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Mad Season - Above
( 14879 letture )
“Am I the only one who remembers that summer…oh, I remember” sogghignava fra le strenui e timide note, un ispiratissimo Layne Stanley, icona autodistruttiva del movimento cosiddetto “grunge”, che imperverso’ senza alcune inibizioni, agli inizi degli anni '90.
I Mad Season non erano un gruppo normale, erano la realizzazione delle paure più intime dello stesso Layne, un gruppo che poteva vantare fra le proprie fila gente come Mike McCready (Pearl Jam), Barrett Martin e Mark Lanegan (Screeming Trees) e John Baker Saunders (The Walkabouts).
Registrato in soli dieci giorni, Above era la sintesi sonora dei dolori esistenziali che presto sarebbero emersi con inaudita violenza. Quell’estate che Layne ricordava, apparterrà per sempre ai ricordi: scelse infatti di non dare un senso alle sue stesse ansie ("Wake up young man, it's time to wake up…"), distruggendo la propria vita con un’overdose nell’aprile del 2002. Il suo urlo era, purtroppo, rivolto ad inconsapevoli terzi.
Above è stata la sua decadente testimonianza, ancora più dei trip alchemici/rock di Facelift (1990) e Dirt (1992), due devastanti manifesti della lacerazione mentale. Questo fu soprattutto il suo disco: con la sua voce diede quell’impronta di dolore (e calore) che in pochi (o forse nessuno) avrebbero saputo donare.
Il disco si apre con la già citata Wake Up, pezzo estremamente minimale e nichilista, saturo di un soffocante basso. Un blues controllato ed ipnotico, nel quale la sofferente voce di Layne sfiora la tagliente sensazione del rasoio. Dopo la “grungiana” X-Ray Mind, pezzo di antica memoria Alice In Chains, ecco uno dei primi capolavori del disco: River Of Deceit è una ballata corrosiva (dell’animo), un echeggiante blues/rock lento e sognante, di una bellezza estremamente rara.
I’m Above vede il primo contributo di Mark Lanegan, la voce più calda e sottovalutata di Seattle. Un pezzo elettrico ed elettrizzante, teso e nervoso, che si aggrappa con tutte le sue forze all’alchemico duetto vocale. Ogni tanto Layne ricorda il suo stato (come non dar peso ad una frase come “My pain is self-chosen”?), ed il suo dolore prende sempre piu’ forma, trasformandosi in protagonista nota dopo nota. Artifical Red è un altro blues, rilassante nel suo finto isterismo, incessante e mai sereno. La chitarra di Mike McCready è pizzicata, tocca il cuore, lo sfiora fino a farlo tremare. Un malessere di vita che Layne fa suo e lo sputa a quel mondo, che timidamente e distrattamente, ascolta.
Il senso di totale smarrimento si avverte con Lifeless Dead, pezzo che molto ha ricordato gli alternativi fasti elettrici dei suoi cari Alice In Chains, cosi come il secondo vero capolavoro del disco: I Don't Know Anything, pezzo struggente ed inquietante, rappresentativa immagine del non-senso della vita, a cominciare dallo stesso titolo.
Con pesanti e ormai sfiniti (ed infiniti) passi, si arriva alla splendida Long Gone Day, che probabilmente rappresenta l’apice compositivo/morale/visivo del gruppo. Impossibile da descrivere in poche righe, un pezzo disarmante e commovente, da togliere l’ormai affannoso respiro. Un duetto da brividi con Mark Lanegan, una sensazione di calore sonoro che ci contorna, ci prende e ci trascina lontano: un aria eterea e drammatica contorna il maliconconico sapore d’addio di Layne che, in cuor suo, aveva gia deciso di cosa fare della propria esistenza.

“Am I the only one who remembers that summer…oh, I remember”



VOTO RECENSORE
87
VOTO LETTORI
83.23 su 142 voti [ VOTA]
SkullBeneathTheSkin
Mercoledì 13 Ottobre 2021, 22.25.10
35
@Galilee: ah, era una trappola? vabbè. ti ho sempre detto che non capisci nulla di musica, si... e intendevo proprio a 360° Dici anche bene quando, come al solito, tiri a cazzo nomi di gruppi di cui senti l'influenza o vuoi richiamare lo stile... questo album trascende il genere come pochi altri, l'espressività è di un livello superiore. E' fattuale. Fattuale anche che lo spettro dei tuoi ascolti sia più ampio del mio. Chissà quanto non mi sono perso? Ma se è stato, non è stato per pregiudizio: anche io ho sempre preferito l'espansione al carotaggio! E provo pena per chi ha vissuto un decennio favoloso come i '90 chiuso nella sua mutanda mentale di peluche.... ahahahahah, scherzo!
