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Crimson Glory - Strange and Beautiful
04/06/2016
( 3003 letture )
Strano è strano. Bello? Non nel classico stile Crimson Glory, almeno.

È il 1991, il decennio di gloria dell'heavy metal è ormai alle spalle, pure il glam arranca, il grunge è alle porte. In questa congiuntura ha origine il terzo disco dei leggendari Crimson Glory, saliti alla ribalta per capolavori di culto dell'heavy-progressive come Crimson Glory e Transcendence. La band, passata alla major Atlantic, perde per strada le proprie fondamenta ancora prima di entrare in studio. La "seconda ascia" Ben Jackson e il roccioso drummer Dana Burnell se ne vanno appena fiutano "commerciale" nell'aria, lasciando i soli Midnight (voce), Jon Drenning (chitarra solista) e Jeff Lords (basso) a portare alto lo stendardo della formazione classica dei Glory. La band, in un'insolita formazione a quattro (il groovy Ravi Jakhotia unica new entry, alla batteria) si lascia guidare dai propri leader carismatici (ovviamente Midnight e Drenning) in un nuovo universo sonoro, fatto di fascinazioni hard rock e di aspirazioni mainstream in bilico tra materialismo e afflato pop-romantico.

Il risultato, detto fuori dai denti, è un disco che sa di tutto e niente. Strange and Beautiful è un campionario del rock-metal ottantiano che, nella sua desiderio sfacciato di essere di tendenza, si rivolge su sé stesso e non si accorge del proprio atavico anacronismo. Led Zeppelin, Extreme, Guns N' Roses, Mötley Crüe, Steelheart, Mother Love Bone (di cui riparleremo poco sotto), questi i nuovi numi tutelari dei Glory, dai Judas Priest e Riot che erano. Non che si tratti di un peccato in sé: il problema insorge se tali influenze hard rock, come già accennato, non vengono miscelate con efficacia alla preesistente impalcatura heavy. Il risultato sono dei Crimson Glory svuotati, derivativi, quando non mosci. Della band di Dragon Lady, Azrael e Painted Skies non è rimasto quasi nulla; solo la voce sempre evocativa e "trascendente" di Midnight, il basso personale di Lords e il solismo sciamanico di Drenning. Sembrerebbe abbastanza; non lo è. Il burrone da attraversare, per l'ascoltatore spaesato, è immane; il ponte gettato dalla band, cortissimo.
Dicevamo, i Mother Love Bone: è il 1991 e il grunge è già iniziato e continua a crescere nell'underground. L'esordio dei Bone, datato 1990, ha un'indubbia eco su questo terzo disco dei Glory, commistioni tra heavy, glam e sleaze su tutto. I Bone, però, hanno un piglio stradaiolo e "punk" tutto proiettato al futuro, piglio che ai Glory, nati nel crogiolo "mitologico" dell'US Power ottantiano, manca clamorosamente e che li costringe a cibarsi di sé stessi e del proprio glorioso passato, quasi fossero cannibali autofagici.
Così si parte dallo zeppelinismo kashmiriano della title track, si passa per lo sleaze à la Skid Row di Promise Land (con una curiosa introduzione tribale), si approda al proto-grunge di Love and Dreams (che è un brano di Apple dei Mother Love Bone al 100%, con tanto di passaggi chitarristici alternati tra clean ed elettrico pienamente gossardiani) e non ci si risparmia la cheesyness gratuita di The Chant (con "quel" riffone di basso sentito miliardi di volte dai Seventies in poi). Da salvare in pieno e senza riserve rimangono solo, con ogni probabilità, le due ballads Song for Angels e Deep Inside Your Heart. La prima si avvale di un'interpretazione di Midnight semplicemente stellare e s'inserisce con una certa personalità nel filone delle ballatone ottantiane strappalacrime, la seconda è invece quanto di più simile ai Crimson Glory oscuri dei primi due dischi si possa trovare in questo lavoro.
I due leader dei Glory, pur in questo buco nell'acqua, hanno sempre la classe dalla propria: Midnight rimane uno dei cantanti più inimitabili della storia della musica dura; Drenning è un chitarrista solista di qualità indubbia, che però alla lunga sembra soffrire l'assenza del "contrappunto" Jackson (la produzione, poco chitarrocentrica, peggiora ulteriormente l'assunto). Pur nel caos irrisolto del disco, si percepisce la spinta sotterranea del talento, quello vero, che però stenta a emergere e a trovare la luce.

