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25/04/24
MARDUK + ORIGIN + DOODSWENS
AUDIODROME, STR. MONGINA 9 - MONCALIERI (TO)
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18/06/2016
( 2073 letture )
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Direttamente da Bilbao, esordiscono per Doomentia Records i misteriosi Altarage. Misteriosi, perché come sempre più spesso accade, è praticamente impossibile avere informazioni sui membri. Giochino abusato? Sicuramente, ma poco importa. Chi ha seguito con attenzione la scena underground degli ultimi due anni, è probabile che si sia imbattuto in MMXV demo d’esordio dei quattro musicisti (almeno sappiamo quanti sono) che ha ottenuto buoni riscontri un po’ ovunque. C’è voluto poco, neanche un anno, per far sì che da quel demo nascesse il full di debutto: NIHL.
Diciamo da subito che NIHL è un disco particolare, che probabilmente necessita di qualche ascolto per essere compreso; è bene precisarlo perché la fonte d’ispirazione primaria dei baschi, sono i Portal, gruppo simbolo di quel black/death disturbante divenuto ormai un punto di riferimento per tantissime band. Con questi presupposti, ciò che un album di questo tipo deve fare, è immergere l’ascoltatore in un contesto sulfureo, oscuro e negativo. Ed è quello che gli spagnoli riescono a fare; innanzitutto, ciò che permette al disco tutto ciò, è una produzione che potremmo definire cavernosa, ricca di riverbero che rende l’operato delle chitarre e della voce ancora più avvolgenti. E ovviamente, son proprio le chitarre le vere protagoniste del disco; se la prima ispirazione viene dai Portal, è sin da subito evidente che gli Altarage abbiano come punto di riferimento anche i Morbid Angel (la parte iniziale di Altars farà rimpiangere i tempi di Gateways to Annihilation). Influenza che viene fuori non solo nel riff serrati, ma specialmente nei momenti in cui i ragazzi si concedono qualche cambio di ritmo. Pur essendo un disco impostato principalmente su velocità elevate, i ragazzi sono molto bravi nell’inserire sezioni più controllate, perché enfatizzano l’aspetto più claustrofobico della proposta. Spicca quindi un brano come Baptism Nihl, con un andamento meno irruento e più controllato, ma che non perde un briciolo di cattiveria e oscurità. È quindi normale che i dischi si somiglino un po’ tutti, e infatti, NIHL, è un disco che si ascolta tutto d’un fiato, perché il suo obbiettivo è quello di trascinare l’ascoltare nei meandri più ignoti dell’abisso. Il continuo utilizzo di riff dissonanti, sporchi, serrati, la batteria che non smette mai di martellare, la voce che rende il tutto ancora più disturbante, sono tutti elementi che riescono a dare un’identità piuttosto definitiva al disco e al gruppo. Certo, solo per metà, perché è innegabile come alcuni pezzi appaiono troppo Portal-oriented, ma è anche vero che a conti fatti è un disco riuscito e che regala soddisfazioni. Affascinante nel suo essere apocalittico e catastrofico con Graehence, Batherex, Altars, Cultus e spietato in tutte le altre.
Non si tratta di un capolavoro e sicuramente gli Altarage devono ancora migliorare qualcosa, ma il monolitico NIHL riesce a mettere in secondo piano tutti i piccoli difetti grazie alla capacità di saper scrivere pezzi coinvolgenti mediante l’utilizzo di soluzioni chitarristiche di alto livello. Chi ha trovato soddisfazioni in gruppi come Antediluvian, Portal, Mitochondrion e altre bestie oscure, non può e non deve tirarsi indietro dinanzi ad un disco come questo, che rispetto ad altri tanti emuli dei gruppi citati, è ben sopra la media. Gruppo che regalerà altrettante soddisfazioni, poco ma sicuro.
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2
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Arrivato da poco e ascoltato solo due volte, per il momento niente male devo dire, vediamo con i dovuti ascolti... |
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Troppo simili ai portal ma non male. Per me è 70 ma può crescere |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Drevicet 2. Womborous 3. Graehence 4. Baptism Nihl 5. Vortex Pyramid 6. Batherex 7. Altars 8. Cultus
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RECENSIONI |
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