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Gadara - At Number 4
( 1490 letture )
I Gadara si formano nel 1996 nella zona di Nogara, provincia di Verona, avviando l'attività come cover band di gruppi italiani più o meno mainstream, per poi spostarsi naturalmente verso le band progressive degli anni 70. Dopo circa quattro anni le prime composizioni originali, mentre lo stile si ibrida sempre di più con influenze molto varie, dal pop all'hard rock. Nel corso del tempo ed attraverso quattro autoproduzioni, un'intensa attività dal vivo e alcuni cambiamenti di formazione, i Gadara arrivano adesso alla quinta, mentre il sound del gruppo diventa sostanzialmente riferibile all'hard rock melodico anni 70/80. Questa, in estrema sintesi, la storia della band oggi esaminata.

Il primo impatto con At Number 4, questo il titolo del CD, è assolutamente positivo per merito di un artwork molto curato che non ha nulla da invidiare a quello di un prodotto ufficiale. Pittorica la copertina e discretamente leggibile il booklet contenuto all'interno della confezione digipack in una apposita tasca ricavata dalla seconda di copertina, con i testi in bella evidenza e le foto di accompagnamento, ognuna relativa al testo della canzone posta a fianco, molto ben elaborate. Passando alla musica, i Gadara mostrano di volersi muovere in "ambiente protetto", per così dire, proponendo un hard rock al confine con l'AOR -confine spesso superato- che è dall'inizio alla fine un chiaro omaggio ai vecchi maestri del settore. Provenienti da esperienze di cantato in italiano, i nostri alternano in At Number 4 una canzone in lingua madre ed una in inglese, appoggiandosi sulla tonalità acuta, assolutamente ottantiana, di Daniele Bertoli, su una sezione ritmica solida, su assoli di chitarra ben eseguiti e sulle tastiere anni 70 del guest Giampaolo "Banjo" Begnoni, impegnato anche nella veste -riuscita- di responsabile della registrazione e del mixaggio del prodotto. Il disco scorre via in maniera sostanzialmente piacevole, ma le influenze che contiene sono così evidenti, che alla fine dell'ascolto ci si trova a riflettere sul fatto che ogni pezzo ricorda in ogni singolo passaggio qualcosa di già sentito. Il tutto in maniera così evidente da risultare soverchiante rispetto alle qualità del gruppo. Fin da At Number 4, primo vero pezzo dopo il lungo preambolo intitolato Waiting Room, appare chiaro che l'album non riserverà alcuna sorpresa all'ascoltatore né in sede di pura scrittura, né in sede di arrangiamento, procedendo innocuo fino a Storyteller, versione unplugged in inglese di Cantastorie. L'unico vero sussulto dell'album è rappresentato da Nessuna Risposta, la canzone più decisa del lotto, che però cattura di più solo in virtù dell'aumento del ritmo e non per qualità intrinseche effettivamente superiori rispetto alle altre. Non manca purtroppo nemmeno un'evidente caduta di tono, rappresentata da Cantastorie, assolutamente troppo prevedibile e lineare nel suo arrangiamento per essere considerata sufficiente. Nemmeno la già segnalata versione acustica che si avvale anche della voce di Luciana Vaona, risulta più avvincente di tanto.

Dall'analisi di At Number 4 vengono fuori alcune qualità, quali l'entusiasmo dei Gadara verso la musica e la voglia di suonarla divertendosi. In questa ottica presumo che la band sia anche piuttosto divertente da vedere dal vivo e che possa rivolgersi ad un pubblico piuttosto ampio, data la leggerezza complessiva della proposta (non è una critica) e la facilità con la quale può essere assimilata al di là dei buoni contenuti tecnici. La completa mancanza di personalità in sede di scrittura, però, è così evidente da non poter essere sottaciuta. At Number 4 sembra quasi un disco di cover pur senza esserlo, tali e tanti sono i riferimenti e gli ammiccamenti alle infinite opere di settore uscite in questi decenni, ed il fatto di non aggiungere assolutamente nulla di proprio alle canzoni, le rende al massimo un godibile sottofondo ad una serata con gli amici giusti, ma niente di più. I Gadara mostrano di saperci fare con i loro strumenti, di essere molto onesti non nascondendo le loro origini e perché no? Anche di possedere un certo gusto, ma restare così esattamente al centro del sentiero tracciato dai grandi è certamente controproducente.



VOTO RECENSORE
59
VOTO LETTORI
33 su 1 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2015
Autoprodotto
Hard Rock
Tracklist
1. Waiting Room
2. At Number 4
3. Cantastorie
4. Ridind the Sound Wave
5. Nessuna Risposta
6. Point of View
7. Il tempo che ho (Reprise 2014)
8. La Mia Isola
9. Storyteller (Unplugged Version)
Line Up
Daniele Bertoli (Voce)
Emanuele Manini (Chitarre, cori)
Francesco Piccoli (Chitarre, cori)
Mattia Ghirotti (Basso)
Luca Tessarini (Batteria, cori)

Musicisti ospiti
Gianpaolo Bagnoni (Tastiere, organo Hammond)
Luciana Vaona (Seconda voce nella traccia 9)
 
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