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MODENA CITY RAMBLERS
THE CAGE, VIA DEL VECCHIO LAZZERETTO 20 - LIVORNO

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KARMA
CENTRALE ROCK PUB, VIA CASCINA CALIFORNIA - ERBA (CO)

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PUNKREAS
BOLOGNA BUSKERS FESTIVAL, PARCO DELLA MONTAGNOLA - BOLOGNA

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ALAIN JOHANNES + THE DEVILS + ANANDA MIDA feat. CONNY OCHS
RAINDOGS HOUSE, P.ZZA REBAGLIATI 1 - SAVONA

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TRAUMA hc
HEADBANGERS PUB, VIA TITO LIVIO 33A - MILANO

T. Rex - Electric Warrior
( 8171 letture )
Copertina nera, monicker ben evidenziato in alto e un'immagine evocativa quanto affascinante: un uomo circondato da un'aura dorata che brandisce la propria chitarra quasi come fosse un'arma e un amplificatore sullo sfondo, un vero e proprio Guerriero Elettrico, per l'appunto. Ma quanta gavetta dovette farsi Marc Bolan per arrivare a questa nuova pelle! Nei primi tempi Bolan era visto come una sorta di "menestrello hippy" che si ispirava in molti aspetti a Dylan, ma con l'avvento dei Seventies il riccioluto chitarrista era pronto per evolvere la propria proposta musicale verso lidi più rock, e ciò apparve chiaro fin da quando abbandonò il sound acustico che aveva contraddistinto i primi lavori del gruppo per il nuovo stile elettrico.

Dopo la pubblicazione nell'ottobre del 1970 di una vera e propria hit come Ride a White Swan (che raggiunse la 2° posizione in classifica nel Regno Unito) la carriera di Marc era pronta a decollare definitivamente; in un tempo in cui i singoli erano importantissimi -talvolta anche più di un album- la vera svolta avvenne con il lancio di Hot Love. Il 45 giri in questione virava verso il rock -pur con tutta la sua orecchiabilità- a discapito del folk: ottenne il 1° posto, un grande successo che impose ulteriormente alla ribalta la già crescente attenzione verso il compositore inglese. Registrato tra gli USA e Londra e prodotto dal leggendario Tony Visconti, Electric Warrior non poteva che essere un successo: infarcito di brani che spianano la strada al glam rock e influenzeranno chi arriverà dopo, la nuova line up accompagna il leader in un viaggio musicale per certi versi pionieristico, sicuramente per quanto riguarda la storia del glam. E questo fin da quando in un'esibizione televisiva il Nostro, smessi i panni del cantastorie seduto a gambe incrociate sul palco e accompagnato da un percussionista, si presenta con una tuba in testa, una cascata di capelli ricci e un po' di trucco sugli occhi: l'immagine della rock star (vero, Slash?). Visionario, incantato e incantevole questo è il disco in cui Bolan ci racconta di sé senza perdere la spensieratezza che contraddistingue i suoi lavori ma con allusioni anche sessuali che gli faranno perdere il consenso dei vecchi fan, per trovarne però di nuovi e in maggior numero. I T. Rex disseminano i solchi di questo vinile di effetti e riverberi, puntano a un sound lisergico senza dimenticare la lezione di Muddy Waters; un mix che scaturisce dall'ispirazione data dai vocalizzi dei Beach Boys, dal R&B e dal pop di inizio anni 60, come dimostrano alcune soluzioni che fanno capolino qua e là tra i brani dell'LP. Si parte con Mambo Sun, caratterizzata da ritmi esotici così come Planet Queen, per poi proseguire con i dolci archi della ballad Cosmic Dancer -incentrata sul tema della reincarnazione, a riprova del fatto che Bolan non rinnegava affatto il proprio lato mistico- e si passa a Lean Woman Blues, brano questo che tiene fede al proprio titolo in maniera assolutamente inequivocabile; quindi il Lato B si apre con un riff che è leggenda, quello di Get It On e c'è poco da aggiungere. La traccia più famosa dell'intera discografia dei T. Rex ha fatto scuola, con la sua chitarra sporca ma sussurrata, il piano affidato nientemeno che a un certo Rick Wakeman, i fiati a supporto e la voce sensuale di Marc che dà il tocco finale; piccola curiosità, in America la song venne modificata in Bang a Gong (Get It On) per distinguerla da una canzone dei Chase uscita nello stesso anno col medesimo titolo. Jeepster è l'altro highlight dell'album, ricco di innovazione ma chiaramente ispirato a una canzone scritta da Willie Dixon -You'll be Mine- a riprova che il passato viene reinterpretato e omaggiato per tutte le 11 tracce del full length. Girl con la sua incantevole semplicità è un'altra piccola perla in cui la chitarra acustica viene appena sorretta da quella elettrica insieme a un delicato corno, così come leggera appare Life's a Gas, per poi giungere alla conclusiva Rip Off, il cui finale cacofonico chiude un album sorprendente e ispirato ai massimi livelli.

