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23/03/21
SWANS + NORMAN WESTBERG
ALCATRAZ - MILANO
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Destruction - Under Attack
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20/05/2016
( 4233 letture )
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Quando si parla dei Destruction, uno dei protagonisti del famoso Big Four teutonico in ambito thrash, la mente parte per un viaggio lungo ormai 34 anni, da quel lontano 1982 in cui inizialmente i nostri presero il moniker di Knight Of Demon per poi cambiarlo quasi immediatamente in quello che tutti i thrashers che si rispettino hanno imparato ad amare e rispettare per oltre tre decenni. Un periodo di tempo lunghissimo costellato di grandi successi, sconvolgimenti anche radicali nella line up e un ritorno sulle scene in grande stile con l’avvento del nuovo millennio, grazie al sodalizio tra i due artefici principali di questa leggenda vivente, cioè il gigantesco bassista e cantante Schmier e il piccolo chitarrista assassino Mike, e mamma Nuclear Blast, ossia la più potente etichetta discografica metal mondiale. In questo promettente 2016 i nostri “Mad Butchers” danno alla luce un nuovo capitolo discografico, per l’esattezza il quattordicesimo ufficiale della loro carriera, il cui titolo, Under Attack, la dice già molto lunga sul tono belligerante che anche questa volta si riverserà sui malcapitati ma soddisfatti fans della band. Dieci tracce decisamente “in your face” che però denotano una maggiore propensione alla ricerca strutturale, quindi molto più “kreatoriane”, senza però perdere per strada il personalissimo marchio di fabbrica che li contraddistingue dagli altri tre mostri sacri del thrash tedesco.
Ne è un fulgido esempio la title track posta come brano di apertura, dove i riff al fulmicotone di Mike si sposano perfettamente con la forsennata batteria dell’ormai rodato Vaaver dietro le pelli, anche e soprattutto durante le brevi fasi soliste, senza dimenticare l’inconfondibile voce acida di Schmier, vero e proprio trascinatore della macchina bellica targata Destruction, grazie anche a un ritornello catchy che conquista subito. Senza alcuna intenzione di togliere il piede dall’acceleratore i nostri ripartono a tavoletta con Generation Nevermore, altra bastonata altamente fisica con un ritornello molto semplice e in stile Eighties ma decisamente efficace e stradaiolo al punto giusto da indurre un headbanging inevitabile, vista anche l’insistenza con cui viene ripetuto. Se Dethroned scorre via rapida e lasciando ovviamente il solito segno di cinghiata sulla schiena, la successiva Getting Used To Evil, con il suo tempo cadenzato e sulfureo, dà l’effetto di una sequenza interminabile ma metodica di cazzotti in testa che fanno ulteriormente apprezzare la varietà compositiva nella struttura di riff messa in atto da Mr. Sifringer alle sei corde. Pathogenic ci riporta sui binari di “Distruzione” che tutti abbiamo imparato ad apprezzare a scatola chiusa da parte di Schmier e soci, tanto da creare un brano che riporta alla mente i fasti della mastodontica Godfather Of Slander tratta dal seminale The Antichrist. Dopo così tanti anni di carriera è un piacere constatare che, anche senza andare a 3000 km/h sempre e comunque in ogni brano, i Destruction siano ancora capaci di confezionare brani che nel bene o nel male catturano l’attenzione dell’ascoltatore medio senza per forza far gridare al miracolo. A tal proposito la seconda parte dell’album è decisamente più “sperimentale”, con brani anomali: si apre con una Elegant Pigs (indovinate un po’ chi potrebbero essere?) che pur non avendo niente di particolare riesce in ogni caso a farsi ascoltare con piacere benchè alla fine non ne resti granchè in testa; si continua con la già conosciuta Second To None, singolo apripista di questo Under Attack, che a dire la verità è il brano più facile e ruffiano dell’intero lotto, con cori posizionati ad hoc e una struttura vocale e ritmica sempre sostenuta ma abbastanza abusata durante tutta la carriera dei nostri, soprattutto nel testo del bridge e del ritornello, ma che volente o nolente centra il bersaglio con un’immediatezza disarmante. Se con gli up tempo cadenzati di Stand Up For What You Deliver, dalle ritmiche serrate e ostinate tanto da indurre un automatico circle pit anche in solitaria, e di Conductor Of The Void, dai pregevoli e laceranti “stop and go” fulminanti che rendono il songwriting variegato all’interno di una struttura tutto sommato lineare, con la conclusiva Stigmatized si torna a pedalare a tuono come se inseguiti da un dobermann e con mestiere e costanza si raggiunge il traguardo scapocciando a più non posso. A impreziosire il tutto due chicche finali che soddisferanno i più nostalgici, cioè la ipervitaminica cover di Black Metal dei leggendari Venom e la ri-registrazione della splendida strumentale Thrash Attack, tratta da quell’ Infernal Overkill (classe 1985) che tanto ha fatto scuola in ambito thrash e che dal vivo spacca oggi come allora.
