IN EVIDENZA
Album

Bruce Dickinson
The Mandrake Project
Autoprodotti

King Gizzard and The Lizard Wizard
PetroDragonic Apocalypse
CERCA
RICERCA RECENSIONI
PER GENERE
PER ANNO
PER FASCIA DI VOTO
ULTIMI COMMENTI
FORUM
ARTICOLI
RECENSIONI
NOTIZIE
DISCHI IN USCITA

21/03/24
FALL OF SERENITY
Open Wide, O Hell

21/03/24
STORMHUNTER
Best Before: Death

22/03/24
DODSRIT
Nocturnal Will

22/03/24
OZ HAWE PETERSSON`S RENDEZVOUS
Oz Hawe Petersson`s Rendezvous

22/03/24
BRODEQUIN
Harbinger of Woe

22/03/24
HAMMER KING
König und Kaiser

22/03/24
THORNBRIDGE
Daydream Illusion

22/03/24
HOLLER
Reborn

22/03/24
ACHELOUS
Tower of High Sorcery

22/03/24
CRUZH
The Jungle Revolution

CONCERTI

19/03/24
MOTHER MOTHER
FABRIQUE, VIA GAUDENZIO FANTOLI 9 - MILANO

20/03/24
MESHUGGAH + THE HALO EFFECT + MANTAR
ALCATRAZ - MILANO

20/03/24
EXTERMINATION DISMEMBERMENT + GUESTS
FREAKOUT CLUB, VIA EMILIO ZAGO 7C - BOLOGNA

21/03/24
GENUS ORDINIS DEI + GUESTS
CENTRALE ROCK PUB - ERBA (CO)

21/03/24
BANCO DEL MUTUO SOCCORSO
DRUSO, VIA ANTONIO LOCATELLI 17 - RANICA (BG)

21/03/24
THE ROSE
ALCATRAZ VIA VALTELLINA, 25 - MILANO

21/03/24
KRASUE + ANTARES + WAH ‘77
FREAKOUT CLUB, VIA EMILIO ZAGO 7C - BOLOGNA

21/03/24
DARK NOISE + SPEM
TRAFFIC LIVE, VIA PRENESTINA 738 - ROMA

22/03/24
ANGRA
TRAFFIC CLUB, VIA PRENESTINA 738 - ROMA

22/03/24
ANGRA + DRAGONHAMMER
TRAFFIC CLUB - ROMA

Rhapsody Of Fire - Into the Legend
18/01/2016
( 10357 letture )
Nella leggenda, da un certo punto di vista, i Rhapsody Of Fire ci sono già arrivati. Siglando quello che è il loro decimo sigillo in carriera (EP e live album a parte), la più conosciuta e apprezzata band italiana all’estero passa finalmente in doppia cifra, del tutto meritatamente e non senza aver incontrato ostacoli sul proprio percorso. Dieci studio album in poco meno di vent’anni di carriera, una media notevole che mette in risalto il grande lavoro svolto dai triestini, soprattutto perché si tratta quasi sempre di uscite di un certo rilievo, quando non addirittura di capolavori destinati a fare la storia del power/symphonic metal. Come spesso accade, sono i primi album a mostrare il meglio che una band ha da offrire, e così è stato anche per i Rhapsody (che d’ora in avanti chiameremo così, per semplificare) di fine anni Novanta e inizio anni Duemila. Le prime avvisaglie, invece, del fatto di ritrovarci con una formazione non più in grado di stupire come un tempo, sono arrivate solo negli ultimi anni, con album non più apprezzati all’unanimità come potevano essere stati i primi, ma spesso al centro di discussioni inerenti alla qualità dei brani proposti, o anche semplicemente alla consueta difficoltà dei Rhapsody -come delle maggior parte delle band del settore- di cambiare ogni tanto registro. È vero, ci hanno provato più di una volta, aumentando o diminuendo il livello di pomposità delle composizioni, avvicinandosi a sonorità più marcatamente heavy ed epic metal, ed anche talvolta accorciando il minutaggio delle canzoni, ma alla fin fine il sound-Rhapsody non è mai davvero cambiato e a dirla tutta non può nemmeno trattarsi di un fattore così negativo. Dai Rhapsody ci si possono aspettare determinate cose, e loro quelle determinate cose le tireranno sempre fuori, volenti o nolenti, alla faccia anche di tutti i cambi di line-up cui sono andati (e cui andranno) incontro nel corso della loro carriera. A questo proposito, parlare ancora delle differenze tra Turilli e De Micheli è quantomai superfluo, si tratta di due chitarristi diversi che, pur inseriti nello stesso contesto, sono in grado di lasciare un’impronta del tutto personale sulle composizioni. Roberto De Micheli, amico di lunga data di Alex Staropoli, è la scelta migliore che i Rhapsody potessero fare per un prosieguo di carriera sereno e privo di ulteriori dibattiti sull’argomento; sono i fatti a dimostrarlo. Dai Sinestesia, band in cui milita tuttora il chitarrista, è arrivato di recente anche il bassista Alessandro Sala, in sostituzione del defezionario Oliver Holzwarth, che aveva presenziato solo sul precedente Dark Wings of Steel. Ma non perdiamo altro tempo e andiamo subito a vedere più da vicino i contenuti di questo Into the Legend, nuovo ed attesissimo lavoro della band triestina.