No Fun
Mercoledì 13 Ottobre 2021, 19.18.34
34
Io me l'ero perso, e non solo questo, mi sono perso e mi perdo un sacco di roba, anche per questo faccio spesso profilo basso quando discuto qui dentro. Inoltre un bel po' di dischi li ho proprio persi sul serio, perché li scambiavo in continuazione, per i traslochi, perché me li hanno chiesti e mai più restituiti (proprio ieri dopo anni e anni mi era venuta voglia di Amore nel Pomeriggio di De Gregori, niente, perso, dove? Quando? Boh...). Insomma, sono un perdente Questo Above mi sembra che un amico me l'avesse prestato, insieme al cane con tre gambe, ma non ci giurerei @Rob, concordo con quella frase per Sangiovese, Albana e ogni altro tipo di vino o birra, ma il whisky no, è d'accompagnamento, e la compagnia la fa la musica, niente depressione quindi, anzi, e poi mi piace l'autunno!
Galilee
Mercoledì 13 Ottobre 2021, 18.30.31
33
Mica ti ho interpellato a caso. . Conosco i vari aneddoti riguardo al disco perché il mio spacciatore di musica mi ha fatto un testa così. In più ho letto un pò di cose. Tutti aneddoti molto interessanti. E si, ho preso la versione con le bonus track. Ai tempi me l'ero perso... per caso. Perché gli Alice in chains li seguivo. Devi anche considerare che ho sempre seguito la musica a 360 quindi non è difficile lasciarsi per strada qualcosa. Ad esempio tu ai tempi ti sei perso i God Machine di scenes from a second storey, se non ricordo male. Ma meglio così, avessimo preso tutto non avremmo più nulla da scoprire. Invece è fico ogni tanto trovarsi tra le mani un disco di tale levatura artistica.
SkullBeneathTheSkin
Mercoledì 13 Ottobre 2021, 17.35.28
32
Quel bischero di Skull? Comprò questo disco al day one. Mi sembra quasi impossibile che gente come voi lo scopra solo adesso, ma meglio tardi che mai. Vado a memoria… tutto inizia in una comunità di recupero dove si trovano sia Staley che, mi pare, McCready. Era da un po’ che gli AIC non producevano nulla (l’omonimo uscì lo stesso anno, ma oltre sei mesi dopo) e quindi non si avevano notizie. Ai tempi ho cercato Layne in questi solchi, non potendo fare a meno di notare come pronunciasse “s”… ormai non aveva più denti in bocca o quasi…. e non ho potuto non sussultare a quell’unico ruggito di rabbia e dolore, su Lifeless Dead, di quelli di cui solo lui era capace. River Of Deceit è solo il punto di accesso più facile ad un capolavoro che ha fatto la storia del rock, non a caso fu il primo ed unico singolo. Le mie preferite sono senza dubbio Lifeless Dead, che racconta di un amplesso in un motel con una prostituta (that unclean bed)… Artificial red (is this the way I spend my days), che mi pare sia un’allusione al metadone… Long Gone Day, che “chi lo avrebbe detto” che la pioggia ci avrebbe portato via (in un posto dove piove sempre?). E’ storia, decidete voi quanto vale. Per concludere, alcune chicche: Ai tempi l’album fu osannato praticamente da tutti e fece capolino anche su testate molto importanti poco avvezze al rock, facendo il pieno di consensi ed elogi sperticati anche da firme importanti. Le illustrazioni dell’artwork (notate bene il Cristo) sono disegni originali di Layne. E’ stato pubblicato un remaster del 2013 con qualche bonus track.
Galilee
Mercoledì 13 Ottobre 2021, 12.00.51
31
Coincidenza. Chissà cosa ne pensa quel bischero di The Skull. Comunque si tempi me l'ero proprio perso. Chi ha attirato la mia attenzione su codesto dischetto, è il mio amico Roby, negoziante di musica dal quale mi rifornisco. È il suo disco preferito. Si è vero ai tempi usciva un ncallo di roba, ma la qualità di questo lavoro uccide tranquillamente il 99% delle altre produzioni a parer mio al pari dei più grandi classici del periodo. Le influenze inoltre, in questo album sono tantissime. Si sente il Seattle sound, ma non solo. Ci sono gli Zeppelin, i Beatles, gli assoloni Pink Floydiani, sonorità più rock n roll re acustiche, c'è un pò di soul. E che cazzo. Di dischi così ce ne sono davvero pochi a parer mio. L'avessi scoperto ai tempi ci avrei fatto un monumento.
