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TRAFFIC CLUB, VIA PRENESTINA 738 - ROMA

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ANGRA + DRAGONHAMMER
TRAFFIC CLUB - ROMA

Napalm Death - Smear Campaign
( 11480 letture )
Miles Ratledge e Nicholas Bullen. Solihull School. Dicono niente? proprio niente? Ebbene, e’ proprio da questi due nomi e da questa cittadina vicino Birmingham che prende vita il termine “grind”. Nascono i Napalm Death, nasce il gruppo piu’ influente della storia del metal estremo (chiedere ad Albert Mudrian, autore con John Peel del libro sulla storia del death-grind) crescono e si espandono sul territorio metal personaggi come Lee Dorrian, Bill Steer, il compianto Jesse Pintado, Justin Broadrick e Mick Harris, si creano le basi per combi come Godflesh, Cathedral, Painkiller, Terrorizer, Brujeria, Lock Up, e soprattutto prendono forma dischi culto e fondamentali per l’evoluzione del genere come Scum, From Enslavement To Obliteration, Harmony Corruption, Death By Manipulation, Utopia Banished e Fear, Emptiness, Despair (tanto per gradire il primo assaggio). Che dire ancora della band inglese che non e’ stato ancora detto? Penso proprio nulla, ma l’ultimo sforzo della band di Barney, merita un ulteriore (e sicuramente non ultima) passarella. Dopo 13 album, i Napalm Death tornano ancora piu’ feroci e aggressivi. Li avevamo lasciati due anni fa con il corrosivo (e molto hardcore) The Code Is Red...Long Live The Code. Ebbene, da quell’autentica mazzata sui denti, Mark "Barney" Greenway, Shane Embury, Mitch Harris e Danny Herrera, hanno tratto ancora piu’ rabbia e agonia sonora. Noise, hardcore, grind, brutal: un mix d’impulsiva incoscenza, di dolore mai abbandonato, di suoni sempre piu’ ribelli e senza tempo. Il sound va ricercato fra le pieghe isteriche dei primi lavori grind e fra le oscure nubi di Harmony Corruption e perche’ no, di Fear, Emptiness, Despair, album di una violenza e personalita’ inaudita! Ma siamo nel 2006 e Barney ha tramutato il passato in una devastante alterazione contemporanea, portando all’accesso i ferocissimi riffs di Mitch Harris e riproponendo in chiave attuale le mai dimenticate reminescenze grind. Quello che piu’ sorprende di Smear Campaign e’ l’assoluta compatezza del suono, un latrato metal che anche dopo quasi 20 anni, non smette mai di gemere e lamentarsi. Pochi gruppi hanno saputo fare quello che i Napalm Death hanno fatto. A partite dall’attitudine: sempre piu’ contro (ricordate Enemy Of The Music Business?) sempre piu’ civilmente distruttiva contro un sistema che non funziona, perche’ “non deve funzionare” e sempre piu’ “anti”. L’impatto che si ha con Smear Campaign e’ assolutamente impressionante. Nessuno si aspettava un attacco frontale di queste proporzioni. Noise allo stato puro tramutato in metal colato. Le nebbie che ogni tanto si rendevano solide sui Napalm (leggi cali di tensione) vengono letteralmente lacerate e spezzate. L’intro Weltschmerz, che attacca subito con sprazzi noise, industrial e che si nutre di movenze lente ed evocative, serve per dare il giusto spazio al grind estremo di Sink Fast, Let Go, pezzo che riprende le “vecchie” doppie voci, e che ogni tanto sfocia nel core piu’ malsano. Senza limiti e senza troppe classificazioni: l’anti-sistema Napalm colpisce al punto giusto, come con la successiva Fatalist e soprattutto con il dolore senza mezzi termini di Puritanical Punishment Beating, che apre un trittico di pezzi davvero impressionante. Seguono nell’ordine infatti When All Is Said And Done e Freedom Is The Wage Of Sin, che rielaborano il Napalm-pensiero di meta’ carriera. Impressiona lo sforzo compositivo, impressiona per aver provato (con successo) a dare ancora piu’ ansie al gia’ fondamentale passato. Una granitica In Deference vede addirittura la presenza (udite, udite!) della splendida Anneke Van Giersbergen dei The Gathering nelle vesti di estrema e corrosiva musa, ma e’ con pezzi come Shattered Existence, Deaf And Dumbstruck e Eyes Right Out che Barney e soci riescono a dare un senso pieno al loro intento di devastazione sociale. Nessun dubbio nel conferire ai Napalm cio’ che da sempre gli spetta e l’incredibile riscontro ottenuto dai fans e\o media rappresenta il giusto premio ad una band che mai si e’ lasciata piegare o corrompere (musicalmente) da mosse commerciali. Una carriera come pochi altri, dischi senza eta’, una line-up ancora da brividi e un disco che fara’ parlare di se per molto, molto tempo…passate la voce al piu’ presto: i Napalm Death sono di nuovo fra noi!


