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Queensryche - Promised Land
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17/10/2015
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Sono passati circa quindici anni dall'acquisto di Promised Land ma ancora ricordo la pesante lezione che mi diede al primo ascolto e l'enorme difficoltà che provai nel pronunciare correttamente il nome della band. Quel disco mi ridicolizzò, mi scioccò completamente privandomi dei cinque sensi per poi restituirmeli rivoluzionati e sicuramente più educati. L'insegnamento fu chiaro e mi indusse a rivedere tutte le certezze discografiche che fino a quel momento avevano accompagnato la mia giovinezza. Solo dopo, infatti, arrivarono mostri sacri come Rush, Genesis e compagnia bella ad arricchire la mia felicità. E pensare che fu un acquisto casuale, frutto di un capriccio giovanile e di una particolare attenzione rivolta alla copertina che profumava di desolazione e morte. Non conoscendo gli statunitensi, Promised Land fu il primo disco dei Queensryche a farmi visita. Non conoscevo Operation:Mindcrime o Empire, non sapevo nulla, quindi la mia prima valutazione non risultò inquinata.
Parliamo del lavoro più atipico dei Queensryche, probabilmente il più progressive ed introspettivo, tanto che ancora si discute sul suo vero significato. Gli stati d'animo durante l'ascolto di Promised Land variano continuamente. Un tornado di emozioni che travolge senza pietà, una disperata fuga da qualcosa o qualcuno di invisibile che ci minaccia, che ci punta un fucile contro e che termina sorprendentemente in un luogo di pace e meditazione senza darci il tempo di rendercene conto. Questo è un disco che spiazza, che trasmette allo stesso tempo ansia e sicurezza, un disco infermo di mente ed impossibile da decifrare, così personale che ci si può specchiare. La voglia di trovare noi stessi attraverso una disconnessione dalla società, l'imprevedibilità e la complessità dei rapporti umani (compresi quelli di sangue), il rifiuto di un mondo che sembra non appartenerci ma che in realtà è parte di noi. Qualcuno ha addirittura parlato di testamento della band, una sorta di eredità lasciata alla storia della musica, non solo del metal. In effetti, seppur ancora in attività, i Queensryche sono stati dati per morti proprio a seguito di questa pubblicazione. Impossibile da replicare, anzi, impossibile e basta. Un album innovativo, trent'anni o forse cent'anni avanti a tutti in tutto e portatore di un sound che ancora destabilizza, un incantesimo che ci impedisce di parlarne con lucidità. Un album enigmatico come la vita stessa.
L'esperienza di vita e di morte con 9,28 a.m. apre a riff maestosi in cui tutti gli strumenti in gioco si supportano con una tale forza da lasciare a bocca aperta. I Am I e Damaged sono delle vere e proprie martellate che ci riducono il cervello in poltiglia, dei congegni bellici devastanti in cui la regolare e cupa sezione ritmica nelle mani di Jackson e Rockenfield si incastra perfettamente con gli angoscianti e corposi stacchi firmati DeGarmo-Wilton. I due maestri delle sei corde formano una coppia indimenticabile insegnandoci che la chitarra non è per i deboli di cuore ma che è uno strumento da temere. Concluso il raid di avvertimento, i Queensryche dimostrano di saper far male anche quando i toni si abbassano, colpendo nell'intimità: Out of Mind e Bridge sono due delicate gemme che ci faranno rimpiangere per sempre le geniali menti di Chris DeGarmo e Geoff Tate, a dispetto di chi afferma il contrario lodando la nuova era del gruppo e paragonandola a quella passata. L'assolo di Bridge, per emotività e semplicità, dovrebbero proclamarlo patrimonio dell'umanità. Ma non è finita qui perché i musicisti hanno una infinità di risorse e conoscenze a disposizione. Con la title-track si gioca con la magia, probabilmente presa in prestito dagli stregoni floydiani ed anche per questo memorabile. Geoff Tate è assoluto sovrano dell'interpretazione che non può essere imitato o avvicinato se non nel timbro (ogni riferimento non è casuale) e ci manca, caspita se ci manca. Il vocalist ha lasciato una voragine nel panorama rock grande quanto il suo ego spropositato. La conferma dell'ineffabile arriva con un coro di bambini che intona un motivo, una filastrocca dedicata a tale Lady Jane. Ciò che ne esce fuori è una delle migliori ballad mai scritte dalla band insieme alla ben più celebre Silent Lucidity, struggente, un incessante scavare nei ricordi più lontani. La successiva Global Mind, le cui atmosfere sono riprese dai Dream Theater in Falling into Infinity, spalanca la strada ai due capolavori del disco, One More Time e Someone Else. È impossibile descriverne la bellezza a parole. Se si fosse trattato di arte visiva, le avremmo viste esposte entrambe al Museo Del Louvre, alla destra ed alla sinistra della Gioconda. Ascoltatele, ascoltatele ed ascoltatele perché difficilmente avrete la possibilità di assaporare brani così perfetti e penetranti nel corso della vostra esistenza. Fateci l'amore con questa musica.