I Glory, forse fomentati dalla prospettiva di guadagni astronomici, hanno ceduto al lato business della musica. In Strange and Beautiful c'è tantissima parvenza e poca sostanza. Un peccato capitale per una band che aveva fatto della forza trascinante e ipnotica del proprio immaginario un tratto iperdistintivo. I Glory sono subito caduti nel dimenticatoio e Midnight, dopo questo disco, ha iniziato una caduta ben più rovinosa e tragica, culminata con la morte (nel 2009). Strange and Beautiful è il classico disco sliding doors, il terzo album che poteva lanciare i Glory nella stratosfera e invece li ha condannati all'oblio imperituro. La storia, come spesso accade, non premia i ruffiani.



VOTO RECENSORE
65
VOTO LETTORI
77.91 su 24 voti [ VOTA]
Philosopher3185
Mercoledì 13 Marzo 2024, 1.23.34
19
La classe c\'e\' ancora ma non mi piace questa svolta stilistica ma,a parte pareri personali,le canzoni sono noiose.
Aceshigh
Venerdì 10 Dicembre 2021, 14.55.07
18
La prima volta che l’ho ascoltato fu una bastonata a tradimento; la prima frase della recensione riflette esattamente le mie impressioni dell’epoca. Col tempo in realtà la mia interpretazione è cambiata. Per me non è neanche un album “strano”: semplicemente dei precedenti Crimson Glory - stilisticamente parlando - non c’era più nulla; è un album hard rock, che ricorda diverse band di quel periodo a cavallo tra i due decenni, con in più un’evidente influenza zeppeliniana. Niente di “strange” quindi, ora bisogna capire se è “beautiful”. Io l’ho trovato, anche oggi che l’ho riascoltato, sempre altalenante. La title-track per esempio per me è bellissima e andando avanti ci sono anche altri spunti validi, ma allo stesso tempo un pezzo come Make You Love Me mi fa pensare con totale convinzione che le corde di questi musicisti fossero fatte per l’heavy metal e non per il genere proposto in questo terzo lp, il cui stile generale mi sembra voler essere perseguito forzatamente e con poca naturalezza. Complessivamente non è quindi una ciofeca, ma la distanza qualitativa rispetto ai primi due album (capolavori da 100 per il sottoscritto) - a prescindere dalla sterzata stilistica - è siderale. Voto 73
Fabio
Mercoledì 20 Ottobre 2021, 21.02.13
17
Il disco è molto buono, ma la sterzata fuori dal loro sound fece male, oggi usciva l album di debutto, un classico
Maurizio
Domenica 11 Marzo 2018, 11.35.12
16
disco non brutto, ma con sonorità che non mi piacciono. Voto 60
Palomaki
Sabato 18 Marzo 2017, 11.36.31
15
Disco bellissimo seppur diverso dal fenomenale Transcendence. Band sfortunata e sottovalutata, una delle migliori di sempre...ormai, purtroppo, nella leggenda.
Christian death rivinus
Venerdì 16 Dicembre 2016, 17.49.02
14
I primi due sono autentici capolavori....band un po sottovalutata e che ha avuto un po di sfortuna....potevano essere ricordati come dei top...il vocalist...r.i.p.......era di un'altro pianeta.........per me tra i primi nel panorama haevy..power...prog....Questo disco 70 per me Domani mi ascoltero' trascendence.....fantastico
mixxo
Venerdì 16 Dicembre 2016, 15.05.33
13
I disco è ben suonato, ben prodotto e decisamente fuori dagli schemi del periodo . I Crimson Glory ebbero coraggio nel proporre un lavoro del genere, tutt'altro che "ruffiano".
Diego
Mercoledì 8 Giugno 2016, 14.32.30
12
Ricordo ancora il primo ascolto, una botta (moralmente) tremenda di una band che idolatravo. Per un paio d'anni non lo ascoltai più, aspettando un disco come Trascendence che non arrivò più... Astronomica con Midnight sarebbe stato il disco che faceva fare un salto indietro di anni, ma le sorti del gruppo erano già segnate. Promised land a distanza di anni rimane un disco da ascoltare, isolandolo dalla discografia CG, come Music from the Elder dei Kiss o Chameleon degli Helloween per esempio. 79
marmar
Lunedì 6 Giugno 2016, 16.54.01
11
Lo ricordo come una grande delusione, avevamo tutti nelle orecchie il favoloso "Trascendence"; dovrei risentirlo oggi, ma mi sa che non cambierei idea.
