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19/04/24
MARLENE KUNTZ
NEW AGE, VIA TINTORETTO 14 - RONCADE (TV)
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17/12/2015
( 1916 letture )
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Checkmate è un’esperienza musicale nuova: 15 artisti si uniscono creativamente nell’ambizioso progetto di interpretare a loro modo la complessa lotta degli opposti, lo yin e lo yang, scegliendo come pièce teatrale lo svolgimento di una semplice ma avvincente partita a scacchi.
Con queste parole i D.G.I., progetto nato a Cagliari, nel 2005, per volere dei fratelli Davide e Ivan Sgualdini, insieme al bassista Gianluca Menchi, presentano al pubblico il proprio esordio. Trattasi di una rock opera, nello stile di band come Ayreon ed Avantasia, e perciò caratterizzata da una storia che, come già accennato, ruota intorno alla metafora di una partita a scacchi, nella quale le pedine sono interpretate, alla voce, da diversi special guest. Ciò che colpisce fin da subito è l’impressionante mole di contenuti e varietà di influenze, soprattutto se si considera che stiamo parlando del primo album autoprodotto di una band emergente, tanto che riassumere tutto in sede di recensione risulta pressoché impossibile. Ma andiamo con ordine.
Inserito il disco nel lettore, una breve traccia introduttiva ci conduce al piacevole riff di Traps in Overture, una opener dal sapore hard’n’heavy, decisamente convincente, grazie anche alla complessa struttura che sposa perfettamente una prima sezione hard rock, con soli di tastiera ed un finale più d’atmosfera, fatto di flauti ed arpeggi quasi a voler richiamare i lavori dei Jethro Tull. Da questi primi istanti si potrebbe dedurre che il gruppo sia dedito al genere musicale di cui sopra, invece niente di più sbagliato. Il genere verte sì principalmente intorno ad un hard rock/heavy metal classico ma, procedendo con l’ascolto, è possibile notare come i tre musicisti siano riusciti a rendere la propria opera davvero complessa a livello di stili ed ispirazioni: nel corso dell’ascolto, infatti, si notano tutta una serie di influenze musicali sempre diverse ed anche piuttosto distanti fra loro, in grado di rendere ogni brano potenzialmente unico. La cura per i dettagli è maniacale, complice una produzione ottimamente eseguita (peraltro curata dallo stesso Davide Sgualdini), una performance strumentale impeccabile ed un songwriting davvero interessante, che inanella sapientemente ora assoli di chitarra e tastiera davvero ben eseguiti, ora passaggi di flauto traverso (egregiamente suonati da Valeria Atzeni) ed evoluzioni interessanti a livello strutturale. Non mancano nemmeno brani dalle sonorità più esotiche, come Voices on the Scene, che si regge interamente su una ritmica fatta di percussioni (congas?), sulla quale basso e chitarra intessono i propri fraseggi, o ancora brani nei quali improvvisamente fa capolino addirittura un banjo, come in King’s Pride (Love vs Love). Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti ed alla luce di ciò si può tranquillamente affermare che la varietà è il punto di forza di quest’opera. Lo stesso discorso vale per le parti vocali, anch’esse estremamente diversificate e caratterizzate da performance, nel complesso, ben eseguite (per quanto poi molto soggette al parere personale di ogni singolo ascoltatore). Dal timbro pulito di Fabio Attoli, che si adatta bene sia a ritornelli melodici che a passaggi sussurrati più cupi, fino a giungere alla profonda voce dello stesso Davide Sgualdini, dotato di un growl crudele, perfetto per interpretare il colore “nero” in canzoni come Natural Selection. Tutto questo senza dimenticare lo stile delicato ma deciso di Giorgia Gottardi, o ancora l’interpretazione di Matt Siddi che in brani come la ballata So Far Away regala momenti di qualità, mostrando anche un’estensione notevole. Si potrebbe continuare così per pagine e pagine, perché di carne al fuoco ce n’è davvero tanta ed è veramente piacevole constatare come, con il giusto metodo, si possa far andare d’accordo in maniera sorprendentemente naturale stili fra loro così distanti.
Checkmate è un microcosmo di generi ed influenze che si regge su solide basi, e, come tale, per poterne recepire il messaggio necessita di un’adeguata apertura mentale (caratteristica questa, purtroppo, non sempre così comune). Purtroppo il maggior pregio di sperimentazioni come queste, ovvero la genuinità e la capacità di distinguersi grazie ad una serie di tratti distintivi unici, è un’arma a doppio taglio, in quanto richiede un ascoltatore in grado di apprezzarla. Non si può tuttavia considerare quest’ultimo dettaglio come un difetto, in quanto soggetto a giudizio personale di ognuno e, al di là di ciò, ai D.G.I. va indubbiamente riconosciuto il merito di aver imbastito un’opera imponente, in grado di distaccarsi dalla massa, e di averlo fatto nel migliore dei modi, grazie a composizioni mature, accattivanti ma mai banali, sorrette da una produzione davvero di ottima fattura. In una scena musicale sempre più popolata da band fotocopia e da produzioni pompate all’inverosimile, lavori come questo portano una ventata di genuinità e contribuiscono a mantenere alta la bandiera dell’underground nostrano. Insomma, “scacco matto”, ragazzi.
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2
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Ascoltato adesso...davvero un grandissimo album. Dischi del genere meriterebbero di vendere molto più di certe ciofecche che escono adesso . Lo ordino immediatamente. Vorrà dire che il nuovo Angra aspetterà prossimo mese prima di entrare nei miei scaffali . |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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ACT I (disco 1) 1. Setting the Table 2. Traps in Overture 3. Mindstorm 4. No Way to Run 5. Voices on the Scene 6. Eclectic Affection 7. King's Pride (Love vs Love) 8. So Far Away 9. Out of Rule 10. Meet in the Night 11. Run! 12. Two Minutes 13. Exchanging Fates 14. The City's Inn 15. Flaring Up: the Spirit (?) 16. Taint your Mind 17. Natural Selection 18. Heartworm 19. Learn to Bite 20. News from the Past 21. Half Game
ACT II (disco 2) 1. Burning Memories 2. Marble Smiles 3. Falling: (I) Back to your Arms 4. Falling: (II) in Dejection 5. Hold On 6. Necessary Losses 7. Together (Sisterly Love) 8. Shelter in the Outskirts 9. Rottentruths 10. Our Doom 11. Requiem 12. Approaching Last Moves 13. Follow Me (in Hell) 14. Checkmate 15. Over the Rainbow 16. Game Over
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Line Up
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Ivan Sgualdini (Chitarra) Gianluca Menchi (Basso) Davide Sgualdini (Batteria, Percussioni, Tastiera)
Musicisti Ospiti: Nicola Ravarino Guagenti (Voce, Tastiera nella traccia 7) Matt Siddi (Voce) Laura Lai (Voce) Marta Murgia (Voce) Fabio Attoli (Voce) Alessandro Fulvio Bordigoni (Voce) Giorgia Gottardi (Voce) Elisabetta Delogu (Voce) Claudio Conti (Voce) Valeria Atzeni (Flauto traverso nelle tracce 2 e 20) Simona Soddu (Chitarra nella traccia 7)
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RECENSIONI |
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