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29/03/24
ENUFF Z’NUFF
BORDERLINE CLUB, VIA GIUSEPPE VERNACCINI 7 - PISA
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Cadaveria - The Shadows` Madame
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09/07/2016
( 2055 letture )
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Era il 2001 quando -dopo quasi dieci anni di attività- si interrompeva la collaborazione tra Cadaveria e Flegias con gli Opera IX. Un cambio di formazione importante per uno degli act black metal italiani più rilevanti e sicuramente un nuovo inizio per i due musicisti torinesi. Dopo nemmeno un anno infatti il nuovo progetto solista di Cadaveria (all'anagrafe Raffaella Rivarolo) aveva già preso forma, mostrandosi al mondo con The Shadows’ Madame, disco di esordio di una band in grado tutt'oggi di produrre dell'ottimo materiale in quel filone pittorescamente ribattezzato come “Horror Metal”.
Al di là di una definizione che racchiude in sé l'attitudine artistica (anche testuale e visiva) di una band che si dedica a questa personalissima interpretazione di tematiche occulte, è proprio la musica dei Cadaveria ad essere di difficile catalogazione. Le radici affondano in una certa misura nel black, anche se non nella sua accezione tradizionale, ma emergono anche elementi più heavy e ovviamente quelle incursioni nel gotico che caratterizzano poi di fatto il sound della band, anche se in una minor misura in The Shadows’ Madame, rispetto ai dischi successivi. Si sta parlando ovviamente di quelle linee melodiche piuttosto lugubri create dalla tastiera di Baron Harkonen, che con il suo operato ha appunto cercato di sviluppare il lato gothic del disco, riuscendoci con successo in canzoni come la opener Spell e meno in altre in cui il suo apporto è molto più ridotto e sovrastato (credo per scelta) da tutti gli altri strumenti. A farla da padrone sono le linee di chitarra di Frank Booth, che pur volgendosi ogni tanto al citato black (con alcuni passaggi in tremolo picking), predilige tendenzialmente un riffing leggemente più “lento”, solido e quadrato che riesce a risultare trascinante -nella sua semplicità- anche grazie al probabile aiuto di accordature ribassate che hanno di molto incattivito le parti più basse. Killer Bob al basso supporta molto bene le chitarre con linee sicuramente solide e talvolta piuttosto claustrofobiche (Declaration of Spiritual Indipendence), garantendo una prova all'altezza dell'ottimo musicista che è. Dietro le pelli ha molto da fare Flegias, che deve variare moltissimo le figure utilizzate, passando da quelle più estreme (blast beat e doppio pedale in sedicesimi su tutte) ad accompagnamenti sicuramente più lineari e lenti (come la parte iniziale diIn Memory of Shadows’ Madame), tirando fuori comunque una prestazione più che valida. Dietro il microfono è poi Cadaveria la vera mattatrice, grazie ad una prestazione sentita caratterizzata dalle sue inconfondibili harsh vocals, che si alternano nel passare tra uno screaming acuto e leggermente sporcato (che raggiunge l'ascoltatore con una notevole intensità) e dei passaggi su registri più bassi forse meno efficaci dal punto di vista del cantato ma certamente teatrali nella loro interpretazione.
The Shadows’ Madame gode tra le altre cose di una produzione assolutamente adeguata. Sicuramente un po' retrò nelle scelte dei suoni e volutamente grezza (anche perché stiamo parlando di un disco del 2002) nell'impatto complessivo, ma ha comunque il pregio di far sentir bene tutti gli strumenti (segno di un mix comunque ben fatto) e in generale conferisce il giusto carattere ad un lavoro che avrebbe sicuramente patito molto una produzione più raw.
Questo esordio dei Cadaveria è stato ovviamente un passaggio fondamentale per quella che è attualmente la loro carriera. Ha gettato le basi di quello che è un percorso artistico che l'ha portata alla pubblicazione di album notevoli e che hanno spesso oltrepassato le barriere nazionali, permettendo alla band di suonare anche all'estero e di costruirsi in generale un buon nome. Come ogni esordio ha sofferto di qualche problema di amalgama dei vari elementi e, più in generale, se ascoltato oggi con ben presente quanto è stato prodotto negli ultimi anni, appare qualche gradino più in basso. Resta comunque un disco da tenere presente, sia per i fan del gruppo che per tutti gli appassionati delle sonorità più oscure.
May the queen have new desires that come true with the heat of fire I close my circle lightning the candles of stars I celebrate my rebirth
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10
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Qui dieci punti in più ci stanno alla grande! |
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9
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Gran disco! Black melodico e heavy grintoso insieme, senza un momento stanco, non scade mai nella mollezza orecchiabile perché la voce bella ruvida tiene sempre alta la cattiveria. |
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7
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tranquillo siamo in molti a pensarla così |
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6
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Mai piaciuti, sia per la musica che per la voce della cantante, provato pure a riascoltarli recentemente, niente da fare, non li sopporto, semplicemente non fanno per me. |
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5
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X vAmpire, insomma.... Non la trovo molto erotica come copertina. |
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4
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Non il loro migliore, ma sicuramente un bell'album! |
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3
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Parliamo anche della copertina.... qui Cadaveria fa sesso! |
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2
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Dimenticavo. Gran disco. |
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1
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Un trait d'union tra passato e presente. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Spell 2. Declaration of Spiritual Indipendence 3. In Memory of Shadows’ Madame 4. Circle of Eternal Becoming 5. The Magic Rebirth 6. Black Glory 7. Absolute Vacuum
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Line Up
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Cadaveria (Voce) Frank Booth (Chitarra) Baron Harkonen (Tastiere) Killer Bob (Basso) Flegias (Batteria)
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