Into the Legend può essere considerato, proprio a livello di contenuti, una giusta via di mezzo all’interno della discografia dei Rhapsody. Al suo interno sono presenti brani corti e diretti (Distant Sky, Into the Legend), che puntano molto sull’immediatezza del ritornello e sull’efficacia del comparto riff e di quello ritmico; allo stesso tempo troviamo però brani molto più articolati (A Voice in the Cold Wind, Valley of Shadows), in cui è l’operato di Staropoli a farla da padrone, pomposo e sinfonico come sempre, ma anche epico e capace in più di un’occasione di escogitare soluzioni innovative; in ultimo abbiamo quei brani che nulla aggiungono e che nulla tolgono al risultato finale (Realms of Light, Rage of Darkness), ma che si fanno apprezzare in maniera più che degna. Fondamentale, ovviamente, l’apporto del fratello Manuel al flauto così come quello della soprano Manuela Kriscak che rende il tutto ancora più magniloquente. Un punto a favore sono poi i diversi cambi di tempo che si riscontrano in alcuni pezzi, capaci di ravvivare notevolmente un album già di per sé molto fresco e vivace.
È un’intro dalla durata consistente (quasi tre minuti) a dare il via alle danze e trasportarci con la dovuta maestosità a Distant Sky, brano molto tirato che poggia su delle ritmiche power/speed e che non concede un attimo di respiro; il ritornello appare un po’ forzato, ma l’impatto è sicuramente ottimo. In ogni caso siamo appena all’inizio e il meglio deve ancora arrivare. La titletrack, che mantiene molto alti i ritmi, spiazza un po’ tutti nei primi secondi, ma è dotata di strofe dalla gran presa e ripara su soluzioni ormai ben consolidate nei ritornelli rivelandosi così un ottimo brano (che avrebbe fatto forse una miglior impressione se inserito al posto di quello precedente). I primi minuti dell’album non sono ancora riusciti a stupirci, ma per fortuna a mostrarci le vere potenzialità di questo disco ci pensa Winter’s Rain, un brano che sfiora gli otto minuti, ma che è tutto giocato su un mid-tempo roccioso e “marziale”. Non mancano momenti pienamente epici, dovuti agli splendidi ritornelli, e altri più melodici, grazie all’operato di De Micheli alle sei corde. La voce di Lione è pari a quella di un comandante sul campo di battaglia e i ritmi si fanno più arditi solamente negli ultimi secondi, quando è ormai tempo di lasciar spazio al brano successivo. A Voice in the Cold Wind, questo il titolo, è un pezzo da pelle d’oca. I meriti principali vanno senz’altro alla sezione fiati, che rendono il tutto più magico e folkloristico, ma anche chitarra e voce fanno la loro parte, pur rimanendo una volta tanto più in secondo piano. Il brano più straordinario che Into the Legend ci regala è però Valley of Shadows, in cui sembra convolare tutto ciò che di meglio i Rhapsody sono in grado di tirare fuori dal cappello. L’atmosfera è epica ed oscura allo stesso tempo, anche grazie all’operato della talentuosissima soprano Manuela Kriscak, e qui la band triestina, più ispirata che mai, sconfina in territori power/prog mostrando di sapersi muovere senza paura o limitazione alcuna. Gli “indomabili” Rhapsody mostrano però subito dopo il loro tallone d’Achille. Shining Stars è l’unico estratto di Into the Legend che chiunque preferirebbe senza dubbio saltare a piè pari. Vuoi perché eravamo stati abituati a composizioni più grandiose o semplicemente perché con tutta l’adrenalina iniettataci in corpo dai brani precedenti, una ballad di questo tipo smorza completamente l’entusiasmo creatosi, resta il fatto che quando parte Realms of Light siamo tutti più sollevati. Ritmi elevati, tensione di nuovo alle stelle e ancora una Manuela Kriscak sugli scudi a contribuire al buon esito di questo pezzo, sorretto anche -e in primo luogo- dall’ugola del sempreverde Fabio Lione. Nella media rientra poi Rage of Darkness, altro pezzo molto epico nelle liriche e tiratissimo dal punto di vista ritmico. La conclusiva The Kiss of Life è la suite finale che era mancata in Dark Wings of Steel e che i Rhapsody (nella persona di Alex Staropoli) questa volta hanno voluto includere. Nei suoi sedici minuti e oltre di durata ci delizia con gran parte del repertorio della band triestina, che comprende anche alcune strofe cantate in lingua madre. Bisogna essere sinceri, però, e sottolineare come nella loro carriera i Rhapsody abbiano saputo fare molto di meglio; ciò che più manca a questa suite è una trama di fondo, la sensazione è infatti quella di trovarsi di fronte a più spunti differenti tra loro cui manca ancora il guizzo giusto che li riesca a collegare al meglio. In ogni caso, i sedici minuti del brano scorrono via piacevolmente e i complimenti escono comunque spontanei.