Metal Shock
Lunedì 6 Giugno 2016, 12.43.15
10
Torno un attimo sul.mio commento. Innanzitutto nella recensione si parla di Mother love bone, grandissima band, ma non sono d`accordo. Io quando ascoltai l`album il primo gruppo a cui psnsai furono i Led Zeppelin, e quando inizia Love and dreams e` impossibie non pensare ai Led. Poi dove sono gli Skid row proprio non lo so`, ed in generale di street rock qua non ne sento, ma solo grande hard rock. Poi se si vuole paragonare questo con i primi due e` impossibile, come paragonare Load a Kill`em all, con la differenza che Load fa cagare, come album hard rock il resto non ne parlo, mentre questo e` un grande album e secondo me qui Midnight si esprime al massimo, nella sua vera natura, almeno per me ovvio.
edward 64
Lunedì 6 Giugno 2016, 11.16.49
9
A me piace molto .... più dei primi 2 ...
Hard & heavy
Domenica 5 Giugno 2016, 17.46.56
8
mi dispiace non essere d'accordo con i commenti qui sotto ma per me ''strange & beautiful'' è un supremo CAPOLAVORO, ascoltare per credere. Alla pari dei primi due album.
Lizard
Sabato 4 Giugno 2016, 19.19.37
7
Disco confuso e fuori fuoco, palesemente di transizione. Si tratta comunque di fuoriclasse, ma per tirare fuori qualcosa di davvero grande probabilmente ci sarebbe voluto un altro album e maggior coesione su quale avrebbe dovuto essere il risultato finale.
ayreon
Sabato 4 Giugno 2016, 17.14.53
6
song for angels e far away sono le più riuscite,per il resto fu davvero uno shock per chi era abituato ai primi 2, non lo reputo un bel disco cosi' come non lo fu "astronomica",lo comprai in vinile a poco prezzo perchè le recensioni erano tutte negative,a riascoltarlo non dispiace,ma che differenza con gli altri 2
phillives
Sabato 4 Giugno 2016, 15.46.59
5
Bellissimo lavoro di un gruppo che osava mettersi in gioco. E' la maledizione dei gruppi metal: fanno qualcosa di diverso e vengono criticati perché lo fanno, fanno qualcosa uguale alla produzione precedente e vengono criticati lo stesso. Ormai di queste diatribe me ne frego alla grande.
Mix
Sabato 4 Giugno 2016, 13.49.51
4
E' sempre un piacere quando qualcuno si ricorda di questi eroi dimenticati. InvictuSteele mi hai rubato le parole. Su Trascendence non aggiungo altro, questo terzo capitolo della loro breve storia è davvero come lo hai descritto, strano, affascinante, direi pure in bilico tra speranza e malinconia. Adoro Starchamber e Deep Inside You Heart, le altre hanno parti bellissime alternate a qualche caduta di stile. Un disco tra 75 e 80 anche se capisco il punto di vista della recensione.
InvictuSteele
Sabato 4 Giugno 2016, 13.17.50
3
Allora, Crimson Glory band geniale, i primi due album sono dei capolavori assoluti, in particolare Trascendence che io considero uno dei migliori lavori metal di tutti i tempi. Qui c'è un netto cambio di rotta, da un heavy/prog si passa a uno Street metal particolare, non proprio il flop come molti hanno additato negli anni però nemmeno tutto questo grande lavoro, i voti nei commenti che mi precedono sono davvero esagerati, è un disco strano, affascinante, ma nettamente inferiore agli altri. Voto 75
Hard & heavy
Sabato 4 Giugno 2016, 12.22.59
2
a classic hard rock istantaneo! Voto: 95/100
Metal Shock
Sabato 4 Giugno 2016, 11.13.30
1
Certo che se confrontato con i primi due lavori, questo fu uno shock. Ma se andiamo a vedere i contenuti musicali, questo è un grande album, altrochè 65. Hard rock di classe suprema con un Midnight da paura, novello Plant. Per me 90, ma lo metto a parte nella discografia dei Crimson.
INFORMAZIONI
1991
Atlantic Records
Hard Rock
Tracklist
1. Strange and Beautiful
2. Promise Land
3. Love and Dreams
4. The Chant
5. Dance on Fire
6. Song for Angels
7. In the Mood
8. Starchamber
9. Deep Inside Your Heart
10. Make You Love Me
11. Far Away
Line Up
Midnight (Voce)
Jon Drenning (Chitarra)
Jeff Lords (Basso)
Ravi Jakhotia (Batteria)
 
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