VOTO RECENSORE
86
VOTO LETTORI
63.07 su 89 voti [ VOTA]
Galilee
Martedì 27 Giugno 2023, 13.58.26
12
Smear Campaign ai tempi mi lascio senza parole. Si arrivava comunque da 3 lavori quasi perfetti, chi ne avrebbe immaginato un terzo. Dal mio punto di vista potrebbe essere considerato l\'apice della loro intera discografia. Tutto funziona. Tutto è al proprio posto. Suoni. Songwriting, potenza, espressività. Fenomenale 95
Kiodo 74
Venerdì 10 Aprile 2020, 17.08.50
11
I Napalm sono più di 30 anni che dettano legge e spaccano i culi.....ed addirittura più sono andati avanti in carriera e più mi sono piaciuti.....pur essendo legato ai loro primi album notevoli per importanza storica preferisco quelli più Death e meno Grind.....questo qui recensito è una bomba.....ed è riduttivo etichettarlo come Grindcore....loro lo hanno inventato, stravolto, mescolato ma è passato.....è tanto ma tanto altro. Conservo gelosamente l'autografo che Embury e Danny Herrera mi fecero nel tour di Diatribes..... Onore ai Sovrani. Voto 85.Ossequi!
Aceshigh
Venerdì 10 Aprile 2020, 16.28.06
10
Riascoltato dopo pranzo come digestivo. Che dire....Devastante. Un mezzo capolavoro. Uno dei loro migliori album degli ultimi vent’anni, se non il migliore. Ventennio in cui, malgrado una certa immobilità stilistica, per me non ne hanno sbagliato uno, compilations comprese. Una delle poche sicurezze della vita... i Napalm Death. Voto 87
Alessandro 1974
Giovedì 25 Maggio 2017, 16.56.39
9
a Strippoli...mavvaffanculova
SNEITNAM
Sabato 18 Luglio 2015, 16.20.27
8
Vacca boia che cannonata!
Galilee
Martedì 29 Luglio 2014, 18.08.34
7
E anche uno dei dischi di metal estremo migliori degli ultimi 10 anni. Come qualsiasi loro uscita. I Naplam non hanno fatto un disco uguale all'altro. Chi afferma che suonano sempre la stessa roba, non ha mai ascoltato un loro disco.
Macca
Martedì 29 Luglio 2014, 17.56.34
6
Uno dei loro dischi migliori. Spettacolare.
themadavenger
Venerdì 8 Febbraio 2013, 23.30.26
5
strippoli...se non ci capisci più di tanto non è colpa mia. Gente come te, che ascolta due traccie per 10 secondi solo e poi giudica un album, è la disgrazia del metal. Si perchè qualsiasi persona che ascolti i Napalm Death e si intende un minimo di metal estremo riconosce l'importanza di questa band e di questo genere intero. Può piacere come può stare sulle palle ma non per questo dovete giudicare questa band senza saperne un cazzo. Quindi per piacere evita commenti fuori luogo come i tuoi e cerca di più di ascoltare profondamente ogni cosa proposta prima di giudicarla. Se no si fanno errori banali e stupidi come i tuoi.
DIMMONIU73
Martedì 31 Gennaio 2012, 18.17.18
4
Strippoli, vai a prenderlo sotto la coda!!! A rovinare il metal ci sei già tu, professorone dei miei cojoni...
strippoli
Domenica 27 Novembre 2011, 1.24.52
3
cippo, è da quando sono nati che suonano la stessa merda cacofonica....morissero tutti sti cretini che rovinano il metal...
Cippo
Venerdì 9 Febbraio 2007, 23.55.02
2
Massimo rispetto per uno dei gruppi che ha fatto sicuramente scuola, ma secondo me è da un paio di album che suonano sempre le stesse song....stessi riff...stesse ritmiche..mah!!!
greenway
Martedì 7 Novembre 2006, 14.17.09
1
I LOVE NAPALM DEATH
INFORMAZIONI
2006
Century Media
Grindcore
Tracklist
Weltschmerz ( Intro )
Sink Fast, Let Go
Fatalist
Puritanical Punishment Beating
When All Is Said And Done
Freedom Is The Wage Of Sin
In Deference
Short-lived
Identity Crisis
Shattered Existence
Eyes Right Out
Warped Beyond Logic
Rabid Wolves ( For Christ )
Deaf And Dumbstruck ( Intelligent Design )
Persona Non Grata
Smear Campaign
Line Up
Mark "Barney" Greenway - vocals
Shane Embury - bass
Mitch Harris - guitars
Danny Herrera - drums
 
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