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25/04/24
MARDUK + ORIGIN + DOODSWENS
AUDIODROME, STR. MONGINA 9 - MONCALIERI (TO)
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Angel Dust - Into the Dark Past (Reissue)
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17/02/2016
( 4400 letture )
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Correva l'anno 1986, molte band avevano all'attivo album che sarebbero entrati nella storia ma quell'anno in particolare fu in assoluto il più prolifico a livello qualitativo, almeno in ambito thrash metal. La lista delle uscite è pressoché infinita, partendo da Master Of Puppets dei Metallica e Reign In Blood degli Slayer, passando dai Megadeth con Peace Sells...But Who's Buying? e Game Over dei Nuclear Assault provenienti dagli Stati Uniti, anche l'Europa però non stava a guardare e dall'Inghilterra gli Onslaught regalavano The Force mentre in Germania i Kreator pubblicavano Pleasure To Kill oltre al debutto degli Exumer con Possessed By Fire e degli Angel Dust con il qui presente Into The Dark Past. La band di Dormundt riusciva a sfornare un album che raccoglieva l'eredità dell'heavy metal classico sporcandolo e velocizzandolo a dovere riuscendo a creare una piccola gemma del thrash; purtroppo per loro però l'enorme numero di uscite non li aiutò ad emergere come avrebbero meritato al punto che dopo il successivo To Dust You Will Decay i tedeschi decisero di sciogliersi. Oggi quell'album viene rimasterizzato al Temple Of Disharmony e ristampato con l'aggiunta della prima demo, il modo perfetto per riscoprire o per conoscere gli Angel Dust.
Un pianoforte evocativo apre l'intro che conduce lentamente al riff iniziale di I'll Come Back il quale regala immediatamente adrenalina, le due chitarre sin da subito si accoppiano in un turbine thrash devastante, la sezione ritmica è sporca al punto giusto e l'inserimento della voce di Romme Keymer è assolutamente perfetta; le chitarre offrono riff al fulmicotone ben bilanciati e soggetti ad un'ascolto attento per scoprirne i particolari; il brano è veloce ed aggressivo mentre nella parte solista si denota un'ottima capacità tecnica e un buon gusto armonico. Gambler a sua volta riesce ad unire il thrash primigenio con una base squisitamente heavy, figlio di quella scuola inglese dell'inizio degli anni ottanta; anche questo brano è piuttosto lungo con i suoi sette minuti abbondanti nel quale oltre all'ottimo riff si scoprono cori che aumentano la dinamicità del pezzo e nella parte centrale troviamo anche ad un accenno di techno thrash che introduce la ripartenza per i lunghi solo sempre ben organizzati e divisi in egual misura tra Romme Keymer e Andreas Lohrum, un ottimo brano che è un po' il manifesto della band tedesca. Gli Angel Dust negli anni a venire vireranno verso il power metal ma agli inizi della carriera erano dediti ad un thrash metal ottimamente proposto e con una buona dose di personalità, Atomic Roar ne è un esempio con il suo incedere ossessivo e le solite chitarre a macinare riff in modo impetuoso; le dinamiche del brano nonostante la velocità riescono a cambiare rotta per tornare sui propri passi ma con continuità; non è possibile estrapolare brani da un disco che è da considerare completo e ben suonato dove, salvo qualche sbavatura assolutamente tollerabile, tutta la band offre velocità e dinamica compositiva veramente buona oltre all'enorme lavoro chitarristico delle due asce ben sorrette dalla ottima sezione ritmica. Una delle perle dell'album è sicuramente Legions Of Destruction, basso e batteria aprono la strada ad un riff di pregevole fattura, il quale crea un'aspettativa con una cavalcata ricca di finezze anticipando l'urlo di Romme Keymer che immette nel brano vero e proprio, veloce e decisamente coinvolgente; un thrash ''sporcato'' da quello speed metal anni ottanta del quale se ne sono perse le tracce, il brano si contorce su se stesso con ripartenze e cambi di tempo degni delle migliori band dell'epoca per giungere finalmente all'ennesimo assolo di ottima fattura, sia tecnica che armonica. Into The Dark Past è un disco di ottimo livello regalando momenti di puro thrash con inserti nell'heavy più veloce.
