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Zakk Wylde - Book of Shadows II
26/05/2016
( 4705 letture )
In venti anni ne accadono di cose. Puoi venire licenziato da Ozzy Osbourne, quello stesso pilastro della musica heavy metal che ti ha permesso di ottenere un certo grado di visibilità. E puoi pubblicare nove album in studio con la tua heavy band, i Black Label Society, cercando di dare nuova verve ad un genere musicale trito e ritrito, pur mantenendo il tuo amore per la cultura degli stati sudisti. Ebbene sì, perché tra un Book of Shadows e l’altro, è trascorsa pressoché tutta la carriera di Zakk Wylde esterna alla band di Ozzy Osbourne, se escludiamo quel piccolo, grande gioiello che è Pride and Glory, uscito sul mercato nel 1994. Ed ora ci troviamo qui, nel 2016 ad attendere il sequel di quel Book of Shadows che ha consacrato il chitarrista di Bayonne nel mondo del rock, un po’ folk, un po’ acustico, un po’ "cantautorato" come lo chiamiamo qui in Italia. Indipendentemente dai propri gusti personali, è pressoché innegabile che tra i Pride and Glory e questo debutto acustico e sensibile, si possano individuare due capisaldi della produzione wyldiana, con tutto il rispetto per alcuni grandi dischi targati BLS come Mafia, The Blessed Hellride ed il più recente Order of the Black. Insomma, estrapolando pezzi da questi album come In This River, Darkest Days, The Blessed Hellride, appare piuttosto evidente di come la vocazione principale di Zakk Wylde sia volta all’acustico ed alla musica empatica, molto più che all’aspetto meramente "heavy". In fondo, il primo amore non si scorda mai.

Tornano James LoMenzo e Joe Vitale nella formazione, come nel primo volume, per una line-up che risulta invariata nonostante il ventennio trascorso, con l’aggiunta della presenza ospite di Corey Taylor come backing vocals in Sleeping Dogs. La ricetta è sempre la stessa: chitarra acustica, la sfumatura più soffusa della voce di Zakk Wylde ed una sezione ritmica d’accompagnamento che mira più al groove che alla tecnica in sé; saltuariamente, assoli di elettrica che possono variare dal gain a palla, ad una semplice tonalità di distorsione. Pezzi come Autumn Changes, Tears of December e Lay Me Down sembrano usciti dritti dal primo volume, dando l’impressione che questi venti anni non siano mai passati, né a livello strumentale, né come voce che continua a mantenere quell’aura di soffusa passione udita nel debut solista. Andare a concentrarsi su un track-by-track, in un album del genere sarebbe un compito faticoso, oltre che inutile per comprendere la proposta ivi racchiusa. Meglio concentrarsi sugli elementi che contraddistinguono un disco ben riuscito, graziato da una produzione profonda e dinamica che mette in luce, tra gli altri, lo splendido lavoro al basso di James LoMenzo, sempre bravo a dire la sua con le quattro corde, accompagnando in modo magistrale il frontman. Tra le altre cose, non mancano assoli memorabili, refrain che si stampano dritti in testa già dal primo ascolto e tanta, tanta melodia. Passando dall’assolo alla In This River di Lay Me Down, alla più aggressiva Lost Prayer che ci consegna il Wylde più Black Label che ci sia nel disco, con un solismo dal sound saturo e denso come melassa. Tra i pezzi da menzionare nella lunghissima setlist, sicuramente rientra The Levee dove l’intreccio di suoni costruito dall’acustica e l’elettrica, con l’organo e la voce è quanto di più emozionante si possa udire nella registrazione. La passione sudista di Zakk Wylde continua a trasparire come un marchio di fabbrica, tra Eyes of Burden e Sleeping Dogs che, nella sua versione con Corey Taylor acquista moltissimi punti rispetto a quella originale, ripagando l’intenzione del frontman nel compiere questa collaborazione. Melodicamente meravigliose sono anche Useless Apologies e The King, in grado di mettere in mostra il lato più emozionale e delicato del chitarrista barbuto. Nonostante la durata non indifferente del platter, con un po’ di pazienza si riesce ad arrivare al termine per rendersi conto di aver assistito ad un nuovo viaggio nei meandri acustici di Zakk Wylde, probabilmente non all’altezza del primo disco per via di mancanze di pezzi come Sold My Soul, Between Heaven and Hell e Dead as Yesterday, ma depositario di un’anima musicale sempre e comunque emozionante.

Dunque ci è arrivata un’altra piccola, grande gemma che va ad aggiungersi ad una carriera costellata di ottimi lavori e grandi soddisfazioni. Sarebbe ingeneroso, oltre che sbagliato, definire Book of Shadows II come un tentativo di raschiare il fondo del barile, tornando al caro e vecchio successo acustico rappresentato dal suo predecessore. Venti anni sono molti, il tempo necessario probabilmente per compiere la propria evoluzione stilistica da solista, prima di prendere la decisione di riacciuffare quella sensibilità del debutto e regalare altre quattordici composizioni emozionanti. Se avete apprezzato il lato più acustico e melodico dei Black Label Society o, molto semplicemente, siete dei fan accaniti del primo, unico ed inimitabile Book of Shadows, non rimarrete delusi.



