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19/04/24
GOATBURNER + ACROSS THE SWARM
BAHNHOF LIVE, VIA SANT\'ANTONIO ABATE 34 - MONTAGNANA (PD)
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Brutal Truth - Need To Control
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17/10/2015
( 4205 letture )
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Ritorno ai Brutal Truth sempre con un certo carico emotivo. E non tanto per una questione affettiva -che comunque sì, c'è e ce n'è tanta-, quanto per la consapevolezza di maneggiare un gruppo simbolo della storia del grind. Mi inserisco subito dopo Extreme Conditions Demand Extreme Responses (1992) e precisamente due anni dopo l'album. Siamo nel 1994 e i Brutal Truth rilasciano Need To Control. Da dove partire? Dalla fine: quest'album è un prodotto eccellente. Perfetto per il grindfreak novellino, esemplare per il grinder navigato. Extreme Conditions Demand Extreme Responses già preannunciava le basi sulle quali avrebbe girato il lavoro successivo (e forse i più attenti avevano già capito): quei chiari richiami industrial li ritroveremo in quest'album, autoritari e ben palesi. Un album rivoluzionario, sicuro, stabile; un album che è riuscito a destabilizzare anche le orecchie più crude e preparate a questo genere tanto inaccessibile: le contaminazioni punk, industrial, hardcore, crust, noise, thrash del tutto inaspettate (ma governate con assoluta maestria) lasciano un senso di disorientamento in questo 1994 che stava iniziando a prendere confidenza con il grind. È un disco unico, incomparabile: probabilmente il lavoro grindcore più peculiare mai rilasciato, grazie a una caratteristica fondamentale in questo genere così estremo: è innovativo. Ma come sempre accade, il nuovo frastorna e sconcerta: ha ricevuto perplessità, titubanze, diffidenze. Eppure: nonostante sia un lavoro completamente fuori controllo, è misurato e calibrato a perfezione, nonostante sia esasperato, disordinato, è rigoroso e studiato. Ha tutto ciò che di più paranoico, brutale, alienato, disumano ci si possa aspettare in un disco grind. E ciò che lo rende così efferato è la consapevolezza, la dimestichezza, lo studio che c'è dietro ogni passaggio, ogni refrain, ogni riff, ogni scelta musicale. Non è la solita paccottiglia di suoni feroci e growl vomitato sul microfono. È finezza, meticolosità, precisione. Slow tempo, cambi rapidi, un mood che muta durante lo svolgimento dell'album: Need To Control è stile, espressione, dinamismo, creatività (basti pensare al sapore dei lontani aborigeni australiani espresso nella traccia 4, Godplayer, grazie all'utilizzo del didgeridoo). La batteria mantiene una potenza costante, nessuna macchia, nessuna sbavatura: una batteria veloce e metodica. Il suono è intenso e compatto. Il basso non fa da tappezzeria, anzi, scende protagonista al centro della sala: è efficace, autorevole. Se prendiamo Turn Face, per esempio, ci rendiamo conto del notevole contributo che dà all'intelaiatura dei brani: il riff che costruisce è possente, pieno. Il lavoro vocale è encomiabile. Poliedrico, Sharp gestisce una serie di stili vocali senza mai cedere nel pacchiano, nel fuori luogo, nel decontestualizzato: screamin' e growl, grida aspre e vocalizzi che salgono dal nero di un pozzo risultano coerenti, ben giocati. L'effetto è sorprendente. Nonostante la pesantezza dell'album e la follia che lo contraddistingue, la tessitura delle corde si presenta orecchiabile: i riff sono comprensibili, avvicinabili. Dissonanze, assoli deformi, eppure: questa chitarra che sembra seguire una strada tutta sua è perfettamente coesa con gli altri strumenti. I brani si susseguono fluidamente senza grumi. Le classiche tematiche splatter del grind hanno lasciato spazio a contenuti pensati e densi: si guarda alla società, alla mediocrità dell'individuo piegato alle regole dei potenti (la copertina di un uomo sconfitto e incurvato su se stesso ne è l'emblema). La produzione sottolinea sonorità più crude rispetto al precedente Extreme Conditions Demand Extreme Responses pur amplificando un certo livello di pulizia e lucidità. È un aspetto che non è stato gradito da molti grindcorer. Io lo considero invece un valore aggiunto, un doppio passo tra efferatezza e eleganza compositiva. Se dovessi scegliere i tre brani più rappresentativi, senza alcun'ombra di dubbio direi: Godplayer, un'altalena folle di controtempo, velocità tirate e decelerazioni soffocanti; I See Red, dal sound fresco e innovativo: una modulazione di atmosfere già proiettata avanti di vent'anni; e sicuramente Displacement, brano che racchiude tutta la rabbia, la tenacia, le intenzioni, le capacità contenute in quest'album.
Need To Control è un bisturi asettico. Need To Control è il caos.
