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Dark Symphonica - Immersion
18/05/2016
( 945 letture )
I Dark Symphonica si formano nel 2008 a Brisbane (Australia). Sono un gruppo giovane e non molto conosciuto, che proprio con Immersion nel 2015 pubblica il suo lavoro più completo. La formazione australiana opta per uno stile attentamente calibrato tra la gentilezza di passaggi orchestrali e l'impatto aggressivo tipico del genere metal, il tutto più presto detto symphonic metal, appunto.
Si tratta, come quasi d'abitudine in questo sottogenere, della classica formazione female-fronted, con Sam Wolstenholme nel ruolo della bella voce lirica. Tanta è la somiglianza con gruppi ben più famosi, come Nightwish e After Forever, balzante all'orecchio fin dai primi secondi, che si finisce per chiedersi se sia davvero necessaria tutta questa abbondanza di gruppi symphonic, di cui anche i Dark Symphonica fanno parte.

La copertina del cd è una fanciulla bruna, priva di sensi, abbandonata alla corrente marina. Le vesti bagnate aderiscono alle forme, il corpo è parzialmente illuminato, proteso verso una fonte di luce. Tutto il resto è colore del mare. Anche qui il suggerimento è arrivato niente di meno che da Oceanborn (Nightwish-1998), cosa che porta a chiedersi: casualità o mancanza di nuove buone idee?
Nonostante la poca originalità vista fin qui, il cd riserva comunque alcune belle sorprese all'interno di brani ben arrangiati. Chains Of Misfortune è la prima traccia di Immersion; l'esordio è un'intro cadenzata di pianoforte, una parentesi meditativa che precede la rumorosa batteria e lo scoppio verso sonorità decisamente più aggressive. Riff martellanti vengono equilibrati da più morbide riprese orchestrali. La voce di Sam Wolstenholme è lo strumento che forse meno degli altri si lancia in prestazioni di resistenza e protagonismo, rimanendo a volte all'ombra dell'onda strumentale. Come in Estrella, dove la voce fa d'accompagnamento alla controparte strumentale, in un brano davvero ben armonizzato, che tra assoli, modulazioni e virtuosismi vari chiude con successo i suoi preziosi dieci minuti e mezzo. Goliath è la traccia più lunga dell'intero cd, nonché la conclusiva. Sorretto da un inarrestabile doppio pedale e da un basso che si concede addirittura un breve assolo, il brano è un vero e proprio concentrato di energia. I quattordici minuti neanche si percepiscono se ci si lascia trasportare dall'attitudine con cui i Dark Symphonica giocano a travestire il loro symphonic metal, arrivando a sfiorare punte di progressive o addirittura trasformandosi per alcuni secondi in colonna sonora. Il tutto sapientemente intervallato e con i vari movimenti mai esasperatamente lunghi.
Insomma, un giusto equilibrio necessario per un brano non semplice dal punto di vista esecutivo, e nemmeno immediatamente comprensibile per l'ascoltatore.

I Dark Symphonica appaiono inizialmente un gruppo come tanti, che aspira al successo promettendo però ricette usate ed abusate.
In seguito si capisce però che ascoltare Immersion non è stato tempo sprecato. La qualità tecnica c'è come anche le buone idee. Non tutti e sette i brani brillano per originalità, ma alcuni di essi, come quelli sopracitati, valgono senza dubbio la pena di essere ascoltati.



VOTO RECENSORE
75
VOTO LETTORI
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INFORMAZIONI
2015
Autoprodotto
Symphonic Metal
Tracklist
1. Chains Of Misfortune
2. Farewell
3. Envy
4. Aphopis
5. Estrellia
6. Set Me Free
7. Goliath (Tiranny Part I)
Line Up
Sam Wolstenholme (Voce)
Raouf Araji (Chitarra)
Michael Gill (Basso)
Nicholas Wilson (Tastiera)
Trystan Jongejan (Batteria)
 
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