VOTO RECENSORE
77
VOTO LETTORI
92.35 su 17 voti [ VOTA]
Steelminded
Sabato 21 Settembre 2019, 10.36.42
10
E' un tipo di musica che non mi stimola, è praticamente un disco di ballad a metà tra i Pearl Jam più morbidosi e Bruce Springsteen. Non comprerei mai il CD per ascoltarlo a casa o in macchina. Però, c'è un però ho avuto la fortuna di vederlo eseguire questi pezzi dal vivo a Graspop 2016 e vi posso dire (o confermare) che trattasi di uno show unico, avvolgente ed emozionante. Veramente bellissima esperienza dal vivo! Forza Zakk!
Alessandro Bevivino
Venerdì 6 Ottobre 2017, 16.15.19
9
Comprato tre mesi fà, ascoltato più volte, x me il peggiore ascolto di questo 2017. Canzoni davvero brutte, Zakk delusione.
Chinaski87
Sabato 11 Giugno 2016, 10.43.40
8
Disco meraviglioso, eclissato solamente dalla qualità e dalla capacità di sorprendere del suo precedessore. Una dimensione morbida che picchia come il più violento degli ossimori quando lo si vede sul palco sbriciolare pentatoniche per 7 minuti, in apertura all'arcimboldi sull'estensione dell'assolo di Sold My Soul. Che concerto ragazzi, sceso dal palco ho sentito la puzza di sudore da quanto lo avevo vicino. 80/100
P2K!
Mercoledì 8 Giugno 2016, 8.19.32
7
Disco comprato (quasi) a scatola chiusa. Ascoltato poche volte (per ora) e ancora non mi ha preso. Rispetto al primo capitolo manca qualcosa. Probabilmente saranno i fattori "effetto sorpresa" e "aspettative alte" a non permettermi di captare al massimo la personalità di questo disco. Bello per carità, ma il primo capitolo l'ho consumato a forza di ascolti. forse manca di quel po' di varietà che nel primo disco nonostante si muovesse in ambiti intimisti comunque c'era. Penso comunque che il voto del recensore sia giusto.
bls furlan chapter
Martedì 7 Giugno 2016, 2.04.50
6
Visto stasera a Lubiana. Concerto spettacolare anche se per pochi intimi: meglio così perché sono riuscito a godermelo a un metro dal palco. E poi quando é sceso dal palco per suonare l'assolo di road back home in mezzo al pubblico... andate a vederlo, soldi ben spesi!!!
Flavio
Lunedì 6 Giugno 2016, 10.28.41
5
Bellissimo. Non credevo che dopo vent'anni, Zack riuscisse a sfornare questo ennesimo capolavoro. A parer mio comunque, pur amando i BLS, ritengo che questa è la sua vera dimensione, quella dove riesce ad esprimersi al meglio.
Anders
Martedì 31 Maggio 2016, 15.39.05
4
Segnalo che la formazione indicata (a parte ovviamente Zakk) è errata. Il basso è suonato da John DeServio e la batteria dal Jeff Fabb
Therocker77
Lunedì 30 Maggio 2016, 11.51.37
3
Ottimo sequel di quel capolavoro immenso del I° volume. 85/100
Riccardo
Domenica 29 Maggio 2016, 21.08.21
2
Grande album, ascoltato e riascoltato! Voto 90
bls furlan chapter
Sabato 28 Maggio 2016, 0.38.31
1
Bell'album, sicuramente il modo migliore per festeggiare il 20° compleanno dell'immenso Book of shadows. Sicuramente non all'altezza del predecessore ma comunque un album ben fatto e moltoiispirato. Ancora una volta Zakk mette la passione prima di tutto e invece di festeggiare la ricorrenza con un'edizione speciale del disco di vent'anni fa si è messo alla chitarra a comporre nuove gemme per i suoi fans: unico! PS Presi oggi i biglietti per il concerto del 6/6: Lubiana arriviamo!!!
INFORMAZIONI
2016
E1 Entertainment
Rock
Tracklist
1. Autumn Changes
2. Tears of December
3. Lay Me Down
4. Lost Prayer
5. Darkest Hour
6. The Levee
7. Eyes of Burden
8. Forgotten Memory
9. Yesterday’s Tears
10. Harbors of Pity
11. Sorrowed Regrets
12. Useless Apologies
13. Sleeping Dogs
14. The King
Line Up
Zakk Wylde (Voce, Chitarra)
James LoMenzo (Basso)
Joe Vitale (Batteria)

MUSICISTI OSPITI
Corey Taylor (Voce in traccia 13)
 
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