Into the Legend si rivela quindi un gran bel disco, prodotto con tutti i crismi del caso, e pronto ad essere ricordato a lungo dai fan della band triestina. Una formazione che, allo stato attuale, è ormai consolidata nei suoi elementi più importanti e che non sembra ancora appagata per quanto prodotto finora. Gli stimoli per continuare a crescere non mancano e le nuove sfide sembrano far gola a Staropoli e soci. Tutto ciò non può che far bene alla band, ai suoi fan e all’intera scena musicale italiana. Il futuro, visto in quest’ottica, non sembra affatto malvagio e non possiamo far altro che inserire questo disco nel lettore e immergerci nelle atmosfere magiche che i Rhapsody continuano, ancora dopo tanto tempo, a mostrarci più forti che mai.



VOTO RECENSORE
76
VOTO LETTORI
77.25 su 223 voti [ VOTA]
Master
Lunedì 27 Aprile 2020, 12.20.33
53
Acquistato solo recentemente, ma l'ho apprezzato parecchio. Innanzitutto la produzione è ottima, non credo di avere mai sentito niente di pari livello in un album Symphonic/Power. Inoltre non mancano i pezzi interessanti, per me soprattutto "Winter's rain", "A voice in the cold wind" e la bellissima "The kiss of life". Per me siamo sull'80 abbondante meritato, sullo stesso livello con il più sperimentale Prometheus. Difficile fare di meglio per i miei gusti senza allontanarsi troppo dal Power.
Steelminded
Sabato 6 Luglio 2019, 22.29.08
52
Mamma mia che album clamoroso. Sono tra i migliori a livello mondiale! Evviva!
Aceshigh
Domenica 14 Ottobre 2018, 13.00.06
51
Album molto bello, band in ripresa rispetto al precedente DWOS, che, dopo la dipartita di Turilli, mi aveva fatto temere per il peggio. Non al livello deicapisaldi del passato, tuttavia contiene 3/4 pezzi veramente riusciti (il resto comunque buono). Ora che è partito anche Lione (uno dei marchi di fabbrica della band)... ri-temo per il peggio. Spero in una bella sorpresa quando uscirà il nuovo album. Voto 81
hammervain
Mercoledì 6 Settembre 2017, 10.29.44
50
Shining Star ballad da skippare???? Ma stiamo scherzando? E' FA-VO-LO-SA!!!!!!!
Giggi
Domenica 26 Febbraio 2017, 18.08.17
49
Memorabile l' assolo di Fabio Voli...non lo dimenticheremo
dru
Mercoledì 18 Gennaio 2017, 13.13.16
48
Disco d impatto come I'll primo del lontano 1997 grandioso
dru
Mercoledì 18 Gennaio 2017, 13.13.13
47
Disco d impatto come I'll primo del lontano 1997 grandioso
lux chaos
Domenica 2 Ottobre 2016, 22.09.44
46
Soprattutto dopo questo ultimo GRANDISSIMO album, alla faccia di chi li bollava (e li bolla) come cotti e senza più idee (pagherei perchè tutti i gruppi senza idee scrivessero canzoni cosi), la notizia della dipartita di Fabio è ancora più scioccante! Gli auguro il meglio!!!
Sonatantartica
Giovedì 21 Aprile 2016, 19.33.36
45
Condivido la recensione, ma non il voto
lux chaos
Lunedì 29 Febbraio 2016, 19.29.33
44
Straordinario....ci speravo ma non credevo che venissero superate le aspettative, dopo cosi tanti dischi...che gruppo pazzesco! Distant sky, winter's rain e la suite the kiss of life sono capolavori, le altre tutte oscillanti tra il buono e l'ottimo, anche la criticata shining star è notevole e epicissima....ma il vero inchino va a FABIO LIONE...cioè, non ho parole, forse la sua miglior prstazione degli ultimi anni insieme al disco degli Angra....che voce, che vocalist della madonna, orgoglio italiano...grande Fabio, grande grande grande!!! Grande disco!!! Lunga vita ai Rhapsody of fire!
Beta
Martedì 9 Febbraio 2016, 14.20.40
43
