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29/03/24
ENUFF Z’NUFF
BORDERLINE CLUB, VIA GIUSEPPE VERNACCINI 7 - PISA
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25/12/2015
( 2054 letture )
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Se vivessi in un mondo tutto mio e non avessi mai sentito nominare un “gruppetto” come i Sentenced, riterrei questo album dei To/Die/For un gradevole esempio di un gothic metal melodico e dai toni malinconici. Apprezzerei la schiettezza emotiva del songwriting, la sua semplicità che non è sinonimo di banalità ma anzi d’immediatezza espressiva. Ammirerei il lavoro delle chitarre che hanno la funzione di rendere più energico il sound ma anche di aprirlo ad assolo di grande suggestione che gli conferiscono un più ampio respiro. Stimerei gli inserti elettronici discreti ma pregnanti come anche i sobri passaggi di tastiera. Se non sapessi dell’esistenza in vita di Ville Laihiala potrei gioire della voce calda, roca e molto espressiva del singer Jape Perätalo che sa declinare le diverse sfumature di malinconia e virarle laddove necessario verso sentimenti più atri. Tuttavia, se anche conducessi la mia esistenza in un universo parallelo, non ce la farei comunque ad apprezzare alcuni dei cori o seconde voci femminili che compaiono nel disco, come accade, tanto per esemplificare, in Straight Up, brano davvero troppo catchy per non provocare orticaria al secondo ascolto. In ultima analisi, se abitassi uno dei tanti luoghi immaginari descritti con dovizia di particolari dalla letteratura mondiale nel corso dei secoli (quelli di Lovecraft, ad esempio, non mi dispiacerebbero affatto), sarei portata a considerare Cult come un album più che discreto. Ed invece sono qui in questa valle di lacrime e guarda caso non solo conosco, ma amo immensamente i Sentenced e li ho ascoltati così tanto ed a lungo che mi verrebbe quasi di gridare al plagio di fronte a Cult, tanto il suo sound mi ricorda quello della ben più nota band finlandese.
I To/Die/For hanno sempre avuto questa tendenza ad emulare band conterranee di più elevato calibro, come gli HIM ed appunto i Sentenced, probabilmente per una difficoltà sostanziale ad elaborare uno stile davvero personale. Il risultato è prevedibile: nessuno ricorderà un brano di questo album, malauguratamente nemmeno dopo un’ora dal suo ascolto. Cosa sarebbe accaduto se i nostri avessero seguito, sfruttando le doti in loro possesso, l’impulso a dismettere le vesti da emuli per indossarne di più originali? Ecco, qui siamo davvero e purtroppo nel terreno della più fervida immaginazione.
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7
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non è che ogni band gothic metal con voce maschile è una copia dei Sentenced. Forse perchè conosci solo quel gruppo ma ce ne sono moltissime di band in nord europa che fanno questo genere : 69 Eyes, ForMyPain, Charon, Entwine, Lord Of The Lost, Zeraphine.... per me il disco è buono, grande voce del vocalist e tnte idee, visti anche i lavori precedenti. Voto (8) |
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6
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sempre piaciuti....almeno le idee le hanno chiare.. |
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5
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Per quello che può contare il mio parere....ma a me piacciono un sacco! |
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4
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Sono d'accordo deris. Saranno derivativi ma ha no una botta e un tiro incredibile |
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3
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che poi Floriana,parlare di una band per ragazzine com gli HIM dei fenomeni,allla pari dei Sentenced stiamo a cavallo.Ma gia' il fatto che fate recenzioni interminabili per gente che durano un quarto d'ora ed a questi due righe la dice lunga |
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2
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Maurizio io non l ho sentito...ma a questa band hanno sempre dato voti bassi.E non capisco il perché.A me piacciono tantissimo e non c'e' un loro album che mi abbia mai deluso |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. In Black 2. Screaming Birds 3. Unknown III 4. Mere Dream 5. You 6. Straight Up 7. Let It Bleed 8. End Of Tears
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Line Up
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Jape Perätalo (Voce) Juppe Sutela (Chitarra) Eza Virén (Chitarra) Samuel Schildt (Basso) Matti Huopainen (Batteria)
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RECENSIONI |
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