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Kickin Valentina - Super Atomic
18/11/2015
( 1779 letture )
In questi giorni è ritornato molto di moda il film “Ritorno al futuro”: ne stiamo infatti festeggiando il trentennale. Ed è assai curioso confrontare, ora che al 2015 ci siamo arrivati, le differenze fra come, nel 1985, il geniale Robert Zemeckis aveva immaginato il mondo trent’anni dopo, rispetto a come effettivamente è diventato. Discorso analogo si potrebbe fare per la musica: chissà come trent’anni fa si immaginava l’hard rock della metà anni 2010; se ci si fosse basato su quello che, allora, era il presente, probabilmente si avrebbe sbagliato alla grande. Già, perché, ribaltando la visione, se si prendesse la DeLorean e si tornasse per magia a trent’anni fa, negli U.S.A., si riscoprirebbe un modo di fare hard rock che è molto diverso dallo stile attuale. Purtroppo, o per fortuna, di macchine del tempo non ne abbiamo; ma per ritornare con la mente a quegli anni è sufficiente rimettere sullo stereo un bel vinile dei L.A. Guns, dei Motley Crue, dei Poison, dei Cinderella, dei Warrant o dei primi, incontaminati, Guns N’ Roses; e rieccoci nella California degli 80.

Oppure, mettere su questo piacevolissimo Super Atomic degli americanissimi Kickin Valentina. Il quartetto in questione proviene da Atlanta, in Georgia, e si è formato nel 2013; ed è un vero e proprio tributo vivente al rock stradaiolo e irriverente che furoreggiava nella seconda metà degli anni 80 negli Stati Uniti. Partendo dal nome, e proseguendo sino all’immagine di copertina, alla strumentazione utilizzata, ai titoli dei brani e ai testi: tutto rimanda in maniera quasi maniacale allo sleazy-street rock statunitense. Ovviamente, anche nella parte musicale, che poi è ciò che più importa: musiche sound e produzione tagliano nettamente i ponti con tutto ciò che sia vagamente moderno, e riprendono il mood e le sonorità di quegli anni magici; in realtà non proprio tutta la modernità viene scartata, e per fortuna: il suono finale infatti è potente e ricco come ai tempi riusciva solo ai migliori, ma come invece ora, nel 2015, è necessario per essere convincenti alla prova discografica. Questo viaggio nel tempo che è il disco dei Kickin Valentina è davvero convincente. Le dieci tracce (la prima è solo un breve intro) che lo compongono non hanno al loro interno una sola idea o un solo passaggio che non sembri già sentito, almeno una volta; eppure è come rivedere quei vecchi film, che magari conosci a memoria, ma che continuano ad entusiasmarti e a divertirti come la prima volta. Sin dalla tirata On My side le coordinate sono chiare: il chitarrista Herber Pampillon spara riff a ripetizione ispirato come il miglior Mick Mars, la sezione ritmica segue puntuale a ruota pulsando e tenendo il tempo in maniera vigorosa, e senza sbavature. E poi c’è il singer Joe Edwards che tira fuori dal cilindro una voce perfetta per il genere: roca, sporca e graffiante, temprata da ettolitri di whiskey e birra e migliaia di sigarette, sensuale e ammiccante come è necessario per testi che trasudano sesso e party da ogni poro. Phil Lewis e Brett Michaels sarebbero orgogliosi di lui. Il mid-tempo Get Ready, cattivo e melodico allo stesso tempo, la quasi-title track Super Atomic Poster Boy, dominata in largo e in lungo dal cantante, in stato di grazia, e la coinvolgentissima When You’re Gone, l’unica del disco dove si riscontra qualche traccia di modernità nel riff chitarristico, sono gli episodi più salienti del disco, dove i nostri riescono maggiormente a centrare il bersaglio; ma è doveroso sottolineare come non ci siano episodi scadenti in nessun momento. Niente ballad, neinte fronzoli solo dieci proiettili rock che vanno diretti allo scopo. E, fra loro, non può mancare una menzione particolare per Alone: è il classico pezzo che ti sembra di aver già sentito milioni di volte, appena parte il riff portante sei sicuro che si tratti di una cover di qualcuno (anche se ovviamente non sai di chi); ma te ne freghi, rapito da una linea vocale tanto semplice quanto perfetta, dai coretti di accompagnamento (che sono “drammaticamente” ’80, ma chissenefrega…) da un assolo che sembra fatto dal miglior Sambora, e dalla forza di un rock che non cambierà né il mondo né la storia della musica, ma che, appena finisce, ti porta inesorabilmente a richiacciare “play” per farla ripartire subito.

Super Atomic non è un disco che rimarrà negli annali; perché, semplicemente, non è stato composto nel 1985 ma nel 2015, quindi con alle spalle 30 anni di musica con cui confrontarsi; e, per questo, è un album che può anche passare inosservato. Ma chiunque abbia nel sangue il rock, quello sudato, grezzo e vero, farà bene a dargli un ascolto; è uno di quei dischi che hanno lo stesso effetto di una buona birra fresca in piena estate sotto il sole: sai già perfettamente com’è, ma non puoi fare a meno di bertela tutta di un fiato e di provarne un gran godimento.



VOTO RECENSORE
70
VOTO LETTORI
0 su 0 voti [ VOTA]
Fabio g
Sabato 21 Novembre 2015, 12.03.05
1
un bravo al recensore,e un bravo ai Kickin Valentina ,sembrano davvero usciti dagli anni 80. anche il cantante mi ricorda un personaggio degli anni 80,guardatelo ,somiglia al grande Tomas Milian,a parte tutto davvero bravi.
INFORMAZIONI
2015
Mighty Music Records
Hard Rock
Tracklist
1. Sermon
2. On My Side
3. Wrong Way
4. Get Ready
5. Fist N’ Twist
6. Super Atomic Poster Boy
7. Alone
8. When You’re Gone
9. Anita
10. Some Kinda Sex
11. Dirty Girl
Line Up
Joe Edwards (Voce)
Heber Pampillon (Chitarra)
Chris Taylor (Basso)
Jimmy Berdine (Batteria)
 
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