Per me, decisamente superiore al precedente. Come avevo immaginato, Dark Wings of Steel si è effettivamente rivelato un album di passaggio, in cui i RoF dovevano ancora capire dove andare a parare dopo la dipartita del mastermind. Nel precedente avevo trovato molte canzoni un po' mosce e poco ispirate, in questo Into the Legend, invece, trovo che le canzoni siano estremamente ispirate, una diversa dall'altra e non annoiano mai. Concordo con tutto quanto scritto da Flight 666 nella recensione, anche se io voto 80. Assolutamente equiparabile al maestoso Prometheus, per me due album fantastici.
entropy
Mercoledì 27 Gennaio 2016, 15.38.02
42
anche in questo caso mille volte meglio di turilli. Anzi dirò questa nuova fase della band un po' meno prolissa mis ta piacendo molto. condivido la recensione
Le Marquis de Fremont
Martedì 26 Gennaio 2016, 15.57.39
41
Riascoltato ieri sera, con calma, caminetto e una buona bottiglia di Barolo. Effettivamente rettifico il primo giudizio e penso sia migliore del precedente e molto più godibile del pacco turilliano di tarda estate. Non ho capito questa scelta un po' masochistica di mettere come anticipazioni i due pezzi (confermo!) più scarsi dell'intero album. Strategia di marketing un po' oscura... Au revoir.
Cristiano Elros
Lunedì 25 Gennaio 2016, 23.03.05
40
Premetto che alcune soluzioni del precedente disco non mi erano dispiaciute e mi sarebbe piaciute riascoltarle ancora, magari migliorate. Comunque... Disco promosso a pieni voti! The Kiss Of Life (presunta suite) non mi fa impazzire ma è godibile. Shining Star e soprattutto Realms Of Light sono gli unici veri punti deboli. Tutte le altre canzoni sono veramente ottime, Distant Skay, Valley Of Shadows e Rage Of Darkness su tutte! Complimenti a De Michele comunque, ha tirato fuori alcuni assoli davvero notevoli. Bentornati Rhapsody of Fire \m/
Melkor
Lunedì 25 Gennaio 2016, 19.44.56
39
Wind ovviamente.... Mannaggia al t9!
Melkor
Lunedì 25 Gennaio 2016, 19.43.33
38
Bello. Finalmente il nome rhapsody torna a brillare ( questa volta rof - ltr 1 - 0). A voce in the col Windows, Valley of shadows e la suite su tutte. Nel complesso un 80 ci sta tutto
xXx
Venerdì 22 Gennaio 2016, 18.30.51
37
ma che bello! sfiora il 90 sto disco!
Fireknight
Venerdì 22 Gennaio 2016, 0.46.27
36
Concordo con quasi tutto quanto scritto nella recensione (a parte il voto a mio parere un po' basso) Non so quante volte la gente che ha commentato negativamente abbia ascoltato l'album, o in generale quanti veri appassionati dei Rhapsody ci siano, ma io sono dell'opinione che a sto giro la band abbia fatto qualcosa di straordinario. In un solo album sono riusciti a rievocare (quasi) tutte le vecchie sonorità, senza escludere qualche elemento più recente. È come se ad ogni canzone si potesse attribuire un album passato. Ad esempio Distant Sky e Rage of Darkness mi ricordano PoTD, Valley of Shadows - Symphony II, The Kiss of Life - Triumph or Agony, ecc... Poi, Fabio e Alex H. sono devastanti come sempre, Roby ha dimostrato di essere un degno successore di Turilli sparando riff e assoli epici, Sala non lo conoscevo ma mi ha già dato un'ottima impressione (es. l'assolo di Rage of Darkness), Staropoli ha dato vita a un'opera spettacolare. Sinceramente non so cosa chiedere di più ai Rhapsody Of Fire di adesso. Alla faccia di tutti quelli che li davano (e tutt'ora li danno) per finiti, con questo album sono tornati alla carica con un'energia degna dei tempi di Power of the Dragonflame. Per me è un 90 come minimo.
