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Loudguns - Sunset Runaway
20/03/2016
( 1210 letture )
Altro regalino dalla Scandinavia. No tranquilli, per fortuna di influenze e incapacità assortite alla Wishing Well non se ne vede l’ombra su questa release, anche se il sestetto qui citato arriva anch’esso dalla Finlandia. Sunset Runaway è la seconda prova su CD dei Loudguns: copertina suggestiva, va detto, un ensemble che, come riportano le note informative della label, si incanala nel filone hard rock/AOR e fa netto riferimento a realtà dorate quali Danger Danger, XYZ, Firehouse e i primi Europe. O almeno le intenzioni sarebbero quelle, ma qualcosa ci ha lasciati dubbiosi sin dal primo ascolto, la voce.

Intendiamoci, Lassi Vääränen non è scarso, canta bene, possiede una vocalità acuta per certi versi rabbiosa alla Sebastian Bach, ma a parer nostro non si integra alla perfezione con le movenze AOR/hard che la band propone e lo si evince subito sin dal primo spaccato a nome Line Of Fire, dove il tessuto musicale ricama, i cori sono pomposi e anthemici, ma la tonalità del singer arranca e non si dimostra piena e matura. Un po’ meglio nella seconda Loud 'n' Proud, un incrocio tra i primi passi di Joey Tempest e soci, Pretty Maids con una spruzzata di H.e.a.t. e aneliti dei primi House Of Lords, mentre We Need A Hero risulta uno scampolo abbastanza piatto, nonostante le ritmiche delle guitar siano dure, però il ritornello non decolla mai; bello il solismo dell'hammond governato da Akseli Kaasalainen. Insomma tre pezzi e sensazioni varie ma mai convincenti allo zenit. La ballad Silent Cries sboccia da keyboard sognanti e si sviluppa su sentieri docili che mostrano la pregevolezza strumentale di questo sestetto che, con un singer diverso e maggior perizia, potrebbe aumentare piacevolezza e valore aggiunto delle composizioni; War Remains scocca da un bel riff tagliente e si dimostra una buonissima canzone di rock duro con tutti i gingilli al loro posto, con la voce che finalmente si sposa alla perfezione con la stesura strumentale. Infatti le caratteristiche di vocalità del frontman si adattano sensibilmente a questo genere piuttosto che alle velature cromosomiche e melodiche dell'AOR, ci pare evidente. Siren's Call esplode su una batteria a cannone e ha inserti quasi epic, Sail Towards The Sea veleggia su binari hard con un ritornello solare e accattivante, tasti d’avorio in apertura di Paintings In The Dark, che si snoda su un crescendo decisamente superiore rispetto ad altre track più leggere ivi contenute:la parte del leone la fanno le chitarre e le atmosfere strumentali, e devo dire che le corde vocali del cantante bene si destreggiano in slalom tra i vari paletti. Chitarre maiuscole, voce filtrata sulla rocciosa Wicked Lover, Rain Keeps Falling gode di aria pop instillata su un’anima hard, anche se il risultato non fa certo gridare al miracolo; il disco spara le sue ultime cartucce tramite la title track Sunset Runaway, irrorata di sensazioni mai dominanti ed ennesime sbavature vocali che inficiano una song già di per se molto poco prodigiosa ma dotata di un bel solo-guitar, conclude il platter la finale So Close To Home, che qualche spunto cattivo e vorace lo possiede, ma non convince a fondo, come quasi tutto il lavoro, ad essere sinceri.

In conclusione, tirando le fila di questo Sunset Runaway, appare chiaro come la voce di Lassi Vääränen faccia a cazzotti con le tracce smaccatamente AOR mentre in quelle più hard oriented non se la cavi male, anche se c’è un grande lavoro di affinamento da mettere in atto, troppi gli aloni e le incompletezze del suo stile canoro per ambire al empireo. Come combo, la band non suona male, anzi, ma manca di un songwriting acuminato e con picchi di qualità in grado di attirare critica e pubblico, ovvero la base c’è ma se non pescheranno a piene mani dal barattolo della fortuna e della destrezza strumentale e scrittoria, questa band è destinata al oblio eterno. Disco sufficiente al pelo che non basta per stupire, nonostante la provenienza geografica e la storica ondata nordica, spesso imperante e al top delle scelte.



VOTO RECENSORE
63
VOTO LETTORI
77 su 1 voti [ VOTA]
rik bay area thrash
Domenica 20 Marzo 2016, 18.53.54
1
La cosa che mi ha colpito, ancora prima di leggere la recensione, è stato il logo del gruppo. Si perché a primo acchito mi era parso quello dei mitici krokus. Provate ad andare a vedere il logo dei krokus dei primi tre album degli anni 80. Le estremità e la fascia centrale che lega il nome. Posso anche sbagliarmi, ma a me da questa impressione.
INFORMAZIONI
2016
City of Lights Records
Hard Rock
Tracklist
1. Line Of Fire
2. Loud 'n' Proud
3. We Need A Hero
4. Silent Cries
5. War Remains
6. Siren's Call
7. Sail Towards The Sea
8. Paintings In The Dark
9. Wicked Lover
10. Rain Keeps Falling
11. Sunset Runaway
12. So Close To Home
Line Up
Lassi Vääränen (Voce)
Sami Pilve (Chitarra)
Heikki Kokko (Chitarra)
Markus Sirén (Basso)
Jussi Kallava (Batteria)
Akseli Kaasalainen (Tastiera)
 
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