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CIRCOLO DEV , VIA CAPO DI LUCCA 29/3G - BOLOGNA

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Byzantine - To Release is to Resolve
( 3897 letture )
Go forth in the night / You're a compass for us all.

Il dissonante riff metallico di Scold's Bridle ci apre le porte alla nuova fatica indipendente dei Byzantine, combo americano che da quindici anni ci delizia con il suo heavy metal progressivo, carico di thrash, groove, pathos, varietà ed emozione. Non sono in molti a conoscere la band capitanata da Chris Ojeda, incensiere dalle mille volontà e abilità. Questa volta si riparte da zero (o quasi), con l'introduzione nella band del nuovo axeman Hendo e dell'ottimo bassista Sydnor, che vanno ad affiancare il leader della band e il fido batterista Matt Wolfe.

Il platter si apre con un muro di mattoni spesso come il mondo. L'opener è ricca di tecnicismi e pattern ritmici spigolosi, prodotti da chitarre incisive, bassi pulsanti e una batteria costantemente in bilico tra lo stile di Tomas Haake e una doppia-cassa di Fear Factor-iana memoria. Il tutto però non risulta essere un copycat privo di personalità, quanto più un piatto ricco, ricchissimo, che si impreziosce con assoli melodicissimi, rallentamenti super ritmati e la voce ora roca ora pulita di OJ, protagonista gentile che non ''ruba'' la scena ai suoi compagni di viaggio. Grandi chef in cucina, senza dubbio, con una sapienza musicale notevole, già palesata nei quasi sei minuti di Scold's Bridle, chiusa da un codino strumentale iper-groovy, alimentato dal growl possente del frontman-chitarrista e da linee di chitarra sovrapposte oscure e graffianti. L'inizio tecnico e brutale del platter non ci deve fuorviare però. Cosa capita nei restanti 40 minuti di musica è tutto da scoprire, ed inzia proprio dalla traccia numero due: Justinian Code, un concentrato di creatività artistica in ambito heavy che non sentivo da molto tempo. Mi spiego meglio: non ci sono tante band in grado di comunicare qualcosa esprimendosi su più livelli senza risultare prolissi o, peggio, copie-carbone di altre band. I Byzantine passano attraverso il tunnel della progressione, in un calderone di oltre otto minuti in cui la musica pesante prende la forma di band conosciute, come Lamb of God, Nevermore e Paradox, e la miscela con costanti richiami al metal classico e -ovviamente- al prog. Gli assoli nati dalle sei corde di Hendo e Ojeda sono pura manna dal cielo per tutti i fan dello shred e delle melodie ricercate. Non c'è una ''gara'' di velocità nei brani dei Byzantine, ma una costante ricerca del tassello vincente. Il bridge della seconda traccia è suadente ed epico, doppiato da un solo blueseggiante e dal basso pulsante e ricercato, con Ojeda che si esprime su tonalità in clean da brividi, convincenti e personali. Justinian Code è una perla da ''fine ascolto'' eppure è subito dopo l'apertura. Colpo basso ma graditissimo, con cui noi ascoltatori ci dilettiamo, godiamo appieno senza renderci conto del tempo che passa. Il cielo fuori è ora pastellato e tendente al rosso. To Release is to Resolve è un costante connubio pneumatico di influnze che la band ha saputo assorbire e rielaborare nel corso del tempo, progredendo passo dopo passo, fino ad arrivare alle composizioni ora più articolate ora più dirette dell'album in analisi. A Curious Lot si apre con un solo ripetuto, sorretto da una base groove/thrash da massacro nel pit, con una ruvida e quasi-rock prestazione dietro al microfono di Ojeda, che ci mostra come un pezzo di tre minuti possa essere sfaccettato e cangiante, rock e aggressivo. Potenza pura, headbanging e classe: trittico perfetto per le Nostre orecchie danneggiate ma sempre in cerca di suoni heavy e piacevolmente sorprendenti.

I'm not afraid to die / So please unholster that hate at your side / I'm not afraid to... die .

