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Artillery - Penalty by Perception
25/03/2016
( 3390 letture )
Se dovessimo stilare un elenco delle band più ingiustamente sottovalutate della storia del metal, un posto di rilievo in una ipotetica top 10 spetterebbe senza ombra di dubbio ai thrashers danesi Artillery: artefici di tre album imprescindibili nella seconda metà degli anni 80, non hanno infatti mai raccolto quanto avrebbero meritato in virtù delle loro eccellenti doti tecniche e compositive; indubbiamente i continui cambi di line-up, specialmente alla voce, non li hanno aiutati ad emergere, ma chiunque abbia mai ascoltato anche solo di sfuggita il capolavoro By Inheritance, targato 1990, sa bene di che qualità parliamo, quando si cita il monicker danese. Dopo un primo scioglimento nel 1991 ed una prima reunion targata 1998, alla quale fece seguito un nuovo scioglimento, gli Artillery hanno definitivamente ripreso il loro posto nei cuori di ogni thrashers nel 2007, dando il via ad una nuova, importante fase della loro carriera: non hanno prodotto capolavori come ai bei tempi che furono, ma gli album rilasciati in questi anni hanno sempre beneficiato di una freschezza e di una qualità media difficilmente riscontrabile in album di band ben più note.

Ecco dunque che con molta felicità di ritroviamo a parlare di un nuovo tassello nella carriera del quintetto di Taastrup, che fa seguito al buon Legions del 2013: l'album in questione, ottavo della carriera del gruppo, è intitolato Penalty by Perception ed è nuovamente affidato alle cure della storica Metal Blade Records. Come di consueto, la traccia che apre il disco è una delle migliori dell'intero platter: In Defiance of Conformity è aperta da un arpeggio vagamente southern, un po' spiazzante, ma si evolve presto nel più classico dei brani targati Artillery, con una esplosione di riff thrash che farà venire l'acquolina in bocca a tutti gli amanti di queste sonorità. La produzione è fresca e godibile ed esalta tanto l'abilità dei musicisti, quanto le linee vocali melodiche del singer Michael Bastholm Dahl, alla sua seconda prova con la band dopo Legions. Tutto, in questa traccia d'apertura, è pressoché perfetto: riff, strofe, ritornello ed una parte solista da applausi a scena aperta. Che inizio, ragazzi! Come di consueto, il minutaggio delle tracce è piuttosto generoso, dal momento che i nostri amici adorano sbizzarrirsi nelle loro composizioni: Live by the Scythe è un altro pezzo notevole e ricco di sfoghi solisti, tanto all'inizio quanto alla fine, mentre la title-track gioca più sull'aggressività e velocità in senso stretto, con una prova fenomenale degli Stützer alle chitarre e del buon Madsen (no, non l'attore feticcio di Tarantino) alla batteria; a qualcuno potrebbe non far impazzire la voce di Dahl, dotato di un registro probabilmente più adatto a brani heavy/power, ma l'idea è che invece la sua ugola si sposi decisamente bene con il thrash tecnico e melodico di scuola Artillery. Mercy of Ignorance è leggermente meno furiosa ed un po' più prevedibile, ma comunque interessante, con un bel ritornello anch'esso melodico dove, per l'appunto, il cantante è libero di dar sfogo al proprio estro. Da applausi ancora una volta, peraltro, l'assolo. Si torna al thrash con Rites of War, dove ancora una volta merita lodi la prestazione al microfono di Dahl, debitamente assistito dalla consueta perizia dei suoi compagni di band. Influenze orientali, da sempre pallino del gruppo danese, fanno poi capolino in Sin of Innocence, il cui inizio ci porta su lidi desertici e profumati di spezie, prima che il thrash si rimpossessi del brano, regalandoci un altro pezzo convincente. Siete sazi di variazioni sul tema? Mi auguro di no, perché da bravi amanti della melodia i nostri piazzano anche When the Magic is Gone, malinconica power ballad che anche voi non mancherete di apprezzare, anche se doveste essere thrashers consumati. Ci colpiscono complessivamente un po' meno Cosmic Brain e Deity Machine, ma torniamo su buoni livelli tanto con il mid-tempo Path of the Atheist, quanto con la conclusiva Welcome to the Mindfactory, un vero e proprio sfoggio di bravura da parte dei chitarristi.

Gli Artillery, insomma, hanno fatto di nuovo centro: non siamo alle prese con il nuobo By Inheritance, anche per via di una lieve flessione nella seconda parte dell'album, ma questo Penalty by Perception conferma di nuovo il quintetto danese come una band che sta vivendo una seconda, notevole giovinezza. L'ottavo tassello della carriera del gruppo è infatti un ottimo album di thrash che trasuda melodia e bravura da ogni poro e, se pure non sarà destinato ad entrare nella storia del genere, ci restituisce per l'ennesima volta l'immagine di un combo incredibilmente sottovalutato.
Fate vostro questo disco e non ve ne pentirete assolutamente: con l'artillerya pesante, del resto, si va sempre sul sicuro!