rob
Giovedì 21 Gennaio 2016, 23.50.37
35
grande album li avevo messi da parte con il penultimo album che non mi aveva entusiasmato poi invece ascolto questa ultima fatica e le mie orecchie impazziscono di gioia sono ritornati i veri rhapsody voto album 85 pieno. p.s. le ballad che ci sono (due) non mi fanno impazzire ne hannp fatte di migliori!
Radamanthis
Giovedì 21 Gennaio 2016, 22.30.40
34
Disco molto bello, a tratti ottimo. L'ho ascoltato 2/3 volte in maniera abbastanza veloce ma tanto basta x farmi capire di che pasta sia fatto e le sue qualità. Voto 87 x ora!
SomaroSotto
Giovedì 21 Gennaio 2016, 21.00.48
33
Disco bellissimo, più lo ascolto e più mi piace....poi meglio o peggio dei vecchi dischi è un discorso che mi ha stufato da quando ascolto metal...diciamo dal 1990...... i gusti non si discutono, ma non capisco cos'altro la gente si aspetti dai Rhapsody.
Alexi83
Giovedì 21 Gennaio 2016, 20.15.34
32
vista la mia età io ero un grande fan li ho abbandonati a simphony II che era un ottimo album,poi con la scissione mi hanno fatto schifo entrambe le fazioni...non erano più loro...però...facendo un primo ascolto di qst ultimo album,beh mi sta piacendo! Devo ascoltarlo per bene per dare un giudizio onesto
LoipoiXaxia
Giovedì 21 Gennaio 2016, 19.57.29
31
Grande album, degno ritorno di una band storica! Dopo Dark Wings of Steel la mia stima era calata, ma se la sono riconquistati alla grande
Metal Shock
Giovedì 21 Gennaio 2016, 18.05.08
30
@Mastello, e si sei un vero genio!!!! Meno male che è pieno di gente come te!
Mastello
Giovedì 21 Gennaio 2016, 16.13.01
29
Complimenti facciamo a gara a chi si è fermato prima? probabilmente è pieno di gente che si e fermata a Tales o Symphony1, come li batti quelli? di sicuro hai un buco semi immacolato ma uno che si è perso Power lo considero un tizio che casualmente si è ritrovato nelle cuffie i Rhapsody, non fai testo.
Metal Shock
Giovedì 21 Gennaio 2016, 13.43.47
28
@ Mastello: a me i Rhapsody fino a Dawn... sono piaciuti poi sono scaduti incredibilmente. I dischi di Turilli mi fanno proprio schifo, quindi l'ano l'ha lubrificato a qualcun'altro.
Mastello
Giovedì 21 Gennaio 2016, 13.11.27
27
E quindi? che hanno inventato i Lacuna Coil?....appunto, non sempre essere i più famosi vuol dire essere i migliori anche se ovviamente va a gusti.
Pietro
Giovedì 21 Gennaio 2016, 9.54.29
26
La più conosciuta e apprezzata band italiana all'estero sono i Lacuna Coil
K1LleRxINstincT
Giovedì 21 Gennaio 2016, 1.08.14
25
ps: The Kiss Of Life è fantastica!!!
K1LleRxINstincT
Giovedì 21 Gennaio 2016, 1.03.27
24
ottimo album! continuo a preferire i primi ma in ogni caso questo mi è davvero piaciuto! grandi Rhapsody!
sandrometal
Mercoledì 20 Gennaio 2016, 22.15.31
23
non voglio entrare in contrasto con nessuno,ma questo per me è un album pessimo.ascoltato 4 volte ma era meglio se facevo altro e risparmiavo anche i soldi.
FabioSaxxo
Mercoledì 20 Gennaio 2016, 21.42.05
22
Questo giro Staropoli-Turilli 1:0
Mastello
Mercoledì 20 Gennaio 2016, 19.26.04
21
Vedo alcuni commenti molto negativi sicuramente partoriti da Turilliani di ferro, triste che Luca sia riuscito a lubrificare cosi tanti ani con la sua "vasellina cinematica".
achilles
Mercoledì 20 Gennaio 2016, 19.22.16
20
eh si...qui la loro musica è diventata tanto rumore per nulla...troppi effetti speciali con passaggi barocchi che non sono finalizzati da una melodia e da un mood che colpiasca veramente. Noia, concordo...
Metal Shock
Mercoledì 20 Gennaio 2016, 14.24.32