Per questo Under Attack i Destruction si sono presi più tempo del solito, portando in studio e su album l’atmosfera live che li ha sempre valorizzati e contraddistinti, con una produzione molto meno pompata delle precedenti release, quasi a voler intraprendere un nuovo tipo di relazione con i propri fan e tanto da far suonare ogni brano in esso contenuto come se davvero i 34 anni di storia non ci fossero mai stati e si stesse parlando di una band nuova di zecca, che quest’estate metterà a ferro e fuoco i palchi di tutta Europa, Italia compresa, e sarà un piacere farsi scartavetrare per l’ennesima volta i padiglioni auricolari da chi il thrash europeo ha davvero contribuito a inventarlo e a mantenerlo vivo per una vita intera. Hail to Destruction.
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25
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Disco più che buono, a tratti ottimo. Pezzi tirati alla Destruction con punte di eccellenza in dethroned, la title track e generation nevermore (pezzi un pò ruffiani ma efficaci. La seconda parte del disco inzia con alcuni pezzi insignificsnti ma si riprende subito. Certo non è che i Destruction brillino per fantasia conpositivama va bene così. Ce ne fossero di album come questo. Il mio voto è 75. |
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24
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Non mi è piaciuto,troppo lungo a metà disco sbadiglio.....Kreator,Sodom (anche Vendetta e Paradox) son di ben altro livello.. |
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23
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Incredibile e spettacolare anno il 2016 vede la pubblicazione anche del nuovo album dei destruction. Rientra senza problemi nella mia playlist annuale. La review è eloquente ed il voto per me può essere 80. |
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22
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Gran bell'album per me meglio del precedente. La title track è una goduria e tranne un paio di pezzi il resto è tutto grasso che cola specialmente quando pestano sull'acceleratore. Voto 77 in linea con @GHOST RIDER |
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20
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Come fa quest’uomo a concentrare cotanta ignoranza in un unico album? Ahahaha! Grande Schmier! Buon album in linea col precedente e meglio di A day of reckoning. Non ho capito invece perché lanciare sul web il pezzo Second to none che secondo me non è di certo la traccia migliore troppo prevedibile e prolissa. Molto meglio pezzi come Pathogenic, per me il capolavoro dell’album, e in generale la prima metà dell’album è buona, mentre la seconda parte è discreta. Sicuramente non sono per niente originali e fanno ormai album con lo stampino ma a me piacciono comunque. La tipica voce graffiante di Schmier, la velocità e i pezzi da pogo ci sono sempre quindi mi accontento. A me non dispiace neppure la copertina. Direi un 75. |
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19
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Mmm...ho aspettato un po' a dire la mia..ma devo dire con dispiacere verso i crucchi di sentirmi vicino nel pensiero a quanto affermato nei commenti di ObeYM86 e di Undercover..non mi dice nulla. Non c'è mordente..mi annoia quasi subito. Ho ascoltato ultimamente diversi album di band thrash semisconosciute che lo spazzano via senza problemi. Gia Spiritual genocide non mi aveva dato molto, ma alla luce di questo nuovo dovro' forse rivalutarlo. Album da 6 politico perche' c'è quel logo in copertina. |
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18
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Non solo l'ho ascoltato bene, ma ascolto i Destruction dal 1988, e reputo comunque i due album tra il 1999 e 2001 tra le loro cose migliori...Quindi anche zero nostalgia degli anni 80 da parte mia, ma sto disco sa di niente... |
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17
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Album granitico e di gran coerenza con il passato. Una mazzata thrash come solo i destruction sanno fare,senza diventar noiosi o ripetitivi. Mi chiedo se coloro che lo bocciano lo abbiano ascoltato seriamente o solo qualche secondo da yuotube. Non si può giudicare male un album del genere |
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16
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Siamo alle solite...blabla negativi come sempre...Ottimo album,un bel 75 ci sta tutto |
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15
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suoni fintissimi, soliti riff e puzza di metal per bambocci lontano un miglio(senza contare la copertina che mammamia neanche i giochi per ps2). mi dispiace dire così perchè sono molto affezionato ai destruction, ma questo disco è terribile, dopo inventor of evil hanno perso un casino, uno dei gruppi thrash peggio invecchiati |