Rob Fleming
Mercoledì 13 Ottobre 2021, 11.41.04
30
@No fun: in altri termini aspetti il momento giusto per ascoltare la traccia n. 9. Basta che in loop non ci finisca la n. 10. No dai..."Chi non beve in compagnia o è un ladro o è una spia". Non ho detti della mia terra sull'ascolto in auto sotto la pioggia. Ma ben che lì la traccia dieci non va bene. A meno che dopo non ci metti "Panama" dei Vah Halen per tirarti su
No Fun
Mercoledì 13 Ottobre 2021, 10.39.18
29
Ehi, pensa te, io ho preso il CD, usato, una settimana fa, invogliato dalla lettura dell'autobiografia di Lanegan. Non esprimo ancora un giudizio perché non l'ho ascoltato degnamente. Aspetto che le foglie cadano copiose per ascoltarlo per bene, divano e whisky oppure in macchina con la pioggia.
Rob Fleming
Mercoledì 13 Ottobre 2021, 10.33.48
28
Anch'io @Galilee l'ho recuperato solo da qualche anno (10 euro e passa la paura). Ricordo perfettamente la recensione di Pascoletti - quindi non il primo improvvisato che passa, ma uno che ne sa - su Metal Shock. Mi pare che gli diede 3,5 palline o giù di lì. E spiegava perfettamente il perché del voto discreto e poco più. E così l'ho snobbato per decenni. Poi, trovandolo a poco, mi sono detto "perché no?" E ovviamente mi sbagliavo. Bellissimo. Ma nel '95 eravamo bombardati da quelle sonorità e ci sta il recupero postumo.
Galilee
Mercoledì 13 Ottobre 2021, 10.06.04
27
Disco che ho recuperato da poco in una bella edizione in vinile. Ma cosa mi ero perso! Questo album è un'autentica perla ed entra di diritto tra i 3/4 dischi più significativi, belli e intensi di tutto il movimento di Seattle. Capolavoro.
GRC
Giovedì 18 Aprile 2019, 12.51.37
26
@Tiazen Diogii è vero, troppo raffinato per essere considerato un disco di puro Grunge, che poi non è altro che Hard Rock settantiano abbinato al "minimalismo" Punk.
Tiazen Diogii
Giovedì 18 Aprile 2019, 12.29.42
25
Above è molto di più di un album Grunge (del quale è considerato il "Canto del cigno"), anzi, per come la vedo io, non lo è neppure. E' un disco che porto con me da più di 20 anni e non è mai uscito dalla mia testa e dal mio cuore. Lo considero una sorta di Unicorno Nero del vasto mondo Rock, una rara creatura partorita da una generazione di musicisti degenerata ma gravida di disperato talento. Voto 101/100
GRC
Lunedì 15 Ottobre 2018, 10.01.43
24
Il canto del cigno del grunge, magnifico.
Ian Hus
Martedì 16 Maggio 2017, 8.44.04
23
Magnifico, davvero. Contributo fondamentale del bassista meno grunge di Seattle. Recensione importante. Lettori Babbei che non meritano Metallized.
metalist
Sabato 13 Febbraio 2016, 16.47.03
22
il mio album preferito assieme alla gemma grungiana "temple of the dog" dell'omonima band,non so cosa aveva seattle ai tempi circolava un'aria di di creatività inimitabile e impressionante,desidero avere oggi un movimento cosi straordinario che rimette in pista la vera musica
Rob Fleming
Sabato 30 Gennaio 2016, 18.30.30
21
Un side project, quando ancora non era una moda, che è spettacolare. Seattle al suo meglio e i duetti tra Layne e Lanegan sono spettacolari 85
tede06
Lunedì 19 Ottobre 2015, 23.23.41
20
Secondo me la recensione non è fedelissima; io su Wake up, avrei speso sicuramente qualche parola in più; ( anche se non c'è bisogno di spendere parole, basta ascoltare) è sicuramente il primo capolavoro di quest'album. River of deceit siam d'accordo, i'm above è dirompente, ok, ma artificial red è il terzo capolavoro dell'album, assolutamente. Long gone day, sappiamo tutti che è un brivido per ogni nota, ma citerei anche la strumentale November Hotel che non è da dimenticare. buona giornata a tutti
Blue Cheer
Sabato 20 Dicembre 2014, 0.03.26
19
Servirebbero nuove parole per descrivere la grandezza di quest'album.Chiudere in bellezza l'epoca del Seattle Sound per far da apripista alle nuove contaminazioni rock che verranno dopo.Notevole il contributo di tutti i musicisti,anche se la menzione di merito va data al pluricompianto Layne Staley e Mike McCready rispettivamente per i testi,interpretazione e sonorità.Epocale!