19
L'ho ascoltato su Youtube un paio di volte. Che noia.
achilles
Martedì 19 Gennaio 2016, 19.52.09
18
le canzoni sono anche ben costruite, ma finalizzate con melodie nei ritornelli a dir poco deboli...album da 65.
Smacco Scatto
Martedì 19 Gennaio 2016, 18.27.16
17
Mah.. il disco è mediocre ma sempre meglio dell'ultimo di Turilli. La realtà è questa: con "The Frozen Tears of Angel" i ROF erano risorti dalle fiamme di De Maio. "From chaos to Eternety" decreta la fine di questa band anche se i rispettivi leaders Turilli e Staropoli si ostinano ad andare avanti pubblicando lavoro a mio parere inutili.
loris
Martedì 19 Gennaio 2016, 17.57.22
16
Dai ma la copertina e lammerda,ma perché non si trovano un artista che non faccia ste merdate al pc
Andrrr
Martedì 19 Gennaio 2016, 14.38.27
15
@Alex: stai certo che l'ultimo degli Avantasia varrà il quadruplo di questo
Alex Cavani
Martedì 19 Gennaio 2016, 13.03.35
14
Il disco è piacevole, molto più del precedente a mio parere, il fatto di valorizzare più le parti acustiche e certi tipi di melodie quasi inusuali per i ROF (quasi celtiche in certi punti e meno barocche che in passato, tranne in certi momenti mirati) è vincente, ma per decretare il disco power dell'anno bisogna aspettare gli Avantasia.
Maurizio
Martedì 19 Gennaio 2016, 12.37.10
13
migliora moltissimo da metà cd, ma i primi pezzi non aggiungono nulla alla carriera dei rhapsody, anzi melodicamente sono bruttini. MIo voto 68
Andrrr
Martedì 19 Gennaio 2016, 8.39.52
12
We,come siete suscettibili io sto parlando di voto in quanto a valutazione di fascia,non sto paragonando i gruppi nè i generi. NON sono un fan del power metal(sento solo rhapsody,edguy ed avantasia) e quindi non potrei nemmeno paragonare questo album ad altro nel suo genere Però ragazzi,evitate botte ed insulti,io ho dato un parere e non ho detto che il recensore ha sbagliato,ho solo detto che se un cd come quello ha avuto un voto alto (89 se non ricordo male)almeno questo dei rhapsody dovrebbe spiccare nel genere così come lo ha fatto quell'album.
entropy
Martedì 19 Gennaio 2016, 8.00.24
11
@Andrr il disco non l'ho ancora sentito, ma il paragone con i my dying bride mi ha fatto rabbrividire (nel senso che è davvero difficile mettere in scala e pèroporzioanre due stili così diversi). Poi la cosa perde ancora più di senso perchè ho la sensazione che tu abbia paragonato un genere che ti paice con uno che non apprezzi (non vedo altrimenti come tu abbia potuto definire addiritura "penoso" feel the misery). Detto questo, considerando che avevo apprezzato abbastanza il ritorno a sonorità un pò più dirette del precedente album (al contrario dei rhapsody di turilli) e vista recensione e commenti... non vedo l'ora che mi arrivi!
DaX
Lunedì 18 Gennaio 2016, 21.03.47
10
Andrò controcorrente purtroppo, non mi ha entusiasmato quasi per niente, anzi in molti punti l'ho trovato noioso e monotono. Lo riascolterò sicuramente ancora, magari con qualche ascolto in più cresce.
lostsoul75
Lunedì 18 Gennaio 2016, 16.15.21
9
I my dying bride sono a mio parere i re del doom e non si possono paragonare ai rhapsody perchè sono totalmente diversi, visto che i rhapsody sono power/simphonic. Poi come si fa a dire che "feel the misery" è mediocre? Se non piace il genere è un discorso, ma per me è un bellissimo album (vabbè sono anche uno dei miei gruppi preferiti in assoluto). Comunque sono d'accordo che ci stava un voto più alto ai rhapsody, visto che l'album è bello e ora sono in fissa e lo sto ascoltando a ripetizione (a parte che io adoro il symphonic)