La parte della demo a sua volta consegna una band sporca e decisamente acerba ma che dimostra quanto questi quattro giovanissimi tedeschi sapessero che direzione intraprendere, gli Angel Dust in questi primi brani sanno offrire una discreta tecnica e ovviamente l'esuberanza di chi ha dalla sua parte tutta l'emozione della gioventù. Il disco di debutto degli Angel Dust è davvero una gemma nello sconfinato panorama thrash metal dell'epoca, considerando ovviamente l'anno di uscita nel quale, ripeto, le migliori thrash metal band di sempre pubblicarono i propri gioielli; la band dopo un altrettanto ottimo secondo album si sciolse per tornare molti anni dopo con una formazione quasi totalmente diversa e con un genere lontano dalla furia del qui presente Into The Dark Past. Assolutamente consigliato a tutti coloro che del thrash metal fanno la propria bandiera; riscoprirlo vuol dire regalarsi una dose massiccia di musica energica tralasciando i soliti (immensi) nomi.
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11
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Ho la versione originale in vinile senza le bonus track, ottima ristampa perché merita molto, un thrash ben fatto dove si combinano anche elementi power e speed. Voto giusto |
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10
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Bomba atomica, e pensare che me l'ero perso, molto più popolari in Germania ma sconosciuti nelle nostre lande deserte. Ristampa repress ordinata, merita troppo, voto 90. |
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9
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Ciao @rik, grazie, si’ mi interessano perche’ tutto quel genere mi piace molto . Secondo me lo speed tedesco ha creato delle perle fantastiche negli anni 80/90 includendo anche gruppi che si sono poi rivolti a generi piu’ melodici, come i primi Rage, Blind Guardian e Helloween di Walls of Jericho (senza dimenticare i gia’ citati Vendetta, questi Angel Dust e gli Accept, ma la lista sarebbe infinita ). Ricordo che all’epoca tutti questi gruppi ricadevano sotto l’etichetta speed (alcuni piu’ thrash, altri piu’ classic heavy) termine che oggi non si usa piu’ mi pare... |
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8
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@Silvia, , se per caso ti può interessare ci sarebbero anche i warrant (de) che hanno realizzato due (ottimi) album first strike (mini album) e the enforcer ... ma magari li conosci già .... ehm scusate l' OT |
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7
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Grande album molto originale ma al tempo stesso nei canoni di quello che un tempo si chiamava speed. Gambler va in loop perpetuo hahaha e anche a me (pur essendo in realtà molto diversi) fanno venire in mente i Vendetta (i tedeschi). Impossibile non venir catapultati ai tempi della nostra adolescenza di allora |
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6
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Non ho ancora sentito la reissue, comunque gran disco di speed / thrash, con alcune influenze di heavy classico, tipo nei riff iniziali di Fighters Return e Victims of Madness. Per me voto giusto, io do 85, to' mo... |
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5
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Un album da "riscoprire" per chiunque abbia a cuore il Thrash teutonico, ma non solo. Pochissimi commenti, per un album di grande qualità. Bene 8,5 x me |
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4
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Fantastico album scoperto per caso un paio di anni fa e diventato uno dei miei dischi thrash preferiti. Una vera e propria fucilata! |
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3
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Dici giusto''Forbiddenevil'' una vera gemma, Speed & Thrash di alto livello. Ogni pezzo una mazzata e nell'arco di tutto il disco non ci sono cali di tensione. Se amate lo Speed ed il Thrash è un'album da avere. Peccato poi che si siano buttati sul power metal, difatti sono spariti dal mio radar. |
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2
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La tanta tamarraggine teutonica ostentata da questa band è pari al valore assoluto di questo album. Uno dei piu bei dischi di thrash tedesco finito nel dimenticatoio del tempo assieme a capolavori come i due vendetta o deception ignored dei deathrow. Io questo 33 ce l’ho originale, è bello vedere che qualcuno se lo ricorda. |
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1
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1986 annata incredibile per il thrash metal! Troppe uscite importanti. C'era l' imbarazzo della scelta . Le mie caddero sulle top band. Ora che si rendono finalmente disponibili queste ristampe, ( vedi anche i death angel ), c'è l'opportunità di rimediare e di scoprire ottimi lavori all' epoca saltati. (Chissà se mai ristamperanno i primi 3 artillery ....) |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Into The Dark Past 2. I'll Come Back 3. Legions Of Destruction 4. Gambler 5. Fighters Return 6. Atomic Roar 7. Victims Of Madness 8. Marching For Revenge 9. Thunder Of War [Bonus Track] 10. Watchout [Bonus Track] 11. Angel Dust [Bonus Track] 12. Bang Your Head… [Bonus Track] 13. Marching For Revenge [Bonus Track] 14. Dixie [Bonus Track]
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Line Up
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Romme Keymer (Voce, Chitarra) Andreas Lohrum (Chitarra) Frank Banx (Basso) Dirk Assmuth (Batteria)
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RECENSIONI |
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