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19/04/24
GOATBURNER + ACROSS THE SWARM
BAHNHOF LIVE, VIA SANT\'ANTONIO ABATE 34 - MONTAGNANA (PD)
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23/07/2016
( 3765 letture )
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La terza traccia di un disco, si sa, molte volte è il brano clou dell'intero lotto. In questo caso, non a caso, Shamble, già primo singolo dei Revenience, occupa proprio il terzo posto all’interno della loro nuova fatica Daedalum, dopo In a Landscape of Winter e Blown Away by the Wind. Tuttavia, chiaramente, l’iniziare la recensione citando in primis questo particolare pezzo non significa che dopo di esso l'inventiva del gruppo si esaurisca, bensì vuole semplicemente indicare come esso rappresenti senza ombra di dubbio la composizione con il maggior appeal all'interno del disco in questione. Shamble, che ha suonato nella mia testa per diversi giorni, potrebbe infatti benissimo essere il brano di qualche gruppo già piazzato nelle classifiche internazionali: linee gotiche e sonorità elettroniche della traccia viaggiano difatti su melodie assai interessanti, bilanciandosi tra quel misto di leggerezza e pesantezza che si rispecchia nella modulazione della voce principale, ora sottile, ora robusta. Il brano è un pezzo raffinato che accompagna l'ascoltatore attraverso giravolte di suoni e fraseggi di carattere, che fa ben comprendere come questo combo non sia il solito gruppetto che costruisce la sua immagine servendosi dei soliti cliché attribuiti alla corrente gothic, scopiazzati qua e là.
I Revenience si avvalgono infatti di una voce femminile che di marcatamente metal non ha niente, ma che comunica, col suo timbro chiaro e la verve alla Tori Amos, più energia e passione di Sabina Classen (Holy Moses) e Anette Olzon messe insieme. Il gruppo bolognese infatti coglie furbamente il vantaggio della propria eterogeneità per costruire brani efficaci, dove le componenti del progressive, del gothic e del symphonic si incastrano offrendoci ottima musica. Sarà per questo che Daedalum non pecca di ridondanza, passo falso in cui cadono molte band novizie, e non solo. Brani il cui ascolto è caldamente consigliato sono dunque anche Flail per l'incisività della sezione ritmica, che trova la sua controparte melodica negli arpeggi di tastiera, Lone Island per la virata nel sentimentalismo di voce e piano che stacca a metà platter, Not My Choice per le chitarre incattivite e i riff agili, A-Maze per l'inserto di elementi elettronici e Revenant per il climax e i buoni bassi della voce, che non la inscuriscono troppo, mantenendo una dolcezza di fondo.
Dei Revenience è apprezzabile infine anche come non focalizzino la loro immagine sulla procacità della cantante Debora Ceneri, che apporta una bella presenza rimanendo sobria e professionale, mentre gli altri componenti della formazione Simone (batteria e growl), Pasquale (tastiere e synth), Fausto (basso e chitarre) e Michele (chitarre), hanno l'esperienza e la maturità di chi sa scrivere musica che piace pur rimanendo nella semplicità della composizione.
Possiamo quindi compiacerci del primo lavoro di questo gruppo tricolore, che presenta tanto materiale interessante da meritare un ascolto approfondito, e che può potenzialmente piacere anche ai non amanti del genere, che apprezzeranno le melodie originali e l'interpretazione brillante, nonché anche ad altre raffinatezze che sicuramente vi troveranno. Attendiamo quindi l'uscita del prossimo disco, auspicando in una gradita riconferma, tenendo nel frattempo sott’occhio il calendario dei loro prossimi concerti.
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3
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Ha già detto tutto Er Trucido, i voti delle rece sono ponderati e secondo Vera (e anche secondo il sottoscritto) la band merita questo voto. La maggioranza delle band italiane che recensiamo prende molto meno di 78, quindi non c'entra la nazionalità (se penso a quante volte ci han definito esterofili non ne usciamo più), i motivi del voto son spiegati nella rece, ognuno poi ascolterà e dirà legittimamente la sua ma la nazionalità non c'entra |
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2
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Ma anche no, dato che c'è pure un 65 adesso in homepage è sempre il solito discorso: se li promuovi è perché sono italiani, se li bocci è perché sono italiani... con tutto il rispetto, ho letto tante di quelle volte queste critiche campate in aria che potrei scriverci un libro. Ascoltate il disco e fatevi un'opinione basata sulla musica e non sulla nazionalità, poi si potrà parlare dei contenuti. Pace e bene |
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1
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io la band in questione non la conosco e non l'ho mai ascoltata.Ma ho notato che su Metallized tutte le band,basta che sono italiane,e sicuro il voto e' da 78 in su....non penso siano tutti fenomeni!!! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. In a Landscape of Winter 2. Blown Away by the Wind 3. Shamble 4. Flail 5. Lone Island 6. A-Maize 7. Not My Choice 8. Revenant 9. Shadow and Silence
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Line Up
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Debora Ceneri (Voce) Michele Di Lauro (Chitarra) Pasquale Barile (Tastiera, Sintetizzatori) Fausto De Bellis (Basso, Chitarra) Simone Spolzino (Batteria,Voce)
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