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29/03/24
ENUFF Z’NUFF
BORDERLINE CLUB, VIA GIUSEPPE VERNACCINI 7 - PISA
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Vallorch - Until Our Tale Is Told
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09/04/2016
( 1815 letture )
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Secondo capitolo per i Vallorch, band fondata nel 2010 e dalla popolarità crescente a suon di appuntamenti live, il cui nome ha origine da uno dei villaggi Cimbri dell’altopiano del Cansiglio, in provincia di Treviso. L’idea iniziale del combo veneto era quella di unire il folk metal al death, aspetto espresso al meglio nel passaggio fra l’EP di debutto Stories Of North e il primo full-length, intitolato Neverfade, mentre, in questo nuovo Until Our Tale Is Told, i nostri continuano da dove avevano interrotto l’album precedente, consegnandoci un full-length sicuramente ben strutturato, ma a tratti carente sotto certi aspetti.
Volendola analizzare track-by-track, la release si apre con la classica intro Whatever May Befall che promette bene collegandosi alla perfezione all’immediatamente successiva titletrack, che risulta in breve il brano più riuscito di tutto l’album. Grazie alle sue composizioni, Until Our Tale Is Told appare a chi ascolta molto energica, soprattutto nella parte iniziale, anche grazie al chiaro miglioramento dei vocals della frontwoman Sara Tacchetto. Nel corso della canzone, inoltre, troviamo il lavoro delle chitarre molto in sintonia con gli strumenti folk, fra cui cornamusa, flauto e hurdy-gurdy, senza che le prime sovrastino i secondi o viceversa. Con la cupa Unspoken Heroes, nonostante la presenza di cori e growl, l’energia sprigionata dalla seconda traccia si va spegnendo e lascia spazio a Slèrach, caratterizzata da assoli molto veloci e che le permettono di avvicinarsi in modo nitido al symphonic metal. Questa componente sinfonica è incrementata sicuramente dalla soave e potente voce di Sara Tacchetto, la quale ricorda le voci delle svariate cantanti dei Nightwish, accompagnata in mondo non certo indifferente da Leonardo Dalla Via, il quale interpreta il suo cantato sia in scream che in growl, mostrandosi un versatile cantante rispetto ad entrambi gli stili. Howling Hysteria si apre con l’unico blast beat dell’album e le parti ritmiche, potenti e solide, che si alternano sono accompagnate dallo scream e dal growl maschile, che in questo brano risultano più portanti che in altri. La seguente Khèeran Hòam è una piccola pausa strumentale che apre le danze al pezzo più folkloristico e “danzereccio” di questa nuova fatica dei Vallorch, Crystal Rememberance, traccia divertente e spensierata nella cui parte centrale a dominare è il violino di Martina Mezzalira, la quale non resta però particolarmente nella mente dell’ascoltatore. Dopo questa canzone si può assistere ad una certa ridondanza degli stessi ritmi sentiti e delle stesse composizioni, tanto da far pensare che il combo possa essere stato a corto di idee. Le tracce sono bene o male tutte sullo stesso stile e si ripetono in maniera fin troppo prevedibile: un brano più folk, uno solo strumentale, uno più rallentato e così via, fino ad arrivare al pezzo più lungo dell’intero platter, Carnelian Masquerade, esperimento certamente coraggioso dalla durata di poco superiore ai nove minuti, che purtroppo non affascina quanto ci sarebbe potuti aspettare, nonostante i ricami di violino e fisarmonica e l’alternanza delle voci, ponendo fine all’ascolto di questo Until Our Tale Is Told lasciandoci non pienamente convinti e soddisfatti del lavoro dei nostrani.
L’album, pubblicato sotto la Nemeton Records, label irlandese che ha avuto modo di lavorare con alcune band dell’underground metal italiano quali Kalevala, Ulvedharr e Arcana Opera, non suona affatto male, ma verso la sua fine appare leggermente noioso e ripetitivo. Che la band debba forse ancora completamente trovare la sua strada? Che la band stia leggermente cambiando il suo stile? Che la band fosse momentaneamente a corto di idee? Questo non abbiamo come affermarlo, solo il tempo ce lo dirà.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Whatever May Befall 2. Until Our Tale Is Told 3. Unspoken Heroes 4. Slèrach 5. Howling Hysteria 6. Khèeran Hòam 7. Crystal Remembrance 8. Tanzerlorch (Of Love And Loss) 9. Ais Un Snea 10. Dancing Leaf Overture 11. Carnelian Masquerade
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Line Up
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Sara Tacchetto (Voce, Redpipes, Whistles) Marco Munari (Chitarra) Mattia Buggin (Chitarra) Martina Mezzalira (Violino) Paolo Pesce (Fisarmonica, Tastiera, Hurdy Gurdy) Leonardo Dalla Via (Basso, Voce) Massimo Benetazzo (Batteria, Percussioni)
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RECENSIONI |
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