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19/04/24
GOATBURNER + ACROSS THE SWARM
BAHNHOF LIVE, VIA SANT\'ANTONIO ABATE 34 - MONTAGNANA (PD)
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Edge of Sanity - Nothing But Death Remains
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( 2975 letture )
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La storia della musica è piena di innovatori o precursori rimasti nell'ombra per mille motivi, amati e rispettati da una piccola fetta di pubblico, mentre il successo e la gloria venivano raggiunti da altri. Il metal (inteso come macrogruppo) non fa eccezione, nonostante quell'aura di elitarismo con cui si auto-avvolge solitamente, ed anche qui possiamo trovare personaggi di questo tipo e Dan Swanö può essere uno di essi. Cantante, polistrumentista, compositore e produttore di alto livello, Swanö ha una lista di collaborazioni più lunga della barba degli ZZ Top e quasi sicuramente ognuno di voi avrà in casa almeno un disco in cui il nostro ha messo le mani, ma all'inizio di tutto, in quel brodo primordiale che era la scena death svedese di inizio anni 90, il buon Dan era il punto di riferimento della scena della cittadina di Finspång con i suoi Edge Of Sanity. Prima delle melodie di Purgatory Afterglow e dell'ecclettico prog death di Crimson, gli Edge Of Sanity erano però "solamente" uno dei tanti gruppi di adolescenti che suonavano death metal in Svezia per divertimento. In formazione, oltre al cantante, erano presenti anche il chitarrista Andreas Axelsson (all'epoca voce dei Marduk, con i quali inciderà il primo demo Fuck Me Jesus ed il debutto Dark Endless) ed il batterista Benny Larsson, socio dei fratelli Swanö negli sperimentali Pan.Thy.Monium, il tutto era completato dal bassista Anders Lindberg e dal secondo chitarrista Sami Nerberg. Con questa line-up la band andrà avanti fino al 1997, dando alla luce alcuni tra i migliori esempi di sperimentalismo in campo death metal. Tornando indietro al 1989, il primo nastro del gruppo Euthanasia fu anche recensito da Kerrang! ed i buoni responsi ottenuti convinsero i cinque ad impostare più seriamente questa loro passione. Grazie al secondo demo del 1990 Kur-Nu-Gi-A, gli Edge Of Sanity arrivarono alla firma del loro primo contratto con la Black Mark Production, etichetta di Stig Börje Forsberg padre (?) del leggendario Quorthon, che diede alle stampe anche i dischi dei Bathory e con cui la band pubblicherà tutti i dischi della sua breve ma intensa storia. Così, nel gennaio del 1991 gli Edge Of Sanity entrarono nei Montezuma Studios, in curiosa ed involontaria controtendenza rispetto alla "moda" che vedeva la maggior parte delle band svedesi recarsi negli studi Sunlight alla ricerca del suono di chitarra/motosega dello swedish death e l'obiettivo era quello di registrare il primo disco, che avrebbe incluso nei suoi trentuno minuti molti dei brani dei precedenti demo. Proprio per questo Nothing but Death Remains è l'album più death metal in assoluto delle discografia dei nostri, per quanto al suo interno si intravedano i semi che dal successivo Unorthodox inizieranno a germogliare. L'iniziale Tales... ne è un esempio non solo per l'utilizzo della tastiera (già presente in alcuni brani del demo Kur-Nu-Gi-A) ma anche per la struttura del pezzo, mutevole e ricco di cambi di tempo nei suoi sei minuti con il batterista Benny Larson sugli scudi sia quando c'è da pestare, sia quando i ritmi si fanno meno sostenuti. Mentre Tales... stando ai credits è il pezzo più recente della tracklist e funge da trait d'union con i lavori successivi, la furia cieca Human Aberration risale addirittura ai tempi di Euthanasia ed impone un brutale cambio di ritmo al disco, con ancora un Larsson indiavolato e la voce di gutturale di Swanö a narrare una storia orrorifica vissuta in prima persona:
Decomposition of my body. Abeyance in my grave. Time has maimed my flesh, I've addled in my cave.