Quando comprai Electric Warrior il commesso, che fino ad allora aveva battuto acquisti evidentemente di non eccelsa qualità, mi disse con tono di gratitudine "Oh ecco, con questo CD mi hai salvato la giornata!" precisando che però per proprio gusto preferiva il successivo The Slider, mentre la gente in coda cominciava a mostrare i primi segnali di insofferenza: questa è la musica, un qualcosa in grado di relazionare immediatamente due estranei in maniera naturale. Al di là delle esperienze personali -che ai più interesseranno ben poco- ci troviamo al cospetto di un grandissimo disco, non c'è nemmeno bisogno di puntualizzarlo: è la storia che parla per Electric Warrior, un album che deve essere apprezzato da ogni amante della Buona Musica.



VOTO RECENSORE
92
VOTO LETTORI
91.14 su 14 voti [ VOTA]
Shadowplay72
Giovedì 30 Novembre 2017, 17.24.38
8
Album e band storica del glam rock!
Rob Fleming
Sabato 13 Febbraio 2016, 14.56.16
7
Elegante, romatico e ricercato come dimostrano brani come Monolith, Mambo Sun, Cosmic Dancer. E poi The motivatori mi fa impazzire: blues con coretti glam. 80
Heavy Bach
Domenica 13 Settembre 2015, 21.06.27
6
bellissimo!
VomitSelf
Venerdì 4 Settembre 2015, 22.25.00
5
Disco della madonna. Storia. Forse il mio preferito dei T.Rex, lo preferisco a 'The Slider'. Voto: 100
metallo
Venerdì 4 Settembre 2015, 19.35.58
4
Veramente ogni amante della buona musica dovrebbe ascoltarlo, poche parole la musica e l'ispirazione, il format musicale proposto unito alla bella produzione e alla prova vocale e strumentale, sono fantastici, si forse The Slider gli e' un pochino sopra, ma quisquiglie.Disco meraviglioso dei mitici T.Rex.
galilee
Venerdì 4 Settembre 2015, 19.14.39
3
Disco leggendario. Si forse the Slider è ancora più fico. Comunque capolavoro.
matocc
Venerdì 4 Settembre 2015, 17.23.58
2
Non a caso la copertina è stata affidata al leggendario studio hipgnosis ... lo stesso che ha creato cover per Pink Floyd, Black Sabbath, Scorpions, Megadeth, Audioslave, Dire Straits e tantissimi altri... giusto per gradire
Testamatta ride
Venerdì 4 Settembre 2015, 17.09.10
1
Il voto è sacrosanto. Il commesso può non avere tutti i torti, ma io li metto sullo stesso livello...e che livello. Tra le più belle copertine di sempre. Album supersexy.
INFORMAZIONI
1971
Fly/Reprise
Rock
Tracklist
1. Mambo Sun
2. Cosmic Dancer
3. Jeepster
4. Monolith
5. Lean Woman Blues
6. Get It On
7. Planet Queen
8. Girl
9. The Motivator
10. Life's a Gas
11. Rip Off
Line Up
Marc Bolan (Voce, Chitarra)
Steve Currie (Basso)
Bill Legend (Batteria)
Micky Finn (Percussioni, Voce)

Musicisti Ospiti
Ian McDonald (Sax)
Burt Collins (Flicorno Soprano)
Rick Wakeman (Piano su traccia 6)
Mark Volman (Cori)
Howard Kaylan (Cori)
 
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