Promised Land rappresenta pregi e difetti dell'umanità. Ascoltarlo come recensirlo significa guardarsi dentro, avere il coraggio di esternare la propria essenza, rendere lo spirito visibile agli altri. Non è facile. A mio avviso il miglior disco dei Queensryche con Operation:Mindcrime ma meno protagonista e più difficile da proporre, visto l'enorme successo dei suoi precursori. La relativa minore attenzione rivolta a questo disco in confronto ad altri che lo hanno preceduto è quasi un bene che ne ha evitato un patetico sequel mangia-soldi. Undici brani profondissimi suonati da divinità in formissima e che filano via abbastanza rapidamente lasciandoci in un limbo. Colpisce la scelta di strutturare i brani fuori dagli standard senza, tuttavia, tralasciare l'importanza delle melodie e dei ritornelli orecchiabili. Promised Land è perfezione, verità, una perfetta colonna sonora per un film drammatico. Ultima fermata prima della morte artistica.
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Sono d’accordo con qualcuno qui sotto che considera questo album come un’ideale chiusura del periodo “ d’oro” della musica Metal.Vidi il concerto a supporto di questo incredibile album è fu straordinario. Dopo le cose cambiarono in fretta e la scena così come la conoscevamo spari.Personalmente lo considero il picco creativo della band che non sarebbe mai più stato raggiunto. Ottima la versione dilatata della conclusiva ‘ someone else?” contenuta nella versione dell’album rimasterizzata successivamente. |
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Ottobre 1994 capello lungo e musico dipendente metal, preferibilmente prog. Passavo tutti i giorni nel negozio di dischi perché aspettavo l uscita di Awake dei Dt. Quando finalmente ne ebbi una copia in mano ero così su di giri che comprai anche un altro cd, questo. Investii circa 70 Mila lire. Non pochi per un sedicenne capellone. Tornai a casa con l'album che ho ascoltato di più in vita mia e un buon disco Promised Land. Per capirlo basta ascoltare i primi minuti dei due album. Voto 83 |
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Per Ezra: IL Concetto della Musica, inteso, quello che dovrebbe essere il suo Scopo, come potrebbe essere un Libro, un Film od un Quadro sta proprio lì.. Non perché piace alla Maggioranza, deve per forza piacere a prescindere.. L'importante è che susciti emozioni... |
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Lucio77, eh sai cos'è? è un'album che ho apprezzato proprio perchè vivevo in quel momento quel tipo di atmosfera, personalmente parlando, quindi si è incastrato giusto giusto. Ma capisco coloro che non lo hanno digerito, perchè infatti è molto particolare. non aveva le atmosfere ariose di Empire, la consistenza metallica di quelli precedenti, e il tutto suonava poco "allegro" diciamo, troppo malinconico. Piazzare pezzi acustici nella prima parte poi non lo metteva tra gli album da mettere ad un party, eppure lo trovo meraviglioso. |
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A Me questo Album, come già scritto tempo fa, è scivolato via.. Non mi ha scaldato il cuore.. Boh.. Pure Io Lo avevo comperato all'uscita.. Forse troppe aspettative.. Proverò a riascoltarlo dopo 25 anni credo.. Magari scocca la scintilla... |
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Lo comprai il 10 Ottobre 1994, fresco di stampa. Mi piacque subito proprio perchè all'epoca era una band che non si ripeteva. Ha ragione chi dice che fu l'ultimo capolavoro della band, fino ad allora l'incarnazione della perfezione. Non appartiene a nessun genere, appartiene alla genere "Queensryche". Questo e L'omonimo Alice in Chains l'anno successivo, furono l'emblema, il primo scricchiolio dei tempi. che da li nel giro di tre anni, avrebbero vissuto il cambiamento epocale (in peggio) per la scena. Quella malinconia strisciante io l'avvertivo. Chiuse l'epoca d'oro per il metal in generale. Quando i Metallica fecero uscire LOAD si capì che un certo tipo di visione metallica era finita. il 98/99 il giro di boa, internet e la fine dei formati fisici, almeno dal punto di vista del mercato di massa. Fu un autunno bello e dolcemente malinconico. |
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Bellissimo, qualche anno fa non riuscivo ad apprezzarlo, ora ne ho capito l'immensità... Che dire, meglio tardi che mai  |
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Bellissimo, qualche anno fa non riuscivo ad apprezzarlo, ora ne ho capito l'immensità... Che dire, meglio tardi che mai  |
