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Therapy? - Disquiet
( 2660 letture )
Quando le ultime note sanciscono la fine della musica, considerazioni ed idee entrano in scena: se il metal fosse una immensa sagra di paese, allora i Therapy? sarebbero probabilmente il vecchietto che, imperterrito, decide di partecipare alla maratona. L’età avanza e dunque, dopo qualche chilometro l’arzillo nonnetto decide di farsi accompagnare in macchina al traguardo. Nulla di scandaloso, solo applausi., perché alle maratone di paese l’importante non è vincere, ma arrivare. Il clima è gioviale, qualche battuta a denti stretti sui “mezzucci” utilizzati; si rimane sempre nell’ambito dello sfottò che ci piace, che dà il sale alla conversazione, di cui vogliamo scoprire consistenza e linee di demarcazione.
Dopo oltre 25 anni di onorata carriera, il gruppo dell’Irlanda del Nord ha infatti deciso di mettersi nuovamente in gioco con il quattordicesimo album in studio: Disquiet. Già ci sarebbero i presupposti per gli elogi, in quanto è difficile mantenere voglia e lucidità per comporre materiale nuovo dopo così tanto tempo e tanti album, non allontanandosi da un genere quale l’alternative metal, che li ha proiettati tra le band più importanti delle ultime decadi di metal. Nonostante ciò, i nostri riescono a portare a termine un album onesto perché non tenta di essere nulla se non se stesso: musica scritta per il piacere di fare musica e perché anche di questo si vive, se vuoi essere un compositore onesto. La band nel bene o nel male si è attenuta a questo principio, analizziamo meglio come.

Disquiet è un album dalla struttura particolare, di durata breve (poco più di 41 minuti) con brani veloci e corti fino all’ultima traccia che arriva a toccare i 7 minuti: il tutto non fa che rendere godibile il fruire dell’album e del brano più impegnativo di tutti.
Il disco si apre subito come meglio non si può, Still Hurts è una scheggia impazzita piena di freschezza e divertimento in pieno stile Therapy?. Il brano parte con la voce di Cairns che duetta nel silenzio con la chitarra, per poi aprire al riff e alla strofa decisa, tutto è ben scritto e il ritornello si dimostra vincente e calzante; saggia la scelta di usare questo brano come singolo. Le ritmiche e l’aggressività della band si placano in Tides, simil-power ballad (non a caso il brano è stato proposto più volte in versione acustica) con grande influenza punk rock. Dopo l’incalzante ritmo di Good News Is No News troviamo il primo passo falso: Fall Behind è un brano non all’altezza di una band del genere e delle prime tracce. La colpa di tutto ciò va alla strofa, scritta male ed ai riff confusionari. Non è però tutto da buttare, poco dura l’amarezza, giusto un paio di brani che scorrono senza lasciare troppe emozioni e si viene catapultati all’interno di un sogno: Insecurity è un pezzo eccezionale, sembra quasi di sentire la trasmutazione dei Joy Division all’interno del mondo metal, voce calda e grave, riff battente e chorus da leggenda. È bellissimo vedere come le vecchie glorie riescano ancora a tirar fuori dal cilindro brani di tale portata. Ma la giostra non è finita, altro giro, altre note cattive, più pesanti del solito ci vengono propinate con la violenza e la classe dei veterani: Vulgar Display of Powder è tutto questo. Il penultimo brano si candida al ruolo di singolo in quanto ha un ottimo tiro, molto punkeggiante e un bel ritornello che entra in testa e non esce più. Dieci tracce, poco più di mezz’ora e si giunge all’ultimo capitolo di DisquietDeathstimate, con i suoi sette minuti, ha il compito di chiudere le danze. Chi si aspettava una chiusura roboante rimarrà deluso, la cavalcata finale in questo caso non è feroce ma calma e cadenzata, una chiusura distensiva: si parte con un riff di chitarra dal gusto stoner che lascia spazio ad una strofa minimale, dove la voce è sorretta da basso e batteria: si tratta insomma di un brano possente che chiude in bellezza questa quattordicesima fatica targata Therapy?.

Ne sono passate di note attraverso le chitarre e i microfoni, il tempo passa e si sente, raramente in modo negativo, il più delle volte il tempo che scorre prende le sembianze di esperienza. La virtù di chi la sa lunga e ti illude di poter “premere sull’acceleratore” quando vuole e regalare perle come Insecurity. Ma il mondo terreno è di chi lo scrive coi fatti e i fatti dicono che ci sono si ottimi brani, alcuni veramente sorprendenti, ma anche filler composti ad hoc per portare a casa il minutaggio del disco. Nulla di scandaloso, lo fanno band ai primi vagiti e dunque è giusto che lo facciano anche loro, ne hanno pieno diritto. Nonostante tutto il disco è più che convincente, con ottime prove da parte del cantante e del batterista. Insomma, Disquiet è un album adatto sia ai fan dell’alternative metal ma anche alle persone che si sono appena addentrate in questo mellifluo e multiforme sotto-genere e vogliono vedere che fine hanno fatto adesso le vecchie glorie. Le vecchie glorie sono qui, sul podio, con un po’ di fiatone, con qualche ruga ma sorridenti. Anche questa volta hanno fatto il possibile.
E noi applaudiamo, oggi è festa per tutti.



VOTO RECENSORE
74
VOTO LETTORI
83.4 su 5 voti [ VOTA]
Yaro
Martedì 29 Settembre 2015, 11.25.56
4
Mi sono dimenticato di mettere il voto... Voto 82
Yaro
Martedì 29 Settembre 2015, 11.21.44
3
Un album eccezionale!!! I Therapy dimostrano ancora una volta di essere una grandissima band...
VomitSelf
Domenica 21 Giugno 2015, 21.40.25
2
Li ho amati molto durante la mia folle giovinezza. Visti anche dal vivo nel '94 circa. Che dire, "Nurse" è un disco che ho letteralmente consumato, assieme ai primi due EP. Ma già "Troublegum" mi piacque meno. Dopo "Infernal Love" li ho praticamente abbandonati...forse sbagliando non lo so. Magari ci butterò un orecchio.
freedom
Martedì 16 Giugno 2015, 8.41.03
1
Personalmente sento sempre il bisogno di uscite del genere, mi sembra di respirare finalmente un po' d'ossigeno dopo essere stato in apnea in un mondo, quello del metal, ormai saturo di band di "duri" che suonano diecimila note al minuto e sembrano spesso tutte uguali. Bel disco, bei suoni e belle influenze direttamente dagli anni '80, dal meglio di quegli anni però. Un album dopotutto leggero, ma non per questo privo di contenuti. Voto 75.
INFORMAZIONI
2015
Amazing Record Co.
Alternative Metal
Tracklist
1. Still Hurts
2. Tides
3. Good News Is No News
4. Fall Behind
5. Idiot Cousin
6. Helpless Still Lost
7. Insecurity
8. Vulgar Display of Powder
9. Words Fail Me
10. Torment Sorrow Misery Strife
11. Deathstimate
Line Up
Andy Cairns (Voce, Chitarra)
Michael McKeegan (Basso, Cori)
Neil Cooper (Batteria)
 
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