The Agonies alza il tiro thrash del lotto, curiosando tra riff veloci e batteria più lineare ma sempre ricercata, in una struttura canonica che rallenta solo per dare sfogo ad alcune linee melodiche di voce e chitarra, per poi sfociare in un pre-bridge che richiama i primi Megadeth mentre l'outro, sulla scia di Scold's Bridle , se la gioca con una verve strumentale groovy, tesa e pachidermica. Il paradosso è che, dopo tanto ben di dio, non abbiamo parlato del doppio plateu forte dell'album, ovvero: God Forsaken e la suite finale che da il nome all'opera, To Release / To Resolve. La prima delle due tracce è introdotta da una parte soffusa e incantata, debitrice dei Queensryche e delle interpretazioni teatrali, graziata da una melodia mai banale ma assolutamente vincente, che ritornerà nel brano altre volte, sempre con qualche sorpresa, virgola e accento differente, in modo da sorprenderci con gusto. Acquolina in bocca? Salivazione esagerata e/o azzerata? Bhé, forse perché state già gustando la cascata di assoli melliflui sulla tre-quarti, piazzata ''ad hoc'' prima della rimbalzante ripartenza finale, aggressiva e cotta a puntino. Come preannunciato, il gran finale del viaggio è affidato alla suite, emozionante compendio musicale del combo statunitense, che ci accarezza con un arpeggio per poi prenderci a calci con un riff staccato e una batteria sapientemente guidata dalla doppia cassa. Il riff trita-tutto che introduce il verso ci fa pensare a un'apocalisse metallica di sproporzionata caratura. E' finita? Forse, ma non prima che Chris Ojeda ci delizi addirittura con un paio di high-pitched degni del più arcigno Devin Townsend, subito prima del bridge acustico e tipicamente progressivo, con pennellate di colori e contrappunti squisitamente pesanti. La suite prosegue il suo corso naturale come il fiume Yukon in primavera, tra layers chitarristici, assoli melodici, strutturati e ritmiche costruite e coinvolgenti, che sfociano nella seconda parte dell'articolata composizione, quasi interamente strumentale.

In definitiva, questo To Release is to Resolve è uno dei top album, per certi versi inaspettati, di questa prima parte di 2015. Potente, veloce, drammatico, carico di groove e intensità metallica ed emotiva. Un buon frullatore non avrebbe saputo convogliare tutte queste intelligenti influenze in modo migliore. I Byzantine colpiscono e affondano la nostra poco previdente flotta musicale senza battere ciglio. Ora è sera, e il cielo ha assunto la sua forma suadente e notturna. Noi, dal canto nostro, non possiamo fare altro che inchinarci e guardarli allontanarsi dalla costa verso nuovi orizzonti e nuovi colori, sperando che riescano ad avere ciò che ancora gli manca: la meritata notorietà.

The devil wants to take me alive / All my life you'll see / The devil wants to take me again / Life you'll see



VOTO RECENSORE
86
VOTO LETTORI
87.36 su 11 voti [ VOTA]
Lynch
Lunedì 27 Novembre 2017, 16.18.08
8
Almeno qualcuno si è accorto che loro esistono! Grandi!
Draymond Triple Double
Lunedì 27 Novembre 2017, 12.57.48
7
Ottimo disco del gruppo più sottovalutato degli ultimi 15 anni. Non è ancora stato recensito nemmeno l'ultimo The Cicada Tree che è uno dei dischi dell'anno, i Machine Head attuali se lo sognano un lavoro di tale spessore. Forza recensori, non restate a girarvi i pollici e mettetevi all'opera! Poi per fare una cosa fatta bene bisognerebbe rispolverare i primi due The Fundamental Component e And They Shall Take Up Serpents, fra i migliori lavori di groove post thrash degli anni 2000, e poi per restare sul genere andrebbero ripescati i Single Bullet Theory (chi se li ricorda?) prodotti da James Murphy, altro gruppo molto sottovalutato che ai Machine Head gli piscia in testa e che avrebbe meritato molta più considerazione.
Slow
Domenica 20 Settembre 2015, 12.48.41
6
Tra le migliori uscite dell'anno del genere. Gruppo troppo sottovalutato.
jo-lunch
Mercoledì 1 Luglio 2015, 16.23.46
5
Concordo con Malleus. E' un vero peccato che questo gruppo così bravo sia così di nicchia. Come scrive giustamente Metalraw, gli manca solo la notorietà Mi ha fatto comunque molto piacere notare che, tra gli album autoprodotti, i Byzantine sono stati letti e seguiti da molti; chissà che questo non sia un buon viatico verso un futuro successo. Per gli amanti del genere consiglio l'ascolto di questo album, non ve ne pentirete.
Malleus
Lunedì 22 Giugno 2015, 19.10.29
4
Finalmente qualcuno tira in ballo i Byzantine in modo decente.. They shall take up serpents e l'omonimo sono due capolavori da rispolverare al più presto, è un vero peccato che i Byzantine siano rimasti così di nicchia..
metalraw
Lunedì 22 Giugno 2015, 18.28.34
3
Sarebbero album da recensire, Luca, poiché ognuno di loro merita veramente. Soprattutto ...And They Shall Take Up Serpents - strepitoso.
luca
Lunedì 22 Giugno 2015, 18.25.40
2
@metalraw
luca
Lunedì 22 Giugno 2015, 18.25.12
1
bella recensione invece per quanto riguarda gli altri album dei Byzantine(The Fundamental Component,...and They Shall Take Up Serpents,Oblivion Beckons e Byzantine) cosa ne pensi?
INFORMAZIONI
2015
Autoprodotto
Prog/Thrash
Tracklist
1. Scold's Bridle
2. Justinian Code
3. A Curious Lot
4. The Agonies
5. God Forsaken
6. You Sleep, We Wake
7. To Release
8. To Resolve
Line Up
Chris ''OJ'' Ojeda (Voce, Chitarra)
Brian ''Hendo'' Henderson (Chitarra)
Sean Sydnor (Basso)
Matt Wolfe (Batteria)
 
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