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Questo disco non è metal, non è hard rock, semplicemente non è catalogabile in nessun genere predefinito. Prog? Può darsi, se per prog si intende ciò che è innovativo e fuori dagli schemi. E qui, esattamente come in Rage fo Order qualche anno prima, la band non solo esce dagli schemi, ma parte direttamente per l'iperspazio e lascia tutti dietro di anni luce. La classe che contraddistingue l'album, le sonorità talmente atipiche da spiazzare all'epoca anche i fan più devoti (fra cui il sottoscritto), la distanza siderale rispetto a qualunque cosa suonata fino a quel momento da loro o da chiunque altro... questi sono i tratti distintivi di un disco che non potrà mai mettere d'accordo tutti i fans della band, ciascuno con le sue preferenze di genere: e qui chi predilige l'aspetto metal rimane inevitabilmente spiazzato, ma la colpa è solo sua, non certo della band.
Capolavoro sicuramente,ritenerlo il migliore o meno dipende da ciascuno e dai suoi gusti, di sicuro il solo fatto di dividere la critica in questo modo dopo altri capolavori la dice lunga sull'immensità di questa band, almeno fino a questo album. Perchè su una cosa credo siano tutti d'accordo, dopo Promised Land inizia una storia diversa per i QR, molto più normale, molto meno leggendaria. |
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@french come importanza storica senza alcun dubbio, ma proprio che è così (il voto a RageFO mi stona abbastanza in tal senso se paragonato a questo); come gusto personale o giudizio sul "livello artistico" ci sta a considerare PL maggiore di quelli, sono gusti ed opinioni personali. |
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Un lavoro molto bello ma ritengo che rage, operation mindcrime e i primi due lp siano superiori sia come importanza storica sia come song. |
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recensione molto bella.
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Questo Album a Me è scivolato via.. Senza infamia e senza lode.. Per Me Empire è molto meglio... De gustibus come sempre... |
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L'ultimo grande disco dei Queensryche prima di Operation Mindcrime II, coraggioso e sperimentale, se il primo Mindcrime prende 95 a questo dò un 90 pieno. |
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L’ultimo capolavoro dei Queensryche. È un mio pensiero, ma l’ho sempre visto come un album slegato dal corpus della loro discografia. Fino a quel momento differenze disco dopo disco c’erano sempre state, ma qui il salto fu più lungo. Echi di Empire li possiamo sentire in My Global Mind o One More Time; Damaged per certi versi torna ancora più indietro; ma lì ci si ferma. Allo stesso tempo quello che venne dopo faccio fatica ad accostarlo a Promised Land. Album il cui approccio all’epoca della sua pubblicazione credo sia stato impegnativo un po’ per tutti, ma che ascolto dopo ascolto ha fatto breccia. Impossibile non rimanere colpiti da pezzi come la succitata Damaged, l’ipnotica Out of Mind, Bridge, le tristi Someone Else e Lady Jane o l’apocalittica title-track. Purtroppo Disconnected e My Global Mind non mi hanno mai fatto impazzire... per cui dovendo dare un voto mi fermo a 92. |
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Quando mi sono approcciato la prima volta a questo disco mi sono sentito come la descrizione fatta dal recensore... I Am I e Damaged mi hanno rivoltato il cervelo, non so quanti ripetuti ascolti ho dovuto dare per passare avanti, è come se ogni pezzo fosse uno step successivo all'altro... Tate qui da una delle sue migliori, se non LA migliroe performance vocali, ossia Someone Else, credo che solo una persona senza cuore non si emozionerebbe a sentire quel pezzo. Poi la Titletrack... assolutamente fuori dal mondo. |
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Grandissima recensione per un disco strepitoso, emozionale e limato nei minimi particolari, ancora moderno a distanza di 25 anni. Tate ha qui raggiunto livelli stellari sul piano interpretativo. Sezione ritmica e chitarre intense, ricercate, mai banali. La title-track, se ascoltata in cuffia e con la giusta atmosfera, può essere quasi angosciante (quando Tate urla il suo disagio "whyyyyyy am I???" si raggiunge il climax assoluto dell'album e forse anche di Tate stesso).
