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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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October Tide - Winged Waltz
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18/07/2016
( 1951 letture )
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La coerenza è senza dubbio una qualità rara in ambito musicale. I gruppi che rifiutano di piegarsi alle logiche di mercato e alle mode passeggere, suonando sempre un determinato tipo di musica, la loro, meritano rispetto a prescindere da ciò che riguarda il gusto personale. Un esempio di tale coerenza è rappresentato certamente dagli October Tide, combo svedese che in vent'anni di carriera non ha mai cambiato di una virgola il proprio sound, nonostante le continue pause e i vari cambi di line-up. Non bisogna infatti dimenticare la natura della band in questione, nata come side-project dei Katatonia e da cui ha assimilato quel death/doom malinconico ed evocativo di lavori come Brave Murder Day, non ha però mai ammorbito il proprio sound, a differenza del gruppo da cui ha avuto origine.
I nostri giungono dunque al quinto album con una formazione -come di consuetudine- stravolta: gli unici ex-Katatonia presenti sono i fratelli Norrman (rispettivamente al basso e alla chitarra), mentre per il lato canoro viene confermato Alexander Högbom, già presente nel precedente Tunnel of No Light. A chiudere il lotto ci pensano Jocke Wallgren alle pelli (che subentra a posto di Robin Bergh) ed Emil Alstermark alle sei corde. Il marchio October Tide è inconfondibile e si riconosce fin dalla opening-track Swarm: poche note di chitarra lasciate echeggiare nel vuoto, seguite da una melodia tanto imperiosa quanto malinconica, che sfocia in un growl potente ed evocativo. I testi sono pregni della stessa atmosfera delle composizioni: visioni di tramonti o di luci riflesse sulle rive del mare vengono decantati da un Alexander Högbom in piena forma, che dimostra di possedere un gutturale epico e ben scandito.
La traccia Sleepless Sun rappresenta l’apice del disco, in quanto racchiude in sè tutte le migliori qualità del death/doom metal svedese: le chitarre eseguono melodie struggenti, le liriche sono immersive e sognanti e la sezione ritmica è marcata ma mai aggressiva. Durante l’ascolto non mancano poi momenti più frenetici (se si contestualizza il termine alla proposta musicale dei nostri), come nel caso di Reckless Abandon, trainata da dei riff simil-thrash metal che ricordano la traccia Our Constellation del disco precedente. Il punto di forza di Winged Waltz è rappresentato sicuramente dalla lead guitar di Fredrik Norrman, continuamente messa in risalto sia in funzione solista che al fine di creare melodie di accompagnamento alle vocals di Högbom. Svolgono un discreto lavoro anche la batteria e la chitarra ritmica, mentre il basso è relegato a una funzione puramente riempitiva.
Il maggior difetto riscontrabile durante l’ascolto è invece rappresentato dall’eccessiva ripetitività di alcune sezioni, ad esempio la netta somiglianza tra l’intro di Lost in Rapture e quella di Perilous. Un’altra pecca del disco è sicuramente rappresentata dal riffing tutt’altro che ispirato, a cui viene fortunatamente data poca importanza in modo da limitare i momenti di noia.
Gli October Tide confezionano dunque un lavoro discreto basandosi certamente più sull’esperienza che sulla creatività: per tutta la durata del disco non si avverte mai una sbavatura, i nostri sono musicalmente e tecnicamente impeccabili e questo renderà l’album largamente apprezzato dai fan del combo svedese. Lo stesso non si può dire per chi non è avvezzo al genere in questione: il disco potrebbe risultare ostico e addirittura monotono (senza contare che la maggior parte delle tracce si attestano sui 60 BPM), nel caso in cui l’ascoltatore sia abituato a musica più d’impatto. La debolezza degli October Tide coincide con il loro punto di forza: la mancata evoluzione musicale della band fa sì che le loro composizioni siano tecnicamente perfette ma non innovative, e ciò rende la band meno popolare rispetto ad altri colossi del death/doom moderno che hanno invece evoluto maggiormente il proprio sound.
In definitiva, Winged Waltz si attesta qualitativamente sui livelli del precedente Tunnels of No Light e riscuoterà notevoli apprezzamenti tra i fan degli October Tide, ma difficilmente riuscirà ad attirare nuovi ascoltatori alla band svedese. La sensazione generale è che forse sia necessario un nuovo elemento, magari un chitarrista da accompagnare a Fredrik Norrman che possa influire maggiormente nel song-writing al fine di portare nuove idee, dato che la formula vincente del passato comincia a scricchiolare.
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Adoro gli October Tide...poco conosciuti. Scoperti grazie a Jonas Renkse. Il mio album preferito é a thin shell...che gruppone!!! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Swarm 2. Sleepless Sun 3. Reckless Abandon 4. A Questioin Ignite 5. Nursed by the Cold 6. Lost in Rapture 7. Perilous 8. Coffins of November
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Line Up
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Alexander Högbom (Voce) Fredrik "North" Norrman (Chitarra) Emil Alstermark (Chitarra) Mattias "Kryptan" Norrman (Basso) Jocke Wallgren (Batteria)
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RECENSIONI |
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