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Chastain - We Bleed Metal
07/11/2015
( 2353 letture )
Tornano, furibondi come sempre, i Chastain di Leather Leone e David T. Chastain, al secondo disco post-reunion (il primo era stato Surrender to No One, del 2013). La lineup di questo We Bleed Metal è la medesima del lavoro precedente, con l'ottima new entry – già testata sul campo di battaglia con successo – del drummer Stian Kristoffersen (batterista pure dei Pagan's Mind). A proposito di Kristoffersen, va puntualizzata da subito una cosa. I Chastain sono, come risaputo e come già detto, la creatura di David T. Chastain e di Leather Leone; ebbene, in We Bleed Metal – come già accadeva in Surrender to No One – il ruolo di traino musicale e attore protagonista viene strappato dal drummer norvegese ai due ben più titolati colleghi, senza troppi complimenti né proclami. Kristoffersen può essere definito, in mancanza di termini più aggraziati, una vera bestia del drumkit. Precisissimo, chirurgico nelle progressioni più concitate come nei frangenti più cadenzati, massiccio e quadrato in ogni frangente della performance, il polipesco Kristoffersen è il vero centro nevralgico del suono dei Chastain 2.0 (aiutato anche da una produzione che lo premia appieno). Poi, certo, ci sono pure i due mostri sacri (tre, se consideriamo anche il sempre troppo sottovalutato Mike Skimmerhorn, purtroppo non aiutato come Kristoffersen dall'equalizzazione sonora), che sfornano una prova di sostanza e mestiere. Partiamo da David T. Chastain: il tocco è sempre quello, il talento compositivo invece si è addirittura affinato. Le canzoni, rispetto ai classici degli anni 80, sono più quadrate e solide, pur mancando, in un gioco di contrappesi, della forza trascinante e innata dei brani dei Chastain d'antan. I nuovi Chastain suonano un heavy ruvido e rabbioso, ma decisamente più "lineare" e meno sovrastrutturato che in passato. I brani sono in un certo senso prevedibili, ma convincono ugualmente per qualità e resa. Il mastermind David T. Chastain dimostra di aver accantonato quasi del tutto le folgorazioni neoclassiche e ultrashred del passato: il Chastain di oggi non è più un guitar hero nel senso ottantiano del termine, ma è nel complesso un musicista più completo e trasversale, capace di includere contaminazioni groove e modern metal nelle proprie composizioni, nel proprio riffing e nei propri soli. Capitolo Leather Leone. La leggendaria singer, che vanta una carriera lunga 30 anni (tra alti e bassi), dimostra di essere ancora in grado di incendiare un disco metal. I ruggiti ci sono, i vibrati baritonali non mancano, la volontà di giocare sullo stesso terreno dei singer uomini più titolati è la stessa di sempre. A essere onesti, la voce della Leone non è integra al 100%, rispetto ai tempi in cui poteva permettersi di duellare alla pari con un Rob Halford o un Bruce Dickinson qualsiasi (che comunque vocalmente, sempre a essere onesti, sono invecchiati peggio di lei). Leather, in We Bleed Metal, canta quasi sempre in una zona di comfort, evitando di strafare (ma, spesso, anche di osare). Sono poche le incursioni su note al limite e di frequente, quando tali incursioni si verificano, vengono mascherate da un utilizzo del "rauco" non sempre convincente. La Leone si appropria talvolta (pur in misura minore) della strategia impiegata da David DeFeis negli ultimi dischi dei Virgin Steele: il ruggito reiterato e insistito atto a mascherare alcuni deficit vocali dovuti al tempo che passa. Detto questo, Leather è sempre Leather. La potenza messa in mostra dalla singer, soprattutto sui vibrati medio-bassi, è semplicemente sensazionale: da scuola di metal, senza dubbi. Anche le attitudini interpretative rimangono top-class.

Venendo al disco vero e proprio, We Bleed Metal funziona. Non fa gridare al miracolo, ma funziona. Il sound fonde con costrutto il passato US Power (intro chitarristiche dark e malinconiche, assoli retrò, testi decisamente tamarri e old-fashioned) con un presente affacciato sulle novità emerse nella scena metal negli ultimi anni. Lungi dai Chastain il voler sembrare moderni, ma, da musicisti maturi e navigati quali sono, i quattro dimostrano il sufficiente grado di consapevolezza umana e tecnica per aggiornarsi pur rimanendo uguali a sé stessi. Esempi lampanti sono il riffing di David T. Chastain, che ricicla spunti dai Pantera (vedi Against All the Gods), e il drumming mai schematico di Kristoffersen (la Leone invece canta in stile Eighties dall'inizio alla fine). Un altro punto forte del disco risiede nella qualità dei ritornelli, a partire dal forse banale ma efficace chorus della title track (che comunque rimane uno dei brani più deboli del lotto, con il suo sfocato mix tra Accept ultima maniera e sonorità quasi sleaze metal). Il disco, insomma, forte anche della giusta calibratura nella lunghezza della tracklist (già con un brano in più si sarebbe potuti incorrere nel pericolo ripetitività-monotonia) scivola via appassionante e appassionato dall'inizio alla fine, con pochissimi cali di tensione. Prendiamo la tiratissima All Hail the King (con il suo incalzantissimo ritornello e l'intera band sugli scudi), la groovy Against all the Gods (miglior pezzo del lotto per la peculiare commistione tra intro semiacustica, esplosioni ritmiche e lavoro encomiabile di Chastain alla chitarra) come esempi virtuosi. Per un po' di shredding vecchia maniera, invece, basta buttarsi su I Am a Warrior; per un trattato di heavy drumming, infine, non avete che da ascoltare Evolution of Terror (nobilitata anche da una Leone furente). Chiudiamo la rassegna con la traccia meno convincente del disco: l'epica (più nelle intenzioni che nei risultati) Search Time for You, caratterizzata da un sound à la Dio (il buon Ronnie James è stato uno dei padrini musicali di Leather Leone); il brano risulta un po' fiacco e inconcludente.