VOTO RECENSORE
75
VOTO LETTORI
77.3 su 10 voti [ VOTA]
Aceshigh
Lunedì 25 Settembre 2017, 13.48.25
11
Album discreto. Tanta grinta ed energia (come sempre quando si parla degli Artillery), band compatta e tecnicamente ottima... ma il songwriting mi sembra un po' stanco. Le canzoni si somigliano un po' tutte, sia come stile che come linee vocali, specialmente nella prima metà dell'album...
Doom
Lunedì 19 Dicembre 2016, 21.43.23
10
L'album non e' malaccio, ma per la voce anche io la penso come Rik e Lambrusco. Per me ci vorrebbe un timbro piu potente.
Mauroe20
Martedì 10 Maggio 2016, 22.13.11
9
Che bomba questo disco acquistato e consumato.Riff spaccaossa e voce del nuovo cantante molto bella.Consiglio di ascoltarlo bene non usa e getta.Voto 85
Vitadathrasher
Domenica 27 Marzo 2016, 15.48.56
8
By inheritance è un album al pari dei più grandi album thrash mai prodotti e anche oltre, il genere thrash. Tanta carne al fuoco di riff, melodie, le chitarre che hanno un feeling perfetto. Non trovo un difetto, album da 100. Se ci fosse stampato un altro nome sulla cover, sarebbe su tutti gli scaffali dei (pochi) negozi di dischi.
Punto Omega
Domenica 27 Marzo 2016, 12.42.22
7
By inheritance è un disco fantastico, la voce di Ronsdorf è particolare e sono fra quelli che avrebbero preferito una voce con un'impostazione più classica (in termini metal). Gli Artillery li ho visti con Adamsen nel Gala Hala a Lubiana ed è stato un concerto fantastico, mentre il live edito dalla Metal mind devo ancora ascoltarlo.
Ditark
Sabato 26 Marzo 2016, 12.38.58
6
@Punto Omega, punto di vista particolare. Secondo me By Inheritance è uno dei migliori dischi heavy metal e quella voce è qualcosa di unico. Dal vivo i pezzi da quel disco cantati da Adamsen perdono un botto. Comunque se cerchi si trovano video live, mi pare ci sia anche un concerto integrale del 2008.
Punto Omega
Sabato 26 Marzo 2016, 10.06.41
5
I dischi dal 2009in poi sono gioielli. La scelta di avere un cantante "pulito" sta rendendo bene, anche se preferivo il timbro di Adamsen. Diro di più: non so cosa darei per sentire una versione di By inheritance, cantata da Adamsen o Dahl. Ronsdorf era perfetto per Fear of tomorrow e Terror squad, per by inheritance, a mio modesto avviso, no. Ad ogni modo sono un gruppo che finora si è sempre tenuto su standard qualitativi molto elevati e quest'uscita è l'ennesima conferma. Per quel che hanno fatto e stanno facendo meriterebbero ben altri riconoscimenti e allori.
Ditark
Sabato 26 Marzo 2016, 8.46.48
4
Vedere quel moniker mi fa venire la pelle d'oca, dischi nuovi onesti e meritano ascolti, ma la magia la regalava quel cavolo di cantante che era.
LAMBRUSCORE
Sabato 26 Marzo 2016, 7.20.14
3
Per me questi qua non sono gli Artillery, ma un onesto gruppo metal, un po' alla Mystic Prophecy, "grazie" al cantante. Peccato perché l'ispirazione c'è, i riff validi, ci sta anche la semi-ballad o power ballad, chiamatela come volete, solo che quel cantante lì per me non è adatto a loro, non voto.
Vitadathrasher
Venerdì 25 Marzo 2016, 23.24.53
2
Come sempre i due fratelli, hanno gusto e snocciolano riff che si intersecano ottimamente. Tanto mestiere, nel senso più positivo del termine, sanno quello che fanno e non deludono mai. Effettivamente la voce, pur rimanendo nel solco della precedente è meno evocativa, la trovo troppo "power" e lineare.
rik bay area thrash
Venerdì 25 Marzo 2016, 14.37.21
1
Gli artillery sono uno dei tre miei gruppi preferiti di thrash metal. Quindi quando esce un nuovo album, per me, significa grandi aspettative. Aspettative che si sono esaurite con b.a.c.k, ultimo album con alla voce il grande ronsdorf. La recensione è encomiabile, mette entusiasmo. Sarò fatto male io, ma con questo singer, gli artillery sono diventati un' altro gruppo. Gli auguro di avere successo con questo album, perché negli anni 80 hanno fatto tantissimo per il thrash. Spero che a voi piaccia ....
INFORMAZIONI
2016
Metal Blade Records
Thrash
Tracklist
1. In Defiance Of Conformity
2. Live By The Scythe
3. Penalty By Perception
4. Mercy Of Ignorance
5. Rites Of War
6. Sin Of Innocence
7. When The Magic Is Gone
8. Cosmic Brain
9. Deity Machine
10. Path Of The Atheist
11. Welcome To The Mindfactory
Line Up
Michael Bastholm Dahl (Voce)
Michael Stützer (Chitarra)
Morten Stützer (Chitarra)
Peter Thorslund (Basso)
Josua Madsen (Batteria)
 
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