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24/04/24
KARMA
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Arca Hadian - The Prophecy
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12/11/2015
( 1188 letture )
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Debut album per i nostrani Arca Hadian, giovane realtà proveniente dalla Liguria che trova il supporto di Underground Symphony per la pubblicazione di The Prophecy. Purtroppo il presskit fornitoci dalla label non presenta nessuna informazione della band, ma dai nomi della line up saltano alla memoria il singer Carlo Faraci, già voce nel progetto Odyssea di Pier Gonella e Alessio Spallarossa alla batteria, in forza tra gli altri nei Sadist. Musicisti non certo sprovveduti che non possono che far parte di un progetto fatto da altri musicisti di ottimo livello, ed infatti la musica è tecnicamente ineccepibile e di ottima fattura. La produzione è affidata all’ormai onnipresente Simone Mularoni, altro elemento di indubbia qualità e professionalità, che però ha l’unico neo di suonare in modo molto simile a tante altre ottime produzioni e dischi metal italiani degli ultimi anni. Avere una varietà di suono globale potrebbe essere un elemento di distinzione, ma questo è un giudizio squisitamente personale e non intacca l’altissimo livello del mixaggio e del mastering di The Prophecy.
Il genere proposto dagli Arca Hadian (il nome sarà forse un omaggio all’astronave di Capitan Harlock?) è un power metal molto melodico con influenze progressive; dodici tracce, l’immancabile introduzione ed una cover conclusiva del brano Rising Force, godibile anche se molto fedele alla traccia originale. Un accostamento stilistico può essere fatto con i gruppi e progetti power post anni 2000, come i Masterplan (soprattutto degli ultimi lavori, in cui la componente power è molto contaminata da influente hard rock più melodiche), i Sonata Arctica e gli Edguy più recenti. Il pregio e/o difetto della maggior parte dei brani è quello di non avere mai quel ritornello da primo ascolto, pur essendo ben strutturati e composti manca la classica hit. D’altro canto i brani sono molto curati e ricchi di idee ed ogni nuovo ascolto ci permette di scoprire nuove sfaccettature e particolari. Pur avendo influenze riconducibili al symphonic power, il lavoro delle tastiere non è mai troppo pomposo o ingombrante, le orchestrazioni sono ridotte al minimo, e questo permette allo strumento di Claudio Ruggieri di trovare il giusto spazio all’interno delle composizioni senza voler sovrastare gli altri strumenti. Allo stesso modo, il lavoro delle chitarre risulta equilibrato e di buon gusto, sia in fase ritmica che in quella solista. Pregevoli tutti i brani, anche se molto ancorati ai cliché del genere, ed un esempio lampante lo è già l’opener Waiting for the Light, che molto ricorda i già citati Sonata Arctica, così come la successiva Killing Dreams, che però risulta meno scontata del brano precedente. Remembering the Savage Fury inizia con una base di piano e tastiere, per poi sfociare in una parte più aggressiva e potente, andando a comporre uno degli episodi più riusciti ed interessanti del disco. The Lord of Sacrifice e Future in My Mind tornano su territori power metal tradizionali in stile Edguy e Sonata Arctica, con interessanti parti di piano nella seconda traccia, ma non abbastanza valorizzate e sviluppate per rendere il tutto piacevole ma nulla più. Resistance e The Prophecy posseggono elementi ed influenze progressive che rimandano ai Threshold; Words to You è introdotta da una melodia dal sapore orientale, ma come per la successiva A New Beginning emergono i limiti di un lavoro estremamente omogeneo, ben fatto e compatto, ma che trova proprio in questa compattezza e mancanza di varietà il maggior limite. Chiude il disco (prima della cover di Rising Force) Dreamer’s Ride, lunga ed intensa ballad che alterna epicità, malinconia e teatralità.
Gli Arca Hadian consegnano al mercato un lavoro completo e maturo, ben suonato, mixato e prodotto, tecnicamente ineccepibile e professionale. I contenuti ci sono, questi brani piaceranno agli amanti delle sonorità power più classiche e delle band citate nella recensione. Manca però quel qualcosa in più, una maggiore varietà stilistica e compositiva e un po’ di originalità, ma probabilmente gli stessi componenti e compositori della band ne sono ben consci. C’è un grande talento e potenziale in questi musicisti, e speriamo che nel futuro possano fare ulteriori passi in avanti, nel frattempo The Prophecy è comunque un disco decisamente piacevole.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Intro 2. Waiting for the Light 3. Killing Dreams 4. Remembering the Savage Fury 5. The Lord of Sacrifice 6. Future in My Mind 7. Resistance 8. The Prophecy of Victory 9. Words to You 10. A New Beginning 11. Dreamer’s Ride 12. Rising Force (Yngwie Malmsteen cover)
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Line Up
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Carlo Faraci (Voce) Federico Di Pane (Chitarra) Claudio Ruggieri (Tastiere) Patrizio Clerici (Basso) Alessio Spallarossa (Batteria)
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RECENSIONI |
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