Metal4ever
Lunedì 18 Gennaio 2016, 15.37.32
8
Caro Artu, mi trovo pienamente d'accordo con te. Un disco con alti e bassi, ma molto potente e sinfonico al punto giusto. Mi è piaciuta l'idea di inserire la soprano (bravissima) in alcuni pezzi e la suite anche è gradevole, seppur non eccezionale. La title track e "Winter's Rain" battagliano per quale sia la mia preferita, ma anche "Valley of Shadows" mi fa impazzire. Bravi Rhapsody, un'uscita degna del nome che portano.
Salvo
Lunedì 18 Gennaio 2016, 14.58.49
7
pochi ascolti per giudicarlo bene, ma mi sembra un gran bel lavoro. prima di dare il voto aspetto ancora.
Claudio
Lunedì 18 Gennaio 2016, 14.08.49
6
Favoloso.. 85 per me..
Eru
Lunedì 18 Gennaio 2016, 13.26.33
5
Bel disco Valley of Shadows e Rage of Darkness sono fantastiche, non che le altre canzoni non siano al loro livello, ma preferisco queste due.Fabio è assoluto, non lo sentivo cantare con il suo vecchio "vibrato operistico" da un pezzo, per me è un disco da 82.
Le Marquis de Fremont
Lunedì 18 Gennaio 2016, 12.40.30
4
Ha fatto un po' da contorno ad un frizzante weekend di sole sulle colline del Barolo. Onestamente mi era piaciuto di più il precedente ma questo lo ho ascoltato solo alcune volte e ci sono comunque pezzi interessanti, giustamente sottolineati dalla ottima recensione di Monsieur Flight 666. Ovviamente, le due uscite anticipate che si trovavano anche su questo sito e che mi avevano fatto temere per un mezzo flop, si sono rivelate gli episodi più deboli del platter, soprattutto la lagna di Shining Stars, probabilmente un filler per chiudere la creazione dell'album. Sottolineo infine, la maggiore fruibilità di un album come questo, rispetto all'indigeribile mattone dell'ultimo Turilli e che Staropoli & Co non siano caduti nella tentazione cinematica del minestrone. Anche a me il voto sembra un tantino basso. Au revoir.
paolo
Lunedì 18 Gennaio 2016, 12.04.59
3
Beh, credo che paragonare un disco dei my dying bride con uno dei rhapsody non abbia molto senso e soprattutto non penso che feel the misery sia penoso!!!
Alexi Laiho
Lunedì 18 Gennaio 2016, 9.50.49
2
Si, ma se i recensori non sono gli stessi non potete mettere a paragone due voti..poi 8 e mezzo non è un voto troppo alto per i Rhapsody di oggi? Bella recensione e disco più che sufficiente, non vrida al miracolo, ma in fondo senza Turilli questo è il massimo che si possa fare. Il voto per me è giusto, forse avrei dato qualche punto in meno
Andrrr
Lunedì 18 Gennaio 2016, 9.22.47
1
Ok i gusti,ma quel 76 è veramente un pò bassino eh...almeno un 84-85...avete dato voti più alti ad album davvero mediocri e penosi come "Feel the Misery" dei My Dying Bride!!!!!!!!!!!!!!! A me è piaciuto molto questo album,anche se un pò meno del precedente che lo sentivo più carico rispetto a questo...certo che sono stato più soddisfatto di questo album piuttosto che quello di Turilli che proprio è stata una delusione,uno dei peggiori acquisti fatto quest'anno...con il loro primo album mi avevano catturato,l'ultimo proprio mi ha fatto passare la voglia.
INFORMAZIONI
2016
AFM Records
Power/Symphonic
Tracklist
1. In Principio
2. Distant Sky
3. Into the Legend
4. Winter’s Rain
5. A Voice in the Cold Wind
6. Valley of Shadows
7. Shining Stars
8. Realms of Light
9. Rage of Darkness
10. The Kiss of Life
Line Up
Fabio Lione (Voce)
Roberto De Micheli (Chitarra)
Alex Staropoli (Tastiere)
Alessandro Sala (Basso)
Alex Holzwarth (Batteria)

