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Harlott - Proliferation
09/10/2015
( 2486 letture )
Parliamoci chiaro: il tempo vola e nemmeno te ne accorgi, tanto che l’anno prossimo capisaldi del genere thrash attualissimi anche oggi faranno la bellezza di trent’anni di vita, un lasso di tempo in cui il thrash stesso ha compiuto mutazioni imprevedibili e subito contaminazioni continue senza perdere per strada un’oncia della propria attrattiva musicale all’interno della comunità metallara mondiale. Il tempo vola così tanto che solo l’anno scorso la Punishment 18 Records ripubblicava a un anno di distanza dall’uscita americana indipendente Origin, primo full-lenght degli australiani Harlott, e già ora li ritroviamo sotto l’egida della Metal Blade Records che ne pubblica il seguito, intitolato Proliferation.

Vola il tempo ma volano pure le mazzate sui denti che il quartetto di Melbourne, sulle scene sin dal 2006, riserva all’ascoltatore in questa nuova onda energetica di thrash sparato a mille che parte subito con la titletrack dell’album, brano la cui intro di archi è solo un ingannevole preludio al vortice di riff e assoli di classe e gran gusto che la coppia Butler e Hudson (quest’ultimo anche nelle vesti di cantante dalla voce altamente abrasiva) ci riversa in continuazione. I ritmi sono davvero sostenuti e se la seguente Denature non lascia davvero nulla al caso, con una sezione ritmica instancabile e precisa grazie anche alla performance spaccamascella di Daniel Van Twest dietro le pelli, con Systematic Reduction (di cui esiste un video divertentissimo su youtube) si raggiungono livelli eccelsi sotto ogni punto di vista, con addirittura un cantato vario e ispirato che rende il brano uno dei migliori dell’intero lotto. Il basso di Tomas Richards introduce Restless e la qualità del songwriting continua inesorabilmente a salire, perchè alle parti tipicamente thrash si aggiunge un ritornello spudoratamente rock ‘n’ roll dal gusto motorheadiano e un assolo incastonato alla perfezione come una gemma preziosa, tutto questo senza togliere il piede dall’acceleratore, a dimostrazione che in Australia non esiste solo l’hard rock di voi sapete bene chi. L’arpeggio inquietante di The Fading Light dimostra come gli Harlott siano figli della vecchia scuola, cioè capaci di pestare come fabbri ma anche di saper integrare la melodia alla violenza, nonostante nel medesimo brano si inseriscano anche partiture vocali death e un solo di chitarra di chiara matrice heavy. Le canzoni si susseguono senza sosta anche perchè risultano essere brevi ma compatte e piene di decine di sfaccettature diverse, facendo risultare anche difficile un paragone con i grandi del passato, anche se a un ascolto più attento si possono riscontrare echi di Atrophy e Vio-lence, Nuclear Assault e primi Exodus, ma davvero senza precisi punti di riferimento perchè il tutto è interpretato col piglio moderno di chi ha imparato le basi del genere ma le ha applicate al background musicale del continente in cui è nato. Se Lord Of War scivola via come una lama rovente sulla schiena, Civil Unrest si candida invece come uno dei migliori brani dell’album, non solo per la sua completezza compositiva o per i suoi soliti ritmi da infarto assicurato, ma anche e soprattutto per gli “stop and go” da rissa immediata e per un assolo di Ryan Butler da applausi. Nella seconda parte dell’abum si ripetono inesorabilmente alcuni stilemi tipici del thrash ma i quattro australiani riescono a cambiare rotta quando meno te lo aspetti e a far sì che canzoni da mosh incessante (roba da far impallidire pure band come i Municipal Waste) come Hellbent o Bloodlust abbiano al loro interno momenti, anche se brevi e ben dosati, ad alto contenuto di groove ed heavy puro, senza davvero far calare mai il ritmo o l’attenzione, tanto che le successive Cross Contamination e Legion invece dispensano mazzate a velocità supersoniche senza nessuna pietà, anzi tributando band come Slayer e Onslaught in fatto di velocità e ferocia. Chiude l’album una magistrale Means To An End, summa finale di ciò che gli Harlott sanno fare al meglio, ossia ritmi serrati e precisi, chorus azzeccati da pogo incontenibile, sfuriate da headbangers incessante e groove da vendere a chili al mercato del metallo.

Il tempo vola, si diceva a inizio recensione, e dagli anni ’80 la storia del thrash si è evoluta e non di poco, ma esistono ancora band che la lezione non solo l’hanno imparata a memoria ma la sanno riproporre ai giorni nostri sotto un un nuovo punto di vista, senza cadere nel facile tranello della contaminazione “nu” o della riproposizione pedissequa e sterile dei canoni già tracciati da qualcun altro: troveremo a brevissimo gli Harlott anche in Italia a supporto di una leggenda vivente quali gli Annihilator di Sua Maestà Mr. Jeff Waters, ma questa volta il combo canadese dovrà garantire una prestazione stellare per tener testa ad opener di questo calibro perchè gli australiani rappresentano ciò di più puramente thrash di alta scuola si possa trovare sull’intero pianeta. Devastanti.