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14
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D'accordo con Undercover, questo disco non vale nemmeno una sufficienza per me. Davvero moscio e privo di qualsiasi elemento che possa scuotermi. |
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13
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'' Grandissimo album Cracked Brain |
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12
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Dopo il trittico iniziale salvo "The Antichrist" e buona parte di "Spiritual Genocide", trovo che il resto sia decisamente skippabile, compreso quest'ultimo "Under Attack" che a tratti trovo irritante peggio del contestatissimo, ma quanto "difforme" "Cracked Brain". |
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11
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Da quel che ho sentito nelle anteprime mi sembra meglio dell'ultimo che all'inizio mi aveva gasato poi è finito nel dimenticatoio. Appena smaltito le ultime uscite lo acquisterò. |
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10
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io lo trovo in ombra rispetto agli ultimi 2 lavori, 65 non di più... |
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9
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Wow non mi aspettavo questo voto e questi commenti. Pensavo al solito album destruction. Cattivo potente ma non eccezionale. Son contento perché a me piacciono e me li vedrò al fosch e forse a Brescia con i flotsam & jetsam. Mi procurerò il cd al più presto |
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8
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@ Metal Shock : si è vero flotsam and jetsam il disco è ufficialmente disponibile da oggi ! Ho letto delle review dove ne parlano benissimo ....scusate l' ot. |
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7
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@ Metal Shock : commentavamo proprio di recente il tuo ascolto in anteprima di questo album. La review mi sembra che ricalchi il Tuo positivo giudizio e questo per me è già una buona cosa. Da quello che leggo la produzione è meno artificiale dei precedenti album e questo può essere un input molto buono per me e poi c'è anche la cover dei venom e lo strumentale tratta da infernal overkill. Il disco nel suo complesso sembra proprio valido anche se pensavo a un voto più alto, e vabbé. . ..dovrò farci un pensierino ..... |
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6
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A me invece annoia a morte..questo si che è un disco di mestiere,senza infamia nè lode....voto 65 che fine hanno fatto i bei riffoni a la Bestial Invasion, Release from agony,Mad Butcher?se non c'è un riffing trascinante non riesco a farmi coinvolgere,a sto giro preferisco(nel senso che trovo più piacevole all ascolto) il disco degli Hatebreed(e ho detto tutto)Ed odio profondamente la produzione,preferivo quella di Spiritual Genocide |
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5
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Mi piace tanto, una band che non mi ha mai deluso, da 30 anni continuano a suonare thrash, fregandosene di tutto e tutti, bravi Destruction! È così che si fa! |
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2
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The Antichrist lo reputo il loro miglior disco ( quegli degli anni '80 non mi son mai piaciuti),se questo è di poco inferiore vedrò di procurarmelo x poi dire la mia |
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1
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Per me resta solo di un gradino sotto The Antichrist. Ottimo davvero. Tutti gli album precedenti fino al citato T.A. dopo un primo ascolto mi prendevano un po` a noia, questo invece non mi stanco di sentirlo. Poi qualche leggera novita` inserita tipo il cadenzato Gettin used..., e qualche assolo di Mike quasi in odore rock`n`roll, solo la ciliegina sulla torta. Brani migliori senz`altro Generation nevermore, devastante, Getting used.., Pathogenic, Second to none, Elegant pigs e Stigmatize. Pure la cover di Black metal la trovo esaltante. Assolutamente da avere per ogni amante del thrash (ed oggi e` uscito il nuovo dei Flotsam, niente male anche quello) |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Under Attack 2. Generation Nevermore 3. Dethroned 4. Getting Used To The Evil 5. Pathogenic 6. Elegant Pigs 7. Second To None 8. Stand Up For What You Deliver 9. Conductor Of The Void 10. Stigmatized 11. Black Metal 12. Thrash Attack
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Line Up
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Marcel “Schmier” Schirmer (Voce, Basso) Mike Sifringer (Chitarra) Vaaver (Batteria)
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RECENSIONI |
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