BOB
Domenica 30 Novembre 2014, 11.27.39
18
album da brividi
*__*
Domenica 1 Dicembre 2013, 19.03.44
17
Above , album senza filler 10 canzoni belle VOTO: 85/100
Dee
Giovedì 8 Agosto 2013, 23.19.42
16
Un album splendido,malinconico e dolente. Ogni volta che lo ascolto mi meraviglio della potenza ed e dell'espressivitá che Layne, nonostante tutto, ha saputo sfoggiare. Meraviglioso, 99.
Alessandro DON ZUKER Bevivino
Giovedì 27 Giugno 2013, 20.18.40
15
CAPOLAVORO INARRIVABILE, dare un voto a questo album è inutile.
Gabriele
Lunedì 13 Maggio 2013, 22.10.46
14
Di uno come Layne Staley si sentirà sempre la mancanza. La sua espressività era assolutamente fuori dal comune. Quest'album è semplicemente stupendo, ma dubito sarebbe stato allo stesso livello senza il suo contributo. C'è solo da ringraziare, per musica di questo qualità. Capolavoro.
TAYLER
Domenica 31 Marzo 2013, 11.40.28
13
Non è ancora stato rivalutato come dovrebbe essere cioè un CAPOLAVORO... basta aspettare qualche anno, sicuramente!!
Alessandro Bevivino
Lunedì 25 Febbraio 2013, 18.35.39
12
Bellissimo ALBUM, ho passato giorni ad ascoltarlo assieme ai TEMPLE OF THE DOG
fabriziomagno
Giovedì 21 Febbraio 2013, 8.52.17
11
sì, fantastico, un classico del rock '90.
Andy '71
Giovedì 21 Febbraio 2013, 8.10.39
10
Semplicemente splendido,toccante......Questo è uno di quei dischi che rimarrà per sempre,almeno da 90!
Absynthe6886
Lunedì 11 Febbraio 2013, 0.12.00
9
In una parola: splendido... La media lettori è indice del fatto che la massa, e lo dico con estrema diplomazia, non capisce un maledettissimo cazzo!!!
DANNY
Giovedì 27 Dicembre 2012, 16.55.49
8
CAPOLAVORO DELLA MUSICA
Undercover
Venerdì 7 Settembre 2012, 11.26.11
7
Per me questo è da 99... è uno di quei capolavori che non deve neanche essere spiegato, lo è, basta.
vecchio peccatore
Venerdì 7 Settembre 2012, 10.14.37
6
Gli do' un 93 ed alzo il ridicolo voto lettori, sono molto affezionato a questo disco triste e malinconico. L'ultimo capolavoro del cosiddetto Grunge
Arrraya
Mercoledì 13 Giugno 2012, 4.22.23
5
Capolavoro assoluto di un epoca gia al tramonto in quel 1995. La sintesi di un epoca splendente nella musica quanto oscura nei testi e nei sentimenti.Che dire...tante emozioni., ed è ancora piu emozionante sapere che l'ho vissuto in "presa diretta". Era gia bellissimo ascoltarlo all'epoca, nella penombra di un sabato sera tra i fumi di alcool e spinelli...eh si, è proprio vero: "Isn't it so strange how far away we all are now Am I the only one who remembers that summer Oh I remember everyday each time a place was saved The music that we made The wind has carried all of that away Long gone day "
pastare
Venerdì 29 Agosto 2008, 9.52.23
4
un capolavoro non solo degli anni 90 cosidetta era grunge....
THE CHERRY POPPER
Giovedì 17 Maggio 2007, 0.21.11
3
ALBUM DA BRIVIDI, DAL PRIMO A L'ULTIMO PEZZO... BASSMAN NEROCRISTALLO
kristian
Mercoledì 11 Ottobre 2006, 12.24.10
2
ottima recensione,acuta interpretazione dell'autore;finalmente una recensione che vale la pena leggere...l'album "above"racchiude in sè tutta la malinconia di un mondo ormai stanco,che solo attraverso la musica, la poesia e la consapevolezza di questo disagio può rinascere nuovamente..voto 95
Zagor76
Venerdì 29 Settembre 2006, 12.50.43
1
Grande rece e grande disco, uno dei più belli dell'era grunge.
INFORMAZIONI
1995
Columbia
Rock
Tracklist
1. Wake Up
2. X-Ray Mind
3. River Of Deceit
4. I'm Above
5. Artificial Red
6. Lifeless Dead
7. I Don't Know Anything
8. Long Gone Day
9. November Hotel
10. All Alone
Line Up
Layne Staley: voce, chitarra
Mike McCready: chitarra
John Baker Saunders: basso
Barrett Martin: batteria, percussioni, marimba, violoncello, contrabbasso, vibrafono

Musicisti Ospiti:
Mark Lanegan: voce su tracce 4 e 8
Skerik: sax su traccia 8
 
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