We Bleed Metal non è un capolavoro e non è al livello dei migliori dischi dei Chastain (Ruler of the Wasteland su tutti). È, però, l'ennesima riconferma di uno degli assiomi fondamentali del power a stelle e strisce. I Chastain, negli anni 10 del 21esimo secolo come negli anni 80 del secolo passato, sanguinano metal.



VOTO RECENSORE
73
VOTO LETTORI
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mario
Martedì 17 Novembre 2015, 21.56.21
9
La title track e' un solido power heavy made in USA, funziona e fa centro il bersaglio, batteria potente , chitarra caustica e voce arcigna,un tipico anthem vecchio stampo.Hall Hail The King, Esplora territori thrash con tratti speed, con asdoli e riffs mozzafiato, un riuscito ed efficace ritornello e la leone che mette la sella alle corde vocali e le fa galoppare a briglia sciolta come di deve fanno il resto lasciando il segno.La grooveggiante panteresca e bellissima Against All the Gods, con un bellissimo inizio semiacustico, ci presenta essenziali e micidiali riffs e accordi in progressione, fenomenale insomma Chastain nel costruire stupende architetture ritmiche che di sposano perfettamente con le ottime linee di basso e batteria, una mescola perfetta, convincente, ed esplosiva.Don't Trust Tomorrow invece inizia in modo malmsteeniano con suono discendente arpeggiato ma che poi corre incontro ad un riff veramente bello, un lavorio strumentale ben assortito da parte di tutti i componenti e unaa linea vocale azzeccata, con una voce ad alto valore aggiunto, rendono questo brano tra i più' belli e performanti.Fantastica la traccia finale Secreta impostata inizialmente su ritmi piu' lenti e accordi minori prendevtrstti più' segretamente oscuri , la più' sinistramente epica del lotto per un buon tratto, evolve infatti in una ritmica srmitrash in cui anche qui aleggiano piccole rimembranze stile pantera,una chiusura ad effetto Su alte note chiude wuedo album.Non sara' un capolavoro, e la Leone col passar degli anni ha avuto un qualche calo di voce e tonalità',ma conserva ancora un vibrsto magnifico, per non parlare di un guitar working stupendo, un basso niente male anche se la produzione di lui poteva far meglio e un drumming mozzafiato, questo e' true poeer heavy prendere o lasciare.Per me un meritato 75.
ilfrancese899
Venerdì 13 Novembre 2015, 21.48.03
8
muahah De feis è una delle poche voci che restano inarrivabile ed inossidabili! non dite emerite dicerie se ad i concerti ci andate con l 'iphone davanti agli occhi !
warrior63
Giovedì 12 Novembre 2015, 10.01.04
7
Grande! !! A 52 anni ho riscoperto l headbanging ( senza capelli ormai) eterna vita al metallo! !!!
lux chaos
Giovedì 12 Novembre 2015, 9.49.52
6
@ilfrancese899: amenità?? Purtroppo è una SACROSANTA verità
mario
Domenica 8 Novembre 2015, 17.08.33
5
A giorni devono prestarmelo, dirò' qualcosa quando l'avro' ascoltato per bene, le recensione e' invitante, posso solo dire che nel mondo attuale del metal dove gran parte delle donne gioca a fare le dive e a tsnte smorgiosr che escono a dai talent show e non tramettono un bel niente,o cantano con le chiappe, la Leone pensa a far metal quello vero, quello che spacca di brutto sul serio, il suo timbro può' non piacere ma quando canta e' qualcosa di eccezionale, non di risparmia dando pure l'anima e ne fuoriesce un cantato da far invidia a tanti maschietti da cui traspare tutto il suo carattere, carisma e dprito indomito ruggente come il suo stesso cognome, Leone appunto, la sua ugola travolge tutto.Chsstain poi e Stupendo, quando suona si assapora il vecchio metal, quello vero che sa trascinare, il batterista poi non scherza mica, insomma nella musica per le mie orecchie, le cantanti con voce operatic o semiliric nel metal le ascolto ma piacevolmente ma dopo mi annoiano, le raspy voice frammiste invece non mi stancano mai.Leone, Boleyn, Wehinold e De Buoni semplicemente le adoro, a presto faro' sapere su questo album.
Baron the red
Domenica 8 Novembre 2015, 0.21.16
4
Devo assolutamente procurarmelo...
Slow
Sabato 7 Novembre 2015, 23.59.22
3
Leather è sempre Leather (cit) Cornine a profusione \m/
ilfrancese899
Sabato 7 Novembre 2015, 21.45.24
2
Su David Defeis mai sentita una amenità cosi grossa !! Voce increbile ancora oggi
LAMBRUSCORE
Sabato 7 Novembre 2015, 8.15.28
1
Copertina e titolo tamarri dell'anno, ahah. Sono sicuro che ai fans non dispiacerà il disco, io ho The 7th of never e ho ascoltato anche gli altri. Gran chitarrista ma la voce di Pelle di Leone non mi è mai andata giù troppo, peccato...
INFORMAZIONI
2015
Pure Steel Records
Heavy
Tracklist
1. We Bleed Metal
2. All Hail the King
3. Against All the Gods
4. Search Time for You
5. Don't Trust Tomorrow
6. I Am a Warrior
7. Evolution of Terror
8. The Last Ones Alive
9. Secrets
Line Up
Leather Leone (Voce)
David T. Chastain (Chitarra)
Mike Skimmerhorn (Basso)
Stian Kristoffersen (Batteria)
 
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