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21/03/24
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Septicflesh - The Ophidian Wheel
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21/05/2016
( 3145 letture )
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A stranger once whispered: A fallen angel is someone not aware of his authentic identity Because the fall occurred nowhere except on the inner plains And the broken wing was nothing but the bleeding memory...
Gli "angeli" cadono anche ai piedi dell'Olimpo. Quando pensiamo alla scena metal ellenica -oltre ai celeberrimi Rotting Christ- difficilmente potremo evitare di pensare ai Septicflesh. Una band, portata avanti dai fratelli Antoniou e da Sotiris Vayenas, ingiustamente ignorata dal grande pubblico, ma che ha in realtà prodotto alcuni degli album più interessanti degli ultimi anni quando si trattava di miscelare il metal estremo con spunti sinfonici. Questa è sempre stata la forza dei Septicflesh, la grandissima capacità di Christos “Chris” Antoniou (insieme ovviamente al collega Sotiris) di cucire arrangiamenti orchestrali superlativi addosso ad un'anima death metal che convergeva (almeno ai tempi di The Ophidian Wheel), nella drum-machine ultra-veloce programmata che caratterizzò la prima fase della loro produzione e soprattutto nella voce malvagia di Seth Siro Antoniou (Spiros), che conosciamo tutti come uno dei più prolifici artisti che creano artwork per le produzioni metal.
The Ophidian Wheel ci riporta indietro al 1997, in un tempo in cui i Septicflesh avevano già ben chiara la loro raison d'être, e la portavano avanti con la freschezza (e i mezzi ridotti) di una band attiva da solo tre anni, durante i quali erano però usciti Mystic Places of Dawn ed Έσοπτρον. In particolare ci mostra una versione dei Septicflesh che miscela in modo estremamente riuscito la componente death (la quale esce fuori, ma in meno occasioni di quanto si potrebbe pensare) con elementi che rendono le canzoni molto più accessibili e facili da approcciare. Un'impressione dovuta alle incursioni tra il “classico” e “l'etnico” che spesso prendono il sopravvento durante gli intermezzi (Tartarus, Microcosmos ed Enchantment), i quali si dividono tra le orchestrazioni gestite dai due chitarristi e l'ottima presenza della soprano Natalie Rassoulis che impreziosisce con il suo apporto un gran numero di brani. Non è da trascurare l'approccio -con dei vaghi echi gothic/doom- che i nostri utilizzano in brani come la stupenda Heaven Below, dove alle ritmiche più lente si sommano arpeggi e melodie delle chitarre soliste veramente ispirate che mettono la componente melodica veramente su un piedistallo. A mostrarci l'anima più malvagia dei Septicflesh ci pensa invece -come già accennato- Seth Siro (autore anche tra l'altro di un artwork ispirato, ma molto meno curato e studiato delle sue produzioni attuali) che con il suo growling non troppo profondo e vagamente sgraziato riesce ad interpretare in maniera ottimale i testi scritti da Sotiris; il suo apporto al basso invece rimane molto indietro in termini di volume, ed emerge con un suono grezzo e leggermente distorto solo nei momenti di minore presenza delle chitarre.
L’analisi a livello della produzione di The Ophidian Wheel è qualcosa invece di piuttosto complesso. Di per sé l'album non avrebbe una produzione malvagia per gli standard di un disco death di metà anni Novanta, specie considerando che -quando si parla di metal estremo- è proprio in alcune delle imperfezioni nella resa che spesso si riesce a notare il carattere di una determinata band. Il problema tuttavia appare chiaro: con un sound come quello dei Septicflesh avere una registrazione rozza è un deciso punto a sfavore, specie quando si pensa alla loro dimensione orchestrale (non a caso i loro dischi più moderni godono di produzioni impeccabili). In The Ophidian Wheel proprio la parte orchestrale è davvero penalizzata da suoni troppo finti, senza parlare della freddezza della drum machine e del suono molto rozzo delle chitarre ritmiche che spesso suonano anche “sfasate” facendo perdere molta compattezza al sound. Tra l'altro i suoni del CD migliorano in maniera troppo decisa man mano che lo si ascolta su cuffie ed impianti migliori (e non si parla solo di “sfumature”), segno di un mastering non perfetto che rende The Ophidian Wheel poco fruibile su impianti e cuffie di media qualità.
Al netto di queste problematiche, l'opera terza dei Septicflesh è comunque un disco molto valido, che riesce a farsi ricordare semplicemente per la bellezza dei pezzi che lo compongono, oltre che per la capacità di miscelare stili diversi fondendoli poi in un mix assolutamente coerente, che ci lascia a volte spiazzati, ma che difficilmente ci scatenerà indifferenza. Una band con un grande presente le cui avvisaglie erano già chiare quasi vent'anni fa.
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9
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straordinari . Le tracce che preferisco sono la 1,4,8 . Voto 90 . |
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8
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Bellissimo!!! Anche secondo me i primi loro 4 album erano decisamente più interessanti, i primi 2 sono fantastici. Peccato che non abbiano mantenuto alcune delle influenze presenti negli esordi anche nelle composizioni più recenti. |
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7
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Perché cosa c'è di male se piacciono di più i primi 4/5 dischi? Ho pure detto che continuo a seguirli...comunque, 85 anche per me, è uno dei loro più belli. |
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5
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Voto giusto per un signor disco. Devo anche dire che a me piacciono di più i primi lavori (soprattutto i primi quattro) rispetto agli ultimi, band che comunque continuo a seguire con interesse. Discografia completa, se lo meritano. |
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4
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Per me uno dei migliori nel suo genere. |
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3
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Album da urlo... e' presente nella mia collezione in digipack(Raro)come e' presente "A fallen Tample"(raro digipack)e tutta la loro discografia completa... grandi !!!! Parrot81 non ha questo pezzo .... hahahahah puaaaaaaaaaaaa voto 85 |
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2
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Anche a me manca originale, è uno dei pochi, ma mi sento tranquillamente di confermare il voto della recensione, si tratta di una band che non ha mai sbagliato nulla. |
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1
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Questo purtroppo mi manca...devo recuperarlo per forza. Però almeno ho il primo Mystic place of dawn che già e' uno spettacolo...e da dove gia si intravedeva che erano e sono una grande band. Lo ascolterò |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Future Belongs to the Brave 2. The Ophidian Wheel 3. Phallic Litanies 4. Razor Blades of Guilt 5. Tartarus 6. On the Topmost Step of the Earth 7. Microcosmos 8. Geometry in Static 9. Shamanic Rite 10. Heaven Below 11. Enchantment
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Line Up
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Chris (Chitarra, Tastiera) Sotiris (Chitarra, Tastiera e Voce) Spiros (Basso, Voce)
Musicisti Ospiti: Natalie Rassoulis (Voce Femminile)
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