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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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15/01/2016
( 2579 letture )
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Ce ne vorrebbero di più, di progetti come i Mirror. Imbevuti di sonorità old-school, ispiratissimi dal punto di vista compositivo, incalzanti, oscuri, epici.
I Mirror nascono da una folgorazione dell'ex bassista degli Electric Wizard Tas Danazoglou. Della band madre di Danazoglou i Mirror mantengono alla lontana le coordinate doom-sludge, per virare però, decisamente, verso i magici Seventies. L'ispirazione principale giunge nientemeno che dai magniloquenti Rainbow di Ronnie James Dio e Ritchie Blackmore, sia per l'immaginario gotico-tragico, sia per i suoni di chitarra esotici e l'impostazione vocale operistica. Proprio il singer Jimmy Mavromatis è il grande valore aggiunto della band. Il vocalist è un mix perfetto tra nuances operistiche, esplosioni metalliche e graffianti passaggi in puro stile hard rock. Tutto il range tra Dio, Gillan e David Byron degli Uriah Heep è coperto alla perfezione, con in più la non trascurabile aggiunta di un convincente piglio interpretativo personale. Mavromatis canta storie epiche con totale passione e assoluta devozione, proprio allo stesso modo del Dio metallico degli anni Settanta. I Rainbow a cui i Mirror guardano sono, ça va sans dire, quelli del capolavoro Rising; la band di Danazoglou non si fa problemi a nasconderlo neppure per un attimo. Sfide contro le forze oscure della Natura, guerre e lotte tra fazioni contrapposte, antichi miti: tutto il Rainbow-compendio torna in vita, come in uno specchio che distorce lo spaziotempo (non a caso il nome della band è proprio Mirror). Ma i Mirror, come accennato, non sono solo e semplicemente eredi dei Rainbow. Il sound del quintetto capitanato da Danazoglou riesce a essere bilanciato tra passato e presente, con passaggi non lontani dallo sludge e con, più in generale, la sensazione di un perfetto equilibrio tra le infinite componenti che il metal di ieri e di oggi è in grado di offrire a un ascoltatore "dall'orecchio aperto". Il lavoro chitarristico ne è un esempio limpido: il background extreme metal dei due axemen Matt Olivo e Stamos K (il primo membro della band grindcore Repulsion, il secondo dei ruvidi Satan's Wrath) permette alla coppia di rielaborare le classiche soluzioni blackmoriane, donando loro nuova linfa vitale. L'impasto solido tra riffing e momenti solistici non fa altro che esaltare ulteriormente la qualità della proposta dei Mirror. Da rimarcare anche la spinta fornita da basso e batteria, ben sottolineata da un adeguato boost in fase di produzione; è proprio il basso di Tas Danazoglou a fare da definitiva cerniera tra passato e presente, con passaggi ora più vicini alla maniera di Steve Harris e altre volte non lontani da un certo gusto à la Mastodon. Interessante anche la costruzione narrativa del disco, che si avvale di passaggi extramusicali - come il rumore dello specchio infranto che chiude la prima canzone - davvero convincenti. Sempre dalla titletrack Mirror si può ricavare un'altra costante del lavoro: la qualità ipnotica dei riff di chitarra, sporchi fino al midollo di un passato magico e ieratico. Evocativi e rainbowiani, oltretutto, sono pure i titoli (Curse of the Gypsy, bellissima nel suo incidere misterico e implacabile, Year of the Red Moon, Cloak of a Thousand Secrets, Orion's Sword, tra le altre). Va menzionata, tra i brani che compongono la setlist, almeno la purpleiana Heavy King (con abbondanti reminiscenze à la Highway Star, infarcite di hammond) e non si può prescindere neppure dalla conclusiva e pantagruelica Elysian, vera e propria summa del Mirror-pensiero e del Mirror-sound. Completa il tutto un artwork inquietante e solenne, oscura ciliegina sulla torta di questo debut album.
Grande disco, questo esordio della band di Taz Danazoglou. Dai Mirror, da qui in avanti, non possiamo che aspettarci grandi cose.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Mirror 2. Curse of the Gypsy 3. Year of the Red Moon 4. Heavy King 5. Madness and Magik 6. Galleon 7. Cloak of a Thousand Secrets 8. Orion's Sword 9. Elysian
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Line Up
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Jimmy Mavromatis (Voce)
Matt Olivo (Chitarra)
Stamos K (Chitarra)
Tas Danazoglou (Basso)
Jaime Gomez Arellano (Batteria)
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RECENSIONI |
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