Che lo dico a fare? Per me è il loro apice creativo assieme ad OM, uno dei 10 dischi da isola deserta. Non piace ai metallari vecchio stampo? Poco male, me ne sono fatto una ragione ormai molti anni fa.
Il resto lo dice tutto la recensione, niente altro da aggiungere.
A margine, trovo tuttavia eccessivi i pur brevi riferimenti critici ai Ryche attuali: vero che i Tate e DeGarmo di allora sono da rimpiangere (avoja!), ma sui Tate e Degarmo "recenti" stenderei un velo pietoso (tanto sui gusti musicali dei due, post-PL, quanto sul come Tate abbia trascurato la sua voce da perfezionista teatrante a imprecisa e barcollante quale è oggi...); vero è che LaTorre nel 1° disco scimmiottava Tate senza averne lo spessore, ma nell'ultimo The Verdict è altra cosa, non imita più e risulta a tratti strabordante, potente ed aggressivo quando serve (quanti cantanti metal attuali raggiungono questi livelli?). Voglio sperare che nessuno rimpianga porcherie immani come quasi tutti i dischi QR degli anni 2000 (niente di che neppure OM2, scritto da musicisti esterni su testi di Tate...bah). In mancanza d'altro, dopo 15 anni di spreco di talenti, io mi tengo tutta la vita la nuova line-up...a meno che qualcuno non faccia passi indietro ad oggi poco pronosticabili...
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Questo è stato il canto del cigno di questa band straordinaria che non ha mai perso un colpo dai tempi dell'ep omonimo. Purtroppo quello che è venuto dopo questo disco è solo fumo e niente arrosto...... |
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Album straordinario, anche se dei Queensryche preferisco i lavori più heavy. |
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Beh guarda io sono diventato fan del gruppo (uno dei miei preferiti di sempre) quando vidi all'epoca il video di queen of the reich e di conseguenza ho acquistato the warning che è il mio preferito. Ho seguito tutta la loro carriera, promised land mi piace molto ma all'epoca non mi convinse più di tanto. Ora sono anni che non lo ascolto. PS per me il numero due e' empire |
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Grazie terzo Io adoro The Warning, Rage for Order (Empire mi piace ma un po' di meno), Operation Mindcrime I, Operation Mindcrime II e apprezzo gli ultimi due con Latorre... Per dire, che non è che non mi piacciano i Queensryche Questo qui, pur apprezzando come è suonato e arrangiato, non credo sia un capolavoro come presentato in rece e nei commenti... e neanche un buon album. Tutt'altro... Perciò mi interessa il punto. |
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Orribile certamente no, ma degli album storici della band è quello che mi piace di meno. Stessa cosa per seventh son |
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C'è qualcuno che pensa che questo album è orribile, oltre me? |
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Dal primo mini lp a questo album i Queensryche non hanno sbagliato un album, per me sono tutti da 100 dieci e lode. Ogni disco e` sempre stato diverso dall`altro ma sempre con quel qualcosa in piu` da renderli unici. Questo disco e` il piu` introspettivo, malinconico, con quelle chitarre acustiche che rendono pezzi come Bridge e One more time malinconiche ma che ti prendono e non ti mollano piu`. Ma tutto il disco e` superlativo, ed avendo avuto il piacere di vederli dal vivo durante il tour di questo disco, anche dal vivo le canzoni sono grandiose. Che dire, masterpiece! |
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Ho beccato solo ora la rece di questo meraviglioso lavoro! Sinceramente tra questo (quasi ignorato) e Operation (pluri osannato), non saprei dire qual è il migliore. Lasciando a Tate tutti gli elogi che si merita , in questi due album De Garmo è stato un GENIO! |
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Senza dubbio il loro album più colto. Tate ha visssuto un paio di anni su un'isoletta lontano da tutto e tutti e... si sente. Un album intriso di un pessimismo cosmicom , oscuro e ipnotico che rimane ancora oggi un capolavoro della musica degli Anni Novanta. |
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Uno di quei dischi da portare su un isola deserta! non cè una traccia che si possa definire mediocre.Lady Jane è forse la piu' grande ballad metal mai composta ura,fredda,spietata e glaciale,ascoltarla fa propio male. |