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21
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Riascoltare questo disco non mi stanca davvero mai. Veramente un capolavoro in ambito grindcore. Ogni brano è perfetto, e pure la cover calza a pennello nell\'insieme (azzeccata l\'idea di inserirla all\'interno del disco e non come spesso accade in fondo quasi in stile bonus track). Album perfetto |
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20
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Concordo pienamente. Autentico capolavoro che ha fatto la storia. 95 |
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19
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...al minuto 0:20 di I See Red, l'impianto della mia Golf dell'epoca smise per sempre di suonare! Capolavoro inarrivabile, immenso. Voto 99! |
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18
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Uno dei capolavori del Metal estremo e degli anni 90.
Per me non si va sotto il 95, e lo stesso vale anche per il debutto. |
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17
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Immenso. Inarrivabile. Gruppo eterno. |
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16
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Il loro capolavoro. 90 |
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@Baron: allora mi sa che è quello. Di lato c'è la recensione, se guardi la copertina trovi proprio una bella foglia in primo piano |
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Gran disco, grind innovativo per l'epoca, personalmente lo metto un pelino sotto Extreme.. questione affettiva, in ogni caso un disco che non scende sotto i 90. |
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Discone pazzesco. Questo e sound rappresentano gli apici di questa band. |
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E' l 'album grind definitivo, mai più nessun album estremo mi ha fatto andar via di testa così tanto...moderno ancora oggi grazie all' innovativo stile dell' epoca. ha 21 anni, credo che sia il lavoro estremo più sottovalutato di sempre. MASTERPIECE. Voto 95 |
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E' l 'album grind definitivo, mai più nessun album estremo mi ha fatto andar via di testa così tanto...moderno ancora oggi grazie all' innovativo stile dell' epoca. ha 21 anni, credo che sia il lavoro estremo più sottovalutato di sempre. MASTERPIECE. Voto 95 |
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10
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...ahhh...infatti a sto punto la confusione aumenta...non so che dire😁...puo darsi..a meno che non mi confondo con Kill trend..in cui avevano diminuito il numero di pezzi ed esclusa l'ultima traccia che durava 15 minuti..la durata era esigua!!!..con esattezza ricordo solo che era lo stesso periodo, che avevano fatto uscire la t-shirt Smoke Grind Sleep...con una gigantesca foglia davanti....di cui un mio amico andava particolarmente fiero!😁 |
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9
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Eh con la quantità di split ed Ep che hanno fatto è facile confondersi. Non è che era "For Drug Crazed Grindfreaks Only!"? |
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8
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Trucido@...ahhh..mi sa hai proprio ragione!!..ho fatto parecchia confusione, non so perche avevo in mente sia Kill trend Suicide che Sounds of animal Kingdom pensando a quest'ultimo con un Ep😁😁!..eppure tanti anni fa mi ricordo di un loro Ep di circa una decina di brevi pezzi, ma non azzardo più senno' ne sparo un altra😰. Ahhh |
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@Baron: Sounds in realtà è un full, non è che ti confondi ancora? Comunque questo è il mio preferito tra i loro dischi |
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...mi son ricordato il titolo dell' Ep.."Sounds of animal Kingdom"...buono anche quello anche se si cominciava a sentire un calo...che poi a dirla tutta c'è stato..almeno per me e su questo come per Enry li ho un po' tralasciati...Questo pero' rimane mitico e ottimo |
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5
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In linea con Baron, il mio preferito insieme al debut...Intorno al 90 anche per me. Dopo questo però mi sono piaciuti sempre meno purtroppo... |
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4
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Gran disco...insieme all'esordio i miei preferiti dei BT...anche se anche io e' una vita che non lo ascolto..e sto tipo di sonorita' un po' le ho calate per cosi dire...Dimenticavo...ottimo all'epoca anche l'ep di cui non ricordo il nome...mi viene in mente animal istinct...ma so di sbagliare!😁...questo un bel 90 ci sta nel suo genere. |
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3
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all'epoca mi era piaciuto parecchio, é tantissimo non l'ascolto, voto 87 |
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2
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Tra i 10, ma anche 5 dischi grind più belli di sempre |
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1
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Disco che all'epoca era sperimentale e innovativo, senza dubbio, peccato che certe innovazioni non mi siano mai andate giù più di tanto, ogni tanto lo ascolto ,di cose buone ne trovo qua dentro, ma non per farmi piacere completamente un disco, per me non va oltre il 65. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Collapse 2. Black Door Mine 3. Turn Face 4. Godplayer 5. I See Red 6. Ironlung 7. Bite the Hand 8. Ordinary Madness 9. Media Blitz (The Germs cover) 10. Judgement 11. Brain Trust 12. Choice of a New Generation 13. Mainliner 14. Displacement 15. Crawlspace
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Line Up
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Kevin Sharp (Voce) Brent McCarty (Chitarra) Dan Lilker (Basso) Rich Hoak (Batteria)
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