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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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Bound By Fate - Steadfast
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( 1709 letture )
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Il panorama metal è estremamente vasto, spesso ci si imbatte in band davvero eccellenti e, altrettanto spesso, ci sono band di livello medio ma che sanno comunque esprimere un livello tecnico e compositivo di buona fattura; purtroppo succede anche di ascoltare gruppi che non regalano emozioni, lineari, sul filo dell’inutilità. Da Cleveland arrivano i Bound By Fate con il secondo disco, Steadfast. Si formano nel 2008 e la loro proposta musicale è un groove metal con inserti thrash, alcuni passaggi di chitarra ricalcano i Pantera naturalmente senza un briciolo dello splendore tecnico di Dime, la voce di Dan Cameron a sua volta insegue linee accostabili a Phil Anselmo ma anche in questo caso non arriva nemmeno lontanamente alla spudorata rabbia del cantante di New Orleans, pur possedendo un buon timbro.
Il disco si apre con Save or Betray, dove sulle prime si viene colpiti dalla discreta energia del riff e dalla compattezza della sezione ritmica oltre alla voce del già citato Dan Cameron. Il problema è che il brano è di una piattezza disarmante ed inizia e finisce senza lasciare traccia, dove i micro cambi sono quasi impercettibili rendendo il tutto prolisso e stantio. Rebuilt the Man prosegue il cammino tracciato dall'opener senza cambi, ripartenze o spunti interessanti ma il brano in questione emerge dal resto del disco per il fatto che è l'unico a contenere qualcosa che possa ricordare un solo. Il drumming di Tim Seale è compatto e quadrato, con una massiccia presenza di doppia cassa ma che non apporta nulla di che al brano. I Bound By Fate hanno dalla loro la discreta capacità di comporre riff granitici e compatti con particolari che li rendono incalzanti e ben disposti sul tappeto ritmico, il grave problema è che non si evolvono, rimanendo incollati a se stessi senza nessuna possibilità di uscita come un cane che si morde la coda. In tutti i brani ci sono un paio di riff che in pratica si alternano a seconda degli stacchi e delle successive ripartenze senza portare a niente, non ci sono assoli e la sezione ritmica risulta costante nella sua staticità. Brani come Crooked Blue oppure Strung-Out Strung-Up sono sorretti da buoni riff che però per l'ennesima volta non trovano uno sviluppo rimanendo ancorati a se stessi rendendo decisamente noioso l'ascolto dal momento che, a parte i break, seguono imperterriti il loro cammino; in Strung-Out Strung-Up gli americani optano come unico cambiamento l'accelerazione delle medesime battute dopo due giri delle stesse creando il nulla e dando piuttosto la sensazione che i nostri non sappiano bene dove andare a parare.
I Bound By Fate lasciano l'amaro in bocca, dal momento che con uno sviluppo più energico e tecnico dei brani stessi avrebbero potuto ottenere molto di più. Infatti è presente una sufficiente dose di tecnica, ma la stesura dei brani e la non-evoluzione del genere lascia davvero a desiderare. La band pare un gruppo agli inizi che prova i primi brani per raggiungere la coesione e per poi iniziare a sviluppare le idee iniziali ed è un peccato, perché alcuni riff dei due chitarristi colpiscono nel segno, sparpagliando qualche buona idea di fondo su un tappeto stantio.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Save or Betray 2. Rebuilt the Man 3. Strung-Out Strung-Up 4. Condemnation 5. Crooked Blue 6. The Cleansing 7. Broke Apart
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Line Up
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Dan Cameron (Voce) Phil Sonner (Chitarra) Cliff Sporcic (Chitarra) Dave Snodgrass (Basso) Tim Seale (Batteria)
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RECENSIONI |
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