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Vardis - Red Eye
26/05/2016
( 1485 letture )
Tornano dopo decenni i Vardis, vere leggende dell’underground NWOBHM ottantiano, con un disco che tenta di rievocare la magia degli anni perduti dell’hard & heavy classico.

Red Eye è un disco che ha un’unica, grande direzione spiritual-tematica: la spensieratezza. È un lavoro fatto tanto di mestiere quanto di divertimento, di esperienza quanto di fanciullezza mai sopita. Lo si potrebbe collocare a metà tra il suono massiccio degli Eighties e il piglio più scanzonato e “cool” dei Seventies. Il calderone delle influenze è vastissimo: The Who, ZZ Top, The Cult, Status Quo; primi Vardis, ovviamente. Il risultato potrebbe essere definito blues dal retrogusto boogie suonato da una hard rock band. I Vardis, guidati come ai vecchi tempi dal carismatico frontman Steve Zodiac, rinnegano quasi del tutto il suono in stile Raven che aveva regalato al loro disco 100 M.P.H. (del 1980) una più che meritata fama. Red Eye è un album quasi totalmente imperniato sulle intuizioni di Zodiac, con la solida sezione ritmica costituita da Martin Connolly e Joe Clancy relegata più che altro a un ruolo di riempimento. Vocalmente il singer suona più blues e nasale che in passato, con un timbro che si avvicina spesso a quello di Pete Townshend (chitarrista degli Who, per chi non vivesse su questo pianeta); la chitarra, invece, ha un piglio decisamente boogie e divertito, con evidenti influenze addirittura Fifties (Chuck Berry su tutti). Di hard & heavy classicamente inteso rimane la produzione, di buona qualità e piena a dovere per quel che attiene basso e batteria. Non va sottovalutata, dall’altro lato della barricata, una certa stratificazione di intuizioni melodiche, che paiono appartenere all’alveo dei gruppi new wave-rock come i già citati The Cult e i Simple Minds. L'opener Red Eye è forse il brano più squisitamente metal del lotto: riffone dark, cantato rauco di Zodiac, base ritmica appesantita e senza fronzoli. Addirittura, nella strofa, compaiono delle venature grunge (tra Audioslave e Alice in Chains). Con Paranoia Strikes ci si sposta decisamente in territori Seventies (con un riff bluesy e à la ZZ Top e Zodiac che si avvicina nel cantato a Ozzy Osbourne). I Need You Now è un brano preso di peso dagli Who del periodo Tommy, con tanto di cantato in stile recital; Back to School ha un piglio classicamente rock and roll; Jolly Roger mischia in modo curioso un riffone metal arrabbiato con una struttura melodica quasi pop; in Head of the Nail compare l'inevitabile nume tutelare AC/DC; Hold Me è ZZ Top al 200%. Dovrebbe essere chiaro come Red Eye sia un vero e proprio calderone di stili e di suggestioni; purtroppo, non sempre tali vortici centrifughi danno l’impressione di intersecarsi nel modo giusto. La voce, in particolare, va in una buona metà dei casi in una direzione differente rispetto alla base strumentale. Di pregio sono invece gli assoli, opera dell’altro lato dell’anima musicale di Zodiac. Qui è restituito tutto il mestiere, tutta la classe, tutta la “figaggine” degli anni d’oro del rock and roll (che Zodiac, nato negli anni 50, ha vissuto appieno).

Non si può certo considerare Red Eye un capolavoro, né tantomeno un disco in grado di seminare un qualsivoglia tipo di innovazione tematico-sonora. I Vardis hanno preferito dare alle stampe un album di matrice enciclopedica, ortodosso e classico fino all’esagerazione. Nondimeno, gli appassionati di un certo tipo di sonorità non potranno non divertirsi all’ascolto di questo Red Eye. Nel complesso il ritorno dei Vardis è da promuovere. Tuttavia era lecito attendersi un minimo di ricerca e di personalità in più. Speriamo non servano altri trent’anni per la pubblicazione del prossimo tentativo.



VOTO RECENSORE
67
VOTO LETTORI
65 su 1 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2016
Steamhammer/SPV
Hard Rock
Tracklist
1. Red Eye
2. Paranoia Strikes
3. I Need You Now
4. The Knowledge
5. Lightning Man
6. Back to School
7. Jolly Roger
8. Head of the Nail
9. Hold Me
10. 200 M.P.H.
11. Living Out of Touch (Bonus Track)
12. 200 M.P.H. reprise (Bonus Track)
Line Up
Steve Zodiac (Voce, Chitarra)
Martin Connolly (Basso)
Joe Clancy (Batteria)
 
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