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Come forse nessuna band i Q sono riusciti ad infornare 6 album (i primi) con medie altissime e con radicali cambiamenti /evoluzioni musicali che poche band hannom osato fare e pochissime altre con il medesimo successo.(per me: RFO,OM,PL sono da 100 pieno;TW ,90;E e il ep, 80) Promised Land è forse quello più fuori dagli schemi uono completamente stravolto, tematiche oscure, non facile da digerire , meno "orecchiabile" di OM. L'ho risentito ieri sera in cuffia, da panico. Someone else è un pezzo di una semplicità e linearità disarmante , capolavoro assoluto della musica! |
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Capolavoro. Capolavoro perché è l'album più vario della band. Capolavoro perché è l'album con il più alto tasso qualitativo di canzoni. Capolavoro perché... Perché dopo due canzoni "solamente" ottime quali l'orientaleggiante I am I e la durissima Damaged infila una sequenza mostruosa di brani assolutamente perfetti. Dalla acustica Out of mind a Bridge, letteralmente da infarto, da una Promised Land, apocalittica, con riferimento colti a Pink Floyd e Swans, alla cupa, industriale Disconnected è un vortice di emozioni che non lascia tregua. Tornado che prosegue con Lady Jane che non ha nulla a che vedere con gli Stones, ma è un capolavoro anche superiore all'omonima di Jagger e soci. Si torna brevemente sulla terra con My global mind e One more time che nello standard qualitativo dell'album sono "appena" canzoni eccezionali che farebbero, ovviamente, la fortuna del 95% degli altri gruppi in giro per il mondo. Ed il finale? Si è ascoltato molte altre volte una poesia superiore a Someone Else?? Con Tate a duettare con il piano ed in grado di far venire i brividi per intensità e passione. Capolavoro (ma l'avevo già scritto...). 95 |
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Cosa sarebbe la vita senza questa musica incantevole? Oggi ho riascoltato PL a qualche giorno dalla recensione. L'amore non è cambiato. |
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Recensione impeccabile, insieme ad Operation Mindcrime il miglior album dei 'Ryche insieme ad Operation Mindcrime ma meno "commerciale" ed orecchiabile di quest'ultimo, (e per questo lo apprezzo ancora di più) . Voto personale: 98 |
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Preso il giorno della sua uscita. Con Awake. Non dico altro. |
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Il mio gusto per gli episodi più intimi e dalle implicazioni più squisitamente psicologiche, che non per l'action e i colpi di scena, me lo fanno collocare al vertice assoluto di una band che era giunta a completa maturazione. Dopo, si sono tentate altre strade, alcune meglio praticate di altre. Concordo col dire che Tribe fu un disco di ottima fattura e che avrebbe meritato attenzioni più giuste da parte di una critica che, spesso, ha agio nel colpire al fianco che cerca di risollevare le proprie sorti - la stessa critica che, guardando a Operation: Mindcrime II, non ha saputo avere il sangue freddo di liquidare il lavoro, quello sì, come un'operazione niente più che nostalgica, oltre che bassamente scaltra. American Soldier chiuderà il cerchio, senza far strepitare nessuno per il capolavoro che non è, ma con un'atmosfera generale che solo loro potevano infondervi. Il resto, a oggi, è fuffa. E mi sale un nervoso che...! |
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Concordo con Galilee, Tribe grandissimo disco, l'unico che ho preso e ascolto ancora oggi con grande piacere (insieme ad american soldier) del dopo promised land |
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lo comprai pochi mesi dopo che usci.anche se non ci crederete come album mi fece davvero pena.di sicuro uno tra i peggiori secondo me. |
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Un disco epocale, per me tra quelli da portare sulla famosa isola deserta. 100 e lode. |
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Grande album del genere progressive un capolavoro del genere .Musica suonata in gran stile queensryche , atmosferica e ben strutturata.Un album che ha fatto e fa storia tutt'oggi. |
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grande album,il migliore secondo me.Voto 90 |
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Per me l'ultimo loro grande album. Musica di gran classe. Poi.....purtroppo.....è iniziata la parabola discendente. |
