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29/03/24
ENUFF Z’NUFF
BORDERLINE CLUB, VIA GIUSEPPE VERNACCINI 7 - PISA
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( 1384 letture )
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Dimentichiamo un attimo di trovarci nell’anno di grazia 2015 e, per un istante, facciamo un salto indietro nel tempo a trent’anni fa: questo è esattamente quel che devono aver pensato gli americani Trixter nel comporre questo nuovo Human Era, loro nuovo lavoro in studio; chi se li ricorda, negli anni 80, questi baldi (non più) giovini? Benché non siano stati fra i capofila del movimento glam metal, ebbero comunque il loro quarto d’ora di celebrità grazie ai due album Trixter e Hear!, ma non seppero reggere all’onda d’urto del grunge e dell’alternative rock, sciogliendosi nel 1994. Anni dopo, ecco l’immancabile reunion, prima sotto Mojo Records ed ora sotto il vigile occhio della Frontiers, che li vede in un interessante stato di forma; il precedente New Audio Machine del 2012, infatti, si era rivelato un lavoro di buona fattura, che i nostri hanno provato a bissare con relativa rapidità, dando alle stampe in questo caldo mese di giugno 2015 il seguito, anch’esso come detto fortemente debitore del sound glam metal classico.
Il nuovo album, come detto, pesca infatti a piene mani dai ruggenti anni 80 e da quel genere musicale, amato o odiato a seconda di coloro cui vi rivolgete, che bene o male ha affascinato tutti, almeno con qualche brano. L’ispirazione, del resto, anche per chi non ha mai sentito nominare questo quartetto del New Jersey, è evidente già a partire dalla variopina copertina! L’apertura è affidata a Rockin’ to the Edge of the Night, traccia iniziale davvero perfetta per catturare l’attenzione con il suo riff semplice, ma efficace ed il più classico dei ritornelli catchy, che però funziona alla grande. Crash that Party è un po’ più sostenuta, ma chiaramente strofe e ritornello restano improntate al facile canto, il che però in questo caso non è certo un difetto, anzi: è il marchio di fabbrica del glam e del rock meno duro e come tale va preso. Oltretutto, a voler esser sinceri, ad averne di hard rock/glam così composto e che suona ottimamente, grazie anche ad una produzione scintillate. Certo, si potrebbe anche obiettare che, per l’appunto, non siamo più negli anni 80 e questa musica odora un po’ di naftalina, ma i brani ascoltati finora funzionano alla grande. Cosa dire, del resto, anche di una For You, la più “vanhaleniana” delle canzoni presenti su questo disco? Ecco, a voler essere pignoli Every Second Counts, più dolce e melodica, appare un filo meno ispirata di altre tracce che abbiamo già provveduto ad approvare e lodare. Non è un brano da buttar via, intendiamoci, ma rappresenta comunque una flessione. Chiaramente non manca la più classica delle ballad, Beats Me Up, a sua volta un po’ prevedibile, ma comunque struggente a sufficienza. Su gli accendini, coraggio! Good Times Now cita palesemente i Bon Jovi, ma ancora una volta non raggiunge i livelli della prima metà dell’album, in compenso verso le ultime tracce il livello medio torna buono: All Night Long è infatti animata da un bel riff della coppia Loran/Brown, Soul of a Lovin’ Man è da applausi per quanto riguarda le linee vocali e la title-track, posta in chiusura, convince leggermente meno, pur essendo piacevole da ascoltare.
Human Era, insomma, è un buon album, che avrebbe potuto essere anche migliore, senza una percepibile flessione nella seconda metà; per questo motivo il famigerato voto numerico finale non può essere alto quanto la prima metà del disco avrebbe meritato. Ciò nonostante, la nuova fatica dei Trixter merita comunque un ascolto e mostra che, se anche gli anni 80 son trascorsi da parecchio, per alcuni il cuore è rimasto ancora là. E, in fondo, chi siamo noi per negare a questi musicisti il rispetto a la considerazione che meritano? Non avranno dato alle stampe il capolavoro della vita, ma un po’ di hard rock/glam di buona fattura è ancora di casa qui, se avrete la costanza di ascoltarlo.
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4
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A me questo album mi e' piaciuto, alzerei il voto ad 80. E sono uno a cui i primi Trixter non piacevano molto perche' me ne davano della boy band, e nel metal c entrano tanto quanto i cavoli a merenda |
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3
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Confermo la recensione, bel disco, Lo sto ascoltando in questi giorni e tutto sommato a parer mio non ci sono grandissimi cali si ascolta volentieri per intero. Not Like All The Rest è quella che preferisco, quella che mi riporta più indietro nel tempo.
75 il mio voto |
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2
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Anche secondo me si tratta di un buonissimo lavoro. I Trixter non sono mai stati, per così dire, di prima fascia, ma hanno sempre rappresentato un'animo rock grintoso e glam. E pensare che, di Human Era, il pezzo che preferisco è Not Like All The Rest... una sorta di omaggio al Bon Jovi old-style... bentornati ragazzi! |
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1
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Davvero un bel lavoro. In effetti in alcuni punti si sente un pò di calo, ma vale davvero la pena. A me son sempre piaciuti i Trixter e ce ne vorrebbero di più di lavori cosi ! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Rockin’ To The Edge Of The Night 2. Crash That Party 3. Not Like All The Rest 4. For You 5. Every Second Counts 6. Beats Me Up 7. Good Times Now 8. Midnight In Your Eyes 9. All Night Long 10. Soul Of A Lovin’ Man 11. Human Er
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Line Up
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Pete Loran (Voce, Chitarra) Steve Brown (Chitarra, Armonica, Cori) P.J. Farley (Basso, Cori) Gus Scott (Batteria, Cori)
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RECENSIONI |
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