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Red Moon Architect - Fall
26/01/2016
( 1549 letture )
Volendo tracciare un consuntivo dell'anno 2015, oltre alle uscite più in vista, è opportuno non trascurare l’irrompere sulla scena di nuove realtà molto promettenti e, parlando di materia doom/death, a quanto pare ci ha pensato sempre la prolifica Finlandia a piazzare un'ennesima botta oltre alla tripla targata Swallow The Sun. Lontano dai clamori esce Fall, secondo album dei Red Moon Architect, una band giovanissima se si considerano sia il ridotto numero di anni di esistenza, sia il sopraggiunto cambio di assetto della line-up. Questo progetto è stato infatti concepito inizialmente come one-man band dall'attuale batterista e motore compositivo Saku Moilanen e solo successivamente è stato trasformato in un five piece, recuperando tra l'altro due session presenti sull'album di debutto Concealed Silence (i due cantanti Juuso Turkki e Anni Viljanen).

Anche in questa seconda uscita il fondatore del gruppo Moilanen si è occupato dell'intero processo di songwriting, in questo caso però il risultato evidenzia un netto salto di qualità soprattutto per quanto riguarda il potenziale espressivo; il miglioramento in atto è certamente figlio dell’allargamento della formazione in termini di “organico”, che ha portato ad un maggiore affiatamento ma anche ad un migliore direzionamento delle energie sulle singole competenze strumentali; rispetto al promettente ma più acerbo debutto, Fall si rivela dunque più fluido e meno stucchevole.

L'impressione che si imprime immediatamente fin dai primi ascolti è di avere a che fare con un lavoro compatto, in cui è percepibile in linea generale una certa prudenza per quanto riguarda le scelte adottate in fase di delineazione della struttura e nell'arrangiamento dei pezzi. A parte le due tracce finali This Won't Fade e My Curse,infatti, viene costantemente servito all'ascoltatore uno schiacciante e gelido concentrato di doom/death nel pieno rispetto della consolidata tradizione finnica, i cui punti di forza attingono dalle progressioni dei minimali ma ricercati accordi di chitarra e tastiera, capaci di generare atmosfere decisamente opprimenti, dai pesantissimi riff, che, ostentando un certo groove riescono efficacemente a mantenere solida l'attenzione e dall'alternanza delle due voci in growl e pulite, rispettivamente di Turkki e Viljanen. Nel complesso, però, si può anche affermare come questo lavoro non sia esente da alcuni punti deboli; se da una parte il cantato di Juuso si dimostra totalmente devastante, dall'altra la voce di Anni si rivela sacrificata in alcuni frangenti, dove la scelta delle note risulta essere poco affine rispetto al registro sul quale viaggia; questo aspetto è particolarmente evidente quando si arriva ad ascoltare la toccante ballata This Won't Fade nella quale le sue corde vengono finalmente valorizzate consentendole di raggiungere l'apice della prestazione sul disco. Un'altra caratteristica che incrina lievemente i giudizi positivi su quest'album è riconducibile a quanto descritto riguardo il songwriting; l'eccessiva omogeneità strutturale dei pezzi e la manifesta volontà di non osare più del dovuto collocano questa release un gradino sotto le eccellenze del genere.
Peraltro, concentrandosi su questo aspetto sotto un'altra prospettiva, Fall rappresenterà sicuramente una manna scesa dal cielo per tutti gli affamati di tali sonorità; pezzi come Betrayed, i cui accordi imponenti e solenni trascinano verso un inevitabile effetto allucinatorio, The Other Side, scandita dalla sua continua alternanza di umori come se in una condizione psichiatrica le fasi di esacerbazione e remissione si alternassero ciclicamente, e Cradle, capace di descrivere efficacemente sia attraverso la musica ma anche con poche efficaci parole una condizione di schizofrenia catatonica (è qui vivamente consigliato associare alle note anche le immagini del videoclip dedicatogli), saranno capaci di soddisfare pienamente tale appetito.

Aggiungendo infine che l'aspetto produttivo del disco è stato completamente gestito dallo stesso Moilanen, con un risultato di assoluto rispetto se confrontato con gli standard di dischi che possono godere di ben altri budget, il quadro finisce per arricchirsi di un’ulteriore nota di merito, dunque non resta che chiudere questa recensione con un plauso a questi ragazzi, augurandosi che alcune scelte sulla fase compositiva possano finalmente ampliarsi, dimostrando maggiore coraggio e audacia. Fall si rivela quindi un buon album di passaggio, in cui viene a delinearsi la figura di una band finora in costante crescita, di certo non esente da alcuni cliché ma indubbiamente anche capace di “far male” con cognizione di causa.



VOTO RECENSORE
75
VOTO LETTORI
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INFORMAZIONI
2015
Playground Music Finland
Death / Doom
Tracklist
1. A Wish For a Tear
2. Betrayed
3. The Other Side
4. Misanthrope
5. Isolated
6. For My...
7. Cradle
8. This Won't Fade
9. My Curse
Line Up
Juuso Turkki (Voce)
Anni Viljanen (Voce)
Matias Moilanen (Chitarra)
Jukka Jauhiainen (Basso)
Saku Moilanen (Batteria)
 
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