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Anche io comprai la versione giapponese spendendo (all'epoca) un bel po' di soldini, proprio per ascoltarmi le bonus track. A differenza degli altri io la versione di "Someone Else?" la preferisco piano e voce perché ben si sposa alle atmosfere del disco ed è una PERFETTA chiusura per questo disco. "Real World" come detto da Lo Struzzo@ è DIVINA. Ha un finale da brividi. Mi scendono le lacrime quando la sento. Poi c'era la b-side "Dirty Liltle Secrest" che però era un'out-takes di Empire, quindi stonava con il resto del disco. Pezzo hard-rock carino, ma non in questo contesto. Per la cronaca, le b-side disco sono state ristampate nel cofanetto "Revolution Calling" (sistemate cronologicamente nel giusto ordine) e la full band version di "Someone Else?" e "Real World" si possono recuperare anche sulla raccolta "Sign Of The Times: The Best Of Queesnryche", con molte altre chicche, tra cui le demo dei Mynth... |
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Essendo possessore della versione giapponese del disco posso ascoltare sia la seconda versione di someone else (splendida) che real world (che vi consiglio) Spesi qualcosina in più ma fu un affare considerando cosa andavo a comprare. |
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Ayreon@ #15 sono d'accordo. Quando ascoltai quella versione pensai: "cazzarola, dovevano mettere questa nella versione ufficiale del cd", ma tant'è che optarono per quella con il piano che comunque era perfetta per chiudere un album fantastico. Ultimo capolavoro della band? direi di si. Di sicuro si chiuse un ciclo irripetibile...per chiunque, e non solo per loro. PS: "Disconnected" è un pezzone. Magari risulta indigesta perchè un pò fuori dai cannoni con le vocals disconnesse, appunto. Ho sempre trovato questo pezzo azzeccatissimo con il testo. |
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Eh si ho sbagliato, ovviamente e' Someone Else, errore di distrazione, al post 11 lo avevo scritto bene, ma vevo dato una votazione su ricordi sbiaditi, ho fatto bene a riadcoltarlo e rivalutarlo, molto bella la prova vocale di Tate. |
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Simeone non era un giocatore dell'Inter? |
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L'ho riascoltato più' attentamente dopo 3 anni che non lo facevo più', e sposto l'asticella del voto più' di da 78 a 89, I am i e damaged sono decisamente entusiasmanti non me le ricordavo cosi', Bridge , la title Track, Disconnected, One More Time e Simeone Else sono semplicemente meravigliose.Davvero ottimo disco.Spero che Tate con ls dua nuova band si scrolli di dosso il periodo nero, e torni trovando nuova linfa vitale ad entudiasmsrci tutti come ai vecchi tempi. |
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D'accordo sulla disamina di P2K, ma non troppo su tribe. Ci sono canzoni epocali tipo la titletrack e The Great divide, forse due tra le migliori composizioni della band, fossi in voi lo riascolterei. L'unica debole di quel disco è blood. Ma in generale per me è un disco da 85. |
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@ P2K! : excursus perfetto sul seguito della loro carriera (non per niente ti considero da sempre la somma autorità queensrychiana su queste pagine ), che conferma che ciò che fino a Promised dilagava in tutte le tracce (la magia di cui parla Davide nella rece) è andato sempre più riducendosi a squarci all'interno di prodotti spesso incolori (forse con l'unica non trascurabile eccezione di OM2). Oltretutto ascoltare una cover come Welcome to the Machine (ancora un sax assassino in primo piano, sarà un caso?) procura un elicoidale giramento di maroni per quello che sarebbe ancora potuto essere e non è ahinoi più stato, Fato (o Tate ? ) infame...  |
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Un disco che mi piace tantissimo, ascoltato non so quante volte.. Silent Lucidity pero' la preferisco a L.J |
