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The Black Dahlia Murder - Abysmal
29/09/2015
( 3579 letture )
I The Black Dahlia Murder, formati a Detroit nel 2001, sono ormai riusciti a ritagliarsi un posto tra le "celebrità" della scena melo-death a stelle e strisce, anche grazie al supporto della Metal Blade Records (label che li accompagna dal 2003). Allo stesso tempo, però, la band americana è spesso oggetto di discussioni riguardanti l'effettivo valore artistico della sua proposta: questa commistione di death metal melodico e metalcore ha, infatti, generato sì molti consensi, ma anche numerosissime critiche (come accade frequentemente quando si parla di complessi di questo genere e con una certa notorietà). A prescindere dal proprio punto di vista, la realtà è che i The Black Dahlia Murder possono essere annoverati senza dubbio tra i più rappresentativi esponenti del metal odierno.

Se il debutto discografico, intitolato Unhallowed e pubblicato nel 2003, dava l'impressione di essere semplicemente un tributo ai maestri del melodic death scandinavo (In Flames in primis), da Miasma (2005) in poi la band si è, in parte, slegata da questo sound super-derivativo, aggiornando queste sonorità classiche con il metal americano degli ultimi anni e componendo canzoni velocissime e dall'alto tasso tecnico, che arrivano a mettere i piedi anche su territori deathcore e melodic black, tanto da rievocare i Dissection in alcune accelerazioni. È uno stile sicuramente d'impatto e contraddistinto da una grande perizia strumentale (d'altro canto, necessaria per suonare dignitosamente un genere così complesso tecnicamente), ma che pecca di varietà e di una profondità musicale ed emotiva che troppo spesso manca a moltissimi artisti metal di oggi. Nonostante questa formula verrà migliorata ulteriormente nel più compatto e convincente Nocturnal (ad oggi, il loro lavoro più riuscito), del 2007, i The Black Dahlia Murder si attaccheranno quasi morbosamente a questo modus operandi, riproducendolo, piccole variazioni a parte, praticamente in tutti i full-length, puntualmente pubblicati ogni due anni, probabilmente spinti anche dalle discrete vendite.

L'ultima attesa fatica del gruppo (Abysmal, pubblicato a settembre 2015) annovera in formazione gli stessi cinque musicisti che avevano suonato in Everblack, ovvero Trevor Strnad alla voce, Brian Eschbach e Ryan Knight alle chitarre, Max Lavelle al basso e Alan Cassidy alla batteria. Anche dal punto di vista strettamente musicale, l'album riparte dove ci aveva lasciato il precedente lavoro: nelle dieci velocissime e schizofreniche tracce, per trentasette minuti di durata complessiva, c'è la solita base di stampo svedese (In Flames, Dark Tranquillity e via dicendo) amalgamata con il più moderno metalcore/deathcore. Inoltre, com'era già avvenuto in passato, alcune sezioni si rifanno effettivamente al black metal atmosferico e suggestivo di metà anni '90 (basta sentire la title-track -l'intro in particolare, con quel classico riff in tremolo accompagnato da un'accelerazione in blast beat- per verificare questo paragone), senza però raggiungerne il potere evocativo. Come da tradizione "-core", il cantato di Strnad è quasi costantemente in uno scream sguaiato e lacerante, sebbene ci siano anche momenti vocali più gutturali. Nonostante il livello tecnico elevato dei musicisti (apprezzabile specialmente nelle parti solistiche di Knight e nelle rabbiose sfuriate di batteria di Cassidy) e la produzione nitida, il disco scorre però fin troppo "liscio" ed in maniera prevedibile: oltre a, ovviamente, non presentare uno stile né innovativo né troppo particolare, Abysmal è la riproposizione di quello che i The Black Dahlia Murder stanno facendo da anni (e non basta l'intro di violini dell'opener Receipt per smentire ciò): bene secondo alcuni, male secondo altri, senonché si ha l'ennesimo stimolo a domandarsi "Cos'avranno mai di speciale?". Quel che certo è che, ascoltando questa band e pensando al suo successo, anche di critica, ci si rende conto di quanto le esigenze, nel mondo del metal, siano cambiate rispetto al passato.

Gli amanti di questi ragazzi, o del genere, probabilmente lo apprezzeranno. Chi è scettico sull'effettiva qualità della loro musica difficilmente cambierà idea.



VOTO RECENSORE
66
VOTO LETTORI
77.25 su 8 voti [ VOTA]
DEEP BLUE
Sabato 25 Gennaio 2020, 22.50.16
5
Voglio capire come fa a piacere questo gruppo, non è una presa in giro dico sul serio. Ad oggi ho provato almeno 4 o 5 volte ad ascoltare questo disco come il primo. Proprio non riesco a farmeli piacere. Poi non riesco a capire come si faccia ad accostarli al melodic death metal svedese, mi sono perso qualcosa? Eppure quella scena la seguo sempre
Steelminded
Mercoledì 24 Febbraio 2016, 21.29.08
4
Sì, ci può stare. In realtà, se devo dirla tutta, credo che i loro migliori siano i due precedenti - poi viene questo. In riferimento a quei due sì, la valutazione è davvero bassa specie per Ritual (60). Ciao. Evviva!
GraMya
Lunedì 22 Febbraio 2016, 20.51.50
3
Mi fa piacere che la pensiamo allo stesso modo su questa band, in ogni caso io sono abbastanza stretto sulle valutazioni numeriche, quindi magari semplicemente il mio 66 equivale al tuo 72
Steelminded
Lunedì 22 Febbraio 2016, 20.21.44
2
Ecco magari la valutazione numerica è un pelino severa. Per me simo sopra il 70.
Steelminded
Lunedì 22 Febbraio 2016, 20.21.09
1
Io sono d'accordo con la critica del recensore dalla prima all'ultima riga. Tuttavia, non posso non notare che forse questo è uno dei loro album meglio riusciti.
INFORMAZIONI
2015
Metal Blade Records
Melodic Death
Tracklist
1. Receipt
2. Vlad, Son of the Dragon
3. Abysmal
4. Re Faced
5. Threat Level Number Three
6. The Fog
7. Stygiophobic
8. Asylum
9. The Advent
10. That Cannot Die Which Eternally Is Dead
Line Up
Trevor Strnad (Voce)
Brian Eschbach (Chitarra)
Ryan Knight (Chitarra)
Max Lavelle (Basso)
Alan Cassidy (Batteria)
 
RECENSIONI
66
s.v.
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