VOTO RECENSORE
78
VOTO LETTORI
77.9 su 10 voti [ VOTA]
PROF
Lunedì 24 Maggio 2021, 0.24.28
14
Belli veramente, spccano. Voto 88.
LAMBRUSCORE
Venerdì 3 Marzo 2017, 14.11.11
13
Io li avevo confusi con gli Hatchet, a me piace specialmente Awaiting Evil, comunque validi anche questi qua
Doomale
Lunedì 4 Aprile 2016, 19.23.18
12
Sti ragazzi spaccano il "deretano" di brutto..Ottimo album. La dimostrazione che a volte (non poche fortunatamente se uno sa cercare) per farlo non serve inventare nulla, ma saperlo fare bene e con passione. E loro ci son riusciti x me. Voto giusto
jek
Giovedì 22 Ottobre 2015, 20.18.33
11
Voto 80!!!
jek
Venerdì 16 Ottobre 2015, 21.00.02
10
Sono ai primi ascolti, la prima impressione conferma l'ennesima recensione azzeccata di GHOST, anche questi come gli Sterbhause hanno i numeri per emergere nel marasma del Revival thash, per il vota aspetto.
Dany71
Venerdì 16 Ottobre 2015, 18.01.13
9
@GHOST.......ok dai........ci ritroviamo nei commenti del "Live report"......
AL
Venerdì 16 Ottobre 2015, 15.20.41
8
al Colony gli Harlott mi sono piaciuti di più nei pezzi di Origin. picchiano sempre come fabbri ma in qualche frangente mi son sembrati un pò caotici, soprattutto la voce dal vivo non mi ha entusiasmato. spero comunque abbiano sempre maggior seguito perchè se lo meritano. @Ghost: hai ragione sul fatto che ci sono talmente tanti gruppi nel calderone "revival thrash" che primeggiare è durissima. sugli Annihilator dico solo che effettivamente con un cantante migliore sarebbero ancora più potenti. anche a me gli altri musicisti sono piaciuti (mi ha sorpreso il batterista)
GHOST RIDER
Venerdì 16 Ottobre 2015, 10.03.13
7
@Dany71: è vero quello che dici anche tu però le canzoni degli Annihilator che hanno passato la prova del tempo sono ahimè poche e si fermano a decenni fa, perchè della nuova produzione davvero poche in futuro potranno fregiarsi del titolo di canzoni immortali, che si riconoscono al volo...di certo gli Harlott hanno ancora strada da fare e purtroppo per loro e tutta l'ondata di new thrash old school (sono così tanti che non mi metto nemmeno a citarli...) verranno sempre messi a confronto con questi mostri sacri che tali sono diventati quando il mercato lo permetteva...oggi è tutto più difficile, o fai ilbotto subito o resti a vita nel purgatorio dei dimenticati e dei frustrati, e lì poi il passo verso l'inferno è più rapido da fare rispetto a quello per il paradiso...gli stessi nuovi componenti della band di Jeff Waters, oltre a stare ai suoi ordini, dovranno saper dimostrare costanza e prontezza, spirito di sacrificio e abnegazione totale, in tempi molto serrati anche perchè a fine tour mister Waters farà i conti e deciderà se tenerli o meno...per quello che ho visto al Colony io li terrei tutti e tre ma alla baracca aggiungerei un cantante, uno VERO però stavolta... @Gemini72: grazie mille per le tue parole, ovviamente è anche il mio supereroe preferito...un'eterna dannazione...prendili entrambi e vedrai che non te ne pentirai...
Gemini72
Giovedì 15 Ottobre 2015, 22.35.48
6
Gran bella recensione: complimenti "Ghost Rider" che porti il nome del mio Super eroe Marvel preferito. Talmente bella che, stai certo, prenderò il nuovo disco degli Harlott, insieme al primo, anche e soprattutto per colmare la mia lacuna su una trash metal band che non conosco. A tutti: STAY METAL
Dany71
Giovedì 15 Ottobre 2015, 19.16.47
5
Ottimo disco è visti ieri al Colony, riguardo quello che dici Ghost@ di base è vero però Waters ha le canzoni....e canzoni che hanno passato la prova del tempo. Molto a modo tutti e quattro nel dopo concerto. Disco voto 80.
GHOST RIDER
Sabato 10 Ottobre 2015, 14.06.10
4
@Al: grazie mille, sempre troppo buono...si effettivamente settimana prossima con gli Harlott in una forma tale (vedere su youtube come suonano dal vivo...) sarà dura pure per Waters e soci, xkè questi ultimi mi sembrano molto meno band di prima...gli Harlott sono davvero una stupenda solida realtà...
AL
Sabato 10 Ottobre 2015, 11.33.16
3
@jek: La scaletta degli annihilator prevede tre pezzi deell'ultimo. Sicuramente sarà una bella lotta. Ci vorrà il miglior Waters perché questi qui vanno forte
jek
Venerdì 9 Ottobre 2015, 20.48.31
2
Gran bel disco per ora sentito sul tubo, testa bassa piede sull'acceleratore e mazzate per fortuna che nella terra dei canguri non esistono solo i Black Majesty . Ottima la chitarra e ottima la recensione. @AL certo che se gli Annihilator hanno in scaletta tutto l'ultimo LP dopo aver sentito sti qua sai gli sbadigli
AL
Venerdì 9 Ottobre 2015, 15.14.38
1
una bella recensione (grande Ghost Rider!) per un disco veramente valido e non vedo l’ora di vedermi questi ragazzacci di spalla agli Annihilator. Già solo dopo un paio di ascolti mi ha preso bene. la titletrack è una bella mazzata e comunque tutto il disco scorre alla grande senza cadute. Le prime quattro canzoni sono veramente di livello. Di tutte le nuove leve del thrash questa è una di quelle che mi ha colpito di più e subito già dal loro disco precedente.
INFORMAZIONI
2015
Metal Blade Records
Thrash
Tracklist
1. Proliferation
2. Denature
3. Systematic Reduction
4. Restless
5. The Fading Light
6. Lord Of War
7. Civil Unrest
8. Hellbent
9. Bloodlust
10. Cross Contamination
11. Legion
12. Means To An End
Line Up
Andrew Hudson (Voce, Chitarra)
Ryan Butler (Chitarra)
Tomas Richards (Basso)
Daniel Van Twest (Batteria)
 
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