anno: The Awakening è, infatti, in bilico tra il classico death metal melodico di In Flames e, soprattutto, Children Of Bodom, (da cui riprendono lo stile del riffing in alcune sezioni e l'uso del cantato in ringhiato/growl) e il power metal dei connazionali Angra e dei Rhapsody Of Fire, soprattutto per la presenza costante della tastiera e per la ricerca del fattore "epicità", tanto caro alle band power. Il risultato è, però, tutt'altro che soddisfacente: nelle 12 tracce del disco (per circa un'ora di durata complessiva, un minutaggio assolutamente elevato e pesante per una proposta simile), trovare qualche spunto interessante o vagamente personale è molto raro, tanto che descrivere singolarmente i brani sarebbe inutile. La causa principale di ciò risiede nel modus operandi sinfonico eccessivamente barocco del complesso (secondo i peggiori dettami del power metal, che, inspiegabilmente, la maggior parte delle volte trova il suo punto di forza proprio in questa ampollosità forzata e ridondante), che sfocia quasi nel ridicolo quando De Alvarenga o Megale si esibiscono in velocissime scale (di solito nella seconda metà dei pezzi) il cui unico fine nell'insieme della canzone è coprire un'evidente mancanza di idee concrete. Come se non bastasse, De Alvarenga alterna al tradizionale cantato melodeath-oriented delle scialbe e, spesso, fastidiose parti in clean.

Gli unici momenti positivi di The Awakening si trovano nelle tracce nelle quali la band si appoggia maggiormente su una base più tipicamente death metal, per quanto anch'esse non siano nulla di così speciale, specialmente se considerato il tasso di derivazione del tutto.



VOTO RECENSORE
50
VOTO LETTORI
40 su 2 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2014
Autoprodotto
Melodic Death
Tracklist
1. From the Ashes (T.J.O.T.F)
2. The Great Work (Magnum Opus, Pt.I)
3. Reborn from the Shadows
4. Lies
5. The Breaking Point (T.M.S, Pt.IV)
6. Illusions
7. The Awakening
8. Violated Angel
9. Nightmare(T.M.S, Pt.II)
10. Separation
11. Alone
12. Thelema (Magnum Opus, Pt.II)
Line Up
Guilherme De Alvarenga (Voce, Tastiere)
Edu Megale (Chitarra)
Caio Campos (Basso)
 
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