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E' vero che dopo questo disco ci fu l'inizio della "famigerata" fase alternative/rock che ha partorito dischi incerti, ma anche in quei casi sono riuscito a trovarci dei gioiellini degni del blasone della band che li ha prodotti. "Hear in the Now Frontiers" è stato il primo disco dove la band TUTTA ha voluto sperimentare delle sonorità più rock e meno cerebrali. Alla fine è uscito fuori un disco riuscito a metà, purtroppo pregno di filler. Se avessero fatto uscire il disco con sole 7 tracce (sulle 14 presentate) sarebbe stato un signor disco. Voto 65 "Q2K" il primo disco del dopo "De Garmo", con la band che provava a risollevarsi dopo l'abbandono del loro principale autore. Alla fine è uscito un disco con molti pezzi ROCK alla U2, ma spesso poco ficcanti. Se non fosse per "The Right Side Of My Mind" sarebbe un disco che difficilmente si riascolterebbe. Voto 65 (senza il capolavoro sopra descritto sarebbe un 50). "Tribe" De Garmo rientra nelle fila della band per collaborare e il risultato si sente. Disco più oscuro, sempre con sonorità alternative/rock. A parte un paio di pezzi non proprio a fuoco ("Losing Myself" e "Doin' FIne") un gran bel disco. Peccato che alla fine delle registrazioni Tate abbia sbroccato e cacciato via in malo modo De Garmo, tanto che dalle prime foto ufficiali la presenza di De Garmo venne tolta con Photoshop. Voto 75. "Take Cover" sveltina facilona per doveri contrattuali, qui si cominciavano a vedere i primi infausti risultati della "gestione Tate", con cover poco rifinite e risultati indecenti (una su tutte "Innuendo"!!!). E pensare che partiva pure bene (splendida "Welcome to Machine"). Voto 45 "Operation: Mindcrime 2" è un inatteso buon disco, visto che puzzava un miglio di opprtunismo. Alla fine nonostante tutto suona bene (pur non reggendo MINIMAMENTE il confronto con il primo capitolo). Voto 78 "American Soldier" il cui concept è affascinante, è il disco in cui si è dimostrato che Tate ha messo del tutto da parte i suoi compagni di band nel songwriting, ma nonostante questo è un buon prodotto. Voto 70. "Dedicated to Chaos" alla fine è una merda. Suono piatto e senza mordente. Testi imbarazzanti. Riesco a salvare solo due tracce ("At The Edge" e "Broken"), mentre il resto è spazzatura pura. Voto 40 |
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disamina sincera e precisa di Davide. Che grande album... |
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Non è metal? Beh lo è di più che un Empire, a mio modo di vedere. |
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A me non piacque... buh forse... |
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@ alifac : esattamente... infatti il mio era un discorso calibrato sulla carriera della band, passare dall'indimenticabilità di 10 pezzi su 11 a solo qualche scampolo di classe qua e là è sicuramente un passo mooooolto indietro...  |
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Sono in procinto di comprare questo cd, ho letto qua e là che "non è metal", che vuol dire? |
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...certo che ricordarsi solo un paio di canzoni di un album dei Qeensryche forse dice tutto... Di Dedicate to chaos non saprei citare nemmeno un pezzo.. |
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Uno dei vertici artistici toccati dai Queensrÿche: bella recensione necessaria rivalutazione di un album superbo! |
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Q2K è interessante in quanto il primo senza DeGarmo... Beside You e the right side of my mind per me sono ottime. Tribe lo reputo decisamnte buono, The Great Divide, Open |
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Ho snobbato quei due dischi. Non li ho mai ascoltati.  |
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@ Galilee : concordo su OM2, un po' meno su Tribe, ma dimmi almeno che Hear e Q2K sono pochissima cosa, per una band capace di capolavori come questo...  |
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Dico cosi, perchè adoro lavori quali Tribe e OM2, però non li ritengo capolavori.  |
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"L'ultimo capolavoro della band, ma non l'ultimo disco meritevole." @galilee ...sintesi perfetta, parole sante! |
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Il logico approdo della mutazione genetica iniziata con Empire, portata a livelli di mostruosa perfezione. Dieci capolavori (e mezzo, considerato che anche per me Disconnected è un gradino sotto la media) e due "hors categorie" come Someone Else e soprattutto la title track, con quel sax che pianta coltelli a ogni apparizione sulla scena. Il fuoco d'artificio finale della coppia Tate/DeGarmo prima della crisi, poi sarebbe venuto Hear in the Now Frontier e "il cor ancora mi si spaura"...  |
