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Raging Death - Raging Death
( 1653 letture )
I Raging Death presentano il loro debutto sulla lunga durata sotto l'egida della Punishment 18. Provenienti dalla Polonia propongono un thrash metal viscerale e senza mezze misure influenzati principalmente dalle grandi band teutoniche ma anche da un certo thrash/speed americano; sono loro stessi a definirsi old school ma con un approccio più moderno, il che effettivamente è vero nonostante i rimandi a molte band del passato. Il tasso tecnico dei quattro ragazzi polacchi e più che buono come lo è il songwriting, brani tirati composti da decine di riff che si alternano, che si accavallano e che modellano i brani a volte non di facile lettura per l'alto numero di ritmiche e nello stesso tempo in alcuni passaggi risultano un po' confusi; la voce di Axemaniac è grintosa e mediamente potente con cambi di tonalità verso note alte coadiuvate da discreti acuti che a volte risultano un po' forzati, mentre Razor alla chitarra solista elargisce dei solo veloci composti da scale al fulmicotone ed alcuni interessanti passaggi dissonanti rispetto alle ritmiche di base, il tutto con una certa dose di melodia.

L'album si apre con la furiosa Space Inveders, un brano tirato con ritmiche serrate che non lasciano respirare sin dai primi istanti; il brano si presenta come thrash/speed di stampo ottantiano con le due chitarre che si inseguono in riff al fulmicotone mentre il cantato di Axemaniac è potente ed aggressivo con aperture a tonalità decisamente alte sul filo del falsetto. Dopo il break centrale è il solo che prende in mano le redini della canzone con scale velocissime e bending che legano il tutto con una buona tecnica; purtroppo alcuni passaggi risultano caotici e poco chiari ma in ogni caso il brano ha un ottimo tiro. L'intero disco è un susseguirsi di brani veloci, i Raging Death non mollano di un millimetro e in tal senso basta ascoltare l'incredibile Race of Races dove il riff iniziale rende perfettamente l'idea di una gara con un andamento quasi claustrofobico, un inseguimento a folle velocità nel quale l'ingresso del cantato amplifica questa atmosfera con gli accenti in falsetto sulla fine delle strofe e un buon lavoro dei cori; anche qui l'alto numero di incroci di riff rendono il brano non immediato pur essendo alquanto lineare per quanto concerne la sezione ritmica, il solo di Razor è anch'esso velocissimo, ma alla fin fine è la prerogativa dei Raging Death. Brani come Warrior of Revenge o Challenged By The Unknown seguono la linea guida delle precedenti composizioni, buoni riff con dei break che lasciano qualche secondo di respiro per ripartire a tutta velocità senza disdegnare spruzzate di melodia per armonizzare i vari passaggi, la sezione ritmica sostiene molto bene lo scheletro del brano seppur sporadicamente ci si imbatte in micro errori da parte di Butcher dietro ai tamburi dovuti forse alla troppa foga. Le influenze dei quattro thrasher polacchi spaziano dalle grandi e conosciute band teutoniche ed americane a band meno note ma decisamente di altissimo livello come i tedeschi Vendetta o gli americani Laaz Rockit cercando di dare un tocco personale, anche se l'impresa è davvero ardua.

Insomma, il debutto discografico dei Raging Death non è niente male anche se i nostri hanno bisogno di limare le strutture dei brani rendendoli meno caotici, perché è proprio questo il tallone d'achille dei polacchi, nonostante ciò il disco si lascia ascoltare dall'inizio alla fine grazie anche all'azzeccata lunghezza del full lenght che si attesta sui trentadue minuti. In conclusione, i ragazzi dovrebbero cercare di personalizzare di più alcuni passaggi per avere la possibilità di destreggiarsi maggiormente nell'ingorgo di troppi riff a volte accavallati, ma comunque sono davvero degni di essere ascoltati.



VOTO RECENSORE
71
VOTO LETTORI
87.62 su 8 voti [ VOTA]
Hermann 60
Sabato 6 Agosto 2016, 16.54.34
2
Recensione perfetta, il loro difetto è proprio quello di essere a volto troppo caotici, ma essendo un album d'esordio possiamo perdonarli, anche pechè il disco contiene spunti interessanti come ' Race of races' Voto 77
Gemini72
Sabato 23 Maggio 2015, 8.28.43
1
Gran bella recensione, per il mio prossimo acquisto in ambito "trash metal made in Poland". Proprio vero che, nei territori della musica "estrema", con band come Vader, Hate, Behemoth, Infernal War, ed ora pare anche questi Raging Death, la Polonia non tradisce mai
INFORMAZIONI
2015
Punishment 18 Records
Thrash
Tracklist
1. Space Invaders
2. Raging Death
3. Back To The Past
4. Warrior Of Revenge
5. Evil Command
6. Race Of Races
7. Cry For Time
8. Challenged By The Unknown
Line Up
Axemaniac (Voce, Chitarra)

Razor (Chitarra)
Renegade (Basso)

Butcher (Batteria)
 
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