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Albert Bell`s Sacro Sanctus - Ad Aeternum
20/07/2016
( 1169 letture )
Proveniente da Malta, Albert Bell è sempre stato un fan della musica heavy metal ed uno dei primi esponenti all’interno del suo paese. All’inizio degli anni ottanta ha formato la sua prima band, gli Exorcist, figli del sound di Black Sabbath, della NWOBHM e del nascente thrash metal europeo. Dopo essere passati al monicker Kremation, hanno pubblicato Guardians of the Realm nel 1987, probabilmente la prima release in assoluto nell’underground maltese. Negli anni successivi, dopo che l’avventura dei Kremation è terminata, ha preso parte a numerosi progetti che lo hanno formato sempre più come musicista istrionico e dedito a più generi musicali, tra cui il mai abbandonato heavy/doom dei maestri Black Sabbath. Sin dal 2011 inizia a lavorare al suo progetto solista, chiamato Albert Bell’s Sacro Sanctus e riesce a presentare qualche mese dopo due demo alla Metal On Metal Records, etichetta che cinque anni dopo ci porta all’attenzione questo Ad Aeternum.

L’attacco della title-track è piuttosto cadenzato e riassume gli stilemi di un appassionato di heavy/doom che non si pone tuttavia grandi limiti artistici. Si possono udire influenze, oltre ai già citati Sabbath, di Judas Priest, Venom, Candlemass e Celtic Frost, senza dimenticare qualche sfumatura alla Amebix o al più recente progetto dei Tau Cross. Tra ritmiche cadenzate, da headbang, cori d’effetto e le vocals graffianti di Albert Bell, il disco scorre bene: il riffing del frontman, che richiama senza troppi problemi quello del maestro Tony Iommi, è in grado di catturare l’attenzione dell’ascoltatore in più punti, malgrado non inventi nulla di nuovo. Terra Santa, The Messenger e Seal of Damnation sono tre pezzi aggressivi e potenti, che faranno felici gli appassionati dell’underground heavy più sporco e crudo. Hex and Heresy abbassa i ritmi, regalandoci una prestazione vocale davvero interessante del frontman, su un arpeggio cupo e claustrofobico. Altrettanto bella, Invocations of Unlight ci inizia ad un sound più atmosferico e soffuso, prima di scatenarsi in una cavalcata doom, dove possiamo apprezzare la versatilità vocale ed artistica del frontman e dei suoi due compagni di lavoro, il quadrato Robert Spiteri e l’atmosferico David Vella, entrambi sempre utili alla causa senza esagerare. Chiude il tutto Illuminati (Will to Power, che non aggiunge nulla più a quanto sentito nell’ultima mezz’ora, se non qualche sparuto riff da headbang sparso qua e là nella grondante cascata di heavy/doom messa in piedi dagli Albert Bell’s Sacro Sanctus.

Alla fine, il progetto solista di Albert Bell è un lavoro che strizza l’occhio ai fasti del passato, senza alcuna intenzione di innovare la scena, basandosi più che altro sui propri trascorsi degli ultimi decenni. Verosimilmente, si potrebbe affermare che l’artista maltese abbia attinto dalle sue stesse esperienze del passato, emulando se stesso e, di conseguenza, richiamando quell’underground di fine anni ottanta che, già all’epoca, strizzava l’occhio alle band capostipiti del genere. In ogni caso, per tutti gli appassionati di Sabbath, Candlemass e compagnia bella, Ad Aeternum sarà un disco piacevole e facile da ascoltare, che ci regala un bel dipinto di un paese che ben poco ci ha parlato di musica metal.



VOTO RECENSORE
65
VOTO LETTORI
85 su 1 voti [ VOTA]
Give em The Axe
Martedì 26 Luglio 2016, 9.41.31
1
Secondo me di gran valore. Polveroso e metallico "per davvero". Alzo il voto ad 85 senza problema alcuno.
INFORMAZIONI
2016
Metal On Metal Records
Heavy/Doom
Tracklist
1. Ad Aeternum
2. Terra Santa
3. The Messenger
4. The Key of Splendour
5. Hex and Heresy
6. Seal of Damnation
7. Invocations of Unlight
8. Illuminati (Will to Power)
Line Up
Albert Bell (Voce, Chitarra, Basso)
David Vella (Tastiere)
Robert Spiteri (Batteria)
 
RECENSIONI
 
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