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L'ultimo capolavoro della band, ma non l'ultimo disco meritevole. Lo presi in differita, ma è stato comunque amore al primo ascolto. |
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si,bello,ma la versione di "someone else" quella non acustica era di gran lunga la migliore e andava messa quella sul disco,invece per me "disconnected" è la loro canzone più brutta |
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..non commento nemmeno, troppo facile! |
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FINALMENTE vedo recensito IL DISCO!!! Capolavoro FONDAMENTALE per la mia "crescita" musicale (e non solo!!!). Davide complimenti hai scritto una recensione che approvo sia nei toni che nei contenuti, nei quali mi ci riconosco al 100%. Evito di scrivere ulteriori commenti su questo masterpiece perché hai espresso pressoché tutto il mio le pensiero. Dico solo che all'epoca di fronte alle alzate di scudi contro questo disco da parte dei metallaro più intransigenti che capiì che pur apprezzando molti aspetti della musica metal, io con i metallari non c'entro nulla. |
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Disco, che si fa ricordare per 2 belle canzoni,Someone Else e One More Time.il resto dell'album non e' un granché', ricordo che mi stupì' non poco questo cambio di rotta.Per me un 78, dopo di questo la band che tanto amavo sprofondò' nel baratro più' assoluto, e non si riprese più'. |
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Straordinario, anche se rimane il "peggiore" per me tra quelli imperdibili , anche per me rimane il meno preferito del vecchio corso pur rimanendo anni luce sopra la maggior parte dei gruppi dell'epoca...esco di testa per one more time e someone else |
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Autentico capolavoro...definirlo prog metal secondo me è riduttivo, troppi generi si miscelano in questo album, io sento la title track anche molto "jazz" intesa anche come sperimentazione con quel bellissimo sax che ci fa compagnia. Poi che dire di "Someone Else ?"....brividi da pelle d'oca.....anche per me fu il primo disco che ascoltai dei Queensryche convinta dalle recensioni entusiastiche dell'epoca (Metal Shock gli diede il massimo dei voti). Disco che suona moderno anche adesso |
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All'epoca avevo mollato questo gruppo, dopo i capolavori degli anni 80 qua per me erano cambiati troppo. L'ho ascoltato un po' di tempo fa sul tubo e non mi era dispiaciuto del tutto, comunque devo risentirlo. |
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Queensrÿche ''Promised Land'' - Un MASTERPIECE del Progressive Metal, ed è veramente un gioiello nella loro corona. Non c'è mai stato un album come ''Promised Land'' né vi sarà in futuro. ''Promised Land'' è silenzioso, sottile e cupo, pieno di malinconia e melodia con un mix di chitarre cariche di adrenalina e progressione da mandarti fuori di testa per la loro bellezza. Tutta la band è al top, soprattutto Geoff. Nella title track Geoff ci stupisce e ci trascina con un sassofono (di grande effetto). ''Promised Land'' pietra miliare VOTO: 99/100. |
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Meraviglia sonora, un capolavoro. Purtroppo poi la band si è rincoglionita autodistruggendosi ma fin qui erano avanti 20 anni a tutti. |
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il mio preferito della band, voto 95 |
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Da fan fin dall'esordio e' quello che mi piace meno del vecchio corso, dal successivo li ho abbandonati sedotto da nuovi ascolti. Detto questo considero comunque il disco ottimo ma siccome considero tutti i precedenti da 99 questo lo valuto 90 |
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Unico album del gruppo in mio possesso e ho detto tutto. |
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E' un peccato perchè quest'album avrebbe dovuto lanciarli definitivamente, inutile dire che è un capolavoro anche se si assesta poco sotto a OMC, chissà come sarebbe andata se.. |
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Album immenso. Alla iniziò mi lascio perplesso per il suo non essere "metal" ma fu solo un piccolo sbandamento da cui mi ripresi subito |
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