Proprio il growl del cantante è un altro dei punti di forza dell'album, profondo ma non incomprensibile e che solamente in questo disco sarà l'unico stile adottato da Swanö. Le prime due tracce rappresentano un po' la summa di tutto quello che si trova in Nothing but Death Remains, nel quale le parti più atmosferiche e ragionate si mischiano alle accellerazioni spaccaossa, come in Maze Of Existence (la prima parte delle Epidemic Reigns che continueranno anche nel successivo Unorthodox) dove tornano nuovamente le tastiere, le quali ci riportano in determinati frangenti ai Nocturnus di Mike Browning. La seconda Impulsive Necroplasma è invece più orientata su un death classico, con alcuni passaggi più cupi a fare da contraltare ai riff taglienti ed un testo ricercato. Purtroppo uno dei piccoli difetti che affligge questo album riguarda la produzione, curata solamente in parte dal cantante e che con delle chitarre più massicce avrebbe reso pezzi come The Dead, Decepted By The Cross e Angel Of Distress ancora più terremotanti nelle devastanti parti tirate, alternate ai pregevoli passaggi strumentali nei quali i musicisti mostrano la voglia di andare oltre gli schemi collaudati del death. Viene comunque da chiedersi come sarebbe potuto essere Nothing but Death Remains con il suono dei Sunlight o se la produzione fosse stata curata interamente da Swanö. Immortal Souls chiude l'album con la sua partenza quasi doom che mostra degli Edge Of Sanity a loro agio anche nei tempi lenti, per quanto poi la tendenza sia quella di tornare nei veloci two beat che caratterizzano l'album e che portano l'ascoltatore a scapocciare.
Con questo album dunque gli Edge Of Sanity esordirono sul mercato nel 1991, non facendo rimanere a bocca aperta come faranno in seguito, ma mostrando comunque del potenziale in brani come Maze Of Existence o Tales.... Potenziale che uscirà fuori ancora di più nel successivo Unorthodox, in una continua crescita che porterà al capolavoro assoluto Crimson, apice della loro carriera ed una delle vette del prog death mondiale. Forse a mancare qui è un vero e proprio classico imperdibile che si erga nella tracklist, per quanto le due tracce citate in precedenza siano di alto livello e non ci siano cali di sorta nel corso dei trentuno minuti. Sfortunatamente l'essere sotto una label piccola come la Black Mark limiterà l'esposizione e la promozione del gruppo, che ad oggi rimane in un certo senso di culto rispetto ad act nati successivamente. Nothing but Death Remains è comunque un buon disco death adatto agli appassionati del genere, certamente inferiore agli altri mostri sacri duri e puri del periodo e a tutti gli album della band del periodo con Dan Swanö (su Cryptic il discorso è ben diverso) ma godibile ed interessante da scoprire per capire la continua evoluzione di una formazione capace di staccarsi piano piano da una corrente redditizia, destinata però come tutte a non durare in eterno.
You can't live forever, but can you be dead forever???
Gli Edge Of Sanity oggi sono morti, nessuno sa se un giorno i cinque metteranno da parte i loro contrasti per tornare sulle scene come tanti altri alla ricerca della gloria perduta. Di loro ci rimangono in ogni caso una serie di dischi memorabili, che dovrebbero servire da esempio a chiunque parli (a volte a sproposito) di evoluzione e cambiamenti in ambito musicale.
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5
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disco che sta invecchiando bene |
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4
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Dopo aver scoperto "Crimson", andai in fissa per gli Edge of Sanity e praticamente ascoltai ogni loro album. Grande band, in ogni sua incarnazione. Un po' dispiace saperli relegati lontani dalle scene, spesso dimenticati tra i nomi tutelari di un intero genere. |
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3
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Sì, forse allora è colpa della registrazione, comunque il mio cd ha i colori della parte superiore che sono passati sotto, tipo carta assorbente, ahah, anche se l'ho sempre tenuto in casa , mai al caldo... |
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2
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Dici l'audio che a volte cala di colpo? Anche il mio lo fa se è è per questo |
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1
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Ho comprato questo cd parecchi anni fa, ho notato subito degli errori di registrazione, colpa del cd difettoso, credo, dopo un po' lo guardo in controluce...è trasparente, ahah, l'ho conservato, poi ovviamente scaricato , non lo ricompro di certo, bel disco comunque, storia del Death svedese, per me siamo sugli 80, come voto. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Tales.... 2. Human Aberration 3. Maze of Existence (Epidemic Reign Part I) 4. The Dead 5. Decepted by the Cross 6. Angel of Distress 7. Impulsive Necroplasma (Epidemic Reign Part II) 8. Immortal Souls
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Line Up
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Dan Swanö (Voce) Sami Nerberg (Chitarra) Andreas Axelsson (Chitarra) Anders Lindberg (Basso) Benny Larsson (Batteria)
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RECENSIONI |
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