Musicista Ospite:
Manuela Kriscak (Voce soprano)
 
RECENSIONI
80
65
76
66
77
50
81
s.v.
70
ARTICOLI
29/10/2022
Live Report
RHAPSODY OF FIRE
Palatagliate, Lucca (LU), 29-10-2022
25/11/2021
Intervista
RHAPSODY OF FIRE
Immagini in Musica
08/02/2019
Intervista
RHAPSODY OF FIRE
Alex Staropoli ci presenta il nuovo album
27/10/2017
Live Report
ORDEN OGAN + RHAPSODY OF FIRE + UNLEASH THE ARCHERS
New Age, Roncade (TV), 24/10/2017
04/08/2017
Live Report
RHAPSODY OF FIRE + THEODASIA + FIST OF RAGE
Trieste Summer Rock Festival, Castel San Giusto (TS), 29/07/2017
16/06/2017
Intervista
RHAPSODY OF FIRE
Più vivi e vegeti che mai
14/12/2015
Intervista
RHAPSODY OF FIRE
Into the Legend!
03/05/2012
Intervista
RHAPSODY OF FIRE
Prima e dopo Luca Turilli
15/04/2012
Live Report
RHAPSODY OF FIRE + KALEDON + BEJELIT
New Age, Roncade (TV), 14/04/2012
06/09/2011
Intervista
RHAPSODY OF FIRE
Fabio Lione ci parla della band
05/03/2011
Live Report
RHAPSODY OF FIRE + VISIONS OF ATLANTIS + VEXILLUM
Roma/Milano, Atlantico/Alcatraz, 26-28/02/2011
08/05/2010
Intervista
RHAPSODY OF FIRE
Il futuro dell'Hollywood Metal
14/09/2006
Intervista
RHAPSODY OF FIRE
Parla Alessandro Staropoli
 
 
[RSS Valido] Creative Commons License [CSS Valido]